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Autore: Strega_Mogana    20/09/2006    11 recensioni
L'incontro tra Severus e Hermione
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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A tutti i lettori che vorranno leggere questa one shot: questa fa parte di una raccolta di racconti brevi (questo dovrebbe essere il penultimo ancora non ne sono sicura), riguardanti la relazione tra Hermione e Piton dopo il 6 libro.

Per capire bene il tipo di storia vi consiglio di leggere anche le altre che in ordine sono Ti odio Albus, Sarai sempre il mio Severus, Sono cambiato e Verità e Preghiere.

Non spaventatevi in realtà sono one shot di tre massimo 4 paginette che si leggono in poco tempo!

Quando le finirò tutte magari le raccoglierò in un’unica FanFiction ma per ora resteranno separate per far capire che ogni one shot é si legata alle altre ma sono due cose separate e non i capitoli di una FF lunga.

Bene, per ora é tutto.

Aspetto i vostri commenti!

Buona lettura!

Elena.




Aspetto.

Da ore ormai.

Ma non demordo.

So che risponderai al mio messaggio.

So che lo desideri nello stesso modo in cui lo desidero io.

O così spero.

Resto qui, seduta su questa sedia polverosa e mangiata dai tarli.

Resto qui immobile, respirando l’aria malsana, sentendo il sapore di vecchio e di muffa nella mia bocca, sentendo la polvere che mi solletica il naso, con quel topo che già due volte mi é passato davanti alla punta degli stivali.

Ma non importa.

Non importa quanto ci metterai a deciderti a venire qui, io resisto e ti aspetto.

Per ore, per giorni anche per settimane se sarà necessario.

Io non mi muovo.

Ho perso il conto del tempo trascorso, possono essere ore o forse minuti, so solo che mi sembra di stare qui da anni.

Ma devo vederti, anche se potrebbe esser l’ultima volta.

Ho bisogno di te.. perché non lo capisci?

Perché fai finte di niente?

Perché non mi hai raccontato la verità?

Stringo la stoffa verde della mia tunica, cercando di non piangere di nuovo, cercando di esser forte, di non lasciarmi trascinare dallo sconforto nel mare infinito dell’autocommiserazione.

O forse potrei anche piangere, disperarmi, gridare e, finalmente, smettere di nascondere il mio amore per te.

Non dovrei più fingere.

Non dovrei più mentire.

Sarei libera... libera come non lo sono mai stata.

Mi alzo e vado verso la finestra polverosa, é stata coperta con delle travi, ma il legno ormai é così marcio che in certi punti che é caduto lasciandomi solo un piccolo spiraglio da cui poter guardare fuori.

Hogsmeade é vuota, silenziosa, tetra proprio come questa casa.

Nessuno esce più di casa ormai, i negozi sono chiudi e sbarrati, perfino questo posto non sembra più un mucchio di mattoni posti a casaccio su una collina.

La Stamberga Strillante, il luogo più infestato di fantasmi della Gran Bretagna.

Ora é solo il luogo dove una ragazza piange per il suo amore.

Vedo il mio riflesso nel vetro sudicio, sono uno straccio, i miei capelli sono in disordine, sono pallida con due occhiaie che mi fanno sembrare un panda gigante e malaticcio.

Forse non gli piacerò più.

O forse non gli sono mai piaciuta e mi ha sempre preso in giro.

Sospiro alzando la polvere dal vetro, non ci faccio caso, non mi interessa, voglio solo vederlo.

Poggio la fronte sulla finestra, non importa se mi sporco o se inalerò tanta di quella polvere da restarci secca.

Io voglio solo che lui sia qui con me.

Riapro gli occhi e quasi mi viene un colpo quando vedo il suo riflesso nel vetro.

Il mio cuore inizia a battere più forte, sento le mie gambe tremare ma riesco a restare ferma in qualche modo, riesco quasi a sembrare sicura di me stessa.

Potrei avere un gran futuro come attrice.

- Sei in ritardo. – lo apostrofo con un tono rammaricato.

- Non volevo venire. – mi risponde freddamente restando sulla porta.

Questa frase mi colpisce come un ceffone, mi mordo un labbro come ultimo, disperato tentativo di non scoppiare ad urlare come una pazza.

- Allora perché sei qui?

- Per lasciarti libera.

Chiudo gli occhi prima che le lacrime scendano senza controllo.

- Sei venuto qui per lasciarmi?

- Dobbiamo esser realisti.

Una risata amara esce dalle mie labbra, apro gli occhi e lo fisso dalla finestra.

- Realisti?

- Sapevamo entrambi che era una relazione impossibile.

- Già... eppure non abbiamo mai pensato che sarebbe finita.

- I tempi sono cambiati.

- No, non é vero.

- Ci sono migliaia di persone più in gamba di me... sono ceto che non faticherai a trovare un uomo migliore.

Mi sta lasciando... mi sta lasciando veramente... anche dopo tutto quello ché successo non ho mai pensato a questa eventualità.

Lui non mi vuole più, un incubo che si é realizzato.

Già mi vedo, impazzita in un angolo a chiamarlo.

Non posso stare senza di lui, non posso proprio.

Poggio la mano sulla parete di legno, non capisco come questa casa possa restare ancora in piedi malridotta in questo stato.

Non ci sono altri uomini che voglio al mio fianco.

Voglio solo lui.

Ma lui non vuole me.

- Perché mi fai questo?- la mia voce é solo un sussurro ma sono certa che lui l’abbia udita benissimo.

- Perché deve essere così. – continua a restare freddo ed inflessibile, resta in piedi dritto, non si é mosso di una virgola, chiaro segno che non vuole entrare nella stanza, vuole fare tutto il più velocemente possibile.

Vuole dimenticarmi.

Sbarazzarsi di me come se fossi un oggetto usato.

E io impazzirò senza di lui.

- La realtà é che non mi hai mai amato...- sibilo ferita e arrabbiata, sento mille lame affilate che dilaniamo il mio povero cuore, mi sento morire dentro... forse sono già morta – mi hai solo preso in giro.

Resta in silenzio, si muove, forse vuole fare un passo in avanti mai poi si ferma di nuovo, come se stesse impedendosi di venire da me.

- Sì, ti ho solo preso in giro. Non ti ho mai amato.

Questo é stato il colpo di grazia, mi porto una mano alla bocca cercando di placare i miei singhiozzi, volevo esser una donna forte ma non lo sono.

Sono solo una ragazzina indifesa che ha appena sentito il suo cuore frantumarsi in mille pezzi.



***



Il dolore mi sta uccidendo.

La vedo piangere e non posso consolarla.

Il suo cuore era come una vetrata colorata di una chiesa e io un ragazzino idiota con in mano un grosso sasso preso dal viale di casa.

Ho distrutto il suo cuore, la sua anima, le sue speranze... tutto.

Sono un mostro.

Vorrei solo stare con lei, vorrei consolarla, vorrei dirle che l’amo ma non posso metterla in pericolo.

Non posso accettare che metta in gioco la sua vita per me, per un uomo che non merita il suo bellissimo amore.

Deve odiarmi con tutta la sua anima, deve solo odiarmi così da poter aiutare Potter nella sua missione, deve solo andare avanti senza di me.

Cristo quanto fa male.

- Sei un bastardo. – singhiozza scossa dal pianto.

Mi conficco le unghie nei palmi delle mani per impedirmi di afferrarla e proteggerla dal mondo intero.

- Sì, lo sono.

Ho pensato a lungo a quello che dovevo dirle se un giorno ci saremmo rivisti, ho cercato una soluzione alternativa ma non c’é.

Io e Hermione non possiamo più stare insieme.

E’ troppo rischioso... ed é anche mostruosamente doloroso.

Non volevo venire perché sapevo che non avrei mai avuto il coraggio di trattarla come un’amante qualsiasi, come un giocattolo che mi ha annoiato, come un oggetto che non mi interessa più.

La verità è che l’amo profondamente ma non posso amarla come vorrei.

Ed ora sapere che nella sua mente e nel suo cuore sono solo il bastardo che ha giocato con i suoi sentimenti sinceri mi fa morire dentro. Mi rende ancora più morto di quanto già non fossi dopo aver ucciso Silente.

I singhiozzi aumentano, le sue gambe tremano e lentamente cade a terra continuando a piangere.

Sono certo che Weasley sarebbe più adatto di me a consolarla... sembrerebbe agli occhi della gente più... naturale.

Un uomo corrotto come me non può amare una donna e sperare che per gli altri sia una cosa comune.

Eppure non voglio che lui la tocchi, non voglio che nessuno si avvicini alla mia donna, non voglio che lei si senta amata da un altro.

Sto impazzendo.

Non riesco a rimanere fermo ed inerme, se non me ne vado non so come potrei reagire.

- Devo andare...- le dico con questo tono freddo che uso in qualsiasi momento, questo tono che non vorrei usare con lei – quello che dovevo dirti te l’ho detto.

Mi volto e chiudo gli occhi per non cercare di vederla più, per dimenticarla convincendomi che lo faccio per il suo bene.

Anche se il suo bene vuol dire dolore per entrambi.

- Non ci riesco...- la sua voce indebolita dal pianto mi fa tremare.

Mi volto piano, molto piano, talmente piano che mi sembra che tutto stai andando al rallentatore.

Lei é seduta a terra, si copre la bocca con una mano, vuole soffocare i suoi singhiozzi, vuole sembrare una donna forte ma lo sa benissimo che a me piace fragile ed indifesa com’é sempre stata.

La mia dolce creatura da proteggere.

Quella visione mi fa tenerezza, vorrei solo andare da lei e abbracciarla.

Mi conficco ancora di più le unghie nei palmi e riesco a stare fermo al mio posto sembrando una statua di ghiaccio davanti al suo dolore.

Quanto mi odierà in questo momento...

- Cosa non riesci a fare Hermione?

Dopo tutto questo tempo si volta verso di me e il mio cuore ha un sussulto, é pallida, il viso é più magro e il trucco colato non migliora il suo aspetto.

Ai miei occhi é semplicemente adorabile.

Si toglie la mano dalla bocca e inizia a stringere il tessuto della sua veste.

- Non riesco ad odiarti...- mormora con un filo di voce – per quanti sforzi faccia io non riesco ad odiarti Severus. Sarebbe tutto molto più semplice se riuscissi anche solo a provare un briciolo di odio... invece io ti amo e non posso far nulla per smettere.

Credo di aver smesso di respirare nel momento in cui s’é voltata.

La mia idea di lasciarla andare, ora, mi sembra totalmente assurda, il mio patetico tentativo di lasciarla si é accartocciato si se stesso come un castello di carte durante una tempesta.

La raggiungo con pochi passi veloci, mi inginocchio accanto a lei e l’abbraccio.

Ha ragione quando ha detto che non abbiamo mai pensato che la nostra storia dovesse finire, il nostro impossibile amore ci bastava per superare ogni ostacolo ed ora nulla é cambiato, siamo solo fuori dalle mura di Hogwarts.

Hermione si aggrappa al mio mantello e piange più forte ora, non deve più dimostrare la sua forza, ora può esser solo se stessa.

- Mi dispiace. – le sussurrò accarezzandole i lunghi ricci castani – Io... – le scuse sono inutili e non credo che lei voglia sentirsele dire – scusami Hermione.

- Sapevo che non volevi lasciarmi veramente. – sussurra tra un singhiozzo e l’altro – Ho avuto paura di perderti.

- Lo so... non accadrà più.

Mentre siamo seduti su questo pavimento sporco in questa casa diroccata mi rendo conto che non ho mai voluto lasciare Hermione, che sono venuto qui ben sapendo che lei non mi avrebbe permesso di porre fine alla nostra storia.

- Ti amo Hermione... non te l’ho mai detto ma ti ho sempre amata.

Mi stringe ancora di più, alza il viso e sorride con il volto ancora tutto rigato dalle lacrime e dal trucco colato, gli occhi sono grandi e luminosi, il suo viso pallido ma ora é rilassato e i suoi capelli hanno sempre quel profumo che mi fa impazzire.

- Sapevo anche questo... ma sentirselo dire fa un altro effetto.

So che é vero e so anche che sono stato un pazzo se ho potuto credere di poter vivere senza di lei.

- Rendimi felice Hermione. – le sussurro avvicinandomi al suo viso.

La vedo corrugare la fronte un attimo e socchiudere gli occhi.

- Sposami.

Trattiene il respiro e allarga il sorriso.

Le prendo il viso tra le mani e poggio delicatamente le mie labbra sulle mie, sono quasi timoroso che possa rifiutarmi dopo quello che le ho fatto ma quando sento che ricambia il mio bacio mi insinuo di più nella sua bocca fino a quando non rimaniamo senza più fiato nei polmoni.

Ci separiamo e io torno a guardarla.

Stranamente sono felice.

Non c’é guerra in questa casa, non c’é morte, non c’é dolore.

Sorrido, forse per la prima volta dopo anni.

- Lo prenderò per un si. – le sussurro prima di baciarla di nuovo.


FINE
   
 
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