cap UNO: Maxs die Ankunft
Ecco, lo sapeva che sarebbe finita in quel modo ne era certo. Accidenti a Blaine e ai suoi DVD, accidenti a quanto Kurt aveva messo tutti quei cuscini sul divani, e accidenti a Rachel e ai suoi musical. Cuscini, c’erano dei cuscini, aprì gli occhi e vide che si trovava in un letto, e sopra la sua testa c’era il disegno di un’aquila a due teste. Forse era ancora a san Pietroburgo, solo in un altro secolo, forse era suo figlio, o suo padre pensò, prima di scorgere Rachel accanto a lui che dormiva ignara il sonno dell’innocenza.
Questo prima che la porta si aprisse ed entrassero Rory e la coach Sylvester. << Franz! Su su, sveglia, e anche tu cara Lisi, sveglia tutti e due >> aveva detto mentre Rory tirava le cortine del letto e apriva le finestre e … quella non era San Pietroburgo e nessuno nei Romanov si chiamava Franz. << Buongiorno cara suocera >> disse Rachel mentre si svegliava.
No, no, no! La coach era sua madre! Di nuovo!
<< Buongiorno Sisi, suvvia, alzatevi, faremo colazione fra poco, Franz, poi dobbiamo andare alla stazione ad attendere Max che torna dall’Italia insieme a Carlotta >> li avvisò la coach prima di uscire dalla stanza. << Sono tornata da due giorni da Possi e già mi manca >> disse Rachel mentre si faceva vestire e lui notò che aveva dei capelli veramente lunghi.
La colazione era stata serena nonostante tutto, con la coach che parlava sempre, lui che assentiva con la testa e Rachel che non diceva una parola ma stava cercando di mangiare il meno possibile. << Mangia qualcosa bambina, altrimenti non riuscirai mai ad avere un figlio maschio >> a quelle parole Rachel smise completamente di mangiare limitandosi a rimanere seduta.
<< Franz, tornando a noi, Karl è tornato ieri e lui e sua moglie ci aspettano fuori. Per quando riguarda Ludwig … dobbiamo trovargli una moglie, Sisi cara, sbaglio o tua madre ha ancora due figlie da sistemare? >> << Si, Spatz, Sofi e Carlotta >> rispose laconicamente Rachel. << Bene, la più grande dovrebbe essere Sofi ma sono in trattativa con Napoli quindi passeremo o a Spatz o a Carlotta, avvisa tua madre >> le disse prima di alzarsi, << Franz, ci vediamo di fuori tra cinque minuti, e porta anche Gisella >>, e ora chi era Gisella?
Lui aveva impiegato poco a vestirsi e la divisa bianca gli piaceva mentre Rachel doveva ancora raggiungerlo. << Ancora impegnata tua moglie? >> disse una voce che conosceva. Kurt, quello era Kurt e indossava una divisa simile alla sua. Accanto a lui c’era Sam che dava il braccio a Santana, quella era sicuramente Santana. << Si, ma non capisco perché? >> << Con quei capelli non mi sarei aspettato di più, dicono che ogni ciocca rappresenti una depressione >> << Allora è sempre depressa Ludwig >> aggiunse Sam prima che tutti e due scoppiassero in una risata. << Scusateli, sono due casi persi: mio marito voleva sposarla vostra moglie, e Ludwig … beh, lo sappiamo tutti >> si scusò Santana, Santana che si scusava?, indicandoli e facendo un breve inchino.
<< Va bene, e … >> nel vedere Rachel rimasero tutti a bocca aperta: aveva legato i capelli in mille trecce e indossava un semplice abito grigio che però metteva in evidenza la sua pelle. << Sisi? >> << Possiamo andare Franz, Gisella è dietro di me >> rispose lei sorridente e dietro veniva la balia portando una bambina di circa due anni avvolta in pizzi. << Karl, Ludwig, Margarete, è bello vedervi >> li salutò e si avviarono verso l’uscita. Ad aspettarli c’era la coach, e … quello non era il reclutatore Menkins? Quindi lui doveva essere il loro padre.
Mentre si stava facendo vestire si era fatto ragguagliare da Rory sugli avvenimenti e sui nomi, questa volta non l’avrebbero preso in contropiede come le volte precedenti. << Maman, signor padre >> disse mentre gli altri s’inchinavano. << Franz! Ora andiamo che siamo in ritardo >> e detto questo mentre gli altri tre salirono su una carrozza loro fecero accomodare la coach e il reclutatore sulla loro.
Il tragitto era stato veloce e indolore pensava mentre era alla stazione e l’orchestra, guidata da Brad, si stava preparando. Quando il treno si fermò e un soldato aprì lo sportello videro uscire Puck seguito da Quinn e in quel momento partì la musica, un valzer di Strauss.
<< Franz, si vede che sono a casa, c’è Strauss >> disse Puck prima di abbracciarlo, e così era lui suo fratello. Indossava l’uniforme della marina e aveva tre decorazioni: due erano le stesse che avevano anche Sam e Kurt, mentre l’altra non la conosceva, doveva essere belga. Quinn era castana, ed era strano per lui vederla castana e si rese conto che era bella, ma di una bellezza più ordinaria rispetto a Rachel che in quel momento la stava abbracciando.
<< Max, ora che ci siamo tutti, che vi siete abbracciati e altro andiamo >> se ne uscì la coach e tutti, con l’eccezione di Rachel che stava coccolando Gisella scattarono e si avviarono. << Credo che mi stia tornando l’emicrania >> gli sussurrò sua moglie mentre salivano in carrozza. Sarebbe stato un sogno lungo, lungo e complicato.
NoteNote eton
Ebbene si popolo, sono tornata. Come potete evdere questa volta Finn è finito nella Vienna di Francesco Giuseppe, detto Franz, e della sua cosorte, al celebre imperatrice Sissi. Ecco di nuovo Sue, e di nuovo come madre, Cooter che credo sarà un ruolo muto o con poche battute, e tutta la famiglia, ossia Puck e Quinn, all'inizio avevo pensato a Santana per Carlotta ma Quinn è adattissima, Sam e Santana, e Kurt... e comprarirà anche Blaine, non so come ma comparirà. Per loro userò i soprannomi per quelloc he mi è possibile. NON vi aspettate che chiami Rachel "Sissi", perchè le versioni corrette del diminutivo del suo noem sono Lisi e Sisi. Il itolo vuol dire " L'arrivo di Max"