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Autore: Scarlett Sakura    12/02/2012    5 recensioni
E' possibile far impazzire gli Dei con uno scioglilingua? Sì, è possibile.
[3° classificata al contest "Revival Anime Anni '70 e '80: Le Stelle Del Nostro Firmamento." indetto da KungFuCharlie.]
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Apollo, Atena, Era, Pollon, Zeus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Tante storie per uno scioglilingua!
Nick autore (sia forum che EFP se sono diversi):
Airo-pearl (forum), Koishan Sokujo (efp).
Stella/Citazione:
Antares “Non tutto è scritto, e ognuno può riscrivere la propria storia e cambiarne il finale.”
Fandom:
Pollon.
Personaggi:
Pollon, un po’ tutti.
Genere:
Comico, Slice of life.
Rating:
Verde.
Avvertimenti:
One-shot.
Note dell’Autore:
una fiction che avevo già scritto in precedenza, ma mai pubblicata.
I personaggi sono tutti IC, forse Era può non sembrarlo ad un certo punto, ma io la vedo benissimo nella parte della nonna saggia.

 

 

Tante storie per uno scioglilingua!





Era una splendida giornata di sole sull’olimpo.

La gente era felice e tutti festeggiavano preda della follia generale.

Zeus correva dietro a qualche gonnella, Era lanciava tuoni all’indirizzo di quest’ultimo, Apollo dormiva sul suo carro, Eros spargeva frecce, Afrodite s’imbalsamava di cerone davanti allo specchio, Efesto costruiva qualche nuova invenzione dalla dubbia utilità e così via. Insomma, una giornata come le altre. Mentre la quiete regnava -si fa per dire- sovrana, una piccola e dolcissima bambina stava girovagando per tutto l’olimpo alla ricerca di qualche idiota a cui dar fastidio.

Quella sarebbe stata una giornata da dimenticare. Difatti trovò subito un bersaglio, non appena scorse un bizzarro carretto con tanto di sole dormiente.
<< Papino, papino! >> Pollon chiamò il padre con la sua acuta vocina, ma talmente vicino al suo orecchio da farlo sobbalzare e rischiare che cadesse di sotto. L’uomo, ormai completamente sveglio, si rivolse all’amata figlioletta:
<< Pollon! Sei impazzita? Lo sai o no che potevo rimetterci la vita? E poi, si può sapere cos’hai da urlare a quest’ora del mattino? >> lei lo guardò coi suoi enormi ed innocenti occhi nocciola.
<< Ma papino, è quasi mezzogiorno! Sei l’unico che ancora dorme a quest’ora. >> Apollo diede un’occhiata alla sua clessidra.
<< Per bacco, hai ragione! Sono in ritardo con la tabella di marcia, se Zeus se ne accorge mi toglierà l’incarico. >> detto questo, prese le redini e sprono l’obeso ronzino a mettersi al lavoro. << Al galoppo Dosankos, smettila di battere la fiacca. >> il cavallo lo guardò come a voler dire: “Che faccia tosta!”. Tuttavia si mise lentamente in marcia, prendendo il suo solito cammino.
<< Aspetta, papino. >>
<< Che cosa vuoi ancora, Pollon? Non vedi che ho da fare? >> la bambina, a cavallo della sua inseparabile papera, si mise al fianco del carro del sole.
<< Mi sai dire chi ha inventato questo scioglilingua? >>
<< Uno scioglilingua? >> aggrottò le sopraciglia perplesso. << Dimmi di cosa si tratta. >>
<< Pel, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci salirono a galla per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Pel, figlio di Apollo. >>
<< E questo che diamine significa? >> tirò le redini verso di sé, in modo che il mezzo si fermasse. << Io non ho nessun figlio chiamato Pel, e poi da quando il Dio del sole mette al mondo palle di pelo? >>
<< Palle di pollo, papino! >>
<< Be è lo stesso. Comunque non ne so niente. >> detto ciò si rimise a “lavoro”.
<< Va bene, ho capito. >> la piccola sospirò sconfitta. << Non hai la più pallida idea di cosa io stia parlando, continuare questa conversazione è tempo perso. >> fece dietro front e ritornò verso il monte Olimpo, lasciando Apollo sempre più perplesso a rimuginare su quello strano scioglilingua.
Arrivata alla dimora degli Dei, si diresse come una forsennata dal nonno. L’uomo era seduto alla sua scrivania impegnato a scrivere una lettera di grande importanza.
<< … Ti abbraccio mia musa, tuo Zeussino. Un bacio. >> sigillò la busta. << Ecco fatto! >>
<< Nonno Zeus! Nonno Zeus, dove sei? >> il vecchio sobbalzò come se fosse stato scoperto con le mani nella marmellata e subito nascose la misteriosa lettera.
<< Pollon, ma sei tu? Mi hai fatto prendere un colpo. Perché sei venuta qui? >> ripose il foglio sotto il proprio fondoschiena, aspettando che la nipote sloggiasse alla svelta.
<< Vorrei sapere chi ha inventato questo scioglilingua. >>
<< E sarebbe? >> domando a quel punto curioso. La piccola ripete lo stressa frase detta al padre, nella speranza che almeno il suo saggio parente potesse aiutarla.
<< Ho capito. >> si toccò i baffi con fare pensiero.
<< Lo sai, non è vero? >> la bambina, tutta euforica e felice, iniziò a blaterare come suo solito. << Lo sapevo che tu lo sapevi, nonno Zeus. Tu sei il re degli Dei non puoi non sapere una cosa come questa, tu sai tutto! >>
<< Calmati Pollon e smettila di parlare a vanvera. Mi dispiace deluderti, ma io non so niente di questo scioglilingua, ti sei rivolta alla persona sbagliata. >> vedendo che la nipotina ci era rimasta male, decise di darle un piccolo consiglio. << Prova ad andare da Atena, lei è la Dea della sapienza, sicuramente saprà come aiutarti. >> subito la beniamina degli Dei si rianimò.
<< Hai ragione, nonnino. Lei saprà aiutarmi. Grazie di tutto. >> e subito se ne andò senza neanche voltarsi indietro. Zeus, dal canto suo, si accasciò sulla sua poltrona come se fosse stanco e in fin di vita.
<< Meno male che non si è accorta di niente, altrimenti sarebbe corsa a dirlo ad Era. >>

Sempre sulle ali della sua inseparabile papera, dopo circa un quarto d’ora, giunse alla dimora di Atena. Una splendida casa circondata da alberi di ulivo.
<< Zia Atena, zia Atena, ci sei? >> la chiamò con la sua consueta vocina.
<< Chi è che fa tanta confusione? >> chiese una donna con tanto di elmo. In giardino vide subito la bambina, che la salutò esaltata. << Come mai da questa parti? E poi perché devi sempre urlare? Non sei capace di parlare normalmente? >>
<< Scusa zia Atena, ma avrei una cosa da chiederti. Nonno Zeus mi ha mandata qui. >> la donna la guardò stupita.
<< Davvero? Deve essere grave. Dimmi ogni cosa. >> come in precedenza, Pollon espose il suo piccolo dilemma e la Dea l’ascoltò attentamente. Riflette per alcuni minuti col mento tra il pollice e l’indice, cercando di fare la sapientona ma senza riuscirci. Alla fine, dopo essersi spremuta le meningi per niente, si arrese.
<< Mi dispiace piccola, ma purtroppo non posso aiutarti. >> la piccola era visibilmente delusa.
<< Ma come, anche tu? >> stava iniziando ad innervosirsi. << Uffa! Possibile che nessuno sappia chi ha inventato un semplice scioglilingua? >>

<< Non so da chi altro mandarti, mi spiace. >> disse triste. Dopo che se ne fu andata, continuò a chiedersi per tutta la giornata dove mai Pollon avesse pescato una simile storia.

Intanto la bambina, sconfortata, tornò alla dimora degli Dei. Mentre camminava, pensando a chi potesse chiedere ancora, notò una persona ferma in mezzo al corridoio andare su e giù come posseduta da qualche strano demonio.
<< Nonna Era, che stai facendo? >> la bionda divinità si voltò infuriata, ma quando vide la nipotina, si calmò sensibilmente.
<< Quel maledetto di Zeus ha scritto un’altra delle sue squallide lettere, ne sono sicura. Purtroppo non ho idea di dove l’abbia messa. >> si mangiò un’unghia da perfetta assatanata qual era, pronta a balzare alla gola del marito alla prima occasione.
<< Ah, ho capito. Parli della lettera che il nonno ha nascosto sotto il sedere? >> disse ingenuamente Pollon, senza rendersi conto del casino che di lì a breve sarebbe scoppiato. Infatti, Era si fermò di botto e si voltò di scatto verso la bambina, sorridendo sadica e furiosa.
<< Grazie dell’informazione, tesoro. Ora so come sistemare quel vecchio marpione. >> poco prima che partisse alla carica come un toro infuriato, la beniamina degli Dei la chiamò.
<< Aspetta nonna Era, ho una cosa da chiederti. Sai dirmi che ha inventato questo scioglilingua? Pel, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci salirono a galla per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Pel, figlio di Apollo. >> la regina dell’Olimpo rimase per un attimo stupita, poi scoppiò in un’allegra risata che cancellò per un istante la sua ira. << Perché ridi? >>
<< Perché… >> finalmente riuscì a smettere di ridere. << perché sono stata io a inventare questo scioglilingua. >> disse indicando sé stessa.
<< Tu? >> domandò senza parole.
<< Esatto. In principio era una storiella ideata per far dormire Apollo e la cosa funzionava. Col passare del tempo, la gente si è convinta che si trattasse di una predizione sul futuro di Apollo. Che idea malsana. >> rise nuovamente per l’assurda idea che qualche fanatico aveva sparso in giro tempo prima.

<< Ma papino si è sposato con la mia mamma che si chiamava Pel. Allora è veramente una predizione! >> le fece notare a quel punto. << Ci ho pensato a lungo, per questo speravo che qualcuno ne mi dicesse la verità. >>

<< No, piccola mia. >> le accarezzò piano la testa con fare materno e, per la prima volta, Era sembrò davvero la nonna di Pollon. << Non credere a tutto ciò che ti viene detto, tesoro. Non sempre gli oracoli hanno ragione, e ricorda bene una cosa: “Non tutto è scritto, e ognuno può riscrivere la propria storia e cambiarne il finale.” >>

<< Che vuol dire? >> la guardò senza capire.

<< Quando sarai più grande lo capirai. Vedrai. >> il suo sorriso sparì immediatamente, e il ghigno riprese il suo posto. << Ora scusami cara, ma nonna Era deve insegnare un po’ di buone maniere a tuo nonno. >> detto questo, si fiondò nello studio del marito dal quale si udirono urla e strepiti di ogni genere, seguiti a ruota da fulmini e schiocchi di frusta.
<< Ora ho capito, grazie nonna Era. >> urlò nella speranza che la sentisse, cosa alquanto improbabile. Fece dietro front pronta ad andare dal suo amico Eros, quando si accorse di un particolare. << Forse non avrei dovuto dire alla nonna della lettera, non so nemmeno se sia quella che cerca. >> riflette ancora per un attimo e poi rise raggiante. << Pazienza. >>



 

 

Fine.

 (Non le disgrazie di Zeus)

 

   
 
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