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Autore: AnyWill    12/02/2012    0 recensioni
Hanna Robinson si ritroverà a dover combattere con Vampiri malvagi per sopravvivere. Con l'aiuto dei fratelli sconfiggerà i vari nemici, diventando sempre più forte. Ma un nemico non riuscirà mai a sconfiggerlo: Angelous, il suo amore proibito. Ce la farà a ucciderlo? O l'amore vincerà su tutto?
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nebbia fitta ci avvolgeva. Io stavo a braccetto con mio padre mentre camminavamo sul sentiero. Tutto intorno era silenzioso. La mia amica accanto a me, mi teneva una mano sulla schiena. L’uomo basso e con i baffetti neri si fermò davanti ad un cancello rovinato e vecchio. Sopra vi era inciso “Cimitero Brighton”. Lo aprì e noi passammo a passo lemme in mezzo alle lapidi. Ci mettemmo a sedere su delle sedie al quanto rifinite davanti ad esse e rimanemmo in silenzio. Ad un tratto sentimmo un rumore. Ci girammo e vedemmo il cancello chiuso. Guardai mio padre con aria allarmata e lui ricambiò lo sguardo, calmo al contrario di me.
Mi svegliai di soprassalto e mi misi a sedere sul letto. Era stato orribile quel sogno. Alla fine non era successo niente di che, ma quel cancello non mi diceva niente di buono. In quel cimitero c’era il corpo di mia sorella… Passai una mano sulla fronte umida. Mi stavo rimettendo sdraiata quando qualcosa fluttuò nell’aria velocissimo. Sbiancai dalla paura e rimasi immobile. Il respiro era bloccato, come se ci fosse un tappo. Il cuore correva all’impazzata. La “cosa” ripassò veloce nel buio della mia camera. Percepii che la mia morte era vicina. Qualcosa si infilò nel mio letto. Saltai subito fuori dalle coperte. L’urlo che avrei dovuto fare, mi morì in gola. La cosa mi seguii e mi attaccò. Cercai di liberarmi e quando ce la feci corsi ad aprire la finestra. La luce del Sole entrò illuminando tutta la stanza e facendo scintillare il mio lampadario di cristallo. L’essere era sparito. Forse era stata la mia immaginazione, ma l’avevo visto e sentito addosso a me, anche se non capivo cosa era stato! Andai ad aprire le altre due finestre. Niente. La stanza era vuota. C’ero solo io. Mi avvicinai al letto con calma. Nulla, era vuoto. Aprii la porta e vidi mio padre che si stava mettendo la cravatta nera.
-Buongiorno.- Disse voltandosi verso di me.
-Buongiorno padre.- Risposi scombussolata.
-Preparati, dobbiamo andare al cimitero.-
-Cosa?- Rimasi pietrificata. Il cimitero no, per favore!
-Si. Viene George a prenderci fra poco.-
-Va bene…- Rigirai e chiusi la porta di camera. George, l’uomo basso con i baffetti neri, nonché nostro autista, ci sarebbe venuto a prendere a poco, per andare al cimitero, da mia sorella! Mi sentii male al pensiero. Andai all’armadio. Avevo paura ad aprirlo. Mi feci coraggio e, con un occhio chiuso e uno no per sbirciare, l’aprii. I miei vestiti c’erano tutti e non c’erano tracce di mostri. Tirai un sospiro di sollievo e presi l’abito rosso con l’orli neri di pizzo. Lo misi e mi sedetti davanti allo specchio. Mi pettinai i miei boccoli lunghi neri e misi un po’ di profumo. Andai alla libreria e spostai il libro “Cime Tempestose”. Essa si alzò e mi fece entrare nel cunicolo che mi portava nella stanza di mio fratello e in quella, ormai vuota da mesi, di mia sorella. Lo sapevamo solo noi di questo passaggio segreto. All’incrocio per entrare nella stanza di ella, tirai dritto a passo veloce, non guardando nemmeno la porta. Aprii, invece, quella di mio fratello che stava finendo di prepararsi.
-Louis.- Dissi avvicinandomi a lui che mi dava le spalle davanti allo specchio. Si girò e mi sorrise.
-Buongiorno, Hanna. Tutto bene?- Mi chiese vedendo la mia faccia allarmata.
-Non proprio. Stanotte ho fatto un incubo.-
Lui si mise a sedere sul letto rifatto e mi fece cenno di andargli sulle gambe.
-E cosa è successo?- Domandò mentre mi mettevo su di lui delicatamente.
-Eravamo al cimitero. Io ero a braccetto con nostro padre e a fianco avevo Katherine. Ci siamo messi a sedere su delle sedie da nobili, rosse e oro, e poi il cancello si è chiuso di colpo, da solo.-
Sospirò. –Non è nulla sorellina, solo un sogno.- Mi strinse fra le sue braccia iniziando a cullarmi, come faceva quando ero piccola. Mi baciò la fronte, accarezzandomi i capelli.
-Lo so, Lou. Ma è stato orribile.- Rimasi attaccata a lui, fino a quando entrò mio padre nella stanza.
-Oh, Hanna, sei qui! Non ti trovavo più in camera tua e non ti ho sentito nemmeno uscire e chiudere la porta…-
-Eh già…- Dissi alzandomi con Louis e abbassando lo sguardo.
-Comunque… George è arrivato.-
Mio fratello mi prese per mano e seguimmo mio padre fino alla carrozza. Salii sopra e trovai Kath persa a guardare la città dalla finestrella.
-Katherine, buongiorno.- Dissi sorridendo alla ragazza e mettendomi vicino a lei. Lou si mise accanto a me e fece il baciamano a Kath.
-Katherine, è sempre un piacere vederla.- Lei sorrise a lui e poi a me. Io ricambiai il sorriso, sapendo che fra i due c’era stato un bacio giorni prima.
-Anche per me, Louis.- Rispose intrecciando la mano all’altra dopo il lieve bacio di mio fratello. Davanti ai miei genitori non potevano né darsi del tu, né baciarsi, quindi recitavano, come avevano sempre fatto.
-Mr. Robinson, Mrs. Robinson.- Salutò Kath. I miei le sorrisero mettendosi davanti a noi e la carrozza partì.
Rimanemmo in silenzio per tutto il viaggio. Io guardavo un punto nel vuoto e quando si fermò il mezzo alzai lo sguardo verso il ragazzo biondo accanto a me. Sentivo che la paura stava rinascendo dentro di me. Lui mi sorrise tranquillizandomi e scese. Quando la carrozza ripartì, io mi attaccai al braccio di mio padre e Kath si mise al mio fianco. Mia madre si mise accanto a suo marito e Lou accanto a lei. Guardai avanti a me. C’era nebbia sul sentiero. “Perfetto” pensai. Ci avviammo al cimitero. Larry, il guardiano, ci aprì l’enorme cancello cigolante. Mio padre lo ringraziò e ci fermammo davanti alla tomba con soscritto “Adele Robinson. 18 aprile 1853 – 25 luglio1872”. Trattenni le lacrime che avevano invaso i miei occhi e alzai la testa per guardare Louis. Era serio. Ricambiò il mio sguardo e vidi il luccichio nei suoi occhi. Sorrisi debolmente e lui mi ricopiò. Ritornammo a guardare la foto di mia sorella sulla lapide. Era così bella… Io non sarei mai stata come lei. Il cancello si chiuse alle nostre spalle con un tonfo. Mi girai di scatto. Non c’era nessuno. Larry era sparito. Mi girai cercando mio fratello, ma non ce n’era più traccia, né di lui, né di Kath, né dei miei genitori.
-Chiunque tu sia, lasciami stare!- Urlai cercando di capire chi fosse a farmi questi scherzi.
-Hanna.- Disse una voce alle mie spalle. Mi voltai. Gli alberi si muovevano per il vento. Però fino a cinque secondi fa era tutto calmo… La nebbia era aumentata.
-Hanna.- Ridisse la voce. Era di una donna, di… mia sorella!
-Adele! Dove sei?- Mi voltai e me la ritrovai davanti. La sua immagine era sbiadita.
-Stai attenta!- Mi disse.
-Perché? Da chi?- Chiesi cercando di raggiungerla. Lei si allontanava sempre di più. –Aspettami Adele!- Urlai.
-Attenta…- Rimbombò la sua voce nell’aria.
Qualcuno posò una mano sulla mia spalla. Io mi girai con le lacrime che rigavano il mio viso.  Un angelo. Aveva degli occhi azzurri, quasi color ghiaccio, e infiniti come il cielo. I capelli biondi come la Luna. Rimasi a guardarlo per qualche secondo, imbambolata. Lui sorrise. Un sorriso stupendo, che ti faceva mancare l’aria. Mi asciugò le lacrime con le dita per poi far scivolare le sue mani sul mio collo. Un lieve sorriso mi si formò sul viso. Lo guardavo in quegli occhi bellissimi e lui guardava nei miei, neri come la pece. Mi sentivo sicura persa nel suo sguardo, come se potesse proteggermi solo così. Dopodiché successe tutto in un secondo. Il suo viso angelico si trasformò in un orrendo mostro e le sue unghie in artigli. Sbiancai. Dov’era finito il ragazzo-angelo? Mi girò il collo uccidendomi. Il buio mi faceva compagnia.
  
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