Le giostre di cui parlo in questa storia, sono queste: http://tinyurl.com/85vauj5 giusto per

darvi un'idea mentre leggete questa schifezzuola. :) Buona lettura.

 

La prima cosa che aveva sempre attirato gli occhi di Dave al parco, erano le giostre.

Ogni volta gli sembrava di volare; il mondo girava intorno a lui, un turbinio di verde, blu e il sole

dell’estate.

Amava andarci. Ma c’era anche un altro motivo.

Quel giorno in cui la giostra si era fermata e il suo viso si era posato su quello di porcellana di Kurt

Kummel.

Indossava dei pantaloni pieni di lustrini ed una maglietta rosa. Aveva pensato fosse carino.

Ed anche che quella non era una cosa da pensare di un altro bambino come lui, ma era vero: in tutta

la sua stranezza, era carino.”Posso giocare?”, aveva chiesto Kurt con un luccichio di speranza negli

occhi.”Perché no?”

Era salito e si era seduto in mezzo a lui e a sua sorella Annie, con naturalezza, come se li avesse

conosciuti da sempre.”Spingi ancora”, aveva urlato sua sorella.

Così si era alzato e aveva spinto la giostra, e risalendo si era accorto che il turbinio della giostra

misto alla risata di Kurt ed il suo viso era tutta un’altra cosa.
 

”Pianeta terra chiama Dave?”, Kurt gli stava sventolando la mano a due centimetri dalla faccia,

cosa che lo portò di nuovo con i piedi per terra.”Giusto, scusa. Mi hai chiesto quando ho capito di

amarti? Penso di averlo sempre saputo. E’ una delle poche cose onnipresenti e sicure nella mia vita,

un po’ come il cielo, non se ne va mai. Ora, il primo momento in cui ho pensato che tu fossi la cosa

più bella di questo pianeta? Esattamente qui. Avevamo sei anni”, spinse la giostra e ci salì.

Kurt rise e il turbinio della giostra tornò ad essere perfetto.