Dietro le quinte

Dedicata a tutti coloro che la mattina si svegliano e si dicono, uscendo di casa “un giorno qualcuno pagherà per questo”. Rincuoratevi, prima o poi tutto sembra meno grave e si affievolisce, anche se non è sempre un bene…

Ogni giorno i professori entrano nelle classi e ci vedono: noi ragazze con una crocchia perfetta senza neanche un ciuffo fuori posto e i ragazzi con i pantaloni perfettamente stirati e la camicia infilata dentro.

Ma non ci svegliamo già così perfetti, c’è una specie di “dietro le quinte”.

Tutte le mattine dobbiamo affrontare i nostri piccoli grandi problemi. C’è chi si sveglia mezz’ora prima per stirarsi i capelli con la piastra perché altrimenti non riuscirebbe nemmeno a vedere dove va tanto li avrebbe crespi, c’è chi non ha dormito proprio per l’ansia di non aver fatto i compiti, c’è chi ha fatto incubi terribili perché c’è qualcosa o qualcuno che lo terrorizza terribilmente e c’è chi ha pianto tutta la notte per qualcuno di cui dopo due anni forse neanche ricorderà il nome.

Viste da fuori possono sembrare cose poco importanti, ma nessuno di noi la mattina si sveglia con un sorriso da orecchio a orecchio, pronto a rivolgerlo anche a chi lo tratterà malissimo e a “porgere l’altra guancia”. Nessuno.

Se mi guardo intorno a colazione vedo Neville che già è nervosissimo a causa di un’imminente lezione con Piton; Luna che se ne sta da sola in un angolo del tavolo dei corvonero cercando di accettare l’idea di un’altra giornata in cui nessuno le rivolgerà la parola o Hermione che cerca di non farsi venire una crisi isterica vedendo Ron salutare Lavanda, sapendo bene che lui non avrà mai il coraggio di dichiararsi e che probabilmente tutti nella vita penseranno a lei come Hermione, “l’amica di Harry Potter che non faceva altro che studiare”. Ognuno di noi ha i propri problemi, che non sono classificabili tra più e meno importanti: sono semplicemente i nostri problemi.

Pansy ogni giorno si sveglia, guarda il ragazzo accanto a lei che magari sta ancora dormendo e trattiene le lacrime al pensiero di non poter avere forse mai una storia seria, perché lei è “Pansy la puttana” e nessun ragazzo le manderà mai dei fiori, nessun ragazzo le regalerà un anello chiedendole di sposarlo, nessun ragazzo le dirà mai che la ama. Tutti andranno a letto con lei per una notte, senza neanche prometterle niente di più e lei non avrà mai il coraggio di reagire.

Ed è per questo, perché so che anche io quando mi sveglio vorrei farmi tirare un cazzotto in pieno viso pur di poter tornare a letto; che ho deciso di scegliere, di scegliere di poter svegliarmi accanto a Pansy.

Nessun ragazzo le farà mai una cosa carina, ma una ragazza sì. E quella ragazza sono io.

Adesso, ogni mattina mi sveglio nel mio appartamento di trenta metri quadri nella Londra babbana, e nonostante il rumore delle automobili, la consapevolezza che a lavoro mi pagano poco e che la mia vita non è certo perfetta; io sono felice. Sono felice di alzarmi e affrontare la mia giornata perché so che quando tornerò a casa troverò Pansy ad aspettarmi, e anche se non potessimo fare nulla insieme, io sarei felice perché lei sarebbe lì, e sapere che mi ama più di ogni altra cosa mi da la forza per sorridere anche nei momenti in verrebbe voglia di sbattere la testa contro il muro.

Perché prima o poi tutti trovano il modo di combattere i proprio problemi, o almeno a trovare un modo per camuffarli un po’.

Un grazie grosso come un attributo sessuale di cammello a:

Janira (lucyfer)

Fed

VavvyMalfoy91

SoReLLiNaMaLfoY                                                                  

Ellie

Diavolettadark

Lisy91

Alyssa92

Kimmalfoy

…E a tutte quelle sante persone che leggevano “le mirabolanti avventure di merisù”, “freaky summer”, “drabbles domino”, e naturalmente “un ipotetico settimo anno a Hogwarts”; storie che non aggiorno dalla rivoluzione francese.

Questa storia mi è venuta in mente stamattina quando uscivo di casa alle sette e un quarto dopo una notte passata in bianco, e per la cronaca la cosa di farsi tirare un cazzotto pur di tornare a letto è una cosa che ho pensato quando ero alle elementari e soffrivo come una soletta da scarpe perché ero strana e quindi emarginata. È la prima malinconica che scrivo e credo anche l’ultima: mi deprimo troppo^^ preferisco le solite commedie/comiche/romantiche.

Pansy/Ginny the best! www.pansyginny.splinder.com

Ciaoooooooooooooo