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Autore: M4RT1    12/02/2012    7 recensioni
Quattro Slice of Life per quattro Malandrini. Due citazioni bellissime e una grande amicizia.
Storia partecipante al "Disneyland Contest" indetto da Pallina88 e classificatasi sesta su quattordici.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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  -REMUS LUPIN!
Quando quella strana professoressa aveva urlato il suo nome, il cuore di Remus aveva fatto un balzo.
Si era avvicinato, tremante, al Cappello, più impaurito di quanto fosse mai stato in vita sua.
Tranne quella volta, certo.
Quando il Cappello Parlante fu poggiato sopra la sua testa, Remus chiuse gli occhi e sperò di non essere riconosciuto per quello che era: un lupo mannaro.
-Mmmh… sei un ragazzino molto studioso, signor Lupin! E vedo anche grande lealtà e voglia di fare amicizia! Farai molta strada… o almeno, la faresti se fossi più sicuro di te… ma voglio darti fiducia: coraggio, educazione, gentilezza… sarai un nuovo: GRIFONDORO!
Quando il Cappello urlò quell’ultima parola, Remus pensò di svenire.
Si avvicinò al tavolo festante, dove i tre ragazzini conosciuti sul treno sedevano già.
-Bene, Remus!- gridò quello dai capelli castani, che diceva di chiamarsi Sirius, o qualcosa del genere –Ora siamo tutti una grande Ohana!
Il bambino con gli occhiali lo fissò, incredulo:
-Cosa siamo?
-“Ohana”, significa famiglia!
-Famiglia?- domandò il più piccolo, un ragazzino grassottello dagli occhi celesti.
-Famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato!
Seguì un lungo silenzio, rotto solo dagli applausi delle quattro Case man mano che gli altri ragazzi venivano smistati.
-Perché sarà così, vero?- domandò infine il piccolo Black –Io non ho mai avuto una vera famiglia… I miei non mi vogliono bene perché sanno che non sarò mai come loro…
-Perché?- chiese il ragazzo occhialuto –Come sono, loro?
-Meglio per te che non lo sappia…
Quando Remus Lupin si sedette tra loro, capì di essere finalmente a casa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-JAMES POTTER!
Quando James sentì urlare il suo nome, quella mattina, non si stupì: erano tre anni che la McGranitt lo apostrofava così.
-Potter, sarebbe così gentile da spiegare al signor Minus cosa ho appena detto?
Il ragazzo guardò il suo compagno di banco, un ormai tredicenne Sirius Black, e sorrise:
-No, professoressa: ero distratto.
La professoressa McGranitt non fu soddisfatta:
-Già, e tu, signorino, pensi che questo basti? Cinque punti in meno a Grifondoro!- disse, con voce piatta, ma abbastanza forte da coprire l’imprecazione di Remus.
-Avevo appena guadagnato quei punti con l’interrogazione!- borbottò, mentre Peter ridacchiava.
Quando uscirono dall’aula, un’ora dopo, James pensò che la sua ora fosse arrivata.
-James! Cosa ho studiato a fare tutto il pomeriggio, se poi tu perdi tutti i punti che guadagno?
-Infatti… me lo chiedevo anch’io!- rispose il ragazzo, allegramente.
-E vedi di darti una risposta!- continuò Remus, gesticolando animatamente.
Quando si  separarono (James e Sirius a Divinazione, Remus e Peter a Cura delle Creature Magiche) James capì di essere stato risparmiato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-PETER MINUS!
Quando l’ormai nota McGranitt fece l’appello, alle 8.35 precise, Peter si trovava lontano da tutti i suoi amici.
Tuttierano lontani: era tempo di G.U.F.O.
Il panico si tagliava col coltello, quando l’Esaminatore distribuì i fogli.
-Nome…- bisbigliò Peter, concentrandosi –Peter… cognome: Minus…
A qualche banco di distanza, Remus scriveva già la prima risposta.
-Ma come fa…- borbottava continuamente Sirius, lanciando occhiatacce all’amico.
-Studia…- rispondeva ogni volta James, mangiucchiando la piuma.
Quando Peter iniziò a scrivere, capì che forse si sarebbe dovuto impegnare di più.
-Incantesimo Homosembiante.
Il suggerimento gli arrivò così, all’improvviso: non si era neanche accorto di essersi bloccato su quella domanda.
Quando terminò il compito prima dello scadere del tempo a disposizione, Peter capì di avere dei veri amici.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-SIRIUS BLACK!
Quando Sirius sentì James urlare il suo nome, per un attimo assunse un’espressione preoccupata: che fosse stato bocciato ai M.A.G.O.?
Ma poi dal viso dell’amico capì che non si trattava di questo: si trattava di Lily.
-Voglio chiederle di sposarmi!
-Sposarti? Ma… abbiamo appena lasciato Hogwarts! Abbiamo solo 17 anni, sei troppo giovane per sposarti!
Ma la verità era un’altra: Sirius aveva paura.
Quando James, dopo anni di peripezie, era riuscito a fidanzarsi con Lily, aveva sentito un tuffo al cuore: la loro amicizia che fine avrebbe fatto? James l’avrebbe ignorato sempre di più, fino a escluderlo completamente dalla sua vita?
Era stato un sollievo sapere che si sbagliava, ma ora era diverso: “mia moglie” era molto differente da “la mia ragazza”…
-Beh… auguri!
Era falso alle sue stesse orecchie.
-Sappi, Felpato, che la nostra… com’è che l’hai chiamata?
-Ohana!
-Si… quella lì, sappi che non si romperà! Si… allargherà, sì!
Sirius annuì.
Quando il viso dell’amico scomparve dallo Specchio a Doppio Senso, Sirius sorrise: la loro Ohana era davvero la più forte, anche se, ne era sicuro, si sarebbe allargata ancora.
 
-Cosa? Venire a vivere con te?
Sirius guardò quel ragazzino così simile a James e si sentì in imbarazzo.
-Beh… era solo un’idea, ti capisco se non vuoi…
Quel ragazzino non era James, era Harry: un altro membro della loro Ohana.
Aveva avuto ragione, alla fine: si era allargata ancora.
Ma alcuni non c’erano più.
-Ti capita spesso di scivolare e cadere?
-Solo quando ci sei tu a prendermi!
Aveva dodici anni quando James gli rispose così.
Tuttavia non era riuscito a salvarlo: James era scivolato, e Sirius non aveva avuto il tempo di riacciuffarlo al volo, come faceva sempre durante gli allenamenti.
Ma Harry… lui sì: Sirius l’avrebbe preso prima di cadere. L’avrebbe fatto a tutti i costi.

 
N.d.A.: ecco qui anche i giudizi:

Sesta Classificata 
Best friends di M4RT1


Grammatica e sintassi: 10/10 punti 
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato errori, complimenti! 
Stile: 7,2/10 punti 
Hai un buono stile, piacevole e scorrevole; forse, però, ci sono un po’ troppi puntini di sospensione che, in alcune frasi, rovinano il ritmo del testo. Questa frase, poi, “Meglio per te che non lo sappia” non suona molto, sarebbe stato meglio scrivere“Meglio per te non saperlo” (mi sembra di aver capito che il senso era questo). Per il resto non ho altri appunti da farti. 
Originalità: 9,6/10 punti 
Ho trovato questa storia molto originale, non perché tratta di argomenti strani e bizzarri, ma perché mostra un momento banale con un’idea particolare, e mi è piaciuta molto. Questi brevi sprazzi della vita dei Maladrini, che crescono cronologicamente ed inizia tutti nello stesso mondo, è veramente un’idea molto bella, ti ho tolto 0,4 punti per l’inizio con il Capello Parlante che, purtroppo, è un momento scritto molte volte. 
Caratterizzazione: 12,5/15 punti 
Peter e Remus mi sono piaciuti molto, li ho trovati descritti molto bene, anche con le poche frasi che gli dedichi; ho qualche dubbio, però, su James e Sirius. James mi sembra un po’ troppo sbruffone, immagino che lo fosse, ma da rispondere in quel modo alla McGrannit? Mentre Sirius, anche se ho apprezzato molto il fatto che sottolineassi il suo egoismo, l’ho trovato troppo poco buffone. 
Gradimento personale: 7,8/10 punti 
L’idea, come ti ho detto, mi è piaciuta molto, ed ho apprezzato, quindi, allo stesso tempo la tua storia. L’ho trovata scorrevole, piacevole, e veramente molto carina, una storia che consiglierei assolutamente di leggere. 
Punti Bonus: 4,9/5 punti 
La prima citazione è inserita alla perfezione, ed è anche abbastanza commuovente; la seconda, invece, forse avresti potuto creare un dialogo un po’ più lungo, ma comunque è inserita bene anche lei. 


Totale: 52/60 punti 
 
 
 
 
 
  
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