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Autore: Jackass92    13/02/2012    7 recensioni
Un volo all'interno dei pensieri di Bam, una riflessione introspettiva e parecchio triste sulla scomparsa dell'amico Ryan Dunn.
Scritta di getto ed effettivamente senza troppe revisioni, ma sentivo il bisogno di farlo.
Niente slash, niente romanticismo, solo la vera storia di un'amicizia che è stata orribilmente stroncata da un evento tragico.
"Mi sento un’idiota. Me ne sto da solo in una stanza buia a parlare con me stesso, con la paura che ho di rimanere senza di te, pretendendo che tu sia realmente li ad ascoltare i miei deliri..."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stanza è buia nonostante sia ormai mattina, la luce del sole non riesce a filtrare le spesse tende che sbarrano la finestra, mi sto poco a poco chiudendo in una gabbia che io stesso sto costruendo.
Sto qui sul letto a scrutare la stanza… manco fossi ubriaco... ho già cercato rifugio nell’alcool e non ha funzionato, è inutile cercare di evitare qualcosa stordendosi.
 
Fumo.
Una, due, dieci, cento sigarette.
Non ho mai fumato prima, non come vizio, come abitudine… tu fumavi, fumavi molto più di me.
 
Ci risiamo… devo stare lentamente impazzendo, il mio cervello si sta ribellando alla realtà.
Come puoi essere li seduto davanti a me?
La tua immagine si crea tra il fumo della sigaretta, sbuffo un’altra nuvola densa: eccoti.
 
So perfettamente che non sei li.
So anche perfettamente che il cervello mi si sta riducendo in poltiglia.
Ma voglio stare al gioco.
 
“Hey Ry…”
Lo dico come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Non mi rispondi, stai semplicemente li a guardarmi… con la tua solita aria tranquilla, pacata.
Ci riprovo.
“Sai… mi sono dato alla pittura ultimamente.”
Allunghi una mano per metterti più comodo sul letto, in posa d’ascolto pare.
Certo che ho un’immaginazione davvero dettagliata.
“…Ho dipinto anche qualcosa per te, mi piacerebbe che potessi-”
“Sono molto belli, Bam” mi interrompi.
Mi… interrompi?
Credo di aver raggiunto un livello di malattia mentale che dovrebbe spaventarmi, invece mi conforta… il fatto di poterti parlare ancora, di poter avere di nuovo una conversazione con te… sempre che questa possa essere definita una conversazione.
 
“G…grazie Ry…”
Non ce la faccio, è troppo, di nuovo.
Non riesco a trattenere le lacrime, mi rigano il viso come lame.
Alzo gli occhi, la vista è offuscata dalle lacrime, ma ti intravedo ancora.
Che dovrei fare?
Avere finalmente il coraggio di dirti addio? Di esorcizzare la cosa? Di lasciarti andare?
Non ci riesco.
Sono passati più di sette mesi e mi sembra solo ieri che ti ho perso.
 
Mi dicono che solo il tempo può guarire queste ferite.
Che ne sanno loro?
Ryan non era per loro quello che era per me…
Li odio, perché credono di capire.
Nessuno mi può capire.
 
“Prima o poi dovrò scegliere, sai?”
Ti dico tra le lacrime.
“Dovrò scegliere se impazzire insieme a te…”
Inclini leggermente la testa.
“…O se lasciarti andare.”
 
Mi sento un’idiota.
Me ne sto da solo in una stanza buia a parlare con me stesso, con la paura che ho di rimanere senza di te, pretendendo che tu sia realmente li ad ascoltare i miei deliri.
Sono un’idiota.
Mi sto solo creando l’illusione di averti ancora accanto.
 
All’improvviso ti alzi e ti avvicini a me, posso percepire la tua presenza.
Trasalisco.
Non era mai successo.
Ho paura.
Paura di essere davvero diventato pazzo.
 
Arretro verso il muro con gli occhi sgranati, il cuore mi batte all’impazzata: sono terrorizzato.
Sei ad un palmo da me e non so che fare.
Ti avvicini, troppo vicino.
Mi abbracci.
Possibile che io possa sentire il calore del tuo corpo?
Non mi importa.
Ti stringo forte a me, tremando, ancora con le lacrime che sgorgano copiose dagli occhi.
 
In quel momento però capisco.
Il momento che tanto temevo è arrivato.
Sono di fronte ad un bivio: portarti con me nel baratro o accettare la tua spinta verso il mondo, la vita, la luce, la normalità.
 
Mi guardi dritto negli occhi.
“Questo è un’addio?”
Sussurro con un filo di voce.
“Temo di si, Bam.”
Mi dici tu, con aria serena, quasi angelica.
Annuisco chinando il capo verso il basso.
Subito riporti il mio sguardo ai tuoi occhi azzurri.
Non dici niente, non c’è bisogno di dire niente.
Ti sorrido e tu sorridi di rimando.
 
Mi sento bene.
E’ come se mi avessi liberato da un peso, lo hai preso e portato via con te.
Mi hai salutato per l’ultima volta, come non avevamo potuto fare.
Senza una parola mi hai detto di andare avanti, mi hai spinto fuori dalla pazzia che mi stava divorando.
Mi mancherai Ryan, mi mancherai tanto… ma è giusto che io guardi avanti portandoti sempre con me, nei pensieri e nel cuore.
Non saprò mai se quello eri realmente tu o solo il frutto della mia immaginazione… ma non importa, va bene così.
E se quello eri realmente tu Ryan, e se ero io l’ancora che ti intrappolava qui allora sono felice, perché ora puoi riposare in pace.
 
Ti immagino con due ali candide, una splendida aureola ed il tuo sorriso beffardo, mentre scherzi con gli angeli e fai impazzire Dio in persona.
 
 
Goodbye, my Random hero.
  
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