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Autore: nothing_but_the_truth    13/02/2012    5 recensioni
A Hermione ultimamente capitano cose strane, riceve lettere anonime quasi ogni mattina.. ma questa, sarà diversa.. E' UN OOC, spero apprezzerete :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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SESTO ANNO

 

Da un paio di mesi, Hermione riceve regolarmente delle lettere d'amore via gufo. Quella mattina, non fece eccezione. Ma ...

 

Puntuale come sempre, una ragazza dai capelli mossi stava spettando qualcuno, nella sala di ritrovo Grifondoro. Quando i suoi 2 amici si presentarono, erano molto tranquilli. Visibilmente più di lei. Il motivo ufficiale del continuo nervosismo della ragazza era la scuola, il fatto che in quel periodo c'erano molti esami da fare, e quindi studiava continuamente.

Ma la verità, il motivo reale di quello stress, non era quella, e i suoi amici lo sapevano bene. E per questo non infierivano, non chiedendole quasi più nulla riguardante le numerose lettere anonime che quasi ogni mattina riceveva, via gufo, a scuola.

Infatti, Hermione era terrorizzata all'idea di andare in Sala Grande a fare colazione, come ogni mattina.

Mentre entrava, accompagnata da Harry e Ron al suo fianco, notò che almeno 15 persone si erano girate a guardarla, qualcuno sghignazzando pure. Se all'inizio, qualche settimana prima, si arrabbiava e li insultava, ora aveva deciso di ignorarli. Non c'era nulla da vedere...

I 3 andarono a sedersi, Ron di fronte a Hermione, e lei accanto a Harry. Come quasi ogni maledettissima mattinata, un piccolo gufo bianco andò da Hermione e le consegnò una lettera. Mentre lei apriva la lettera -viola in viso, con molta gente del suo tavolo e non solo che la fissava con curiosità, i suoi amici che si sforzavano di fingere di non vedere, e Harry che mangiava velocemente e Ron che la fissava immobile e rosso in faccia- il gufetto se ne andò.

Hermione aprì la lettera e la osservò. In una lunga pergamena, parole elegantemente scritte si rincorrevano perfettamente, fino ad arrivare in fondo,alla firma. Un'elegantissima "Y." .

Nel pacco, però, questa volta c'era qualcos altro, che era caduto e quindi era per terra. Prima di raccoglierlo,la ragazza lo osservò, cosciente che almeno altre 10 persone si stavano chiedendo, come lei, chi poteva averle regalato una collanina finissima d'argento, con un piccolo ciondolo rotondo con su scritto MAKE A WISH. Esprimi un desiderio. Harry stava disinvoltamente leggendo la lettera, cercando di non farsi notare. Ma sapeva che Hermione sapeva cosa stava facendo. Lei sapeva tutto.

Eccetto quello che stava per accadere.

Nel momento esatto in cui Hermione toccò il freddo argento del ciondolo, per sollevarlo e osservarlo bene, qualcosa vibrò violentemente, tutto ciò che era intorno a lei iniziò ad oscillare, per poi scomparire.

Improvvisamente, si trovò in un altro luogo. In penombra.

Hermione urlò terrorizzata appena realizzò che la collana era una Passaporta. In che posto mai era finita? Chi le aveva fatto questo?

<< C'è qualcuno? Aiuto!! >> strillò, ma nessuno rispose. Nella penombra, qualcosa si mosse, una sagoma. Hermione, terrorizzata, non riuscì più ad emettere alcun suono.

<< Ti stavo aspettando >> una voce disse. Hermione ci mise mezzo secondo a riconoscere a chi apparteneva, eppure non voleva crederci. Non poteva. L'ombra si mosse e le si avvicinò, tanto che lei riuscì a vedere il volto della sagoma. Mise entrambe le mani davanti alla bocca per non urlare, mentre le pupille le si dilatavano per lo shock. La persona le sorrise.

 

Negli stessi attimi, a Hogwarts si era scatenato il panico: Ron ed Harry erano dal Preside, preoccupatissimi come quasi tutti gli alunni e gli insegnanti. Qualcun altro, invece, come i Serpeverde, trovata la situazione tremendamente comica, e rideva rumorosamente. Come Pansy Parkinson. Ron la vide ridere della tragedia in atto, si allontanò dall'amico prima che egli potesse acciuffarlo, e corse dalla ragazza, e fissandola negli occhi iniziò ad urlarle contro insulti pesanti. Tanto che lei smise di ridere e se ne andò via correndo. Ron era furioso. Non riusciva a smettere di pensare e rimpiangere di non essere stato lui a mandarle dolci lettere. Se lui l'avesse corteggiata, se lui le avesse fatto capire di amarla, se lui avesse trovato il coraggio... ora forse Hermione sarebbe al suo fianco, non chissà dove, lontana da lui, forse in pericolo.

Tutto ciò, senza rendersene conto, lo urlò a Harry, che silenziosamente ascoltò e incassò la rabbia dell'amico sfogatagli addosso. Finito lo sfogo, Harry gli appoggiò una mano sulla spalla. << Vedrai che la troveremo, te lo prometto. >> e Ron promise a se stesso che quando Hermione fosse tornata, sana e salva, le avrebbe detto di amarla. Perchè lei sarebbe tornata.

Doveva.

 

Intanto, il rapitore stava fissando Hermione negli occhi. Non riusciva a credere di esserci riuscito, di averla lì. Soli. Leggeva il terrore negli occhi della ragazza, e ciò gli causava un dolore lancinante. Lei non doveva avere paura di lui.

<< Non avere paura >> le disse con tono educato e gentile, vagamente premuroso. << Vieni >> disse toccandole la spalla e indicando un divano.

Hermione si sedette sul divano, senza capire cosa diavolo stesse succedendo. Lei avrebbe dovuto avere paura di lui, esserne terrorizzata. Invece non provava alcun timore nei confronti di quel ragazzo. E ciò-il non aver paura di lui- la terrorizzava terribilmente.

Il ragazzo le si sedette accanto e la osservò. Le porse un bicchiere d'acqua, vedendola immobile e con la schiena dritta e ferma. Era nervosa, pensò lui.

Hermione osservò il bicchiere di vetro trasparente e lucido, senza berne il contenuto. Tenne il bicchiere in grembo, con tutte e 2 le mani.

Il ragazzo aspettò paziente per qualche minuto che gli sembrò inifinito.

Finalmente, lei sospirò.

<< Allora... >> sussurrò insicura Hermione << Sei... tu? L'autore delle lettere anonime? >> domandò lentamente, con la sensazione che fosse proprio così.

Malfoy pensò che lei fosse ancora un pò impaurita dalla situazione in cui si trovata, quindi rispose con tranquillità e non si stupì del suo tono incerto. << Sì >> disse << Sono io l'autore. Te lo aspettavi? >> Chiese sorridendole. Per Dio, com'era bella. Lei accavallò le gambe.

Hermione si tranquillizzò per qualche motivo che non sapeva, e bevve un sorso d'acqua.

<< Grazie >> disse lei appoggiando il bicchiere sul tavolino lì davanti.

<< Prego >> rispose lui. << Sei bellissima, sai. >> disse, e lei arrossì.

<< Ora spiegami... >> iniziò Hermione << Cosa sta succedendo? Perchè sono quì? Perchè quelle lettere? >> Chiese guardandolo. Non riusciva a spiegarselo, ma si sentiva a suo agio accanto a Malfoy.

Il ragazzo si portò una mano tra i capelli biondi, scompigliandoseli. << Vedi... beh, certamente non l'avevi capito, ma... io sono innamorato di te, Hermione. Dal primo anno ti ho messo gli occhi addosso. Sei una calamita per me. Monopolizzi i miei pensieri. Pensare a te mi distrae da tutto. Non posso più fingere di odiarti, o attirare la tua attenzione insultandoti. E' logorante vederti con gli altri e non con me, non poter baciarti o guardarti a scuola... mi consuma! >> disse lui, stringendo le mani in 2 pugni. << E così ho pensato di smetterla con la finzione, e per questo ho iniziato a scriverti lettere. Non sai che bello vederti sorridere leggendole. Ma è comunque stata una tortura non poter gridare "Hey, sei l'amore della mia vita!", non poterti amare davanti agli altri... così mi sono deciso. Scusami se ti ho portata qui di forza, ma era l'unico modo per avere un pò di tranquillità... >> continuò Malfoy.

Hermione era arrossita. << Non... non ti preoccupare, davvero... mi... mi fa piacere essere qui >> Era la verità. << Però... >> Aggiunse lei, << Avresti potuto prendermi in disparte e dirmelo. A scuola. Non qui... >> E si guardò intorno, senza osare chiedere dove fossero.

<< Siamo a Villa Malfoy. >> Disse lui, cogliendo il suo sguardo. << Ma ti prego non andartene >> aggiunse rapido.

Hermione stette in silenzio qualche istante, a riflettere sulle parole di Malfoy. << Ma Draco >> disse per la prima volta il suo nome << Non vorrei sembrare ovvia, ma... sono una Mezzosangue, ricordi? E tu odi i Mezzos... >>

<< Shh >> La interruppe lui. << Non dire mai più quella terribile parola. La odio. E non mi importa. Mi diserederò dalla mia famiglia, taglierò ogni contatto con loro... se vorrai. >>

Hermione ci rimuginò su. << Lo faresti... per me? >>

<< Farei di tutto per te. Qualunque cosa. Basta chiedere. >>

Ciò la colpì particolarmente. Leggendo tutte quelle lettere, Hermione aveva iniziato a provare qualche sentimento per l'autore, pur non sapendo chi egli fosse. Pensava che, sapendo che era Draco Malfoy il suo ammiratore segreto, ciò avrebbe annullato i sentimenti. Invece, sentirsi dire quelle parole era stata una scossa di adrenalina.

Senza pensarci, Hermione baciò Malfoy in bocca.

Dopo qualche minuto, si staccarono. Hermione non aveva mai visto qualcuno felice quanto Draco in quel momento.

<< E questo cosa significa, Hermione? >> chiese  lui, euforico e confuso.

<< Che mi piaci anche tu, Draco! >> disse,arrossendo e sorridendogli.

Malfoy fece un enorme sorriso << Adoro come pronunci il mio nome! >> disse accarezzandole un boccolo. << Aspettavo questo da così tanto... >> sussurrò Malfoy, poi si mise sopra Hermione e la baciò ancora, staccandosi dalle sue labbra per dire << Non posso crederci... >> bacio sul collo << posso baciarti >> Bacio sulle labbra << Accarezzarti >> carezza sulla guancia << Toccarti >> le morse il lobo dell'orecchio << Respirarti >> annusò i capelli di Hermione << Sono tuo! >> . Lei intanto, felice delle parole del ragazzo, accarezzava la sua schiena, il collo. Draco era felicissimo di avere finalmente tra le sue braccia la ragazza che aveva bramato per più di 5 anni; Hermione era scombussolata dall'ondata di emozioni che la stava travolgendo: anche lei provava qualcosa per Draco, ma non avrebbe mai pensato che che le emozioni sarebbero esplose in quel modo!

Draco si staccò da lei -era assuefatto da quell'amore incredibilmente ricambiato da lei- , la sollevò dal divano, la prese in braccio e la spostò su un tappetone enorme davanti al camino. Sempre sopra di lei, a baciarla dolcemente, Malfoy sussurrò << Non sai quanto sono stato geloso... >> altri baci << Di Weasley, Krum... >> disse accarezzandole il collo e arrivando al bordo della maglietta -si intravedeva il reggiseno...

Però Hermione si fermò e lo allontanò. << Io... non posso >> disse, ritrovando la ragione.

Draco sentì il mondo cadergli addosso quando la ragazza si alzò e si sistemò i capelli. Perchè lo stava facendo? Perchè se ne andava? Aveva detto di provare qualcosa per lui! Lo aveva baciato! Si sentiva morire dentro, eppure non riuscì nè a muoversi, nè a dire nulla.

Hermione, invece, si stava maledicendo. Avrebbe perso Harry e Ron, appena avessero saputo con chi stava... la famiglia di Draco lo avrebbe odiato nel sapere che lui frequentava una Mezzosangue. I suoi amici lo avrebbero deriso, e anche quelli di lei stessa, Hermione... lei, Hermione, non poteva permettere che tutto ciò accadesse.

La ragazza stava uscendo dalla stanza -non sapeva bene dove fosse diretta- quando Draco la afferrò. La abbracciò da dietro, stringendo le braccia intorno al suo busto, la testa appoggiata alla sua nuca, gli occhi chiusi. Hermione era immobile, e non solo perchè lui la teneva stretta.

<< Hermione.. ti prego.. non andare.. >> la implorò. Lei non rispose.

<< So che per te è difficile stare qui con me... ma per me lo è ancora di più lasciarti andare! >> disse,alitandole sul collo.

Anche lei chiuse gli occhi. Non poteva lasciarlo così. Appoggiò le mani su quelle calde di Draco, ma non per spostarle. Lui la faceva sentire così protetta e sicura...

<< Darco >> disse lei sospirando << Non sto dicendo che per noi non c'è futuro. Solo che forse il prezzo è troppo alto... >>

Draco la strinse più forte << Sono pronto a perdere tutto, ma non te, amore mio. Lo sai >>

<< Allora... >> disse Hermione << Torniamo a scuola, e se quello che dici è la verità, domani dirò tutto a Harry e Ron. >>

Draco non esitò << Tutto quello che vuoi, Hermione >> , e la lasciò. Lei si girò e lo baciò.

I ragazzi tornarono a scuola e raccontarono, a linee generali, a Silente l'accaduto. Lui rise dicendo qualcosa sull'amore adolescenziale.

Usciti dall'ufficio del preside, Draco portò Hermione davanti alla Stanza delle Necessità -non entrarono perchè ella non glielo permise- e lì si baciarono caldamente, poi si accordarono sul dire tutto ai rispettivi amici l'indomani.

Non si accorsero che qualcuno, uscendo dalla Stanza delle Necessità, li aveva visti amoreggiare. Ron.

Tornati nel rispettivi dormitori, Draco pensò che Hermione, la sua ragazza, non avrebbe resistito e avrebbe detto tutto e subito all'amico rosso e allo sfregiato. Poi pensò che, per lei, avrebbe dovuto essere più gentile, con quei 2... ma gli andava bene lo stesso.

Tornata nel suo dormitorio e accolta da tutti, Hermione andò subito da Harry e Ron, che erano insieme a ripassare Pozioni. Dopo baci e abbracci, Hermione confessò loro l'accaduto, e che ora stava con Draco Malfoy. Harry fece qualche battuta ma l'accettò di buon grado, Ron invece fu devastato dalla notizia. Le urlò contro di essere una lurida falsa, una traditrice, una bugiarda, che non doveva stare con quel verme.

<< E perchè no, Ron? >> Chiese Hermione offesa.

<< Perchè io ti amo, io voglio stare con te! >> Urlò, poi si rese conto di ciò che aveva detto e ne andò via senza aggiungere altro, seguito da un Harry imbarazzato e lasciando un' Hermione confusa.

Ron non le parlò più, neanche il giorno dopo, quando la relazione tra Hermione e Draco divenne ufficiale e loro iniziarono a baciarsi in pubblico.

Ron sapeva che doveva fare qualcosa, e ci mise qualche giorno a capire come separarli definitivamente -lei apparteneva a lui.. 

  
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