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Autore: Aniel_    13/02/2012    5 recensioni
Balthazar ha degli affari da sbrigare e non vuole avere Dean, Sam e Castiel tra i piedi; quindi perché non spedirli in una dimensione parallela in cui sono star di una nota serie televisiva?
Si, forse è un'idea già vista.
Ma Balthazar fa le cose in grande, ritenendo divertente catapultare insieme a loro un diversivo...beh, tre diversivi. A quanto pare, Balthy, adora gli show della CW, tanto da spedire nella dimensione parallela due noti vampiri impegnati nel conquistare l'amore di una ragazza!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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- Quindi è qui che vuole vederci il pennuto, giusto? - domandò Dean, torvo, passandosi tra le dita l'indirizzo che Cass gli aveva dato poco prima.
- Così sembrerebbe- rispose Sam, ancora più interdetto del fratello.

Il luogo in cui si erano recati era alquanto squallido: era una fabbrica dismessa ormai da tempo in cui, si vociferava, girassero alcuni fantasmi. Ma non era così: non vi era alcuna traccia di zolfo o angoli freddi nell'edificio, così i fratelli appurarono che alla base di quelle voci ci fosse solo la suggestione.
Entrarono cauti, gettando occhiate stanza a stanza, finché qualcuno sbucò alle loro spalle.

- Ciao ragazzi- esordì chiara la voce di Castiel.
- Cristo santo, Cass! Non puoi sbucare così...- si lamentò Dean, portandosi una mano al petto e avvertendo il battito accelerato del proprio cuore.
- Hai scoperto cosa vuole da noi Balthazar?- chiese Sam mentre continuava a guardarsi intorno con aria circospetta.
- No, ha chiesto anche a me di venire qui. Spero che abbia deciso di arrendersi e consegnarmi le armi. Le cose non vanno affatto bene per me.- ammise l'angelo con tono piatto.
- La disputa con la tartaruga ninja?- ironizzò Dean, avvicinandosi verso una stanza a malapena illuminata e entrandovi, seguito dagli altri due.
- Raphael mi sta mettendo contro l'intero Paradiso. Sa quali carte giocare...-
- Ma certo che lo sa!- rispose una voce dall'oscurità, - parliamo di Raphael, non di un pivello alle prime armi!-

Sam e Dean tirarono fuori il pugnale angelico: pur non vedendo nessuno, riconobbero perfettamente la voce di Balthazar.

- Oh, non siate melodrammatici...- commentò l'angelo, mentre un fiotto di luce gli illuminava il viso, - mettetele giù!-
- Che diavolo vuoi?- abbaiò Dean, facendosi più vicino.
- Ho un affare da portare a termine, sapete, roba grossa! Un acquirente è molto interessato ad un mio prodotto e ho bisogno che voi ve ne stiate buoni...diciamo, per ventiquattro ore! Quando tornerete saremo amici come prima, baci e abbracci eccetera eccetera!- li informò Balthazar, trafficando con alcuni ingredienti e disegnando un simbolo che i ragazzi conoscevano bene.
- No, quello di nuovo no!- urlò Sam, ma ormai Balthazar aveva poggiato la propria mano sul simbolo, e dopo una fugace occhiata divertita, esclamò: - Bon voyage!-



Quando Dean aprì gli occhi era abbastanza sicuro di avere sotto di lui qualcosa e gli occorsero una manciata di secondi per capire che quel qualcosa non era altri che Castiel, svenuto. Sam era poco lontano da lui e si era appena messo in piedi, portandosi una mano alla fronte e guardandosi intorno.

- Dove siamo?- chiese, ancora stralunato.
- Spero solo che non sia quello che penso...- rispose Dean, afferrando Castiel per un braccio mentre questi riprendeva lentamente conoscenza.

Una donna pienotta e sorridente irruppe nella stanza, gettando un'occhiata sui tre.

- Che cosa vi è successo, ragazzi?- chiese, porgendo un fazzoletto a Castiel, il quale sanguinava copiosamente dal naso.
- Balthazar me la pagherà, non appena torneremo a casa, giuro che me la pagherà.- bofonchiò l'angelo, ancora provato dall'esperienza.

La donna lo osservò con uno sguardo interrogativo, per poi accennare un sorriso.

- Ok Misha, molto divertente. Seb ha combinato qualcosa vero? Ti ha preso l'Iphone? Lo ha fatto anche con Jared due giorni fa, vero?- chiese rivolta a Sam.
- Oddio, sei tornato polacco! Padaleski.- fece Dean al fratello, accennando l'ultima parola.
- Padalecki.- lo corresse il minore, - era Padalecki.-

La donna sbatté le palpebre diverse volte prima di scoppiare a ridere.

- Dai ragazzi, mi state prendendo in giro! Ci sono cascata in pieno! Comunque sia...- disse, distribuendo i copioni ai ragazzi,- Misha, tu devi andare al trucco e voi, Jared e Jensen, leggete la parte. Io ed Eric, che ha deciso di darmi una mano, abbiamo reso la scena un po' più...realistica diciamo!-

Dean afferrò il copione, leggendo quello che doveva essere il nome della donna e il titolo della serie televisiva che sperava di non dover più vedere: Supernatural.

- Beh, grazie Sera. Dacci solo cinque minuti, va bene?- le disse, nel tentativo di essere il più convincente possibile.
Sera annuì con entusiasmo, lasciandoli soli.

- Chi è Misha?- domandò Castiel, dirigendosi con i ragazzi verso l'uscita.
- Benvenuto a Strambilandia, dove i nomi più assurdi diventano realtà!- ironizzò Dean, andando a sbattere contro una ragazza dai lunghi capelli castani.
- Scusami, non ti avevo vista!- le disse, con uno sguardo languido notando quanto fosse carina.
- Non preoccuparti- rispose la ragazza con un ampio sorriso,- senti, hai per caso visto Damo...ehm no, qui non si chiama in questo modo. Ehm...Ian Somelender, Somelarder...ehm...Ian Somerhalder!-
- Non ho idea di cosa tu stia dicendo- ammise Dean, sbigottito.- Sentite- disse, rivolgendosi a Sam e Castiel, - troviamo un modo per tornare a casa e prendere a calci in culo Balthazar!-
- Balthazar hai detto?- chiese la ragazza, ancora in mezzo a loro.
- Lo conosci?- le chiese Castiel, con un cipiglio curioso.
- No. So solo che è comparso dal nulla, dicendo che aveva bisogno di un diversivo e mi sono ritrovata qui! Non capisco cosa sia successo. Tutti quelli che mi incontrano non fanno che chiamarmi Nina, ma io non mi chiamo Nina. Io sono Elena, Elena Gilbert!-
- Noi siamo Dean e Sam, e questo bel giovanotto in trench è Castiel- le rispose Dean, porgendole una mano.
- Quindi sei nella nostra stessa situazione, giusto? Anche tu sei stata catapultata nel set di uno strambo programma televisivo?- le chiese Sam.
- Esattamente!- gli rispose Elena, gettando un'occhiata alle loro spalle. - Damon, Stefan! Sono qui!-

Due ragazzi si avvicinarono a loro: il primo era molto alto con una pettinatura che a Dean parve esagerata, il secondo, invece, aveva spalancato i grandi occhi azzurri verso di loro, assumendo uno sguardo minaccioso.

- Chi sono questi?- abbaiò quello che doveva essere Damon, - altri pagliacci?-
- Calma Damon- gli disse quello che doveva essere Stefan.
- Pagliaccio sarai tu!- rispose Dean con disprezzo.
Damon aggrottò la fronte, accennando un sorriso di scherno e rivolgendosi verso Elena.
- Questo posto è assurdo. Tutti mi chiamano Ian, ma che razza di nome è? E sono truccato..- disse, portandosi una mano sul viso,- che schifo!-.
- E non è questa la cosa più incredibile- continuò Stefan, afferrando qualcosa nella propria bocca e tirando via quelli che sembravano denti finti, - guarda! Denti finti. A quanto pare siamo le star di una serie televisiva, credo che si chiami The Vampire Diaries.
- Perfetto- sussurrò Dean, al fratello - idioti che credono di essere vampiri! Credi che dovremmo farli fuori?-
- Non lo so, Dean. La cosa non mi piace per niente!- rispose il minore.
- Dobbiamo trovare Balthazar- esordì Cass, dopo un lungo silenzio, - dobbiamo tornare alle nostre realtà.-
- Ben detto, Misha. D'ora in avanti ti chiamerò Misha!- lo schernì Dean, masticando un fetta di torta sbucata fuori dal nulla.
- Quindi anche voi siete...beh...nella dimensione sbagliata?- domandò Stefan, incrociando le braccia.
- Si, e non è la prima volta che io e mio fratello finiamo in una situazione del genere. Da voi gli angeli si comportano in questo modo?-
- Angeli?- chiese Elena, esterrefatta.
- Un mondo senza angeli, quasi quasi mi trasferisco da loro!- propose Dean, ammiccando ad Elena e notando che entrambi i ragazzi di fronte a lui avevano risposto con un'occhiataccia.
- Si, perché no. Da noi, come dici tu, potresti anche divertirti: vampiri, licantropi, streghe, ibridi...- cantilenò Damon.
- Niente che non abbia già affrontato e fatto a pezzi. Per la cronaca, potrei tranciarti via la testa in qualsiasi secondo!-

Non appena i visi di Damon e Dean furono sufficientemente vicini da presagire una rissa ad armi pari, Elena si interpose tra i due, posando una mano sul petto di Damon.

- Non abbiamo tempo per questo, Damon. Troviamo questo Balthazar e torniamo a casa, va bene? E poi...- ma la ragazza si interruppe, sgranando gli occhi. - Klaus.- mormorò, atterrita.

Un ragazzo alto e biondo si precipitò in mezzo a loro, sorridendo.

- Che succede qui? Dobrev, stai bene? Hai un aspetto orribile!- sentenziò, gettando un sguardo su Elena. Non appena si rese conto degli altri presenti, sorrise radiosamente.
- Jared! Cercavo proprio te...come sta Gen? E come è finita con quella birra? Sono stato impegnato tutto il tempo, mi dispiace...- si scusò mentre conferiva a Sam delle leggere pacche sulla schiena. - Sono Joseph, non abbiamo mai avuto modo di presentarci!- disse infine, rivolto verso Castiel.

Quando Joseph si allontanò, tutti i presenti avevano assunto un'espressione basita.

- Voi conoscete Klaus?- chiese Elena.
- Non l'ho mai visto in vita mia...- ammise Sam, camminando velocemente verso l'uscita.

Una volta usciti dal set, i sei si diressero verso la roulotte di Jensen Ackles, attenti a non farsi seguire. Si accomodarono al suo interno nel tentativo di fare i conti della situazione.

- Quindi, voi due siete vampiri.- ricapitolò Dean, osservando i due ragazzi, - e tu cosa sei, Dobrav?-
- E' Dobrev- lo corresse nuovamente Sam, facendolo agitare.
- La smetti di puntualizzare tutto? Per quello che sappiamo qui tu sei un polacco e lei è bulgara!-
- Io non sono bulgara! Io sono nata e cresciuta a Mystic Falls, Virginia!- rispose la ragazza, con entusiasmo.
- Ok, credo che qui stiamo uscendo fuori dal discorso- convenne Stefan, alzandosi in piedi, - dunque, io e mio fratello Damon siamo vampiri, si. Elena è umana, beh...diciamo. E' una doppelgänger.-
- Una che?- chiese Dean, confuso.
- Una copia spettrale o reale di una persona in carne ed ossa. Si dice che chi veda il proprio doppelgänger sia destinato a morire- spiegò Castiel, con espressione cupa.
- Noi la storia la conoscevamo in maniera diversa...- disse Damon, guardando il fratello.
- Beh, Elena ha rischiato di morire tante di quelle volte che la cosa non mi sorprende affatto!- rispose Stefan.
- Per esempio per colpa tua, che l'hai quasi buttata giù da un ponte!- osservò Damon.
- Perché non cerchi invece di proteggerla? O vuoi solo baciarla alle mie spalle e poi far finta di nulla?-
- Io la amo, Stefan!-
- La amo anche io!-
- Wowo, diamoci una calmata ok? Qui noi non siamo cacciatori, lui non è un angelo, voi non siete vampiri e lei non è una doppeleinar!- fece Dean, nel tentativo di calmare i nervi dei presenti.
- E' doppelgänger, Dean- lo corresse ancora il fratello.
- Vuoi un pugno in faccia, Sammy?- chiese minaccioso il maggiore, e Sam fece un passo indietro.
- Ok, scusami.- mormorò con voce sommessa.
- Bene! Ora faremo come dico io- continuò Dean.
- Chi cavolo ti ha nominato capo delle stelle della televisione?- chiese Damon, spalancando gli occhi.
- Mi sono già trovato in questa situazione e so come rispedirci a casa! Quindi, vampiro dei miei stivali, chiudi la bocca e stammi a sentire!- sbraitò il cacciatore.
- Va bene- annuì Elena, - cosa dobbiamo fare?-
Castiel si alzò in piedi, misurando a grandi passi lo spazio attorno a sé, - dobbiamo fare un incantesimo, uno di quelli potenti. So già come fare, ma dobbiamo restare uniti. Sarà solo complicato rimandare voi a casa.-
- Perché?- chiese Stefan, confuso.
- Perché Mystic Falls non esiste!- rispose Sam, davanti al laptop, - è un luogo immaginario creato apposta per la serie The Vampire Diaries-
- Certo che esiste!- rispose Elena, scattando in piedi.
- Non in questa dimensione- osservò Castiel, gettando un'occhiata fuori dal finestrino.
- Quindi, Cass? Cosa facciamo?- domandò Dean.
- Li portiamo con noi.-
- Cosa? Chi? I vampiri innamorati e la tizia porta sfiga che presagisce la morte?-
- Ehi!- lo chiamarono i tre, all'unisono.
- Quello che mio fratello sta cercando di dire è che non vede come possa funzionare questo piano. Anche nella nostra dimensione Mystic Falls non esiste.- rispose Sam, trattenendo il fratello per un braccio.

Castiel si schiarì la voce, assicurandosi la completa attenzione dei presenti.

- Una volta tornati nella nostra dimensione, potremo metterci in contatto con la vostra. Avete detto di avere streghe lì, mi sbaglio?-
- Si, Bonnie è dalla nostra parte, può dare una mano.- rispose Elena, visibilmente sollevata.
- Non mi fido di una strega!- obbiettò Dean, stupendosi di trovare man forte in Damon, il quale aveva ammesso, - Non gli do' tutti i torti!-
- Comunque sia, con i miei poteri, potrò mettermi in contatto con la vostra strega e rimandarvi a casa.- concluse Castiel, aprendo la porta della roulotte.

Si incamminarono verso un luogo sconosciuto, fidandosi solo delle parole di Castiel. Camminarono in silenzio e a coppie prima che ognuno di loro spezzasse il silenzio con la propria curiosità.
Sam camminava accanto ad Elena, chiedendosi come facesse una bella ragazza come lei a gettarsi in uno strano triangolo amoroso di vampiri.

- Come ci riesci?- le chiese, all'improvviso.
- A fare cosa?-
- A non uscire da tutto questo. Voglio dire, io e mio fratello siamo cacciatori, e non hai idea di quante volte abbiamo tentato di mettere fine a tutto questo.- rispose Sam, nel vano tentativo di spiegarsi meglio.
- Non so come risponderti. A volte anche io vorrei uscirne, sai, cambiare città, cambiare vita e tutto il resto ma poi finisce sempre che si torna al punto di partenza, e ho imparato ad accettarlo- rispose Elena, molto semplicemente.
- Già, lo capisco- rispose Sam, passandosi una mano tra i capelli con fare pensieroso.

Poco più avanti Dean osservava Stefan, il vampiro alto e pensieroso, domandandosi perché dovevano essere tutti più alti di lui. Era una congiura.

- Quindi, andate dietro alla stessa ragazza?- domandò Dean, del tutto inopportuno come al solito.
Stefan gli spedì un'occhiata di sbieco prima di sorridere, - così pare. A te e a tuo fratello non è mai capitato?-
- Cosa? Che una donna si mettesse tra noi? Beh si, ma io sicuramente non la amavo, e suppongo nemmeno lui. Era solo un demone oltre ad essere una grandissima puttana...- commentò Dean, ripensando a Ruby e avvertendo un formicolio alla gola per la rabbia.
- Demoni? Improvvisamente Klaus non mi sembra più così pericoloso...-
- Che cos'è? Un vampiro?-
- No, è un ibrido. Una sorta di incrocio tra un vampiro e un licantropo...- spiegò Stefan, - e non sappiamo come ucciderlo.-
- Prova a tagliargli la testa- suggerì Dean, - oppure buttalo dentro uno spacca-legna, con quello vinci praticamente su tutto!-
- Lo terrò a mente, grazie Dean!- sorrise Stefan, lanciando uno sguardo al fratello e all'angelo che camminavano davanti a lui, - chissà di che cosa stanno parlando-.

Poco più avanti Damon teneva l'Iphone tra le mani, sotto lo sguardo incuriosito di Castiel.

- Dunque, tu sei Misha Collins, divenuto famoso grazie al ruolo di Castiel nella serie televisiva Supernatural. Hai una moglie e un figlio. Che cosa carina!- commentò Damon, leggendo avidamente le informazioni.
- E tu chi saresti in questa dimensione?- chiese l'angelo.
- Io sono Ian Somerhalder, ho recitato in un paio di serie e in qualche film. Sono diventato famoso grazie al ruolo di Damon Salvatore nella serie televisiva The Vampire Diaries e...oh mio Dio...sono fidanzato con Nina Dobrev. Ah, ehi Elena,- gridò il ragazzo, voltandosi, - lo sai che in questa dimensione io e te stiamo insieme?-
Stefan si irrigidì mentre Dean lo colpì amichevolmente sulla spalla, - non pensarci- gli disse - tuo fratello è un cazzone. Fosse stato Sammy, lo avrei preso a calci in culo!-
- In effetti, l'ho già fatto- ammise il vampiro, sorridendo.
- L'amore fraterno è meraviglioso!-

Arrivarono in una fabbrica dismessa, incredibilmente simile a quella in cui i ragazzi si trovavano prima di essere catapultati a Strambilandia.
Castiel trafficò con un paio di ingredienti che nessuno capì da dove fossero saltati fuori e dipinse un medesimo simbolo sul muro. Non appena lo sfiorò, si ritrovano tutti per terra, apparentemente nella stessa situazione, se non fosse stato per la voce di Balthazar.

- Già a casa? Va bene, va bene. Ho già completato l'affare! Come è andata la gita scolastica?- domandò l'angelo, sorridendo.
- Dove lo vuoi il pugno, brutto figlio di puttana?- domandò Damon.
- Mi piace questo tizio. Si Balthy, dove lo vuoi?- chiese Dean, strizzando l'occhio al vampiro.
- Ma andiamo, non ditemi che non avete assaporato una bella porzione di normalità! Pensateci: un mondo senza mostri, senza vampiri, senza angeli, senza demoni...senza problemi. Non fate che dire di voler scappare, eppure vi crogiolate nell'anormalità delle vostre vite! Siete proprio strani!- commentò Balthazar, facendo spallucce, prima di sparire.

- Detesto ammetterlo, ma ha ragione!- ammise controvoglia Sam, seguito da alcune espressioni sconsolate di Elena e Stefan.
- Venite, vi rimandiamo a casa...- li chiamò Castiel.

Si salutarono, scambiandosi occhiate imbarazzate e colpevoli: sebbene fosse stata una giornata del tutto stravagante, era la cosa più normale che tutti i presenti avessero vissuto nelle ultime settimane.

- Vi auguro di uscire dal vostro triangolo amoroso e di far fuori l'ibrido. Ricordate, "spacca-legna", vi assicuro che funziona!- disse infine Dean, prima di vederli scomparire poco a poco.

Quando uscirono dalla fabbrica erano tutti affamati, incluso Castiel: probabilmente quel continuo sbattersi di qua e di la gli aveva scaricato le batterie, rendendolo Cass/Jimmy al cento per cento per qualche ora. Si infilarono in un fast food per disperazione, e una bella ragazza lì servi immediatamente, ammiccando ad entrambi i fratelli, i quali risposero con una risata. Non appena si resero conto di essere stati soggiogati entrambi dal sorriso della ragazza, Dean ammonì suo fratello: - Ce la giochiamo a sasso, carta e forbici. Non voglio finire in mezzo in nessun triangolo amoroso, ok Sammy? Pronto? 1...2...3!-

Fine.

   
 
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