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Autore: LadyOA    13/02/2012    4 recensioni
Ballava da ore e cambiava cavaliere in continuazione, non le importava chi la guidasse voleva solo perdersi nei volteggi delle danze, tra le mille maschere di tutti i colori, il suo abito del carnevale non era sfarzoso come altri, era di seta verde smeraldo con rifiniture nere, sul corpetto nastrini le ornavano il petto, le spalle scoperte grazie alla particolare posizione delle maniche permetteva di vedere il suo tatuaggio blu, i capelli rossi acconciati con pettinature dell’800 le contornavano il volto nascosto da una maschera nera e verde smeraldo dal quale i suoi occhi caramello risaltavano, la sua pelle bianca brillava sotto la luce della luna e dei vari lumi accessi nella grande piazza di San Marco dove i festeggiamenti del carnevale continuavano indisturbati...UNA SHOT PER UN BELLISSIMO ZONAMIDAY!!! AUGURIIIII!!!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il magico carnevale di Venezia

 

Ballava da ore e cambiava cavaliere in continuazione, non le importava chi la guidasse voleva solo perdersi nei volteggi delle danze, tra le mille maschere di tutti i colori, il suo abito del carnevale non era sfarzoso come altri, era di seta verde smeraldo con rifiniture nere, sul corpetto nastrini le ornavano il petto, le spalle scoperte grazie alla particolare posizione delle maniche permetteva di vedere il suo tatuaggio blu, i capelli rossi acconciati con pettinature dell’800 le contornavano il volto nascosto da una maschera nera e verde smeraldo dal quale i suoi occhi caramello risaltavano, la sua pelle bianca brillava sotto la luce della luna e dei vari lumi accessi nella grande piazza di San Marco dove i festeggiamenti del carnevale continuavano indisturbati, ma tutta quell’allegria lei non la percepiva, sapeva perché era li, sapeva perché la sua amica Robin l’aveva costretta a partire la mattina prima da Roma, non sentendo ragione nelle proteste della ramata amica, portata a Venezia e affittato l’abito per il carnevale...lo avevano detto che sarebbero andate a Venezia per il carnevale ma fino ad allora avevano rimandato da anni per colpa del ragazzo di Nami...Law non voleva che lei andasse sola con l’amica e quindi glielo aveva sempre vietato e Nami da brava idiota lo aveva assecondato ma ora lei era libera...se libera si poteva definire...visto il dolore che provava a causa di quello stronzo traditore!!

 

Inizio flash back

Nami camminava verso la casa del suo ragazzo, tutta contenta, lui non si aspettava di vederla arrivare e lei pensava che sarebbe stato felice nel vederla.

Arrivata davanti alla sua porta prese le chiavi da sotto il tappetino ed entrò, stava per l’urlare quando sentì dei strani rumori, si mise in ascolto e il suo cuore si fermò! Conosceva bene quei rumori, quei sospiri di piacere! Corse in camera e lo vide! Nel letto con una stronza dai capelli rosa lunghi! I due non si erano accorti di lei! Nami dalla furia andò verso di loro e colpì con un cazzotto Law in pieno volto, il giovane non capì nulla! Si ritrovò per terra, si alzò e nudo guardò con occhi spalancati Nami che lo guardava con lacrime agli occhi

-bastardo! Tra noi è finita!- gli urlò la rossa non dandogli tempo di parlare per poi correre via, il giovane le era corso dietro dimenticandosi che era nudo, la prese per il polso proprio mentre usciva dalla porta di casa

-NAMI! PICCOLA! ASPETTA! Posso spiegarti!- gli disse

-SPIEGARMI!?!? MA FANCULO! TE! QUELLA MIGNOTTA! E TUTTO IL RESTO!! ADDIO!- gli diede un bel calcione nelle palle e corse via, lui si accasciò al suolo dolorante, non voleva più saperne di lui!

Arrivata a casa chiamò la sua fidata amica Robin e le raccontò tutto! La quale dopo 1 ora le si presentò a casa con due biglietti aerei per Venezia! Nami le aveva detto che non era il caso ma lei aveva insistito! Così alla fine aveva ceduto ed erano partite! Arrivate a Venezia Robin l’aveva portata in un albergo in piazza San Marco e poi erano andate a prendere dei vestiti in affitto!

Fine flash back

 

I sentimenti di gioia e felicità che si respiravano nell’aria a Nami non la colpivano molto, era vuota, aveva sprecato anni della sua vita con un ragazzo che la maltrattava e non l’amava realmente si sentiva inadeguata in quel luogo felice e magico! Durante la sera gli occhi di Nami incrociarono uno sguardo nero e profondo come la pece nascosto da una maschera bianca e argentata , si guardarono e tutti e due notarono il vuoto nello sguardo dell’altro, compresero che tutti e due si sentivano a disagio per quell’atmosfera magica e romantica, piano guidati da una forza invisibile si avvicinarono l’uno a l’altra nel centro della piazza e arrivati di fronte il giovane vestito da borghese   con abiti blu scuro, bianco e argento la invitò a ballare, nessuna parola si guardavano e basta volteggiando nella piazza, si studiavano, lui notò i capelli di quel rosso fiammingo di lei, le labbra, il bellissimo corpo messo in evidenza dal corsetto, il tatuaggio sulla spalla, ma ciò che lo colpì erano gli occhi...tristi svuotati, le sembrava di vedere i suoi sentimenti riflessi in lei. Lei studiò il giovane notò i strani capelli verdi del giovane, i tre pendagli all’orecchio sinistro, il fisico che sentiva tramite i vestiti perfetto e una cicatrice sull’occhio sinistro che lo rendeva ceco da esso ne rimase stupida ma la colpì l’occhio vedente! Anche se era di un nero da perdercisi dentro lo vide vuoto, come si sentiva lei!!

Stavano ballando da ormai 1 ora quando lui decise di parlarle

-bella serata vero?-  la voce del giovane era roca, calda anche se Nami ne percepì anche un senso di tristezza, lei lo guardò dritto negli occhi e gli rispose

-credo di si- lui notò nella melodiosa voce della giovane un chiaro tono amaro e alzando gli occhi al cielo sorridendo mesto

-è bella ma non per me intendi questo con quel credo, giusto?- le disse tornando a guardarla, lei lo guardò sorridendo triste

-diciamo che avrei preferito venire qui in altre circostanze-

-ti capisco- il giovane si guardò a torno e dopo aver fissato un punto preciso della piazza tornò con lo sguardo sulla triste creatura con cui ballava

-ti andrebbe di andare a fare due passi?-

-va bene- porgendole il braccio destro la prese a braccetto e la condusse verso i le strade che conducevano al grand canal, le strade e i canali erano pieni di gente, chi in maschera e chi no che fotografava, i due camminavano in silenzio, arrivati su un ponte sopra il grand canal si fermarono e guardarono davanti a loro, tutto era in festa, tranne loro, Zoro il giovane guardò ancora la ragazza

-posso chiedervi come mai siete così giù?- le chiese educatamente con tono caldo e dolce, lei lo guardò non sapeva perché ma quel giovane le infondeva fiducia e protezione sospirò

-il mio ragazzo mi tradiva- quella frase le spezzò ancora di più il cuore, lui guardò la giovane e sorrise tristemente nel scoprire che come lui anche lei era stata tradita

-mi ha tradita e la mia amica per distrarmi mi ha portato a Venezia-  ancora una coincidenza anche un suo amico aveva fatto lo stesso, si erano sempre ripromessi di andare a Venezia ma per colpa della sua ragazza non c’erano mai andati, lui rise e questo non sfuggì a Nami che ne risentì, la prendeva in giro!? Si girò verso di lui lasciando la presa sul suo braccio con aria imbronciata e gli disse

-ridete di me forse?- lui la guardò e le riprese sotto braccio

-no, non ridevo di voi...ridevo del destino- lei lo guardò non capendo

-come? Del destino?-

-si- lui vide lo sguardo spaesato della giovane e le spiegò

-vedete anche la mia ragazza mi ha tradito e un mio amico mi ha portato qui per distrarmi-

Lei lo guardò sorpresa! Lui era nella sua stessa posizione! Tutti e due traditi, tutte e due li contro la loro voglia anche se non del tutto! Nami rise come aveva fatto lui poco prima

-ora capisco perché ridevate-

-strano il destino vero?-

-già-

Ricominciarono a camminare per le strade di Venezia parlando del più e del meno, scherzando, discutendo anche, si sentivano bene insieme, scordavano il motivo della loro sofferenza. Arrivata Erano tornati in piazza San Marco e la notte ormai era vicina scomparire per lasciar posto al giorno, i due erano tornati li per ballare ancora, ormai c’erano poche coppie ma a loro poco importava, iniziarono a ballare e tra una carezza e l’altra piano si strinsero in dolci abbracci.

Mancavano pochi secondi alle 6 e l’alba stava iniziando i due ora si guardavano negli occhi, ma stavolta entrambi con una nuova e brillante luce dentro, piano il volto del giovane si avvicinò a quello di lei per unirsi in un dolce e casto bacio, non conoscevano i rispettivi nomi, non sapevano molto l’uno dell’altro solo quelle poche cose che si erano detti ma in loro era scoccata una scintilla, come una magia. Quando il baciò finì lui poggiò la sua fronte su quella di lei e le accarezzò il volto

-io amo Venezia...l’ho sempre detto che è magica...- lei sorrise un sorriso dolce che fece battere forte il cuore del giovane Zoro

-è quello che ho sempre detto a Robin- si sorrisero, lui gli diede un altro dolce bacio e le chiese

-ancora non so come ti chiami però? So che abiti a Roma come me ma non il tuo nome- le accarezzò ancora il volto e la chioma che grazie al nascere del sole vedeva accendersi come una fiamma e brillare

-il mio nome è...-  

Non finì la frase perché le squillò il cellulare, decise di non rispondere non voleva rovinare quel momento! Doveva dirle il suo nome e sapere il suo! Ma il cellulare non smetteva di squillare! Maledetto aggeggio! Guardò il giovane che le sorrideva beffardo

-allora? È?- era impaziente Zoro nel sapere il nome della giovane! Ma quando vide che lei stava per palare anche il suo cellulare prese a squillare i due si guardarono e sbuffando risposero

-PRONTO!?- dissero in coro alterati

-Nami! corri! Dobbiamo riportare gli abiti al negozio!! E correre a prendere il volo!! o lo perderemo!!- era la sua amica Robin che la cercava disperata! Guardò l’ora e si maledì! Dannazione! Senza pensarci corse via ma poi si ricordò del giovane si voltò e lo vide lontano da lei! Che correva e poi si fermava per guardarla si guardarono, volevano sapere chi erano! Volevano avere un modo per ritrovarsi a Roma ma il tempo non era dalla loro parte, con un ultimo sguardo triste si voltarono e corsero via! Venezia come li aveva fatti incontrare li aveva divisi!

 

Erano passati 3 mesi da quando era tornata a Venezia e non era riuscita a ritrovarlo! Nulla! Niente! Non poteva crederci! Erano entrambi di Roma ma nulla! Si che Roma era grande ma cavolo!

Quella sera avevano deciso di andare all’inaugurazione del locale di Brook un loro vecchio amico che non vedevano da anni ma che qualche giorno prima avevano incontrato e lui le aveva invitate.

Arrivate si sedettero nel privè con i loro amici Sanji, Franky e Chopper, Nami si guardava intorno era un locale alla moda, come sempre Brook in campo di musica non si smentiva e nel locale si sentiva la musica più moderna, più esclusiva, era persa nei suoi pensieri quando una macchia di colore dall’altra parte attirò la sua attenzione, si voltò di scatto e lo vide! Seduto nel privè dall’altra parte della pista di fronte al suo! Indossava una camicia nera sbottonata, dei jeans scuri e le scarpe da ginnastica! Il suo particolare orecchino! La cicatrice sull’occhio sinistro! E quello strano colore di capelli che tanto l’aveva ammaliata! Non poteva crederci!! ERA LUI!!

 

Zoro imprecava sonoramente! Perché era stato costretto ad andare li! Non ne aveva voglia!! Voleva stare a casa a ripensare a quella dannata e amata sera a Venezia! Dannazione l’aveva cercata ovunque ma nulla! Il vuoto! Non era possibile che una persona sparisse così! Certo non sapeva il noma ma! Quei capelli! Quel particolare tatuaggio! Nulla! Ora invece era stato convinto da  quel maniaco di Brook ad andare al suo locale! Lo aveva conosciuto mesi prima ma lo aveva visto due o tre volte! E ora per colpa del suo migliore amico Rufy e di quel cretino di Usop era stato costretto ad andare li! Sbuffò!

Si sentì poi osservato e si guardò in giro, quando poi notò dall’latra parte della sala una chioma rossa! Tornò con lo sguardo su quella chioma e gli mancò l’aria! La vide! Lo guardava con occhi spalancati! Indossava un vestito nero scollato e corto che lasciava libera immaginazione sul suo formoso e invitante corpo! Tutto il contrario del vestito che indossava a Venezia che le faceva vedere solo le spalle e il decolté grazie al gioco del corpetto del vestito! Riconobbe i capelli rossi e lunghi! Il suo tatuaggio sulla spalla sinistra! Era lei! Non poteva crederci!! L’aveva ritrovata!

Si alzarono nello stesso momento sotto gli occhi dei loro amici che li guardavano non capendo cosa gli era successo!

 

Nami notò il comportamento del ragazzo e incoraggiata da quei gesti iniziò ad incamminarsi verso di lui e lo stesso fece il giovane, arrivarono al centro della sala, si guardarono perdendo la concezione del tempo e dello spazio, si sorrisero e lui piano le mise una mano sul volto per capire se sognava o meno lei gliela strinse

-finalmente ti ho trovata- le disse Nami perse qualche battito, il tono del ragazzo era ancora più fantastico di come se lo ricordava! Lui non ci pensò due volte e la strinse a se inspirando il suo odore al mandarino che quella sera di 3 mesi prima lo aveva ammaliato, lei fece altrettanto aspirando l’odore virile di ferro e rum che caratterizzava il giovane, alzò il volto verso di lui

-ti ho trovato- lui la guardò e vide i suoi occhi caramello guardarlo con gioia, rise

-ho aspettato questa sera per 3 mesi, dimmi il tuo nome-

Lei rise

-Nami...il mio nome è Nami-

-Nami...- le accarezzò il volto e la baciò dolcemente, gli erano mancate quelle dolci e sensuali labbra rosa, Nami era in paradiso, aveva solo sognato di ribaciare quelle sottili labbra e ora era li con lei, si staccò dolcemente da lui

-e il tuo nome?- gli chiese appoggiando la fronte su quella del ragazzo

-Zoro- la baciò ancora non voleva più perderla di vista! -ora non mi scappi signorina, ti ho cercata per mesi!- le lo strinse forte, schiacciando il suo corpo contro quello del giovane

-e chi vuole scappare ti ho cercato per mesi!- dopo essersi scambiati un altro bacio si sorrisero e andando a salutare ognuno i suoi amici andarono via tenendosi per mano dirigendosi verso la macchina di lui per arrivare a casa di lei, dove avrebbero dato libero sfogo ai sentimenti che sentivano dentro.

 

 

Erano passati 3 anni da quel viaggio a Venezia e ora due giovani ballavano con le stesse maschere di quel magico carnevale e si scambiavano baci pieni di amore, da quella sera nel locale non si erano più divisi, erano stati sempre insieme e piano avevano conosciuto tutto l’uno dell’altra. Tutto chi era l’ex di lei e chi era l’ex di lui...il destino giocava strani scherzi! Ora sotto le luci del carnevale i due ragazzi in maschera ballavano insieme e festeggiavano il loro amore, il loro amore per quella magica città e per il suo bellissimo carnevale! Accompagnati dai loro amici Robin e Rufy che anni prima come loro si erano incontrati quella notte! La notte del magico carnevale di Venezia.

 

   
 
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