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Autore: Kia85    14/02/2012    9 recensioni
Tutto va a rotoli nella vita di Harry ed Hermione, niente di ciò che avevano programmato sta andando per il verso giusto. Ciò che rimane delle loro certezze è il sostegno immancabile l'uno dell'altra. Fintanto che non arriva un cambiamento.
E galeotto diventa un quadro...
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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[Fanfiction partecipante all'iniziativa “Aurors In Love” organizzato dal gruppo di FB “Cercando chi dà la roba alla Rowling” (Team Harry/Hermione)] dedicata a: Jaybree!





We kiss in the shadow



Behold how my lover loves me” 


Quando Hermione si accorse di quel manifesto stava passeggiando in Shaftesbury avenue. Si trattava della pubblicità di una speciale mostra indetta alla National Gallery: “Il bacio nell'arte”, una serie di dipinti provenienti dai musei più importanti del mondo, che ritraevano un semplice quanto importante gesto in tutte le sue sfumature. Siccome era un'iniziativa organizzata per il periodo di San Valentino, sarebbe stato un modo originale per trascorrere la festa degli innamorati insieme a Ron: unire il tempo da passare insieme a un po' di sana cultura artistica. Avrebbero anche potuto invitare Harry e Ginny. Sarebbe stato divertente e romantico al punto giusto. Non che a lei importasse festeggiare San Valentino, ma era da molto tempo che non trascorrevano una giornata tutti insieme e quale occasione migliore per stare in tutta tranquillità con il suo fidanzato e i suoi migliori amici?

Quella stessa sera si sarebbero ritrovati alla Tana per festeggiare il compleanno del signor Weasley: avrebbe potuto esporre subito la sua proposta.

Purtroppo, però, quando Hermione arrivò alla Tana, scoprì che Harry avrebbe ritardato...di nuovo.

Dice che ha avuto dei problemi con il caso che sta seguendo in questi giorni.” spiegò Ginny, cercando di sistemare sulla torta una candelina dispettosa che ruotava su se stessa.

Era evidentemente scocciata.

Le due ragazze si trovavano in cucina a sistemare le ultime decorazioni per la torta di compleanno e, mentre Ginny si occupava delle candelina, Hermione sistemava le letterine di zucchero che cambiavano colore per la scritta “Buon compleanno, Arthur”.

Era da diversi mesi che Harry non arrivava mai puntuale alle cene organizzate alla Tana. Capitava anche che le saltasse del tutto provocando l'ira di Ginny. Hermione cercava di difenderlo in qualche modo; sicuramente c'era un motivo valido che lo tratteneva in ufficio o in missione, ma Ginny non sentiva alcuna ragione e Ron era dalla sua parte. Anzi, il più delle volte arrivava addirittura a litigare con Hermione perché lei lo appoggiava sempre.

E Harry continuava a non volersi confidare, perciò nessuno sapeva con esattezza cosa gli passasse per la testa.

Anche quella sera le premesse erano le stesse: Harry in ritardo, Ginny arrabbiata, Hermione combattuta fra biasimare o stare di nuovo dalla parte del suo migliore amico.

Sono sicura che verrà, Ginny. Non si perderebbe il compleanno di tuo padre per nulla al mondo!” cercò di confortarla Hermione.

Ecco, di nuovo pronta a difendere Harry. Alla fine era più forte di lei. Andare contro di lui sembrava talmente innaturale da sembrare totalmente inaccettabile.

Tu dici? Non ti sei accorta di niente negli ultimi mesi?”

Sì, Harry è molto preso dal suo lavoro, ma credo sia normale. Ha appena cominciato a lavorare al Ministero, vuole fare buona impressione. È pur sempre Harry Potter: tutti si aspettano molto da lui. Deve subire una pressione psicologica non indifferente.”

Ginny chinò il capo, fissando la torta con sfiducia.

No, non è questo. Da qualche tempo Harry è sfuggente, in particolare nei miei confronti. È freddo, distaccato, non vuole uscire con me. Non è più come prima.”

Prima di cosa?”

Prima della guerra, è ovvio. Quando tutto era perfetto fra di noi, quando sentivo che era mio e mio soltanto.” esclamò lei, tornando a guardarla negli occhi.

In questo modo Hermione si accorse delle lacrime che le riempivano gli occhi azzurri e provò molta pena per lei. Tuttavia non potè fare a meno di restare sconcertata da quella sua ultima affermazione.

Mi dispiace, non sapevo nulla di questi problemi. Harry non ne ha parlato con me. - le disse Hermione seriamente dispiaciuta- Ma, Ginny, devi sapere che niente è mai stato perfetto per lui. La sua intera vita è stata un continuo susseguirsi di sofferenze. Sì, è vero, l'anno prima della guerra era spensierato quando era con te, gli hai regalato dei piccoli momenti di svago che indubbiamente lo hanno aiutato, ma la sua mente è sempre stata rivolta al suo destino di Prescelto. E...”

Hermione si interruppe di colpo perché ciò che stava per dire non era per nulla appropriato, anzi era del tutto fuori luogo: Ginny l'avrebbe odiata per il resto della sua vita.

E cosa?” la incalzò la ragazza.

E...

Harry non sarebbe mai stato soltanto suo.

Hermione avrebbe tanto voluto farglielo capire: non era facile essere la compagna di Harry Potter e per esserlo bisognava capire prima di tutto questo. Ginny aveva sempre adorato la figura di Harry Potter. Era terribile da parte di Hermione pensare tutto ciò, ma più passava il tempo, più lei era sicura che Ginny fosse innamorata del suo nome più che del suo animo. Dopo la fine della guerra erano frequenti i giorni in cui Harry aveva un' espressione confusa, disorientata come se il suo animo si fosse perduto nelle tenebre e chiedeva incosciamente un sostegno, anche tacito, una guida che lo conducesse lentamente verso la luce. Ginny non riusciva mai a riconoscere quell'espressione e, ignara di tutto questo, lo tormentava per accompagnarla a fare shopping o uscire con altre coppie.

Era come se...ma non poteva essere...

Era come se Ginny stesse sbandierando all'intero mondo magico che Harry Potter era suo.

E forse dovresti lasciarlo tranquillo per un po'.” disse Hermione titubante.

Tranquillo? È forse pretendere troppo che il mio fidanzato sia presente al compleanno di mio padre?” ribattè Ginny insofferente e lasciò cadere senza cura le candeline sul tavolo.

No, ma non puoi pretendere che Harry sia sempre spensierato e accanto a te. Lui è così da quando lo conosco. Mi ricordo che a Hogwarts c'erano giorni in cui era veramente intrattabile. Non potevo dirgli nulla che subito saltava su tutte le furie. In quel caso la cosa migliore da fare era stargli accanto senza dire nulla e...”

Ho capito, ho capito! - sbottò Ginny sempre più infastidita- Non ho bisogno che tu mi insegni come stare accanto al mio fidanzato.”

Hermione la guardò turbata e dispiaciuta: “Scusa, il mio voleva solo essere un consiglio.”

Grazie tante per il consiglio.” affermò lei, recuperando le candeline, ma nel suo tono non c'era la minima traccia di gratitudine.

Hermione sospirò sconsolata e continuò a sistemare le lettere sulla torta. Un silenzio imbarazzante calò nella piccola cucina di casa Weasley. Solo i gridolini della piccola Victoire Weasley lo turbavano: lo zio George la stava di nuovo facendo volare e nonna Molly urlava spaventata di metterla subito giù.

Hermione si decise di nuovo a parlare e cercò di farlo con disinvoltura, come se non avesse notato il modo con cui Ginny aveva riversato su di lei la sua frustrazione.

Comunque vedrai che andrà meglio, Ginny. Ho in programma un piano interessante e divertente per San Valentino.” affermò con un sorriso.

San Valentino, eh?- esclamò lei, interessata- Ron non te l'ha detto?”

Cosa?” domandò Hermione preoccupata, sistemando la A di Arthur sulla torta.

Non ci saremo a San Valentino.”

La mano di Hermione restò sospesa a mezz'aria e lei guardò Ginny sorpresa.

Cosa significa che non ci sarete? Dove andate?”

Il prossimo finesettimana la prozia Muriel compirà centodieci anni. - iniziò a spiegare Ginny- Come sai, la zia non ha figli e considerato che noi Weasley siamo gli unici eredi è importante e doveroso essere presenti e festeggiare insieme a lei. Perciò non ci saremo quel giorno.”

Hermione non poteva credere alle sue orecchie. Per la prima volta nella loro vita di coppia lei e Ron avrebbero trascorso San Valentino separati, ma la cosa veramente terribile era un'altra. Ron non le aveva accennato nulla riguardo quella piccola gita che avrebbe dovuto fare con tutta la sua famiglia.

Da quanto tempo l'avete deciso?” domandò Hermione.

La voce le tremava in modo impercettibile e a fatica riusciva a controllarla.

Beh, saranno ormai due settimane. Possibile che Ron non ti abbia detto niente?” domandò Ginny, sorpresa.

Hermione annuì sconsolata.

Si sarà dimenticato. Non è nulla di grave, Hermione.”

Nulla di grave...

In due settimane non aveva trovato un solo istante per dirle che avrebbe trascorso lontano da casa il weekend di San Valentino o si era dimenticato di comunicarle la notizia? In ogni caso aveva davvero una così bassa considerazione di lei? D'accordo, la festa di San Valentino era solo una stupida trovata commerciale, ma come poteva Ron non pensare a lei proprio alla festa degli innamorati?

Stavolta non gliel'avrebbe passata liscia.

Hermione non rispose neanche a Ginny e, dopo aver abbandonato le lettere colorate sul tavolo, ritornò in sala. Con passo deciso raggiunse Ron e gli intimò minacciosamente di seguirla nel giardino. Il ragazzo obbedì docile e incuriosito.

Potevi anche dirmelo prima.” esclamò Hermione senza riuscire a nascondere la sua irritazione, non appena furono all'esterno della Tana.

Il cielo era in parte coperto da nuvole, ma in quel momento la luna era limpida e somigliava quasi alla luce del sole, illuminando la Tana e il suo giardino.

Cosa?” domandò lui ingenuo.

Hai anche il coraggio di chiedermi cosa? Sto parlando del compleanno della prozia Muriel!”

Oh quello! - Ron deglutì nervosamente e si grattò la testa - Beh, ma te l'avrei detto prima o poi, te lo giuro! In fondo non è niente di così importante.”

Ron, per te niente è davvero importante. Non ritieni mai di dovermi informare su queste cose.”

Ma che dici? Non è vero!”

Sì, invece. Non è la prima volta che accade. Ti ricordi quando dovevi andare con George a ritirare in Perù la Polvere Buiopesto peruviana per il negozio? Da chi sono venuta a saperlo?”

Ron la guardò, incerto se rispondere oppure no.

Poi alla fine azzardò: “Ehm...George?”

Da tua madre, Ron.” rispose lei, sospirando.

Oh...”

Già, oh. Ti sembra giusto? Tu...tu non mi consideri mai quando si tratta di questioni che riguardano entrambi. Mi piacerebbe che per una volta nella tua vita mostrassi un po' di considerazione per me.” affermò Hermione irritata, portandosi le mani sui fianchi.

Ron le rivolse uno sguardo allibito: quando Hermione assumeva quella posizione non era mai un buon segno per lui.

Ehi, Hermione, calmati per favore. Che cosa ti prende così tutto d'un tratto?”

Santo cielo! Non capisci quanto mi sia sentita insignificante per aver saputo una notizia del genere da tua sorella? - sbottò lei - Non ti viene da pensare che forse ho già fatto dei piani per il prossimo finesettimana?”

Ah sì, cos'avevi organizzato?” le domandò lui.

Ma il suo tentativo di calmarla non andò a buon fine. Infatti Hermione sbuffò stizzita.

Non ha più importanza adesso.”

Ron le si avvicinò lentamente, accarezzandole la guancia con una mano.

Dai, scusami, Herm. Non volevo farti soffrire.”

Certo, tu non vuoi mai farmi soffrire, eppure ti riesce sempre benissimo. - esclamò lei, andando su tutte le furie- E per l'amore del cielo, non chiamarmi Herm! Non lo sopporto."

Hermione si allontanò bruscamente e Ron ritrasse la mano, temendo ora che qualunque altro suo gesto o affermazione non potesse fare altro che peggiorare la situazione.

Ok, ok, scusami.”

Questo non dovevi farlo, Ron. Non mi aspettavo che saremmo arrivati a questo punto!”

Oh senti, Hermione, a te non è mai interessato festeggiare San Valentino. Perché stavolta sarebbe diverso?”

Perché c'era una cosa che volevo fare e volevo farla con te, Harry e Ginny. A me piace stare con voi e vi metto sopra qualunque altra cosa, ma tu no, Ron, quando si tratta di cose importanti non pensi mai a me o a cosa potrei pensare su una determinata questione. Non ti importa nulla di me!”

Non è vero! Io ci tengo a te, ti amo.” replicò lui risentito.

Sono solo parole queste. - sospirò Hermione, ritrovando un po' di calma - Non bastano le parole, ho bisogno che tu pensi a me, che mi dimostri il tuo amore concretamente.”

Ron la fissò con uno sguardo che lasciava ben trasparire la furia che si era accesa dentro di lui per le ultime parole di lei.

Bene! Scusami se non so amarti come desideri.”

Ron, la questione non è ciò che desidero io. Dovresti essere tu stesso a volermi dimostrare il tuo amore in qualunque modo, anche con il più insignificante dei gesti. Non pretendo chissà cosa, mi basta solo vedere che tu abbia pensato a me anche solo per un istante. Ma se tu non desideri questo allora forse non sono poi così importante per te.”

Certo, alla fine è sempre colpa mia! - sbottò il ragazzo, perdendo la pazienza- Ron, devi fare questo, Ron, hai sbagliato a fare quello. Siamo sempre a questo punto, Hermione.”

Allora chiediti perchè arriviamo sempre a questo punto. Forse uno di noi continua a sbagliare qualcosa.”

Ron le rivolse uno sguardo torvo: “O forse siamo sbagliati noi!”

Cosa intendi?” domandò lei, presa in contropiede.

È semplice. Se vuoi lasciarmi, basta che tu me lo dica chiaro e tondo.”

Hermione scosse il capo, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime: “Io non ho detto che voglio lasciarti.”

No? Strano. Pensavo che stessi facendo di tutto per litigare.”

Hermione si morse il labbro, trattenendo un'altra sfuriata che sicuramente Ron meritava ora più che mai. Dopotutto era sempre stato così, piuttosto che affrontare i problemi li evitava e questo era un comportamento che Hermione proprio non sopportava. Lo aveva sempre ritenuto infantile fin da loro primi litigi a Hogwarts. Per non parlare di quando aveva abbandonato lei ed Harry durante la ricerca degli Horcrux. Hermione sapeva che Ron aveva sofferto molto in quel periodo per il senso di colpa e da allora era molto migliorato, l'aveva notato. Ma ogni tanto quel piccolo, infantile Ron spuntava nuovamente e lo convinceva a sottrarsi ai momenti più difficili, mentre lei non desiderava altro che averlo al suo fianco per affrontare i problemi insieme, perché insieme erano invincibili. Un po' come erano stati invincibili lei ed Harry a Godric's Hollow.

Lei ed Harry...

Per la barba di Merlino, non era il momento di pensare ad Harry! Non aveva nulla a che vedere con questo ennesimo litigio. Perché era spuntato all'improvviso nella sua mente?

Credo...- disse lei, provando a scacciare quel pensiero-...credo che abbiamo bisogno di una pausa, Ron.”

Una pausa?”

Sì, una pausa di riflessione. Solo per capire che cosa ci sta succedendo.”

Ron non disse nulla ed Hermione lo guardò preoccupata. Sembrava stesse trattenendo tutta la rabbia che provava in quel momento nei suoi confronti. Era difficile che Ron arrivasse a un tale livello di rancore, soprattutto con lei. Eppure era così ed Hermione sapeva che era tutto dovuto alla sua paura di perderla. Ma non poteva continuare a vivere quella relazione sentendosi trattata come una semplice amica per Ron! Avevano aspettato tanto per poter condividere quel sentimento e ora che avevano raggiunto il loro scopo erano a un passo dal crollare.

Davvero brava, Hermione. Rifletti pure quanto vuoi! Quando torni in te fammi un fischio.” esclamò lui con quel tono ironico e pungente che l'aveva sempre caratterizzato e che ora rivolgeva a lei nel modo più irritante.

Hermione non ribattè: era stanca, stanca di dover subire la frustrazione che nasceva in lui ogni volta che qualcosa fra loro non andava per il verso giusto. Perciò lo guardò rientrare in casa in silenzio.

Lei restò fuori. Non aveva voglia di tornare come se tutto andasse bene, quando non c'era niente che andasse per il verso giusto. Lei e Ron, Harry e Ginny...niente stava andando come avevano sempre desiderato o perlomeno immaginato.

Si sedette su una panchina, lo sguardo rivolto a terra, lì dove le sue scarpe bianche spiccavano in mezzo all'erba verde, quelle ballerine che aveva comprato in uno dei primi appuntamenti con Ron nel mondo Babbano, quando tutto sembrava perfetto e i loro difetti erano improvvisamente scomparsi, offuscati dalla felicità di quei momenti.

La luce della luna improvvisamente sparì. Hermione guardò verso il cielo. Uno strato di nuvole grigie si stava spostando lentamente e avevano ora gettato nell'oscurità tutto l'ambiente circostante la Tana.

Sospirò. Non avrebbe mai pensato di arrivare a tanto con Ron, ma era stato più forte di lei. Fin dai loro primi anni a Hogwarts litigare era stato il loro passatempo preferito. Un conto però era punzecchiarsi da amici, un altro era litigare come coppia. Hermione aveva sempre pensato che tutta la tensione fra loro sarebbe svanita nel momento stesso in cui avessero oltrepassato definitivamente la linea dell'amicizia. Tuttavia non era andata in quel modo. Litigavano per questioni importanti così come per futili motivi e lei era stanca di dover subire tutto questo e fare finta che tutto fosse perfetto solo per non distruggere le convinzioni di tutte quelle persone che la volevano accanto a Ron. I Weasley, Harry... tutti avevano sempre sperato di vederla felice insieme a lui. Ma quella non era felicità, Ron non poteva renderla felice così come lei non poteva fare lo stesso con lui. Almeno non per il momento. Sicuramente una pausa avrebbe fatto bene a entrambi. Ron doveva capire che non si erano lasciati, lei lo amava ancora e non avrebbe rinunciato a lui facilmente. Mettere fra di loro del tempo e dello spazio avrebbe potuto rafforzare il loro rapporto.

Ah, ecco dov'eri!” esclamò una voce e subito dopo Harry Potter si sedette accanto a lei.

Hermione sussultò spaventata, mentre Harry rise.

Diamine, Harry!”

Scusa, Hermione. Non volevo spaventarti.”

Non importa. Quando sei arrivato?” domandò lei, mentre il suo cuore cercava di riprendere un ritmo più moderato.

Pochi minuti fa.”

Non ti ho sentito arrivare.”

Ah sì! - sospirò lui- Sono stato rapito da Ginny in cucina che mi ha rimproverato per bene perché ho fatto di nuovo tardi. Poi ho visto rientrare Ron che mi ha detto di aver litigato con te di nuovo e così ora sono qui a salutare anche te.”

Hai fatto gli auguri al signor Weasley?”

Sì, non ti preoccupare. Ginny mi ha lasciato almeno il tempo di dirgli Buon compleanno, signor Weasley."
H
ermione gli sorrise e subito dopo si sporse verso di lui, osservandolo con più attenzione. Sembrava che avesse le occhiaie.

Sei stanco, Harry?” gli chiese lei, spostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte.

Harry catturò la mano di Hermione, stringendola fra le sue. Hermione arrossì, sorprendendosi per il gesto dell'amico.

Un po'.”

È... è molto complicato il caso che vi hanno assegnato?”

Gli occhi di Harry furono attraversati da un lampo di disagio. Hermione non mancò di notarlo.

Sì, abbastanza.” rispose lui con fare sbrigativo.

C'era qualcosa di diverso in Harry. Ginny aveva ragione, ma Hermione non riusciva a capire cosa fosse. Harry non sembrava avere voglia di affrontare l'argomento, perciò Hermione non approfondì la questione e lasciò correre.

Se dovessi avere bisogno di una mano, sai dove trovarmi.”

Grazie per l'offerta. - esclamò Harry, sorridendole- E grazie per aver notato tutto questo.”

Figurati. Tra amici è normale, no?”

Tra amici... direi di sì e, a proposito, come mai avete litigato tu e Ron?”

Hermione distolse lo sguardo dall'amico. Per un momento si era dimenticata della situazione con Ron e ora che Harry gliel'aveva ricordata fu come se le nuvole che coprivano il cielo stellato offuscassero anche il suo cuore.

Non mi va di parlarne, scusa.”

Harry annuì comprensivo.

Dimmi solo una cosa: è vero che gli hai chiesto una pausa di riflessione?” domandò, cominciando ad accarezzarle il dorso della mano con il pollice.

Per qualche strana ragione quel gesto cominciò a tranquillizzarla. Ma in effetti non era così insolito. Era Harry, il suo migliore amico, l'unica spalla su cui piangere quando le cose con Ron non andavano per il verso giusto, l'unico in grado di riportare la pace nel suo cuore con il più semplice dei gesti.

Oh, Harry, credevo che le cose potessero andare diversamente fra noi appena fossimo riusciti a instaurare una vera relazione. Invece mi sembra sempre di avere a che fare con il ragazzino che ho conosciuto a undici anni.”

Sai come si dice, no? A volte si desidera qualcosa così intensamente che risulta più piacevole l'attesa di vedere realizzato il nostro desiderio piuttosto che la cosa stessa. Probabilmente vale anche per te e Ron.”

Hermione si voltò a guardarlo turbata.

Stai dicendo che non siamo fatti per stare insieme?”

Harry sospirò: “Hermione, io voglio solo vedervi felici e, scusa se te lo dico, ma non mi interessa che stiate insieme o meno. Se riuscirete a risolvere i vostri problemi e raggiungere una felicità piena insieme allora tanto meglio. Ma se non andasse così, se non riusciste a trovare un equilibrio fra i vostri due caratteri, allora sarebbe meglio che vi lasciaste. Quante volte avete litigato e ne siete usciti distrutti? Ho raccolto i pezzi di entrambi e voi avete provato a rimetterli insieme. Ma quando qualcosa si rompe resta per sempre vulnerabile e ogni volta basta un niente per mandarlo nuovamente in frantumi. Questa è la vostra situazione di coppia. Perciò credo che da amici potreste funzionare meglio.”

Hermione lo guardò perplessa. Non si sarebbe mai aspettata un discorso simile da Harry, lui che era il primo a desiderare di vederli insieme. O almeno era ciò che lei aveva sempre creduto....fino a quel momento.

Ehi!” li chiamò una voce.

Harry ed Hermione si voltarono entrambi verso la Tana: sulla soglia della porta c'era Ron, che stava cercando in tutti i modi di evitare lo sguardo di Hermione, concentrandosi solo su Harry.

È pronta la torta!”

Arriviamo.” gli disse Harry.

Ron rientrò e Harry si alzò in piedi, mantenendo la presa della sua mano.

Andiamo?”

Hermione sospirò e annuì.

Sì!”

 

*****

 

La sera del 12 febbraio i Weasley partirono verso la tenuta della prozia Muriel. Hermione ed Harry li avevano raggiunti pochi minuti prima della partenza per salutarli. Ginny aveva rivolto ad Harry un “Ciao” asciutto, freddo, mentre Ron aveva baciato Hermione sulla guancia. Il rancore che provava per lei dalla sera in cui si erano presi una pausa di riflessione sembrava essersi attenuato e il ragazzo aveva accettato paziente la sua decisione.

Così erano partiti con una passaporta e Harry ed Hermione erano rimasti nel giardino.

Hermione si voltò a guardare Harry: non sembrava particolarmente afflitto dalla situazione con Ginny, aveva un'espressione tranquilla sul viso e lo sguardo era fisso proprio nel punto in cui i Weasley erano spariti. Dalla sera in cui avevano parlato nel giardino della Tana Hermione non faceva altro che pensare a ciò che le aveva detto l'amico. Non bastavano i problemi con Ron, adesso anche Harry aveva cominciato a confonderle le idee con quel suo discorso improvviso. Tutte le convinzioni di Hermione erano andate in frantumi in un'unica sera: il suo rapporto con Ron, il desiderio di Harry di vederli insieme e felici...

Improvvisamente Harry si voltò verso di lei, sorridendo.

Progetti per la serata, Hermione?"

Mm...dunque, penso che mi preparerò una bella cenetta, guarderò un film e andrò a letto.” rispose lei pensierosa.

Programma interessante. - commentò Harry - Capirei perfettamente se rifiutassi il mio invito.”

Hermione corrugò la fronte, incerta: “Quale invito, Harry?”

Stavo pensando che non è proprio il caso di lasciarti da sola questa notte e dovresti assolutamente venire a casa mia: possiamo mangiare e guardare la televisione, oppure ascoltare un po' di musica.”

Hermione gli sorrise teneramente. Anche se era diventato un uomo e uno dei più promettenti Auror del Ministero, in fondo Harry era ancora quel ragazzino innocente e fedele che aveva conosciuto a scuola.

Al tuo posto non sarei così sicura del mio rifiuto.”

Significa che accetti?” domandò Harry piacevolmente sorpreso.

Accetto!”

Allora che ne dici di smaterializzarci a casa mia?” esclamò Harry, prendendola per mano.

Quel gesto bastò a convincerla definitivamente. Non avrebbe sopportato stare da sola con i suoi dubbi proprio quella sera.

Dico che va bene.”

Con un pop si smaterializzarono a Grimmauld place, proprio di fronte la porta d'ingresso e due minuti dopo erano già in cucina a cercare qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti.

Prenderesti le Burrobirre dal frigorifero, mentre cerco qualcosa da offrirti?” domandò Harry.

Hermione obbedì e aprì il frigorifero: con stupore si accorse che dentro vi erano solo bottiglie di Burrobirra e un vasetto di budino che riportava una data di scadenza già oltrepassata da diverso tempo.

Ehm...Harry? Sai che probabilmente nel tuo frigorifero ci sarà una colonia di piccoli funghetti verdi?”

Intendi quel budino? - domandò lui, chiudendo l'anta di un armadietto - Mi dimentico sempre di buttarlo.”

Hermione afferrò le bottiglie e guardò l'amico perplessa. A giudicare dallo stato del frigorifero difficilmente avrebbero trovato qualcosa di commestibile in quella cucina.

Tu sei sicuro di avere qualcosa da mangiare, vero Harry?”

Sì, sì. Prova in quegli armadietti sopra la cucina.”

La ragazza seguì l'indicazione: in effetti c'era del cibo, ma non era esattamente ciò che si aspettava Hermione.

Gelatine Tuttigusti+1, Cioccorane, Api frizzole, Zuccotti di zucca...M&M's?” esclamò Hermione, guardandolo esterrefatta.

Harry sembrava sollevato dalla scoperta dell'amica e per tutta risposta le sorrise: “Ho sempre amato le M&M's!”

Ma, Harry, questo non è cibo, queste sono solo quantità industriali di glucosio!”

Errore! Questa è la scorta per le serate con Teddy. Quando comincia a fare i capricci, riesco a calmarlo solo con dei dolcetti.”

Si rovinerà i denti e lo stomaco in questo modo! - ribatté Hermione indignata – E noi non possiamo mangiare solo queste cose...non è per nulla sano.”

Per tutta risposta Harry cominciò ad afferrare buste, scatoline e bottiglie.

Suvvia, Hermione. Un po' di zucchero non ha mai fatto male a nessuno, bambino, donna o uomo che fosse.”

Hermione lo fissò sconcertata mentre si dirigeva tranquillamente verso il salotto.

Dai, sarà divertente!” disse Harry, ridendo fra sé, ed Hermione sospirò rassegnata.

Giunto nel salotto, Harry appoggiò tutte le vivande sul tappetto accanto al camino, in cui il fuoco scoppiettava allegramente.

Ti va un po' di musica?” domandò, mentre Hermione si sedette sul tappeto.

Oh sì, molto meglio della televisione.”

Harry parve particolarmente entusiasta della sua risposta e in un batter d'occhio raggiunse il giradischi sistemato in un angolo, cominciando a scegliere un disco da riprodurre.

Harry...- cominciò a dire Hermione, fissandolo attentamente-...c'è una cosa che non mi convince.”

Dimmi.”

Nel frigorifero c'erano solo lattine di Burrobirra e un budino scaduto da mesi. Mentre negli scaffali ci sono solo questi prodotti a lunga conservazione.”

Harry prese un disco, lesse il titolo e lo sistemò nuovamente al suo posto.

E quale sarebbe il problema?” domandò distrattamente.

Beh, sembra quasi che tu non viva più in questa casa, o perlomeno non pranzi né ceni qui.”

Harry rise divertito: “Accidenti! Non pensavo di avere per amico Sherlock Holmes!”

Harry!” lo richiamò Hermione.

Lui non rispose: aveva appena trovato il disco che stava cercando e si affrettò a sistemarlo sul giradischi. Poi mentre la musica cominciava a diffondersi nel salotto, Harry raggiunse Hermione sul tappeto.

Si può sapere che ti prende, Harry? Ginny mi dice che sei sempre in ufficio e si sente trascurata da te.”

Harry sbuffò infastidito: “Ah sì? Poteva anche parlarne con me. Invece non ha capito nulla, pensa che io trascorra tutto il tempo a lavorare.”

Hermione sbattè le palpebre sorpresa dall'ultima affermazione di Harry.

Se non sei in ufficio, allora dove vai?”

A Godric's hollow.” rispose lui, aprendo il sacchetto di M&M's.

Godric's hollow? Ma come? Perché?”

Hermione lo guardò sempre più sbalordita mentre Harry sorrise.

Ricordi la casa dei miei genitori?”

Sì, certo.”

Sto cercando di sistemarla. Vorrei trasferirmi lì un giorno.”

Harry doveva aver perso il lume della ragione: quella casa cadeva letteralmente a pezzi, sarebbe stata una vera impresa rimetterla in piedi e renderla abitabile.

Sistemarla? Ma Harry, è distrutta...”

Le basi ci sono e sono buone. È questo l'importante, me l'ha confermato anche il falegname del posto. È un lontano parente di Bathilda Bath, lo sapevi? - spiegò Harry, recuperando qualche piccolo cioccolatino colorato dal sacchetto- Ci vorrà del tempo e una buona dose di lavoro, ma ce la farò. Cosa ne pensi?”

Hermione non sapeva cosa rispondere: era veramente un'idea folle, ma dalla fine della guerra non aveva mai visto Harry così entusiasta di qualcosa e non sarebbe stata certo lei a rovinargli quell'entusiasmo.

E'...è un'idea bellissima, Harry. Davvero.” gli disse con un sorriso.

Grazie.”

Anzi se vuoi una mano, sai dove trovarmi.”

Per il momento sto solo cercando di recuperare alcuni oggetti che si trovavano al piano inferiore quando...sì, insomma...quando è successo ciò che conosciamo bene.”

Harry chinò il capo, fissando malinconicamente il sacchetto di cioccolatini. Quell'espressione sperduta sul suo viso la mandava sempre in crisi. Le si stringeva il cuore e le faceva desiderare di abbracciarlo e stringerlo dolcemente fra le sue braccia.

E cosa hai trovato?” domandò Hermione, scacciando quel desiderio in un posto nascosto del suo cuore.

Non molto, ma c'era questo giradischi di mia madre e alcuni 45 giri ancora intatti e conservati in una scatola.”

Questo è uno di quei dischi?”

Sì, un vinile di Frank Sinatra!”

Hermione chiuse gli occhi, soffermandosi ad ascoltare la canzone. 

We kiss in the shadow, we hide from the moon,
Our meetings are few and over too soon” 

Sì, la voce profonda e inconfondibile apparteneva proprio a Sinatra.

Tua madre era una sua ammiratrice?”

Evidentemente sì.” rispose lui divertito.

Bastava poco per allontanare la malinconia dal viso di Harry, era sufficiente stargli accanto, farlo parlare di ciò che gli stava veramente a cuore e di colpo la tristezza lasciava il posto a una più dolce e serena nostalgia, ma la voglia di abbracciarlo persisteva nel cuore di Hermione.

Che ne farai di Grimmauld place quando sistemerai l'altra casa?”

La regalerò a Teddy.”

Teddy?”

Sì. Sono pur sempre il suo padrino, devo prendermi cura del piccolino.” esclamò lui, cercando il suo sostegno con lo sguardo.

Non è che ti senti in colpa, vero? ”

Harry scosse il capo: “Non è così, Hermione. È vero, Remus e Tonks sono morti nella guerra, ma l'avrei regalata a lui comunque. È il figlio di un Malandrino, Sirius ne sarebbe felice.”

È molto carino da parte tua, Harry, ma perché non lo dici a Ginny? Sono sicura che ti appoggerebbe.”

Ginny? - esclamò lui con una punto d'ironia- Non le importa veramente cosa faccio, le interessa solo che sia al suo fianco in ogni istante della sua vita."

Ma se tu provassi a parlare con lei, potreste risolvere i vostri problemi.”

Harry mangiò un'altra M&M's e la fissò con fermezza.

Non faccio l'amore con lei da diversi mesi, lo sai?"

Hermione arrossì lievemente per quella confidenza intima e inaspettata: da quando parlavano di certi argomenti? E come doveva comportarsi lei in questa situazione?

Ah, d-davvero?”

Sì. Mi sono accorto che quando stavamo insieme lei non mi emozionava più. I suoi baci e le sue carezze non erano più eccitanti della brezza primaverile.”

Oh Harry, mi dispiace.” disse Hermione mestamente.

Non ti dispiacere per me. Anche lei se n'è accorta. - esclamò Harry tranquillo e poi le porse uno zuccotto di zucca- Avanti, mangia qualcosa, Hermione! Hai bisogno di zucchero ora più che mai.”

Hermione afferrò il dolcetto offerto da Harry e cominciò a mangiucchiarlo distrattamente.

Come mai?” domandò pochi istanti dopo.

Parli di Ginny? Avanti, Hermione. So per certo che l'hai capito anche tu: Ginny non è mai stata innamorata di Harry, lei amava Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto, il Prescelto che ha portato la pace nel mondo magico.”

E tu? L'hai mai amata veramente?” domandò Hermione, allontanando lo zuccotto di zucca dalla bocca.

Un tempo sì. Era bello starle accanto, mi sentivo felice e per quei momenti sereni le sarò grato per sempre. - affermò Harry, abbandonando il sacchetto di M&M's sul tappeto e guardando Hermione – Ma alla fine stare con Ginny è diventato solo una scusa per non pensare alla persona che mi fa star bene veramente.”

Oh Harry!- sospirò Hermione, sorpresa e scoraggiata- E chi sarebbe?”

Una ragazza.” rispose Harry vagamente.

L'espressione di Hermione divenne crucciata: “Che significato ha questo tono misterioso? Non ti starai riferendo alla migliore amica di Ginny?”

Harry afferrò lo zuccotto che Hermione non aveva terminato di mangiare e lo divorò in un sol boccone: “Chi è la migliore amica di Ginny?”

Hermione non potè credere alle sue orecchie e gli rivolse uno sguardo indignato, che però Harry ignorò.

Siamo a questo punto?"

Il ragazzo scrollò le spalle: “Siamo a questo punto!”

Non me l'aspettavo proprio.”

Harry sbuffò esausto: “Su, dai, basta parlare di me e Ginny. Dimmi tu qualcosa.”

Cosa vuoi sapere?”

Perché non mi dici per esempio per cosa stavate litigando tu e Ron l'altra sera?”

Niente di importante.” rispose lei, rivolgendo lo sguardo a terra.

Ma Harry non si arrese questa volta.

Eri particolarmente coinvolta, perciò doveva sicuramente trattarsi di qualcosa a cui tenevi molto.”

Come fai a esserne sicuro?” domandò Hermione, guardandolo interessata.

Perché quella sera ti sei isolata. Ti ho trovata da sola in giardino e tu lo fai sempre quando c'è un problema che ti sta particolarmente a cuore.”

Ah davvero?”

Certo! Ti ricordi il primo anno ad Hogwarts, il giorno di Halloween? Ron ti aveva offesa e tu l'avevi sentito e hai passato tutto il giorno a piangere da sola nel bagno delle ragazze.”

Non c'è da stupirsi che nessuno la sopporti!- ricordò Hermione, infastidita- Quella ragazza è un incubo.”

Esattamente. È accaduto anche al terzo anno, quando Ron ed io ci siamo arrabbiati con te perché eri andata a dire alla McGranitt che avevo ricevuto una Firebolt da un anonimo.”

Avevo ragione a pensare che te l'avesse mandata Sirius.” ribatté Hermione.

Sì, ma lui non voleva uccidermi. - puntualizzò Harry- E proprio quando stavamo per riappacificarci, Crosta è sparito e Ron ha subito dato la colpa al tuo gatto.”

Anche lì avevo ragione, non era colpa di Grattastinchi!”

Ovviamente. Comunque non ti avvicinavi più a noi, anche se devo dire che non posso di certo biasimarti perché Ron era davvero pesante con te. Perfino io lo trovavo fastidioso.” ammise Harry.

Già.”

E arriviamo al sesto anno, quando Ron ha baciato Lavanda davanti a tutti e tu hai lasciato la sala comune nel bel mezzo dei festeggiamenti. Ti sei nascosta in una piccola aula e hai cominciato ad esercitarti con quei canarini.”

Harry la guardò seriamente e appoggiò una mano sopra quella di Hermione.

In quel momento non ho potuto fare a meno di pensare che tu fossi la persona più brillante che abbia mai conosciuto. Sei forte e in gamba anche quando soffri.”

Lei gli sorrise: “Grazie, Harry!”

E di che? È la verità.”

Non è solo per questo. Chi riusciva a trovarmi ogni volta che mi isolavo? Harry Potter, sempre e solo lui.”

Harry ridacchiò: “Hai ragione, ma credo dipendesse dal legame speciale che aveva con te, come un filo da seguire per poterti raggiungere dovunque tu fossi andata.”

Hermione arrossì lievemente.

Spero che continuerà a trovarmi per sempre!”

Per tutta risposta Harry le strinse la mano con vigore.

Allora me lo dici o no?” insistette lui.

Ah sì, Ron si era dimenticato di dirmi della loro visita alla prozia Muriel nel weekend di San Valentino."

E tu avevi già fatto dei programmi...” aggiunse Harry, non potendo trattenere in seguito uno sbadiglio.

Hermione annuì, sospirando, e mangiò una M&M's gialla. Guardò l'amico: era esausto, faceva fatica a tenere gli occhi aperti. Eppure era lì ad ascoltarla mentre gli confidava i problemi con Ron e lei non poteva non adorarlo per questo e per tutto il resto.

Cos' avevi organizzato?”

Alla National Gallery c'è una mostra speciale di dipinti che raffigurano il bacio nell'arte. Contavo di andarci tutti insieme, Ron ed io, tu e Ginny.”

Harry sorrise amaramente: “Quindi Ron non è l'unico ad aver fatto saltare in aria i tuoi progetti.”

Tu non hai colpa, Harry. - si affrettò a rincuorarlo Hermione- È Ron che non mi considera mai abbastanza. Se me l'avesse detto prima non mi sarei organizzata.”

Scusa, Hermione, ma chi ti impedisce di andarci?”

Dici andare da sola al museo?” chiese lei interessata.

Certo. Verrei con te, ma i musei mi annoiano...- disse, sbadigliando nuovamente-... ti sarei solo d'intralcio.”

Hermione si strofinò il mento con due dita: “Sai, non hai torto. Potrei andarci da sola.”

Brava. Solo devi stare molto attenta.” esclamò lui serio, ma lei scoppiò a ridere.

A cosa dovrei stare attenta in un museo come la National Gallery?”

Io direi piuttosto a chi! Sai, ci sono uomini che non aspettano altro che rimorchiare giovani e colte fanciulle in un museo.”

Ma davvero?” disse lei, continuando a non prenderlo sul serio.

Certo. Si avvicinano alla fanciulla prescelta nel silenzio rispettoso del museo e attaccano bottone con i loro discorsi eruditi sul quadro che ha attirato l'attenzione della ragazza; ovviamente i discorsi sono improvvisati. Questi individui non sono mai particolarmente dotti. Anzi, il loro livello culturale è decisamente mediocre.”

Hermione lo guardò sempre più divertita, mentre lui esponeva la sua teoria con estrema convinzione.

D'accordo, farò attenzione!”

Harry sollevò gli occhiali e si strofinò gli occhi: “Promettimi che non ti farai abbindolare da questa gente.”

Te lo prometto.”

Bene, allora...” disse Harry e, cogliendo di sorpresa Hermione, si sdraiò, appoggiando il capo sulle gambe di Hermione.

Lei sussultò e per un momento credette di essere paralizzata, ma non era così. Era solo un'impressione, un'impressione sciocca e fuori luogo. Per quale motivo doveva sentirsi a disagio con Harry? Non era la prima che si toccavano...

Harry chiuse gli occhi e ancora una volta Hermione notò chiaramente l'affaticamento sul suo volto.

Senti, Hermione.”

Hermione gli accarezzò i capelli, scostandoli dalla fronte: “Dimmi, Harry.”

Se dovessi lasciare Ginny, i Weasley probabilmente si arrabbieranno con me e Ron...”

Sì, Ron ti odierà per un po'. - continuò lei, sfilandogli gli occhiali- Ma io sarò sempre dalla tua parte.”

Detto questo si chinò a baciargli la fronte, lì dove spuntava quella sua cicatrice tanto famosa.

Harry sorrise, mentre lentamente scivolava tra le braccia di Morfeo e Sinatra cantava: 

Alone in our secret, together we cry
For one smiling day to be free”

 

*****

 

La mattina di San Valentino Leotordo era giunto a casa di Hermione e le aveva consegnato una lettera da parte di Ron. Lei gli aveva dato uno zuccherino e subito dopo il piccolo gufo era ripartito.

Non si trattava propriamente di una lettera: era una semplice cartolina con enorme cuore in cui erano racchiuse due colombe bianche che si scambiavano quello che doveva essere un bacio. Tutto intorno c'era la scritta “Buon San Valentino, amore mio”.

Hermione la guardò non particolarmente convinta. Non bastava quello per rimediare a ciò che Ron aveva fatto o non fatto, soprattutto non bastava ora che avevano litigato e lei gli aveva detto di cosa aveva veramente bisogno. Per una volta Ron avrebbe dovuto cavarsela da solo.

Così ignorò la cartolina, abbandonandola sul mobiletto all'ingresso, e ripensò alle parole di Harry. Aveva ragione: ci sarebbe andata da sola alla mostra. Le avrebbe fatto bene. Perciò senza ulteriori indugi indossò il suo cappotto più pesante di un tenue colore celeste e il completino di sciarpa, guanti e cappellino di lana bianchi. Il tempo sembrava terribile al di fuori: il cielo continuava ad essere solo in parte coperto dalle nuvole e la neve caduta la settimana prima non si era ancora sciolta, ma ormai niente l'avrebbe fermata.

Si smaterializzò in un luogo sicuro nelle vicinanze del museo e raggiunse i piani inferiori, in cui allestivano le mostre temporanee. I quadri provenivano da tutta Europa, era un'occasione più unica che rara per ammirare da vicino dei capolavori che ormai avevano già secoli di esistenza.

Come volevasi dimostrare, oltre a numerosi turisti, c'erano diverse coppiette, più o meno giovani che si aggiravano interessate fra i dipinti che ritraevano nient'altro che baci. Hermione cercò di non pensare alla sua situazione, a Ron che era lontano e a quella cartolina di cattivo gusto che le aveva inviato.

Si concentrò invece sui quadri. In una delle prime sale era esposto un quadro che la colpì subito. Un uomo e una donna separati da una grata: si scambiavano un tenero bacio fra le sbarre, aggrappandovisi in modo quasi straziante. Le pennellate vaporose donavano un'atmosfera eterea, quasi sfuggente, perfetta per quel momento.

Conoscete questo quadro, signorina? - disse una voce alle sue spalle - È Il convegno di Alciati."

Non poteva essere...

Hermione si voltò, quasi tremando per l'emozione e si ritrovò proprio di fronte a Harry. Senza neanche accorgersene gli sorrise.

Grazie, signore. Stavo appunto per leggere qualcosa sulla guida che ho acquistato all'entrata.” gli disse, mostrandogli un piccolo libro che riportava il titolo della mostra.

Mi permetta di spiegarle qualcosa di più. - aggiunse Harry- Le guide sono sempre molto fredde, non trova?”

Oh, assolutamente sì!”

Ebbene, è evidente che questo bacio sia decisamente molto sensuale perché i due amanti non possono toccarsi, eppure fanno di tutto per scambiarsi un bacio tra le inferriate. Anche la posizione delle loro mani è un chiaro segno del desiderio che provano di raggiungere l'altro.” spiegò Harry, fissando il quadro.

Ha perfettamente ragione. La posizione delle braccia della donna è molto significativa: sembra quasi voler aggrapparsi e oltrepassare le sbarre della grata.”

Lei ha davvero un ottimo spirito di osservazione, signorina...- disse lui, voltandosi a guardarla - Come ha detto che si chiama?”

Non l'ho detto e mi dispiace, ma non posso darle troppa confidenza.”

Come mai?”

Ho promesso al mio migliore amico che non avrei parlato con gli sconosciuti.” ammise lei.

Harry ridacchiò: “Una promessa è pur sempre una promessa e deve essere mantenuta, soprattutto se è stata fatta ad un amico!”

Hermione lo guardò ridere sereno e spensierato e il cuore le si riempì di gioia. Ultimamente erano talmente rari i momenti in cui Harry rideva di gusto che quando questo accadeva lei provava una felicità immensa.

Sono contenta che tu sia qui.” gli disse poi.

Harry smise di ridere e le rivolse uno sguardo affettuoso: “Beh, ho pensato che non potevo lasciarti da sola.”

Non ti fidi di me?” gli domandò lei offesa.

Certo che mi fido. Infatti non ero preoccupato per te, ma per chiunque avesse provato ad abbordarti. Lo avresti respinto con un perfetto Schiantesimo!”

Forse uno Schiantesimo è esagerato. Sarebbe bastato un incantesimo di Ostacolo.” esclamò Hermione pensierosa.

Qualunque cosa sarebbe andata bene, ma questo avrebbe significato rischiare di farsi scoprire dai Babbani. Invece se stai con me...- disse Harry, prendendole la mano-... nessuno proverà ad avvicinarti.”

Hermione lo guardò ammirata: “Quindi affronteresti un'intera mostra artistica solo per me?”

Per te affronterei questo e altro, lo sai.”

Harry glielo disse fissandola intensamente negli occhi e con una tale serietà che Hermione sentì un brivido scuotere ogni fibra del suo corpo, lasciandola sconcertata. C'era anche quell'improvvisa morsa alla bocca dello stomaco così delicata e piacevole...

E poi ho comprato anche io una guida.” confessò lui, estraendo dalla sua giacca di colore bordeaux scuro lo stesso libretto che aveva anche Hermione.

Hermione si lasciò scappare una risata: “Ora si spiega tutto quel discorso da esperto d'arte.”

Era necessario per la mia entrata d'effetto.- commentò Harry, facendole l'occhiolino- Vogliamo andare, Hermione?”

D'accordo!”

Hermione si lasciò guidare all'interno delle sale, in cui aleggiava, nonostante il mormorio di alcuni visitatori, un silenzio ossequioso. Osservarono con attenzione tutti quei dipinti, più o meno conosciuti, passando dal pittore belga al compatriota britannico. Fintanto che non giunsero di fronte a quello che molto probabilmente era il quadro più famoso di quella mostra. Hermione si fermò ad ammirarlo estasiata.

Ehi! Questo l'ho già visto.- affermò Harry entusiasta- Era sulla scatola dei cioccolatini!”

Hermione sospirò: “Oh, Harry. Ti prego, questo è Il bacio di Hayez. È famosissimo!”

Ne sono convinto. È molto bello.”

Ma non è solo bello. È... è decisamente il più emozionante fra i dipinti che ritraggono un bacio perché ciò che coinvolge più di tutto è la posizione dei due innamorati.”

La posizione?” ripeté Harry perplesso.

Certo. Tutta la sensualità trasmessa dal quadro è in gran parte dovuta alla postura dei due giovani. Prendi lei, per esempio, è sbilanciata all'indietro ed è aggrappata alle sue spalle come se lui l'avesse baciata con un gesto impetuoso e questo sentimento passionale può essere spiegato se andiamo a vedere il periodo in cui è stato dipinto questo quadro, che corrisponde all'incirca alla seconda guerra d'indipendenza italiana.”

Scusa, che cosa a che fare una guerra con questa scena?”

Oh, Harry, devo dirti tutto io? - sospirò lei - La guerra è importante in questo caso perché possiamo presumere che lui sia un volontario in partenza e lei la sua amata che resta a casa ad aspettare il suo ritorno incerto. Lui potrebbe morire e non tornare da lei e il pittore ha quindi deciso di ritrarli nel loro ultimo bacio prima della separazione. Se noti, qui sulla sinistra vi è anche l'ombra di un uomo che potrebbe essere benissimo un compagno del ragazzo, pronto a partire con lui.”

Wow!- esclamò Harry, sorpreso e ammirato- Quando hai letto tutto questo, Hermione?”

Hermione arrossì, anche perché molte altre persone li avevano raggiunti per ammirare il quadro e probabilmente l'avevano ascoltata mentre parlava con Harry.

Così abbassò leggermente la voce: “Non l'ho letto adesso. È un quadro famoso, è una cosa che si sa, almeno fra gli appassionati d'arte.”

E cos'altro c'è da sapere su questo quadro?”

Hermione si soffermò a pensare e intravide con la coda dell'occhio una coppia di fidanzati accanto a lei che si erano appena scambiati un bacio davanti al quadro e si erano poi allontanati. Ma certo, come aveva fatto a non pensarci prima?

C'è un'altra cosa in effetti. Dato che questo quadro è conosciuto come la migliore rappresentazione dell'amore nell'arte, c'è l'usanza, fra le coppie di fidanzati, di scambiarsi un bacio proprio di fronte al dipinto come porta fortuna.”

Davvero?”

Ma certo! - esclamò un anziano signore dietro di lui- Perciò muoviti figliolo, bacia la tua ragazza e lascia guardare anche a noi il quadro!”

Harry ed Hermione si voltarono verso l'uomo, che sorrideva incoraggiante e lo fissarono turbati.

Ma no. Si sbaglia, noi...noi non siamo fid...” iniziò a dire Hermione, ma Harry la interruppe poggiandole un dito sulle labbra.

Hermione! Non è il caso di ostruire la visione del quadro ulteriormente.”

Harry le sorrideva divertito, ma lei stava tremando di paura. Cosa aveva intenzione di fare esattamente Harry?

Non poteva fare ciò che Hermione stava immaginando. Non poteva, non davanti a tutte quelle persone.

No!

Che stupida!

Non era quello il motivo. Non poteva perché erano Harry ed Hermione.

Ma intanto Harry si avvicinava pericolosamente a lei ed Hermione non riusciva a sottrarsi. Di nuovo la colpì quella sensazione di paralisi che aveva provato due sere prima a casa di Harry: sembrava quasi che avesse subito l'incantesimo della Pastoia Total-body. Perché non riusciva a muoversi? Il suo corpo le aveva risposto perfettamente fino a quel momento...

Forse non era il suo corpo a non funzionare, bensì era lei che non voleva spostarsi da quella posizione e l'unica cosa che riuscì a fare, infatti, fu chiudere gli occhi.

Tutte le sue preoccupazioni svanirono quando le labbra di Harry non si appoggiarono sulle sue, ma le sfiorarono la fronte con delicatezza. Per un istante, breve e assurdo, aveva desiderato di essere baciata da lui.

Un desiderio folle, del tutto fuori luogo...

Fortunatamente Harry aveva portato le mani sulla sua vita, perché all'improvviso le gambe di Hermione erano diventate molli, neanche fossero di burro. Se Harry non l'avesse sorretta, Hermione sarebbe di certo crollata a terra.

Quando lui si allontanò da lei, Hermione riaprì gli occhi, ammirando il sorriso che le stava rivolgendo con una tenerezza che era ben più emozionante di qualunque capolavoro artistico.

Proseguiamo?”

 

 

*****

We speak in a whisper, afraid to be heard,
When people are near, we speak not a word”

Quella sera il tempo era decisamente bizzarro. Un momento il cielo era limpido e la luna e le stelle splendevano di una brillante luce, il momento dopo le nuvole coprivano tutto, portando con esse uno strato d'ombra sulla città.

Harry ed Hermione camminavano in silenzio verso l'appartamento di lei.

Mano nella mano.

Harry non l'aveva lasciata più da quando erano usciti dalla National Gallery ed Hermione stava quasi abituandosi a quella sensazione piacevole: la mano di Harry era calda e si adattava perfettamente alla sua. Non avevano parlato molto dall'ultimo scambio di battute davanti al quadro di Hayez. Sembrava quasi che stessero vivendo la stessa esperienza in due momenti diversi. Erano insieme eppure ognuno sembrava perso nei propri pensieri. Dopotutto come poteva Hermione pretendere di riuscire a parlare se i suoi pensieri la sconvolgevano? Per un momento aveva desiderato essere baciata da Harry. Era per questo che non riusciva più a muoversi, perché lei lo voleva. Il suo corpo la conosceva molto meglio della sua mente. Subito dopo si era vergognata di se stessa e aveva provato a pensare a Ron, ma il suo volto nella mente di lei appariva tanto lontano, offuscato da quelle stesse nuvole che giocavano a rincorrersi nel cielo di Londra.

Harry non le chiese niente riguardo quel suo silenzio ed Hermione ne fu sollevata, ma non poteva evitare di domandarsi ora come ora che cosa occupasse la mente dell'amico.

Sei silenzioso, Harry.” gli fece notare, cercando il suo sguardo.

Ma Harry continuò a guardare senza esitazione davanti a sé.

Sì, stavo solo riflettendo.”

Riguardo cosa?”

Tutti i quadri che abbiamo visto oggi.”

Hermione sorrise, sorprendendosi per la risposta di Harry: “Davvero? Allora ti è piaciuta! Cosa ti ha colpito da renderti così silenzioso?”

I soggetti dei quadri. - rispose Harry - Erano baci tutti diversi fra loro eppure condividevano la stessa atmosfera tormentata. Saranno stati i colori o la posizione dei personaggi, ma mi hanno trasmesso una sofferenza veramente struggente. Prendi quel quadro.”

Quale?”

Quello davanti al quale i fidanzati si scambiano un bacio.”

Ah, Il bacio di Hayez."

Esattamente. Per quanto l'ipotesi del volontario che parte per la guerra sia affascinante e nobile, io non credo che sia giusta.”

Hermione rise divertita: “Allora come pensi che stiano le cose?”

Secondo me il loro è un amore contrastato. Loro sono amici di lunga data; lei è promessa sposa del loro migliore amico, ma lui, il giovane del quadro, ha appena capito di amarla.”

Hermione si bloccò: non le piaceva affatto quel discorso...le stava facendo provare troppa ansia e un'improvvisa difficoltà a respirare.

Oppure il motivo della sua agitazione era un altro? Forse Hermione aveva solo paura che quel discorso le piacesse troppo.

Harry, avvertendo il suo arresto, si era fermato e la stava ora guardando con un'espressione tranquilla.

Lui sa bene che sarebbe disdicevole confessarle il suo amore davanti ad altre persone. Così una sera chiede a una persona fidata di accompagnarlo da lei, in modo da fare da palo, mentre lui le confessa il suo amore. Lei rimane piuttosto turbata e gli dice che non è possibile che lui la ami.- continuò a raccontare Harry, avvicinandosi a Hermione- Allora lui fa una cosa, forse un po' avventata, ma sempre d'effetto.”

Cosa?” domandò Hermione rapita dal racconto di Harry.

A fatica riuscì a trovare la voce per fare quella domanda, infatti il suo fu quasi un sussurro.

L'espressione di Harry si fece seria e il suo sguardo smeraldino era più chiaro e brillante che mai: le sue mani le afferrarono con delicatezza i lembi del cappotto celeste e la attirarono a sé.

In un istante Harry le sfiorò le labbra e in quello dopo si era già allontanato da lei.

Per quanto breve, quel bacio le aveva annebbiato la mente, come se avesse esagerato con il Whisky incendiario che lei neanche beveva. Ma la cosa assurda era che per Harry quel gesto sembrava la cosa più naturale da fare in quel momento.

Questo!” le disse con un sorriso.

Perché non era inquieto come Hermione?

Eppure insieme a lei aveva appena tradito la fiducia di due fra le persone più importanti nella vita di entrambi. Perché quello era tradimento, semplice e puro tradimento.

Scusami.” aggiunse dopo aver notato la mancanza di reazione da parte di Hermione.

N-non fa niente.” balbettò lei, arrossendo e chinando il capo.

Le mani di Harry scivolarono lungo le sue braccia, regalandole tanti piccoli brividi e una frattura in quel posticino del suo cuore cui aveva accesso solo lui. Dannazione, non era così che dovevano andare le cose! Non avrebbe dovuto prendersi quella pausa di riflessione da Ron, lui avrebbe dovuto farle la sorpresa di raggiungerla al museo, non Harry, e chiarire tutti i suoi dubbi una volta per tutte.

Allora per quale motivo aveva amato ogni singolo momento di quella giornata con Harry? Ogni sguardo di Harry, ogni suo tocco, ogni sua risata...

Allora sarebbe questo?” riuscì a domandare.

Harry la guardò dolcemente: “Cosa?”

Il bacio del quadro.”

No, questo era appena sfiorato, ma per quanto lieve riesce a innescare quel sentimento che lui spera proprio di trovare in lei.”

Cosa vuole trovare?” chiese Hermione.

Le parole di Harry erano ora come una calamita per lei, la attiravano ogni istante di più, rendendo insignificante ogni altra cosa.

Amore, cos' altro, Hermione? Lei è sorpresa e turbata perché non si aspettava di provare proprio questo sentimento per lui. Eppure è così da sempre, ormai l'ha capito. Per una volta nella sua vita deve solo lasciarsi guidare da quello che le dice il suo cuore.”

Allora...- disse lei con un fremito nella voce -...anche lei lo ama?”

Hermione tremava ormai in modo più che evidente ed era a causa di un mix di emozioni che non pensava si potessero provare tutte insieme in un unico momento: la vergogna, il senso di colpa, l'eccitazione e lo sconcerto per una nuova scoperta... Una scoperta alla quale faceva fatica a dare un nome, sapeva cos'era, ma se l'avesse ammesso tutta la sua vita sarebbe cambiata e quella di più di una persona sarebbe andata distrutta.

Certo. Lo ama come lui ama lei, lui che per lei farebbe di tutto. Andrebbe contro anche il suo migliore amico.”

Hermione arrossì e chinò il capo: “Lo farebbe davvero? Non ha paura di rovinare tutto?”

Sì, è ovvio che ha paura, ma si arriva a un punto nella vita in cui bisogna decidere tra ciò che è facile e ciò che è giusto. Se i loro cuori non desiderano altro che essere uniti, allora devono ignorare tutto il resto e se lei resterà al suo fianco come sempre andrà tutto bene. Il suo promesso sposo non è stupido, capirà la loro scelta un giorno.”

Avrebbero capito anche Ron e Ginny? E i Weasley? Avrebbero perdonato Harry ed Hermione?

E cosa succede dopo?” chiese lei più sicura.

Lui le chiede se può baciarla.”

Perché glielo chiede? L'ha già fatto una volta, ormai il tradimento è stato innescato.”

Non è ancora tradimento, almeno non per lei. Il primo bacio è stato voluto solo da lui, ma il secondo deve essere desiderato da entrambi e solo allora sarà tradimento.”

Il cuore di Hermione mancò un battito.

Cosa gli risponde lei?”

Gli risponde di sì, ovviamente. Quello è il bacio rappresentato nel quadro. Perché lui le tocca il viso, un tocco molto intimo per l'epoca no? E lei si aggrappa a lui, perché sa benissimo quanto saranno difficili i tempi a cui vanno incontro, ma non importa. Avrà sempre il suo sostegno.”

Harry le aveva raccontato tutto con una calma sorprendente, lui che quando si trattava dei suoi sentimenti diventava sempre nervoso e agitato. Hermione ne fu molto sorpresa perché in fondo tutto quel discorso non era nient'altro che la sua più appassionata dichiarazione d'amore per lei.

Hermione?”

Sì?”

Posso baciarti?”

Hermione lo fissò. Harry divenne nervoso, la guardò trepidante, anche se cercava disperatamente di nasconderle la sua ansia.

Ed Hermione capì che era lui che lei voleva. Come la ragazza del quadro. Voleva Harry perché la scuoteva, le permetteva di vivere la sua vita fino in fondo, in ogni piccola emozione, nel più insignificante dei momenti. Lo desiderava e lo amava perché lui era sempre stato con lei quando nessun altro c'era, nei suoi momenti più oscuri e difficili, nei momenti in cui perfino la luce la abbandonava.

Perciò annuì.

Harry quasi non credette ai suoi occhi. Alzò una mano tremante, fece un passo incerto verso di lei, ma poi con un movimento impetuoso le afferrò il viso e la baciò. Per quell'irruenza Hermione fu sbilanciata indietro e istintivamente si aggrappò alle sue spalle.

Mentre lui la baciava, le nuvole tornavano a coprire la luce della luna, facendo calare su entrambi il suo manto d'ombra. In fondo era sempre stato quello il loro destino. Stare nell'ombra, al riparo da sguardi che avrebbero sofferto a quella vista, fino a quando non avrebbero avuto il coraggio di uscire allo scoperto.

Nascondersi e baciarsi nell'ombra.

 

We kiss in the shadow, we hide from the moon.”

 

Fine


 



Ok, questa storia l'avevo in mente già da un po'. Il quadro di Hayez mi piace moltissimo, ce l'ho anche in camera come puzzle. Mentre lo guardavo mi son detta: ma se Harry ed Hermione fossero al posto di quei due? E questo è ciò che è uscito!! ^_^

Spero sia piaciuta, anche se è po' lunga.

Ringrazio molto Origin753 e mamogirl per i consigli!!

 

Buon San Valentino

 

kia85 

   
 
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