Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: pallina90    14/02/2012    7 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buongiorno e buon san Valentino a tutte!
Pensavate di ritrovami qui così presto? Avete un'autrice troppo buona u.u
Dunque, in occasione della festa dell'amore, questo capitolo è dedicato ai due piccioncini, motivo per cui è ROSSO! Secondo me non c'è nulla di esagerato, ma io avviso, non si sa mai c'è qualcuno che non voglia leggerlo.
Non ho altro da dire per cui vi lascio alla lettura, ci si sente sotto :)



Image and video hosting by TinyPic

SAN VALENTINO -  EXTRA 1

 

“ I ragazzi che si amano, si baciano
in piedi contro le porte della notte.
I passanti che passano se li segnano a dito,
ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno.
E se qualcosa trema nella notte,
non sono loro ma la loro ombra
per far rabbia ai passanti
per far rabbia, disprezzo, invidia, riso.
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno;
sono altrove, lontano, più lontano della notte.
Più in alto del giorno,
Nella luce accecante del loro primo amore. ” (J. Prevert)
 

“Sì mamma, le nausee sono passate, già mi erano sparite al quarto mese, figurati se ritornano ora che sono al quinto. ”
Paradossalmente avevo vissuto con più tranquillità la gravidanza di Matthew che questa: tra i miei genitori ed Edward non sapevo chi fosse più apprensivo.
" Mamma possiamo risentirci domani? Sono davanti la porta di casa e con le buste in mano non riesco ad aprire..." Senza volerlo mi ero data la zappa sui piedi da sola dicendo in quel modo, infatti il suo urlo mi trafisse il timpano.
" Calmati, certo che Edward mi aiuta. Per esempio adesso sta rimettendo a posto casa invece di farlo fare a me, così io mi sono proposta per fare la spesa. Ma ti giuro che ho preso solo un pacco di pasta, del prosciutto e i succhi di frutta per Matthew: se tornassi con più pacchi dovrei sorbirmi pure le lamentele di Edward e non mi conviene. "
Finalmente si era calmata e avevo potuto riagganciare. Quando aprii la porta di casa la prima impressione che ebbi fu che non ci fosse nessuno.
" Amore sono a casa. " Urlai per farmi sentire e poco dopo vidi Edward comparire dalla cucina.
" Ehi piccola, già di ritorno? "
" Sì, non c'era molta confusione. Tu che facevi? "
" Nulla. " Rispose pronto, ma io ebbi l'impressione che mi nascondesse qualcosa.
" Matthew dov è? " Chiesi, stupita di non vederlo correre verso di me.
" È venuto a prenderlo Emmett, stasera dormirà da loro. Spero che per te non ci siano problemi. "
" No figurati, ma come mai? "
Edward mi guardò stranito e poi scosse la testa sorridendo. " Bella sai che giorno è oggi? "
Feci cenno di no con il capo e lui mi prese il viso tra le mani, avvicinandolo al suo e ad un centimetro dalle mie labbra sussurrò " Buon San Valentino amore mio. " Per poi far congiungere le nostre bocche.
Ero allibita: tra il piccolo, la scuola di danza che avevamo aperto da qualche mese e che aveva avuto un successo che neppure noi ci aspettavamo, la nuova gravidanza, il trasloco e tutto il resto avevo completamente perso la cognizione del tempo.
Le mie labbra si muovevano insieme a quelle di Edward, ma io non ero lì con la testa e anche lui se ne accorse, infatti si allontanò di poco, poggiando la sua fronte contro la mia e guardandomi con i suoi occhi carichi d’amore.
“ Piccola cosa c’è? ”
Gli occhi mi si riempirono di lacrime senza che potessi impedirlo.
" Sono una stupida. Come ho fatto a dimenticarlo? Io non ho nessun regalo per te." Mi morsi il labbro per frenare la valle di lacrime che di li a poco avrebbe sfondato gli argini.
" Ma che dici sciocca? Tu il regalo me lo hai già fatto. Sta qui, dentro di te." Con delicatezza sollevo un po' la mia maglia, fino a scoprire la mia pancia e poi la racchiuse con le sue mani. Fu difficile stavolta riuscire a trattenere le lacrime, colpa dei miei ormoni impazziti, ma Edward si affretto a scacciarle con i suoi pollici e poi fece unire nuovamente le nostre labbra e stavolta ricambiai appieno il bacio: le nostre lingue si incontrarono a metà strada e iniziarono a giocare, avvolgendosi e rincorrendosi nelle nostre bocche. Quando l'ossigeno cominciò a mancare fummo corretti a staccarci, ed entrambi ci fissammo sorridendo.
" Ora tu vai a farti una doccia e ti rilassi, ed io finisco di preparare la cena, ok?" Annuii felice e mentre gli passai accanto, Edward mi diede uno schiaffetto sul sedere, scoppiando poi a ridere.
" Tieni le mani a posto." Lo minacciai, facendogli la linguaccia e scappando in bagno.
 
Dopo mezz'ora tornai in cucina e mi stupii di trovare la stanza completamente al buio tranne che per delle candele poste sul davanzale della finestra e lungo il marmo del piano cottura che creavano un'atmosfera davvero dolce. La tavola era apparecchiata di tutto punto con al centro due candele accese ma di lui non c'era nessuna traccia.
" Edward? " Lo chiamai ma non ebbi risposta da nessuno. Non capivo dove potesse essere andato, ma la mia attesa non fu lunga, visto che poco dopo sentii la porta di casa aprirsi. Lo raggiunsi in salotto ma praticamente lui non c'era o meglio non si vedeva: reggeva infatti tra le mani un fascio di rose enorme.
" Ma cosa hai combinato? " Gli chiesi stupita.
" Auguri amore mio." Mi porse il fascio di rose e vidi che dal fiocco pendeva una scatolina swaronsky. La staccai stando attenta a non rovinare il fascio, che poggiai sul divano, e mi apprestai a scartarla. Dentro c'era una collanina con un ciondolo a forma… di cigno.Image and video hosting by TinyPic

“E’… è bellissima Edward. ” Non sapevo cosa dire, mi aveva sinceramente presa alla sprovvista, anche se ormai avrei dovuto essere abituata alle sue pazzie, e questa non era poi tanto esagerata. Gliela porsi e poi mi voltai di spalle, sollevando con un mano i capelli dal collo e Edward me l’agganciò. Presi il ciondolo tra le mani e tornai ad osservarlo.

“ Mi sembrava adatto a noi, alla nostra storia. È tutto merito di un cigno se adesso siamo qui, insieme. “ Disse con gli occhi che gli brillavano.

Non potei far altro che annuire, perché aveva ragione: il balletto che avevo sempre sognato di interpretare si era rivelato una fonte di felicità, quasi fosse permeato da un alone di magia.

“ E tu sei il principe che ha spezzato l’incantesimo, rendendomi la donna più felice del mondo. ” Gli risposi commossa, per poi baciarlo. Il bacio crebbe d’intensità mentre le nostre mani erano impegnate ad accarezzare i nostri corpi. Quando ci staccammo avevamo entrambi il fiatone.
“ Sarà meglio andare a mangiare. ” Sussurrò Edward ancora con il fiato corto.
“ Sì, forse è meglio. ” Gli risposi e tenendoci per mano tornammo in cucina e ci gustammo la cena che il mio uomo aveva preparato.
 
Dopo mangiato Edward mi costrinse ad andare in salotto mentre lui finiva di rassettare la cucina.
" Ma..."
" Niente ma. Voglio che tu adesso ti riposi, mi servi in forze dopo. " Mi fece l'occhiolino e io dovetti diventare bordeaux per la sua allusione maliziosa.
In effetti ero parecchio stanca, così non insistetti oltre e andai nel salone, sdraiandomi sul grande tappeto di fronte al camino: avrei dovuto ringraziare Tanya per avermi convinto a comprarlo.
Dovetti essermi addormentata per un po' mentre aspettavo l'arrivo di Edward perché ad un tratto sentii qualcosa di umido scorrermi lungo il collo e capii che erano le sue labbra che lasciavano una scia di baci umidi. Feci finta di continuare a dormire per vedere quanto lui avrebbe resistito.

Cominciò a soffiare piano vicino all’orecchio, per poi sfiorarne il lobo con la lingua: non riuscii a trattenere un piccolo mugolio, ma mi ripresi subito e Edward dovette credere che fossi ancora addormentata, visto che era mia abitudine parlare nel sonno. Con le dita della mano cominciò a scorrere la schiena da sopra la maglia e la pelle d’oca sulle mie braccia comparve non appena ricominciò il gioco con la lingua intorno al mio orecchio. Edward si mosse al mio fianco, sporgendosi per vedere se ero sveglia, ma io continuai a tenere gli occhi chiusi, aspettando la sua mossa successiva, anche se ormai doveva essersi accorto che non ero addormentata. La sua mano scese nuovamente lungo la mia schiena, sempre lentamente, e si soffermò in quel centimetro di pelle nudo tra felpa e pantaloni: la pressione della sua mano fu maggiore ora e io risposi inclinando il bacino. Edward con il mio gesto ebbe la conferma del fatto che fossi sveglia e stavolta con la sua mano osò di più: scese ad accarezzare il mio fondo schiena per poi arrivare alla mia femminilità. In quel momento rischiai di andare a fuoco e mandai all'aria ogni mio proposito di far finta di dormire: girai la testa di scatto e incollai febbrilmente la mia bocca alla sua. La lingua di Edward aveva chiesto il permesso di entrare nella mia bocca e io la schiusi immediatamente, lasciando che le nostre lingue si unissero in una danza magica, mentre la mia mano gli aveva afferrato la nuca e lo avevo attirato ancora di più verso di me.
" Allora eri sveglia, bella addormentata. " Mi disse Edward tra un bacio e l'altro. Risi per come mi aveva chiamata, ma la mia risata ebbe un effetto diverso su di lui: le mie vibrazioni si ripercossero su una parte ben precisa del suo corpo. Guardandolo intensamente negli occhi afferrai i lembi della sua maglietta e gliela tolsi; lui ripeté gli stessi gesti con la mia, rimanendo spiazzato quando vide che non portavo il reggiseno.
" Tu mi vuoi far morire."
" Scemo, lo sai che lo odio, quindi perché dovrei metterlo in casa? "
Edward non aspettò oltre, con un percorso fatto di baci scese fino ai miei seni, incominciando a baciarli e a vezzeggiare i capezzoli con la lingua, fino a farli diventare turgidi. Io nel frattempo cercai di raggiungere il bordo dei suoi jeans, ma non era facile; lui intuendo le mie intenzioni si liberò degli indumenti e lo stesso fece con i miei. Si sdraiò su di me, stando attento a non pesarmi addosso e mi baciò appassionatamente, poi scese verso il basso, soffermandosi sulla mia pancia appena accennata.
" Amore di papà, adesso io e la mamma ci coccoleremo un po'. Tu vai a fare la ninna. " Lasciò un tenero bacio proprio sull'ombelico e poi mi guardò con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Senza interrompere il contatto visivo Edward si portò con la testa tra le mie gambe e dopo aver lasciato dei leggeri morsi nel mio interno coscia, si dedicò alla mia femminilità. I suoi gesti erano studiati per darmi tutto il piacere possibile: partì dall’esterno, accarezzando le mie labbra intime e soffiando sul mio clitoride già gonfio e pulsante. Non riuscii a trattenere dei sospiri piuttosto profondi e  lui se ne compiacque. Si soffermò poi sul clitoride, sfregandolo con deliberata lentezza,  facendo fermare il mio respiro per un attimo. La sua lingua prese il posto della sua mano, mentre le sue dita presero a penetrarmi dolcemente: il mio corpo vibrava sotto i suoi tocchi, come le corde di un'arpa quando vengono pizzicate dal musicista. Muoveva le sue mani prima lievemente e poi accelerando il ritmo, portandomi quasi sull'orlo dell'orgasmo, ma quando capiva che stavo per venire, si bloccava.
" Edward. " Gemetti frustrata. Lui mi guardò sorridendomi, per poi risalire sul mio corpo, ma senza togliere le mani dalla mia femminilità.
" Siamo impazienti, piccola? " Si sporse fino a toccare le mie labbra, ma io fui più veloce e gli morsi leggermente quello inferiore.
" Me la pagherai questa! " Bisbigliò sulla mia bocca, per poi tornare tra le mie gambe.
Istintivamente portai una mano tra i suoi capelli, per spingerlo ancora di più verso di me, mentre con l’altra presi a massaggiarmi un seno.
“ Dio Bella, sei perfetta. ” Mugolò lui, senza smettere di muovere quelle dita dentro di me. Boccheggiai quando sostituì la lingua alle dita e non resistetti più, venendo sulla sua bocca. Edward continuò a massaggiarmi fino a quando il mio respiro non tornò normale e poi si sollevò, accarezzandomi delicatamente il viso e baciandomi: fu eccitante sentire il mio sapore sulle sue labbra.
“ Adesso tocca a te. ” Gli sorrisi e facendo una leggera pressione sulle sue spalle invertii le posizioni, facendolo ritrovare sdraiato sotto di me. Mi misi a cavalcioni sul suo torace, iniziando a baciare i suoi pettorali, sentendolo fremere sotto di me e stringermi con vigore le cosce quando gli morsi un capezzolo. Presi a lasciargli una scia di baci fino ad arrivare alla sua V che tanto adoravo: aveva le ossa del bacino leggermente sporgenti, che mettevano in risalto il suo fisico scolpito.
“ Qui c’è qualcuno che ha bisogno di attenzioni. ” Dissi maliziosa, con un tono di voce che non riconoscevo neppure io. Presi il suo membro pulsante tra le mani e iniziai a farle scorrere per tutta la sua lunghezza, osservando il suo viso che si beava del piacere che gli stavo donando. Iniziai ad aumentare un po’ i movimenti e lo vidi socchiudere gli occhi e aprire leggermente la bocca, era l’immagine della lussuria. Sorprendendolo, mi misi la sua punta in bocca, giocando con la mia lingua e succhiandolo leggermente.
“ Bella. ” Gemette lui, stringendo il tappeto tra le mani per trattenersi: intuivo che avrebbe voluto muovere il bacino, ma non lo avrebbe mai fatto senza il mio consenso.
Scesi più a fondo con la bocca e poi tornai su, senza smettere di muovere la mia lingua intorno al suo membro; stavo per abbassarmi di nuovo ma le sue mani mi costrinsero a sollevarmi. Arrossii immediatamente e stavo quasi per entrare nel panico temendo di aver sbagliato, ma prontamente Edward mi rassicurò, leggendomi la mente in quella maniera speciale che solo lui sapeva fare. Mi baciò dolcemente e accarezzandomi lievemente la guancia mi disse “ So già che il tuo cervellino sta pensando che hai sbagliato qualcosa, ma  non è affatto così, anzi. Non voglio che tutto finisca velocemente, voglio sentirti mia tutta la notte. ” Mi fece distendere nuovamente e poi si sistemò su di me, portando la punta del suo membro alla mia entrata e guardandomi intensamente negli occhi: era incredibile che mi chiedesse sempre il permesso, come se avessi avuto un motivo per non concederglielo. Sorridendogli felice glielo diedi, baciando lievemente le sue labbra e guardandolo dritto negli occhi, specchio della passione che luccicava nei miei. Con una delicatezza estrema, viste anche le mie condizioni, Edward mi penetrò, e centimetro dopo centimetro lo sentii riempirmi e finalmente fui completa come non lo ero da tempo.  Si muoveva con un lento entra e esci, amplificando al massimo il nostro piacere; iniziai  a mordicchiarlo sul collo mentre le sue mani si muovevano sulla mia schiena, i suoi pettorali sfregavano contro i miei seni, dando un minimo di sollievo ai miei capezzoli inturgiditi. Andai incontro ai suoi movimenti con il mio bacino, cingendogli la schiena con le mie gambe per sentirlo tutto e Edward iniziò a spingere più velocemente e più a fondo.
" Bella. " Gemette, allo stremo delle forze.
" Sono pronta amore mio, insieme. " Ansimai e le sue spinte divennero più intense, fino a quando entrambi non raggiungemmo il piacere.
Edward si sdraio al mio fianco e mi attirò su di se, facendomi sdraiare sul suo petto. Rimanemmo per un po' in silenzio, mentre lui mi accarezzava i capelli e io facevo dei ghirigori sul suo petto.
" Ti amo. " Sussurrai, per non spezzare quella bolla.
" Anche io amore, più della mia stessa vita. "
Edward portò le mani al mio ventre, massangiandolo delicatamente e facendo ricoprire di brividi la mia pelle.
" Dovremmo trovare un nome per la nostra pesciolina. " Disse, disegnando dei cerchi immaginari intorno al mio ombelico.
" C'è tempo e poi deve esserci anche Matthew. " Volevo che il nostro piccoletto si sentisse parte di quella scelta, per non scatenare future gelosie.
" Tu sai che rischiamo che nostra figlia si chiami Shanti? Si è fissato con
< il libro della giungla >. "
" Che male ci sarebbe? " Portai la mia mano su quella di Edward e mi rivolsi direttamente a nostra figlia: " Pesciolina ti piacerebbe chiamarti Shanti? "
Fu in quel momento che accadde.
Il piedino di nostra figlia colpì con forza il punto in cui si trovavano intrecciate le mani mie e di Edward.
" Bella! "
" Edward! " Esclamammo insieme e vederlo con gli occhi lucidi fu il più bel regalo della serata.
" Si è mossa, nostra figlia si è mossa. Ciao amore di papà! " Baciò il punto in cui la bambina aveva colpito e lei si mosse nuovamente, come a voler sottolineare che lei era qui con noi.
" Già, e penso lo abbia fatto perché non le piace molto il nome che volevamo darle. " Ammisi ridendo.
" Tu volevi darglielo, ma io glielo impedirò, stai tranquilla piccolina. " La bambina scalciò un'altra volta, come a voler dare ragione al suo papà, e in quel momento capii che Edward aveva definitivamente perso la testa per lei!
" Non voglio sapere cosa farai quando sarà nata. " Dissi, portandomi le mani tra i capelli per enfatizzare la mia disperazione.
" Sciocca, tu avrai Matthew come spalla, saremo pari. " Si chinò su di me e fece congiungere nuovamente le nostre labbra.
" Ti amo. " Sussurrò su di esse.
" Lo so. Ti amo anch'io. "

E poi continuammo a occuparci beati di quella parte piccola, ma perfetta, della nostra vita.

Avete riconosciuto l'ultima frase? 
Spero che il mio piccolo regalino vi sia piaciuto, era da un pò che mi frullava in testa questa scena, e poi tante di voi volevano leggere qualcosa di più 'concreto': porcelline <3
Niente, mi dileguo e vi do appuntamento prossimamente con un altro extra, quindi stay tuned! Baci, Paola

 


   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: pallina90