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Autore: malfoys    14/02/2012    2 recensioni
Un amore nato grazie a una bottiglia.
TRATTO DALLA STORIA.
-Fran! Fran! La bottiglia si è fermata su di te, oddio, devi baciare la mia migliore amica!-, diceva Alice a Francesco che sembrava non essersi accorto di quello che era successo, io volevo piangere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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S.me! xD

Ero in vacanza con la mia migliore amica, Alice, a Genova.
La vacanza più disastrosa ed emozionante della mia vita.
I miei genitori mi avevano straordinariamente permesso di saltare una settimana di scuola per andare in vacanza senza di loro, c’erano anche i genitori di Alice però.

Il primo problema lo ‘incontrai’ alla partenza.

Vidi il cugino della mia amica avvicinarsi a noi con una valigia in mano, con il pizzico di lucidità che mi era rimasto, collegai la sua valigia alla nostra partenza.
-Aly, ma lui parte con noi?-, le avevo chiesto bisbigliando.
-Non saresti venuta se te l’avessi detto!-, mi aveva risposto sorridente.

Avevo sempre avuto un debole per Francesco, da quando alla festa di compleanno di Alice in quinta elementare ci venne la brillante idea di giocare al gioco della bottiglia.

 -Giochiamo, giochiamo!-urlava contenta Alice.
Francesco che era tre anni più grande di noi non sembrava contentissimo all’idea, ma dopo le preghiere della sua adorabile cuginetta era ceduto e sedeva in cerchio con noi, incurante di quella bottiglia che continuava a girare.
Quando si fermò, il collo puntava senza via di fuga contro di me, non c’erano angolazioni e ampiezze che potevano competere contro l’autorità con la quale la bottiglia mi puntava.
Quella bottiglia cambiò il mio destino, la conservo ancora.
-Fran! Fran! La bottiglia si è fermata su di te, oddio, devi baciare la mia migliore amica!-, diceva Alice a Francesco che sembrava non essersi accorto di quello che era successo, io volevo piangere.
Si avvicinò a me e mi diede un bacio a stampo, fu il primo che ricevetti e lo sguardo privo di emozione di Francesco mentre mi baciava fu una cosa orribile.

 Fu da allora che iniziai a odiare e amare il cugino di Alice.

 
Durante il viaggio.

 Eravamo in macchina e sedevo al centro tra Alice e Francesco, preferivo non parlare, sarebbe stato troppo imbarazzante, così iniziai a pensare a uno dei tanti momenti assurdi passati con quel ragazzo impossibile.

 Ero a casa, avevo finito i compiti e chiunque mi avesse visto in quel momento avrebbe pensato che ero una bimba.
Stavo ascoltando i One Direction- che non mi piacciono per niente- solo perché amo i capelli del cantante, stavo sbavando davanti alla  foto di un modello e nel frattempo cantavo.
Aspettavo Alice che avevo invitato a casa ad annoiarsi con me, quando una persona bussò alla mia porta, nessuno l’aveva mai fatto quindi pensai che fosse la mia migliore amica che aveva voglia di scherzare così urlai “Entra scema!”.
-Per quanto apprezzi l’accoglienza, non sono Alice.-, mi disse una voce maschile, che riconobbi come quella di Francesco, quando entrò nella mia camera che sembrava un dipinto astratto, dato il disordine.
Lo vidi spostare lo sguardo dai miei poster al mio computer, dal pavimento a me.
-Ah, sì, beh, perdonami il disordine, aspettavo solo Alice, altrimenti avrei sistemato…adesso che ci penso, dov’è lei?-, gli chiesi imbarazzata.
-Ha mal di testa e mi ha chiesto se potevo passare ad avvisarti che non sarebbe venuta.-, mi disse mentre si guardava ancora intorno.
-Non ha il telefono?-, gli chiesi ironica.
- Ehi, se ti do fastidio me ne vado, basta dirlo.-, disse leggermente offeso.
-Ma no, dicevo solamente che sarebbe stato più facile, non dovevi disturbarti a venire fin qua.-, risposi cercando una scusa.
-Avevo voglia di fare un giro…-, disse poco convinto.
Poi accadde quello che non doveva accadere, quello che mi ha portato alla rovina.
- Cos’è quella?-, mi chiese curioso e divertito, indicando una bottiglia.
-Fa parte di una collezione di… bottiglie, ogni tipo, ogni colore, ogni dimensione, questa è la mia preferita e la tengo qui!-, risposi agitata, inventando la scusa più brutta che potessi immaginare.
-Una bottiglia di Coca?-, mi chiese divertito.
-Per me è speciale.-, risposi imbarazzata ripensando a cosa rappresentava per me quella bottiglia.

 -Vuoi dell’acqua?-, ritornai con la mente nella macchina sentendo Francesco che parlava con me.
-No, grazie.-, risposi garbatamente, ma lui si avvicinò e mi sussurrò:
-Dai, che se la finiamo puoi aggiungere la bottiglia alla tua collezione.-, poi soffocò una risata mentre io diventavo di tutte le graduazioni del rosso.

 
In albergo.

Per la prima volta mi stavo preparando per qualcuno, cercavo di rendermi presentabile, almeno.
Avevo portato un vestito stupendo e delle scarpe altrettanto belle, il problema ero io, che non mi piacevo e quella sera dovevo essere superlativa, perché la gelosia mi stava mangiando.

 Quel giorno i genitori di Alice volevano fare una gita di famiglia ed io mi sentivo estremamente fuori posto, così usai la scusa di un torneo di pallavolo che aveva organizzato l’albergo al quale mi ero iscritta per non andare.
Alice insistette molto per farmi andare con loro, ma io ero sempre stata testarda.
Passai tutta la mattinata con delle ragazze che avevo conosciuto, ma purtroppo non facevano che parlare di Francesco e di quanto fosse ‘figo’ e questo mi faceva imbestialire.
-Ma tu sei la cugina di Francesco?-, mi aveva chiesto una di loro.
-No, sono la migliore amica di Alice, la cugina.-, risposi sbuffando.
-Ah, però devi conoscerlo bene, giusto?-, mi domandò l’altra ed io annuii.
Andarono avanti per tutto il giorno con l’interrogatorio su di lui e mandarono all’aria il mio piano di dimenticarlo per una mattina.

 Quando scesi, la sera, avevo troppi occhi puntati su di me e quindi raggiunsi subito Alice, che ironica, mi chiese su chi dovessi fare colpo.
Francesco mi fissava da lontano, mentre un ragazzo che lavorava lì mi stava invitando ad andare a ballare dopo la cena, sviai la domanda, non sapendo cosa rispondere.
La sera la passai a parlare con la mia migliore amica, Francesco ci provava con un’oca con cui avevo parlato quella mattina.
M’infuriai e scappai in camera, almeno ci provai, perché la porta non si decideva ad aprirsi, non riuscivo a entrare, così mi accasciai a terra, stanca, maledicendo quella stupida vacanza.
Quando arrivò Francesco, che forse si era dimenticato di prendere qualcosa dalla sua camera, che era esattamente affianco alla mia, non riuscii a mandarlo via.
Ero stanca.
-Che voleva quello, prima?-, mi chiese riferendosi al ragazzo con il quale mi aveva visto prima.
-Mi ha invitato a ballare.-, risposi fredda.
-Hai accettato?-, domandò sedendosi vicino a me.
-Ti sembra che stia andando a ballare?-, chiesi indicandomi, poi senza aspettare risposta feci un'altra domanda: -Cosa voleva quella da te?-.
-Mi ha invitato a ballare.-, rispose accennando un sorriso.
-Hai accettato?-, chiesi capendo il gioco.
-Ti sembra che stia andando a ballare?- rispose ridendo.
-Ti piace copiarmi?-chiesi dimenticando la rabbia che avevo provato prima.
-Anche tu hai copiato le mie risposte. Vediamo se lo fai ancora però…-, mi disse diventando serio, io gli lanciai uno sguardo interrogativo e lui disse:
-Ti amo. -
Beh, il gioco stava nel copiare, mi aveva confessato che mi amava e mi aveva dato l’opportunità di dichiararmi, finalmente, che volevo di più?

Un Lucano, pensai, per poi ridere del mio pensiero stupido in un momento così importante.
-Ti amo. -, gli dissi sorridendo.
Ci fu un lungo e imbarazzante silenzo, poi chiesi: 
-Adesso vorresti baciarmi?-

-Non ancora, ora giochiamo.-, rispose per tirar fuori da dove aveva nascosto, una bottiglia di Coca.
La fece girare e puntò contro di lui, poi fece un altro giro e si rivolse contro de me, come attratta da una carica elettrica.
-Improvvisamente la Coca è diventata la mia bibita preferita.-, disse sorridendo malizioso e poi mi baciò e mi accorsi di quanto mi mancavano le sue labbra che sapevano di Coca Cola.


Fine.

Angolo della battuta squallida.

Morale della favola: se durante il gioco della bottiglia baciate qualcuno, fate in modo di recuperare e conservare la bottiglia. 
Fidatevi, 'parola di Francesco Amadori'. xD

Angolo dell'autrice.

Salve a tutti!
Questa è una 'piccola' storia che dedico a tutti voi per San Valentino.
Come non avrete capito nella dedica, questa storia è anche un regalo di onomastico per me, che mi chiamo Valentina, per la mia migliore amica, che si chiama Valentina, e per il ragazzo che mi ha ispirato, che si chiama Valentino.  
So che probabilmente avrei dovuto dividere la storia in capitoli, ma sarebbero stati troppo brevi, quindi eccomi qui una one-shot fatta in maggioranza da missing moment  ispirate alla mia vita.
So che la protagonista non ha nome, ma può capitare! 
Commentate in tanti, perdonatemi gli errori (se sono numerosi segnalateli!), l'ho scritta mentre avevo la febbre e non uso beta reader!
Grazie mille a tutti (non sentitevi in dovere di farmi gli auguri xD). <3
AngyLulu (o Valentina).

   
 
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