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Autore: Mami Shimizu    14/02/2012    2 recensioni
"che cos'è per te il primo bacio?"
Da una semplice domanda seguiranno le probabili risposte del giovane Aoi che si troverà a fare diverse scelte sul suo futuro in campo sentimentale.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una piovosa mattina di novembre. Le persone correvano come matti per non bagnarsi ed altri invece stavano riparati sotto ombrelli e balconi. Io ero uno di quelli che correvano ma non per la pioggia, più che altro perché ero in ritardo per il mio primo giorno di scuola. Mentre correvo all’impazzata senza guardare dove andavo, mi scontrai contro qualcosa. Alzai un attimo lo sguardo e vidi un ragazzo robusto, carnagione pallida, capelli neri cui si vedeva bene che non erano stati pettinati ed occhi piccoli marroni nascosti per la maggior parte da degli occhiali neri. Non disse nulla ed io, dato che ero quello che li era andato addosso, mi scusai e poi tornai a correre. Arrivai a scuola e venni fermato poco dopo aver superato l’ingresso dalla vice-preside che mi indicò dove si trovavano i sanitari, le aule, i club scolastici etc. Non ascoltai poi molto dato che ero in parte emozionato ed anche spaventato di venir sgridato. Mi lasciò andare dopo un quarto d’ora. Venni accompagnato in classe da un professore dall’aria spaventosa ed anche abbastanza stressata. Come entrai in classe, seduto in un banco vicino alla cattedra, vidi il ragazzo con cui ero andato a scontrarmi stamattina, ma feci finta di nulla. Il professore, con tono scocciato, zittì la classe che faceva abbastanza chiasso: “Fate silenzio! Allora, questo è un vostro nuovo compagno. Presentati alla classe e fai in fretta.” Rabbrividì in un momento e poi, un po’ spaventato, mi presentai. “P-piacere, il mio nome è Aoi Mayuri. Spero di fare amicizia con tutti voi.” 
Un momento dopo l’insegnante mi chiamò e disse: “Hai i capelli tutti bagnati. Vai in bagno e asciugateli. Guarda che se ti ammali e manchi a scuola io non ripeto le lezioni che perderai capito? Ed ora, hai un asciugamano con te?” Mi domandò quasi furioso. “..no.” Alla mia risposta sbuffò e, proprio quando stava per dire qualcosa, venne interrotto dal ragazzo della prima fila. “Io lo avrei l’asciugamano.” Disse tirandolo fuori dalla borsa. “Allora prendi l’asciugamano e vai con lui visto che anche tu hai i capelli bagnati. E muovetevi che io non vi aspetto per iniziare a spiegare.” In quel momento il ragazzo si alzò e mi fece strada verso il bagno e, dato che c’era un po’ di strada da fare, dato che il bagno era al piano di sopra, iniziò ad asciugarsi i capelli. Arrivati al bagno mi poggiò la parte asciutta dell’asciugamano in testa e li iniziai ad asciugarmi. “Grazie per quello che fai…Ecco.,come ti chiami?” Chiesi io un po’ timido. “Shujin.” Rispose seccamente lui iniziando ad asciugarmi i capelli. “N-non c’è bisogno che mi aiuti tranquillo..” Dissi il cercando di farlo smettere. “Si che c’è bisogno invece. Ora lasciami fare.” Rispose lui. Dopo aver finito di asciugarmi i capelli si diresse verso la classe ed io, per non rimanere solo, lo seguì.
Arrivammo in classe e subito l’insegnante ci fulminò con lo sguardo dato che aveva già iniziato a spiegare e quindi ci andammo a sedere.
Le ore di lezione passarono tranquillamente e quando suonò la campanella tutti scattarono verso l’uscita. In classe restammo  solo io e Shujin che stava preparando la borsa tranquillamente. Come vidi che stava uscendo mi affrettai a preparare la borsa per uscire con lui dato che non conoscevo la scuola così bene. “Shujin! Aspettami.” Urlai per attirare la sua attenzione. “Che c’è?” Domandò. “Niente..è solo che ho pensato di poter fare la strada con te. Così almeno non siamo soli.” “….Ok. Non mi dispiace avere compagnia di tanto in tanto. Andiamo allora.” Rispose Shujin. 
Per tutta la durata del viaggio fino a casa ci siamo messi a parlare del più e del meno ed abbiamo preso più confidenza nei confronti l’uno nell’altro e, ad un certo punto, abbiamo raggiunto un bivio. “Beh, casa mia è a sinistra quindi, ci vediamo domani.” “Vengo con te.” Rispose Shujin seguendomi. “Che?! Ma tu abiti non abiti dal’altra parte. Così fai più strada.” “Non importa. Voglio fare un saluto alla tua famiglia.” “Guarda che io vivo solo con mia sorella minore.” Continuai io. “Questo non cambia le cose. E’ sempre la tua famiglia.” “Uff. E va bene. Ma prometti che te ne vai subito.” “Prometto prometto.” Rispose lui.
 
Arrivammo a casa mia e, aperta la porta si sentii una voce giovane e femminile dire: 
“Bentornato fratellone!”  e subito dal salone comparì una figura bassa, mingherlina dai capelli castani fluenti. Era la mia sorellina Yukari che, alla vista di Shujin mi disse: “Eh?! Fratellone, avvertimi quando porti persone a casa” “Tranquilla Yukari. Se ne sta andando, vero?” Dissi voltandomi verso Shujin che, con una velocità pazzesca, si era portato davanti alla mia sorellina dicendo testuali parole: “Salve bella signorina. Non mi aspettavo di vedere una così bella ragazza in questa città.” baciandole la mano. Yukari arrossì subito. Quel maniaco. Pensai. “Ehi tu! Giù le zampe da mia sorella!” Urlai. “Insomma fratellone. Non essere maleducato con gli ospiti! Ah! E-ecco..grazie del complimento.. G-gradisci qualcosa..?” Continuò lei diventando sempre più rossa. <
 
***
La mattina seguente, quando sono uscito di casa, trovai Shujin ad aspettarmi appoggiato ad un palo. Alla sua vista feci una smorfia e li chiesi: “Cosa vuoi di mattina presto?” “Eeeeeh? E’ così che saluti un amico? Che maleducato.” Rispose Shujin con tono seccato avvicinandosi a me. “Come vuoi che ti saluti? Vuoi che ti saldi addosso abbracciandoti?” “Si.” “Tu sei malato..” “Già. Malato d’amore.” Disse abbracciandomi da dietro. “Ma che..! Si può sapere che cavolo fai?!” Domandai arrossendo un po’. Non ci potevo fare nulla, la situazione era imbarazzante.. <“Me lo chiedi pure? Sto mostrando l’amore che provo per te. E’ una cosa così ovvia.” Rispose stringendomi a se. “F-Finiscila!” Urlai  liberandomi. “Smettila di dire cose che potrebbero essere fraintese!” “Eeeeh? Che cosa potrebbe venire frainteso?” Domandò seccato. “Le persone potrebbero pensare che tu ti stai confessando a me.” “E perché, non è così forse?” Continuò Shujin avvicinandosi al mio orecchio.“N-no che non è così! E ora muoviti o faremo tardi per scuola.” Riposi procedendo a passo svelto distanziandomi da Shujin che mi seguiva tranquillamente con un sorriso compiaciuto stampato in faccia. Appena siamo entrati in classe io fui accolto stranamente. “Ciaooooooo Aoi! Senti senti. Tutta la classe ha deciso un soprannome adattissimo a te. E’ kodemari.” Disse la classe euforica. “K-kodemari..?” ripeti io un po’ confuso.“Kodemari, nome scientifico spirea cantoniensis. E’ un fiore piccolo e molto grazioso.” Rispose Shujin. “Esattamente. Ti si addice tantissimo dato che tu sei piccolo di statura e il tuo volto ricorda quello di una ragazza. Quindi, da oggi in poi verrai chiamato così! Anche se a te non piace noi non lo cambiamo. Capito Mari-chan?” Concluse un ragazzo. “Cosa?! Io non assomiglio per niente ad una ragazza!” “Lasciali perdere. Ormai è impossibile farli cambiare idea.” Disse Shujin mettendomi la mano sulla testa. La sua mano emana un calore piacevole. Pensai. C-comunque non è il momento di distrarsi! "Ma a me non piace..” Risposi andandosi a sedere moggio moggio col viso un po’ arrossato. Dopo un po’ di tempo arrivò anche l’insegnante di turno e dopo di lei, seguirono quelle delle ore successive. Passarono sei ore e finì l’orario di scuola. Suonata la campana, buona parte della classe fece uno scatto verso l’uscita non resistendo più a stare a scuola, altri se la prendevano comoda ed altri ancora rimanevano in classe dato che avevano i corsi di recupero. Un rumore tremendo. Banchi e sedie che venivano spostati, libri che venivano restituiti ai legittimi proprietari ed un gruppo che mi salutava col soprannome assegnatoli. “Ciaooo Mariiiii-chan!” Dicevano ridacchiando dato che Mari era un nome femminile. Sospirai. “Non ne posso già più di questo soprannome..Perché il mio soprannome deve essere un fiore piccolo e grazioso?! Io non sono per niente così!” Urlai. “Suvvia. Secondo me ti si addice proprio. Sei basso, hai un volto molto simile ad una ragazza, hai la carnagione chiara, oggi grandi e un bel sorriso. Sei più che grazioso.” Mi disse Shujin.“Eh? Nooooo! Non voglio l’opinione di un maniaco!” Continuai io frignando. “A beh, grazie.” Disse Shujin ridendo leggermente. Mi zittii in quel momento e mi misi a guardarlo un attimo. “Sai, anche se ci conosciamo da due giorni, è la prima volta che ti vedo sorridere. Intendo, un sorriso sincero. O sei sempre serio, o mantieni un sorriso falso.“ “Davvero? Questo vuol dire che da ieri mi hai tenuto sempre d’occhio, o sbaglio?” Mi domandò Shujin avvicinandosi a me. Diventai subito rosso. La cosa strana è che lui è l’unica persona che mi fa arrossire così facilmente con un solo gesto rivolto a me. “N-no! E’ solo che io ho osservato tutti in classe..” “Ah si? Allora dimmi che hai notato di Junpei, tanto per fare un esempio.” “Allora...Ecco..[silenzio.] I-io devo andare!” Risposi uscendo dalla classe a passo svelto. Dopo un po’ mi rimisi a camminare e venni fermato da due ragazze della scuola di fianco alla mia. “Ehi, sei carino. Frequenti la scuola di fianco alla nostra?” Chiese la prima. “Si.” Risposi. “Senti senti. Sei single? Se non lo sei, che ne diresti di iniziare a frequentarci, ci potremmo conoscere.” Non feci in tempo a rispondere che Shujin intervenne. Si avvicinò di scatto e portando il braccio attorno al mio collo disse: “Spiacente ragazze, ma lui si concede soltanto a me.” Le ragazze  ci rimasero di sasso a quelle parole ed io non fui da meno. Le due si scusarono e fuggirono via. Io invece caddi come in trans. Vedevo e sentivo tutto ma non riuscivo a rispondere. “Ehi. Tutto bene?” Mi domandava Shujin invano. “Mmmm. A mali estremi, estremi rimedi.” Finito di dire questa frase, Shujin mi tirò a se, baciandomi. In un istante ripresi conoscenza spingendolo via. “M-MA CHE CAVOLO FAI?!” Urlai. “Ti ho baciato.” Rispose lui. “Hai baciato a me che sono un maschio! Non fare queste cose solo perché assomiglio ad una femmina! E poi che era quella frase di prima “lui si concede solo a me”?! Per di più è stato il mio primo bacio!” Continuando ad urlare, coprendomi la bocca. “Sei sicuro che sia stato il tuo primo bacio? Anzi, per te cos'è il primo bacio? Io penso che il primo bacio sia il bacio che ti viene dato dalla persona che ami davvero. Pensa, il “primo bacio” come lo intendono tutti, potresti riceverlo da chiunque, perfino da animali. Ti sembra bello dire che il tuo primo bacio è stato col tuo cane? Non credo. Ed ora, se tu la pensi come me, dimmi che questo è stato effettivamente il tuo primo bacio affermando che mi ami, oppure che era un banalissimo bacio e che non mi ami affatto. Prendi tutto il tempo che vuoi.” A quel punto Shujin si allontanò verso casa sua salutandomi che ero ancora impalato in mezzo alla strada.
Rimasi tutto il tempo a pensare a quello che era successo ed alle parole che mi aveva detto. …Shujin mi ha baciato. Voglio dire, è un maschio ed ha baciato me che sono un maschio. Che cosa dovrei fare…? E poi lui a me non piace, quindi non dovrebbe essere il mio primo bacio stando al suo ragionamento ma quello è effettivamente stato il mio primo bacio ma, se tengo conto del suo ragionamento, dire che è stato il mio primo bacio significherebbe che lo amo, ma io non lo amo..Credo…C-comunque lui dice così ma anche per lui è stato il primo bacio? Lui mi ama oppure mi sta usando come un gioco? Se glielo chiedo potrebbe pensare che lui mi piace e quindi fare di me quello che vuole ma se non glielo chiedo…………Ma perché mi chiedo ste cose?! Io sono un maschio a cui piacciono le femmine! A me piacciono le femmine!! ………
 
***
 
La mattina dopo, uscito di casa trovai ad aspettarmi Shujin come il giorno prima anche se questa volta come lo vidi abbassai lo sguardo un po’ per vergogna un po’ per rabbia e mi diressi a passo svelto verso la scuola con lui dietro che mi seguiva.
Arrivammo a scuola e mi sedetti al mio posto e lui fece lo stesso. Cercai di non parlarci per tutto il giorno anche se la cosa sembrava impossibile quindi decisi che dopo scuola sarei andato subito a casa mia. Appena suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni scattai subito fuori. Arrivai davanti casa ma non feci in tempo ad aprire che Shujin mi raggiunse e si avvicinò a me. “Che ti succede?” mi chiese. “N-niente che ti interessi….” Risposi cercando di levarmelo di torno. “A me puoi dire tutto sai?” continuò abbracciandomi. “L-lasciami!” Urlai spingendolo via aprendo la porta. “che cos’hai?” Continuò a domandarmi lui. “..d-devi smetterla di fare quello che vuoi alle persone!” Li dissi arrabbiato con le lacrime agli occhi entrando in casa. P-perché sto piangendo…? A me non dovrebbe interessare ciò che lui prova per me no? Ma allora perché reagisco così? Lui non disse nulla. Quando stavo per chiudere la porta lui la fermò ed entrò in casa bloccandomi contro il muro. “Dimmi che cos’hai.” Continuava a dirmi bloccandomi i polsi al muro. “Tu…tu dovresti smettere di giocare con le persone…mi hai messo in testa quella storia del primo bacio e…e io per quello ho avuto difficoltà a dormire perché cercavo di capire quello che provo perché quando si tratta di te mi sento strano……ogni tuo gesto rivolto a me mi fa arrossire e non so che cosa devo pensare… Mentre io mi crucio per queste cose sembra che tu passi il tuo tempo a giocare con me e-” No riuscì a finire che mi baciò intensamente. “..s-smettila!” Dissi cercando di spingerlo via. “Seguendo il mio ragionamento questo è stato il mio primo bacio. Ogni bacio che ti ho dato fino ad ora è stato il mio primo bacio. Sai questo che vuol dire?” mi chiese guardandomi negli occhi. “…….C-che provi qualcosa per me……?” domandai io a voce bassa. “Vuol dire che ti amo.” Rispose lui con un tono dolce baciandomi ancora e ancora continuando a dire che ogni bacio era il suo primo. Le sue labbra emanano un piacevole calore. Vorrei che non la smettesse più…e quindi l’unica cosa che posso fare è tenerlo stretto a me…Pensai stringendoli la maglia più che potevo. “Aoi. Per te questo è stato il tuo primo bacio?” Mi chiese. “……credo….credo di si…..” Dopo aver detto questo ci siamo spostati in camera mia e li mi ha mostrato ciò che prova per me.
  
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