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Autore: Carnilie    23/09/2006    1 recensioni
La storia si svolge dopo il Torneo Tre Maghi, e Barty Crouch jr. viene portato di nuovo ad Azkaban. Invece di ricevere il Bacio del Dissennatore, viene rinchiuso nella sua vecchia cella e avrà ancora a che fare con una persona che lavora nella prigione come guardiana.....
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Passi lenti e leggeri riecheggiavano lungo uno dei tanti, freddi corridoi della Prigione di Azkaban. Una figura incappucciata si avvicinò alla porta di una cella e sbirciò dentro dall'inferriata.
"Barty... Vedo che sei tornato a trovarci...." Sentendo quella voce, Crouch si destò dallo stato catatonico in cui era e volse la sua attenzione verso la porta.
"Sei venuta per tormantarmi...?" disse l'uomo con voce roca.
"Dovresti saperlo che è l'unico modo in cui possa sentirmi viva, qua dentro..." rispose la figura, lasciando cadere il cappuccio sulle spalle e rivelando un giovane volto di donna, segnato da anni di sofferenze. "La maggior parte dei prigionieri non è di molta compagnia. Tu sei uno dei pochi che sono riusciti a mantenere la propria coscienza e a non impazzire del tutto.... Mi sei mancato in questi mesi, sai?" e sorrise maligna.
Barty ridacchiò e si alzò in piedi. "E di chi è la colpa se sono riuscito a scappare, Eirin?"
"Che vuoi dire?"
"Non fare finta di non capire... Chi era la strega che doveva sorvegliarmi?" e si avvicinò alla porta, guardando attraverso le sbarre negli occhi dell'altra.
Lei non replicò. Lo fissò per un attimo, poi volse lo sguardo a terra. Era sua la colpa se Barty era riuscito a fuggire. Non era stata abbastanza attenta, avrebbe dovuto accorgesi dello scambio, che nella cella c'era sua madre e non lui....
"Oh, com'è che adesso non dici più niente?" fece il mago, esplodendo poi in una risata di scherno.
"Smettila Barty... Non sei nella posizione per prendermi in giro...." disse infine Eirin, tornando ad incontrare lo sguardo del prigioniero.
Ma lui la ignorò, continuando ad inveire contro di lei. "Sai, sono rimasto sorpreso quando ho sentito che anche Black era riuscito a scappare, poco dopo di me. E anche lui era sotto la tua custodia, in quel momento... come tutti i prigionieri di questo livello... Che ti è successo Eirin? Eri una guardiana eccellente..." e le lanciò un sorriso di sfida.
La donna estrasse la sua bacchetta da sotto il mantello e gliela puntò contro.
"Ti avevo detto di smetterla... Adesso mi vedo costretta a punirti.... Crucio!"
Barty cadde a terra, contorcendosi sul pavimento della cella per il dolore provocatogli dalla Maledizione senza Perdono. Cercò di soffocare le grida ma fallì miseramente.
Ben presto, i corridoi di quel livello della Torre risuonarono delle urla di Crouch.
Eirin lo osservava soffrire e sentì una lacrima scenderle lungo il viso. Allora interruppe l'incantesimo e si asciugò col dorso di una mano. Crouch era steso sul pavimento, ansimante e scosso ancora da qualche tremito. La strega sentiva che doveva anadrsene al più presto o sarebbe crollata. Sentì dei passi e si voltò: un altro mago guardiano si stava avvicinando e capì che il suo turno di guardia era finito, e ne fu felice... Tornò a guardare Barty, che piano piano si stava riprendendo e gli disse "Sei fortunato che abbia deciso di occuparmi personalmente di te... Ma se insisti con questo comportamento, dovrò lasciarti ai Dissennatori... Ricordalo..." e si allontanò in fretta.
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Raggiunse la sua stanzetta, e si buttò sulla branda che le faceva da letto. Si sdraiò sulla schiena ed osservò il soffitto. Inevitabilmente, ripensò a quello che era successo poco prima e si ritrovò a piangere.
"Perché Barty... Lo sapevi che lo avrei fatto, è già successo... Sei uno stupido...."
All'improvviso, un pensiero le passò la mente: quel giorno si era messa a piangere vedendo Barty soffrire, mentre in passato aveva provato solo un pò di pietà, niente di più... Che stesse tornando ad essere la strega che era stata anni fa? Ma forse quella parte di lei non l'aveva mai abbandonata. Tutto questo la riportò a quand'era una ragazzina, una streghetta, a quando tutto nella sua vita andava bene...
  
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