Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
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Autore: Jaded_Mars    16/02/2012    3 recensioni
Dieci flashfic inventate ascoltando dieci canzoni più o meno corte. Personaggi come è facile dedurre dal titolo sono i Motley Crue e i Guns N' Roses, mi sono divertita a scriverle, spero vi piacciano! Consiglio di leggerle con le canzoni di sottofondo, rendono meglio!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sfida.
1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom. 
2 - Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire. 
3 - Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble:  inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble. 
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.

1.       Nada – Amore Disperato
Si aggirava annoiato tra le persone come un leone costretto in cattività, sorseggiando dello Jagermeister freddo dal bicchiere. E poi la vide, uno spettacolo. Bella, bellissima. Era in un angolo della sala, aveva l’aria quasi assente, un po’ imbronciata scrutava intorno gli altri invitati di quella festa che nemmeno lui ben sapeva di chi era.  Nikki era scomparso, Vince era al banco del bar, Mick nemmeno sapeva se si fosse presentato. Ingoiò tutto d’un fiato l’amaro restante e decise di avvicinarsi a lei. Biondi capelli lunghi, occhi azzurri da cerbiatta, aveva un viso familiare ma proprio non ricordava dove l’avesse vista. “Ciao, io sono Tommy.” La ragazza sembrò rianimarsi col suono della voce calda e profonda dell’uomo che aveva di fronte. Era piccola, una donna perfetta in miniatura. Imbarazzata lo guardò negli occhi scuri e vivi come la brace. Sembrava un dio greco vestito in pelle, uno che non ti aspetteresti di vedere mai nella tua vita. La sua mano grande era ancora lì in attesa che la sua la stringesse. “Heather” rispose lei porgendogli la mano. Lui la prese e inaspettatamente fece un baciamano perfetto, continuando a mantenere il contatto visivo. “Incantato di conoscerti Heather” disse quasi ammiccando mentre la portava a ballare. Rimasero insieme tutta la sera, e il giorno dopo, e quello dopo ancora, per lungo tempo. Ora Tommy osservava quella stessa ragazza cresciuta, vestita di bianco mentre procedeva radiosa attraversando la navata centrale della chiesa gremita, verso l’altare, per diventare sua moglie. Si sentiva emozionato proprio come quella sera che la conobbe. Quasi esplodeva di gioia, l’amava con tutto se stesso, l’avrebbe sempre amata e lei stava per renderlo l’uomo più felice del mondo in quello che sarebbe sicuramente stato il giorno più bello della sua vita.

2.      Claudia Mori – Non Succederà Più  
Axl si svegliò di soprassalto sudato e ansimante. Aveva avuto un incubo. Un sogno orribile, quella sensazione di caduta libera nel vuoto ancora lo faceva rabbrividire. Allungò il braccio sul cuscino a fianco e con suo sommo stupore lo trovò freddo e vuoto, nessuno aveva dormito lì quella notte. Si sedette sul letto con uno scatto, guardò l’orologio, le tre. Ebbe un tuffo al cuore. Dove era finita? Perché non era ancora tornata a casa? Sentì un rombo di tuono che rimbombò nella sua enorme casa facendola tremare fino alle fondamenta, seguito immediatamente da un potente scroscio di pioggia che riempì il silenzio della notte. Lei era fuori, con quel tempo era pericoloso avrebbe potuto farsi del male, scivolare fuori strada perdendo il controllo della macchina, no non voleva nemmeno pensarci. Aveva bisogno di lei, in quel preciso momento avrebbe dovuto essere al suo fianco, necessitava del suo caldo rassicurante abbraccio, un rifugio sicuro dai mali del mondo, Erin sapeva quanto lui avesse bisogno d’amore, affetto e protezione. Ciò che lo stupiva era come fosse riuscito ad addormentarsi senza di lei, non era mai successo da quando stavano insieme. Forse si stava abituando alle sue più frequenti assenze? Al fatto che lei non ci fosse più così spesso, che si stesse prendendo del tempo per se stessa, per guardarsi intorno e rendersi indipendente da lui? Axl era convinto fosse un po’ una ripicca per il fatto che lui fosse sempre in giro per feste e festini coi suoi amici lasciandola a casa da sola. Eppure quando erano assieme lui le dava sempre moltissimo amore,  la ricopriva d’attenzioni, così tanto che a volte gli sembrava quasi di sommergerla, forse si sentiva asfissiata? Sentì la porta che si apriva lentamente e la vide entrare in stanza nella penombra, silenziosa. Axl accese la luce ed eccola davanti a lui, i capelli lunghi bagnati e il volto segnato dalla stanchezza di una notte di baldoria. Il rosso si alzò di scatto e corse ad abbracciarla, “Non succederà più che torni alle tre e io mi addormento senza te.”

3.      LMFAO – Sexy And I Know It  
Capelli. OK. Trucco. OK. Pantaloni. Wow super OK! Fece un esplicito movimento pelvico davanti allo specchio e si compiacque di se stesso, quei pantaloni contenevano la passione, ebbene sì, e non si vergognava di mostrarlo. Era proprio un figo galattico. Era sicuro che appena fosse uscito dal camerino tutte le ragazze gli sarebbero saltate addosso, come sempre del resto, e chi non lo degnava di uno sguardo… beh peggio per loro, non sapevano che cosa si stessero perdendo. Era abituato a sguardi adoranti delle ragazze che lo ammiravano quasi in lacrime come se si trattasse di un dio, del resto avevano ragione, le capiva, lui era una rock star! Vince Neil from figolandia baaaaby! E diamine, ogni volta che si faceva strada tra le persone alle feste o si esibiva sul palco aveva un atteggiamento vanitoso, si pavoneggiava e metteva in mostra. In fondo si piaceva, piaceva alle persone, che problema c’era? Era quasi come se con ogni sua  mossa volesse sensualmente suggerire “Gente ammirate questo corpo”. Mancava solo che si appendesse un cartello al collo per renderlo ancora più esplicito. Sì adorava la sua bella persona così agghindata, ma soprattutto si adorava ancora di più senza niente addosso perché era sicuro che se anche si fosse presentato ad un bar in quel modo, senza scarpe, senza camicia, senza niente, sarebbe comunque riuscito a ricevere il suo servizio.

4.      Faster Pussycat - Don’t Change that Song 
Slash poggiò la puntina del giradischi sul vinile e la voce di Donna Summer riempì la stanza, Hot Stuff, roba bollente, eh ne sapeva qualcosa lui di bollori e cose calienti. ‘Più che altro donne calienti’. Si sfilò la t-shirt di Pepè la puzzola a cui era tanto affezionato, poco dopo volarono sul water anche gli adorati pantaloni di pelle. Completamente nudo si accese una sigaretta facendo ondeggiare la testa a ritmo della musica. Gettò l’accendino sui vestiti ammucchiati ed entrò nella vasca colma d’acqua calda e schiuma. Era così piacevole, una sensazione rilassante e di avvolgente benessere che poteva paragonare solo a quella ricevuta da un perfetto blow job. ‘Che paragoni di livello’ pensò sghignazzando. La porta del bagno era aperta e la testona bionda di Steven fece capolino “Slasher, da quando sei diventato gay?”. “Che cazzo dici Pop Corn? E’ Donna Summer come potrei diventare gay con una bomba così che canta?” “Sarà, a me non piace!” gli disse lui con un’aria furba. Un orrido pensiero attraversò la testa del riccio “Non provare a cambiare quella canzone!E’ la mia preferita, se lo fai ti ammazzo!” “Scommettiamo?” gli rispose Steven correndo via. Slash preso dal sacro fuoco della sfida uscì dalla vasca per rincorrere l’amico fino in salotto che, con suo sommo orrore, era pieno di gente. E lui era completamente nudo e bagnato. Mantenne un aplomb formidabile, sfoderò la sua migliore poker face possibile per poi dire a tutti quelli che lo fissavano sconcertati “Mi si era spenta la sigaretta! Qualcuno ha un accendino?” Steven si avvicinò a lui e gli accese il mozzicone che ancora aveva tra le labbra. “Bene, ora se mi scusate, torno al mio bagno…. Oh e Steve… non cambiare quella canzone!”

5.      All In The Name Of…  – Motley Crue
Nikki aprì gli occhi infastidito. Sentiva un vento freddo sfiorargli la guancia e scompigliargli i capelli. E un rumore assordante. Ma dove era finito? Si guardò intorno, era su un aereo in quota, e lui era in tuta e agganciato ad una imbragatura di corda nera che gli cingeva la vita e finiva legata ad uno zaino. “WO-HOOOOOO” Sentì un urlo, e fece in tempo a vedere che due persone si erano appena gettate volontariamente dall’aereoplano in corsa. Uno di loro era Tommy. Sgranò gli occhi. Stop stop stop! Come ci era finito lì sopra? Non ricordava assolutamente niente! “Mr. Sixx ti sei svegliato finalmente!”  era il suo amico Sam ed era conciato come lui. “Mi vuoi spiegare che ci facciamo qui?” quasi gli gridò in faccia smarrito. “Non ti ricordi niente vero? Sei svenuto come un sacco di patate appena sei salito sull’aereo.” Gli fece Sam. Un momento. Nella memoria di Nikki si stava facendo chiarezza. Era stata tutta un’idea di Tommy, quel maledetto pazzo! “Buttiamoci col paracadute! Nel nome del rock n’ roll!” e lui gli aveva dato corda! Per forza era fatto come una pigna, ci voleva poco a convincerlo in quello stato. Ma la verità ora che era lucido era che lui non si voleva buttare nel vuoto! Tutto nel nome del rock!  Col cazzo! Un conto era vendersi l’anima per una montagna di sesso e droga facile, ma Tommy l’aveva presa un po’ troppo alla lettera quel motto. L’istruttore richiamò Nikki, “è il suo turno.” Ed ora? Cosa poteva fare? Tirarsi indietro per poi essere deriso a vita dai suoi amici? Mai nella vita! Così si fece agganciare a quel paracadutista esperto e si avvicinarono al portellone spalancato. Se la stava facendo sotto alla grande a guadare scorrere sotto di lui la terra lontana mille miglia. “Pronto a saltare?” gli disse l’istruttore. Nikki deglutì, “Fanculo sì! Tutto nel nome del rock n’ roll!”

6.      Little Wing – Jimi Hendrix
Come l’aveva conosciuta? Ad un concerto. Ad un suo concerto per giunta. L’aveva vista tra tante e se ne era innamorato quasi subito, l’aveva colpita per quell’aria così poco americana che la distingueva dalle altre. Ed in effetti ci aveva preso, era italiana. Laura si chiamava. Come era arrivata ad essere la sua piccola? Semplice Duff le aveva fatto una corte spietata, una di quelle in piena regola, piena di chiamate, fiori e messaggi dolci recapitati a casa. Lei all’inizio aveva fatto la preziosa ma in breve erano arrivati gli abbracci, i baci e con quelli anche tutto il resto. Si riteneva fortunato ad essere con una ragazza come lei, speciale. Sbirciò in tasca. Sì c’era ancora. Aveva una paura terribile di perdere quella piccola preziosa fede che aveva scelto per lei. La stava aspettando seduto su una panchina nel parco, sotto un albero di aranci in fiore. L’aria era pervasa da un profumo dolce e inebriante e il sole splendeva alto nel cielo limpido, decisamente era la giornata perfetta per chiedere al suo amore di sposarlo.

7.      Small Town Boy – Bronski Beat
Sentiva il boato della folla che intonava ritmica “Guns N’ Roses!”  quasi con voracità. Li volevano, tutte quelle persone erano lì per loro,  avevano fatto chissà quante miglia da tutto lo stato dell’Indiana per andarli a vedere. Izzy ricordò l’epoca di quando lui era parte di quella folla, componente di quell’armata di ragazzini che risparmiava soldi per settimane se non mesi per permettersi di spenderli in un biglietto per una notte di emozioni e musica. Lui che veniva da un buco come Lafayette lo sapeva bene cosa volesse dire combattere contro una mentalità ristretta, contro le prese per il culo dei compagni di scuola che lo vedevano come diverso, contro dei genitori che si opponevano alla sua naturale vocazione di fare musica. L’unica via d’uscita era stato andarsene. Un ticket di sola andata per Los Angeles, un mondo nuovo in cui lui era solo un piccolo solitario e sconosciuto ragazzino di paese con un passato trascurabile e un futuro da scrivere. Quante cose erano cambiate da quei tempi che sembravano così lontani, già dieci anni trascorsi in un battito di ciglia. Che effetto faceva stare in uno di quegli stadi che da piccolo aveva sognato di incantare suonando la sua chitarra, una sensazione amplificata dal fatto che si trovava in Indiana. Era una bella rivincita per lui, che da lì era andato via come un reietto ed ora tornava da conquistatore, affermato e vincente. Sentì un braccio stringergli le spalle, era Axl. Lo stesso Axl con cui con cui aveva condiviso gioie e dolori, con cui era cresciuto e aveva sfidato il mondo. “Siamo a casa” gli disse il rosso con un sorriso orgoglioso. Era come un cerchio che si chiudeva ed Izzy era felice che fossero insieme, due fratelli uniti proprio come avevano iniziato.

8.     David Guetta Ft. Kid Kudi – Memories  
Tommy si gettò sul letto soffice mezzo in coma, ancora in preda all’euforia più esaltata che potesse avere mai sperimentato. Aveva solo vent’anni ed era sul tetto del mondo. Lui! Lo stesso che al liceo chiamavano sfigato brufoloso che suonava il tamburo nella band della scuola. Chi avrebbe mai detto che sarebbe finita così? Lui! Ovvio! Credeva in quello che faceva! La testa gli girava perfino da sdraiato, era alle stelle, felice e sbronzo come non mai, tanto che un sorriso da ebete non decideva a svanire dalla sua bella faccia. Si sfregò gli occhi e trovò le mani sporche di matita nera e mascara. Merda non si era struccato! Beh chi se ne importava, non c’era sua madre lì che lo avrebbe cazziato per delle lenzuola sudicie di cerone. Sentì un tonfo sordo. Era Nikki che si era buttato a sacco sul letto a fianco al suo e continuava a sghignazzare. “Perchè ridi bro?” riuscì malapena a farfugliare. “Pensavo alla festa di prima. Spaziale!” A Tommy vennero in mente dei frame della serata. Avevano tirato le quattro, forse le cinque, avevano un volo presto quel mattino ma nemmeno ci avevano badato, si stavano divertendo troppo. Erano finiti entrambi dietro al bancone del bar, a preparare i cocktail insieme alle bariste che li avevano trascinati lì. Ogni Jack e Coca che davano alla gente se ne sparavano tre a testa loro. Ed era così bello rifilare bicchieri carichi di alcol e un dito di coca per vedere le facce schifate delle persone mentre bevevano. Loro due al posto loro sarebbero stati riconoscenti per quella generosità. Ricordava anche di essersi fatto la barista travestita da gatta mentre Nikki tracannava da una bottiglia di Jack intrattenendo la gente ubriaca in fila per un bicchiere inanellando stronzate a mitraglia, e quante ne aveva dette non la finiva più! Dio che serata. Tommy era semplicemente felice. Tutta quelle cazzate che avevano combinato e quelle che avrebbero fatto in future sarebbero state le loro migliori memorie, questo sapeva e questo gli bastava.

9.      The Ark – It Takes A Fool To Remain Sane
Mick guardava di sottecchi tutti i passeggeri del treno super veloce che sfrecciava nella campagna giapponese verso Tokyo. Sembravano fatti con lo stampino, uno uguale all’altro: stessa acconciatura per quei capelli tutti neri, vestiti ingessati neri o al più grigi, visi seri e chiusi in espressioni impenetrabili. Che allegria! sembrava capitato in mezzo ad un funerale. Che diamine era accaduto alla generazione hippy? Al glam rock di cui lui era fiero esponente? Non erano arrivati fino a lì a contagiarli? Sapeva dal suo manager che i Motley Crue erano famosissimi in estremo oriente, Big In Japan come si diceva in gergo. Eppure stando seduto su quel treno non gli sembrava proprio, lui e gli altri erano totalmente ignorati, eppure erano a dir poco appariscenti. Almeno li avessero guardati come pazzi, sarebbe stato molto meglio! Era dell’idea che tutta quella serietà non era altro che una maschera che nascondeva sicuramente o aridità interiore estrema o il nulla. Come si faceva a dire di potere essere sani in un mondo di seri? Lui veniva additato da tutti come anormale, fuori di testa, ma chi lo diceva che non fossero gli altri ad essere i pazzi? Gli piaceva essere diverso, non gli importava se gli ridevano dietro per come si vestiva o comportava, era un loro diritto e in cambio lui rivendicava l’opportunità di comportarsi in modo estremo, di fare fuori litri di vodka e girare in pubblico coi pantaloni abbassati e una maschera da cartone animato a coprirgli il volto. Più scrutava quei visi gialli che gli apparivano tutti uguali, più cresceva in lui la voglia di alzarsi e urlare “Prendetevi una giacca colorata, tingetevi i capelli di blu e rosso, infrangete le regole, fate quel cazzo che volete! VIVETE!”. Avrebbero sempre potuto rinfacciargli di tutto, tranne che non avesse vissuto.

10.  Hot Chocolate – You Sexy Thing
Duff cadde dal letto con un tonfo. “Ahi cazzo!” era stato Slash a parlare. Cosa ci faceva per terra? “Vuoi alzati idiota?!Pesi!” Duff con un grugnito racimolò le energie per alzarsi. Raccattò i suoi stivali texani e se li infilò, anche così stordito non aveva il coraggio di camminare su quello strato di porcile che c’era in casa. Barcollò verso il bagno e fece una di quelle che lui chiamava ‘pisciate liberatorie’ e a giudicare da quanto stava durando, doveva avere bevuto parecchio la sera precedente. Quando ebbe finito si girò e rimirò la sua bella immagine allo specchio. Diamine era uno schifo! I capelli lunghi erano spettinati ed arruffati. Avrebbe dovuto radersi, ma non riusciva a trovare il rasoio. Puzzava pure di birra, la ciliegina sulla torta. Slash entrò quietamente nel bagno e imitò l’atto liberatorio compiuto dall’amico poco prima. “Ti trovo bene Duff” fece Slash ironicamente ancora in piedi davanti al water. “Piantala di prendere per il culo mister splendore!” lo stroncò l’altro. Il riccio se ne andò tranquillamente così come era arrivato per poi tornare pochi secondi dopo con il cappello da cowboy bianco di Duff che mise sulla testa del biondo. Si allontanò di un paio di passi per squadrarlo: cappello da cowboy, stivali e boxer, proprio niente male! “I believe in miracles, where you from, you sexy thing?” gli canticchiò per poi scoppiare a ridere davanti a quello spettacolo ridicolo che Duff gli stava offrendo. “Touch me, you sexy thing, kiss me baby, you sexy thing!” continuò a cantare ancheggiando provocatoriamente verso l’amico, “Oh vaffanculo Slasher!” disse Duff chiudendogli la porta in faccia. 
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Ebbene...ho accolto la sfida della EllieMarsRose...spero vi siano piaciuti questi piccoli deliri più o meno idioti improvvisati su personaggi tanto amati!
In particolare Little Wing l'ho pensato per la Lau McKagan...rendiamo onore a questa storia d'amore! ;) 
Mars

   
 
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