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Autore: Roxanne Potter    16/02/2012    2 recensioni
"Da quel che si vociferava in quei giorni, pareva che a Hogwarts non fosse caduta una nevicata del genere da più di un ventennio. Ma quell'inverno del 2022 non era stato clemente, e aveva portato con sé la neve come Albus e Scorpius non l'avevano mai vista."
Albus Severus Potter e Scorpius Malfoy: due ragazzi innamorati, una scena tra la neve.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Se qualcuno ci vedesse...
-Stai zitto. Per una volta tanto, non me ne voglio fregare niente di quello che penserebbero gli altri.
Era stato Albus a pronunciare quelle parole. Scorpius lo fissò per alcuni istanti con aria sorpresa, poi annuì e decise di non preoccuparsi più. Fece qualche passo verso la catasta di neve sulla quale Albus si era accomodato, neanche fosse un trono: il ragazzo aveva le mani avvolte nei guanti in pelle di drago e affondate nelle tasche, la testa appoggiata al tronco dell'albero accanto a lui e la scompigliata chioma scura coperta da un largo cappello nero.
Scorpius lanciò un'occhiata intorno a sé: bianco, era tutto bianco. Da quel che si vociferava in quei giorni, pareva che a Hogwarts non fosse caduta una nevicata del genere da più di un ventennio. Ma quell'inverno del 2022 non era stato clemente, e aveva portato con sé la neve come Albus e Scorpius non l'avevano mai vista.

Il parco di Hogwarts sembrava letteralmente ammantato di un bianco scintillante, a stento poteva riconoscersi il verde delle chiome degli alberi. Lo stesso valeva per i tetti delle torri del castello e le sue merlature. Era quasi uno spettacolo, quella neve ammassata sugli spalti e nel campo di Quidditch, che seppelliva i vialetti e creava vere e proprie cataste sparse per tutto il parco, alcune alte quasi quanto una piccola casa: ve n'era talmente tanta che quasi non si riusciva a camminare e giocare normalmente, anche se alcuni ragazzi, specialmente quelli del primo e del secondo anno, si divertivano a tuffarsinelle montagnelle di neve e a tentare di attraversarle, rimanendo inevitabilmente bloccati in un mare bianco. Il Lago Nero si era trasformato in una perfetta lastra ghiacciata e dalle finestre di Hogwarts pendevano ghiaccioli azzurri e affilati, che sembravano sempre essere sul punto di staccarsi e cadere giù, trapassando la testa di qualche povero sventurato.
Hagrid e Neville erano stati costretti a tenere le loro lezioni di Cura delle Creature Magiche ed Erbologia in alcune aule del castello. Per il freddo paralizzante che vigeva nell'aria durante quelle giornate, tutti i gufi rimanevano chiusi nel sicuro della loro calda Guferia, e quasi tutti preferivano rilassarsi davanti al fuoco della sala comune piuttosto che uscire a costruire pupazzi o pattinare sul ghiaccio.
Nonostante le continue lamentele di studenti e professori sulla temperatura, sulla difficoltà dei contatti via gufo e sull'impossibilità di camminare nel parco e nei cortili, Albus si era scoperto ad adorare tutta quella neve. Gli era sempre piaciuta, ma era la prima volta in vita sua che assisteva ad una nevicata tanto copiosa. Quando i fiocchi veleggiavano fitti nell'aria, dando quasi l'impressione di trovarsi nel mezzo di una bufera, non poteva fare a meno di incantarsi a guardarli.

Scorpius sembrava apprezzarla un po' di meno. Nel mettere piede fuori dalla scuola, si era stretto ancora di più nel mantello e una smorfia s'era dipinta sul suo volto.
-Merlino, c'è un freddo...
Albus aveva riso, afferrandolo per una spalla.

-Avanti, tutto si sopporta. Ora muoviti e facciamo quattro passi.
Era stato lui a proporre a Scorpius una passeggiata tra la neve. In quei giorni non erano riusciti a vedersi con molta frequenza, e questo pesava ad entrambi. Volevano recuperare il tempo perduto, potersi guardare finalmente negli occhi per più di un fugace istante, e Albus aveva pensato che quell'occasione fosse perfetta: tutti i suoi cugini e sua sorella Lily erano chiusi nei dormitori a ripassare i compiti o perdevano tempo davanti al camino della sala comune. James s'era eclissato insieme ai suoi amici e alla cugina Lucy. E lui aveva tirato fuori la classica scusa del giro in biblioteca per passare il tempo.
E adesso si ritrovavano lì, in una piccola radura del parco di Hogwarts, a sperare che gli alberi e la lontananza dalle torri del castello potessero ripararli da occhi indiscreti.
-Scendi da lì, sembri un idiota.- disse Scorpius, fingendo un tono di scherno, ma nei suoi occhi si leggeva la pura ironia. Albus sorrise divertito e scivolò giù dalla catasta di neve, atterrando sullo strato bianco che ricopriva la radura.
-Lo stupido sembri tu. Stai rigido e in piedi senza fare niente... perché non ti sciogli un po'?
Scorpius non rispose, si limitò a sbuffare e incrociare le braccia al petto.
-Vuoi che ci mettiamo a giocare a palle di neve come due marmocchi?- disse a un certo punto, sollevando un sopracciglio con espressione scettica.
-Beh, no... ma almeno potresti goderti tutta questa neve. Insomma, è un caso che rimarrà nella storia, sai? L'inverno del 2022, la più grande nevicata degli ultimi secoli...
-Non dire sciocchezze.- ridacchiò Scorpius. -Per un po' di fiocchi...
-Ti sembrano un po' di fiocchi? Non si può quasi camminare per il parco, se non fosse per gli incantesimi di scioglimento che ho imparato ora non saremo qui.
Il ragazzo scrollò le spalle, come ad ammettere che Albus aveva ragione. Per qualche istante su di loro regnò il silenzio: avevano già chiacchierato durante la camminata fino a lì, le solite banalità sulla scuola e il rapporto con la famiglia. Ora non sapevano più cosa dire.
Albus si voltò a guardare la neve: era così alta da arrivare circa a metà dei tronchi degli alberi, formando una sorta di gonfio e soffice muro bianco che si estendeva per quasi tutto il limitare della radura.
-Ci si potrebbe affondare, eh?- commentò. Poi, prima che Scorpius potesse rispondergli di sì, si avvicinò alla catasta di neve più vicina e, semplicemente, si lasciò cadere. Lo fece così, per gioco. Affondò con tutto il corpo, scavando quasi una buca a forma di sé nella neve morbida, e rimase disteso con gli occhi chiusi, godendosi il fresco che arrivava al suo corpo penetrando attraverso i pesanti vestiti. Un po' di neve gli era finita sul volto, vicino all'occhio destro, ma lui non se ne curava.
-Albus, ma hai uno Snaso al posto del cervello?
Aprì gli occhi e scorse Scorpius in piedi davanti a lui, con gli occhi sgranati in un'espressione a metà tra lo sbalordito e il divertito. Scoppiò a ridere brevemente, prima di rispondere: -No, mi sto solo divertendo. Forza. Vieni anche tu.
-Figurati. È roba da bambini...
-Vuoi che ti arrivi una fattura?
Scorpius si zittì. Rimase immobile per qualche secondo, prima di decidersi: si sedette accanto ad Albus e affondò le mani nella neve, nel tentativo di sorreggersi, ma non poté fare a meno di sprofondare un po'.
-Così va bene, idiota?
-Più che bene.- ribatté Albus, ancora disteso e con le braccia abbandonate lungo i fianchi. -È interessante osservare il tuo volto da questa nuova angolatura.
Fissava Scorpius con un sorriso ironico, che il ragazzo ricambiò. Era bellissimo, rifletté Albus. Di quella bellezza semplice e visibile solo ad occhi innamorati: un volto privo di segni particolari e forse insignificante per gli altri, ma che per lui simboleggiava il sentimento più puro e sincero che avesse mai provato, quel sentimento che lo faceva sentire come se stesse volando tra le nuvole. I capelli di Scorpius erano lisci e biondi, come tanti altri, ma Albus non si sarebbe mai stancato di giocherellare con quelle ciocche. Lo stesso valeva per gli occhi: erano unicamente grigi e dalla forma comune, privi di particolarità. Eppure, lui ci si sarebbe perso. Li trovava pieni di quella luce che si vede solo nelle persone che amiamo, di quell'amore che aveva aggiunto un tocco dolce alla sua vita.
Mentre lo osservava, Scorpius si mosse e si distese accanto a lui. Si ritrovò con quegli occhi che lo fissavano direttamente, i loro volti vicinissimi, e per un attimo gli si mozzò il fiato.

-Hai della neve sulla faccia.
Le dita di Scorpius, coperte dai guanti, gli sfiorarono gli zigomi e risalirono fino alle palpebre. Spazzarono via la leggera neve che vi era posata.
Quel tocco così delicato procurò in Albus dei brividi lungo tutto il corpo, che non avevano nulla a che fare con il freddo.
Non si trattenne e afferrò la mano di Scorpius, avvolgendola in una salda stretta, per poi annullare con un movimento della testa i pochi centimetri che separavano le loro labbra.
Quel bacio fece dissolvere qualsiasi sensazione al di fuori del loro contatto caldo e inebriante. Niente più torpore, niente più freddo, non c'era neanche la neve intorno al suo corpo o il cappello che gli scivolava piano dalla testa. Solo Scorpius, solo la vicinanza con il ragazzo che amava e che gli aveva donato la felicità più pura che avesse mai conosciuto. Cosa avrebbe potuto chiedere di meglio?
-Ti amo, Albus.
Gli stringeva le mani, con le labbra ancora lievemente poggiate sulle sue. E in quel momento ad Albus parve di aver conosciuto la felicità completa: loro due erano lì, al riparo dal resto del mondo, e non avrebbero potuto essere maggiormente vicini. Si erano trovati ed erano insieme, solo loro, come due anime gemelle che si inseguono per tutta la vita e una volta riunite non riescono a capacitarsi della loro fortuna.
Perché lui ancora non riusciva a crederci. Amava un ragazzo, questo l'aveva accettato, un ragazzo che lo ricambiava con lo stesso trasporto. In lui aveva trovato il pezzo che gli mancava per rendere completa la sua vita.
Non voleva immaginare di vivere senza di lui, non poteva. Lui non sarebbe stato lo stesso Albus, la stessa persona che avvertiva così vicine a sé tutte le sensazioni più profonde, il ragazzo dalla spiccata sensibilità. Gli sarebbe mancata la sua comunione d'amore.
-Ti amo.- mormorò in risposta.
Se glielo avessero proposto, penso d'istinto, avrebbe accettato di perdersi per sempre nel manto bianco che li circondava, in compagnia di Scorpius. La neve e il vento infiniti, i fiocchi danzanti intorno a due ragazzi che avrebbero sempre continuato il loro cammino. E non avrebbero condiviso con nessun altro la semplice e totale felicità con la quale conducevano le proprie vite. Sarebbero stati solo loro due, la loro comunione d'amore e basta: Albus avrebbe rinunciato al resto e gli sarebbe bastato solo ciò per continuare a sorridere, sempre.
I suoi dubbi e le sue paure lo pungevano nel profondo, ma non vennero abbastanza allo scoperto da tormentarlo, non in quel pomeriggio del 14 dicembre 2022. Quel giorno gli bastò semplicemente guardare negli occhi il ragazzo che amava e dirsi che, nonostante le avversità del mondo e del tempo, il sentimento meraviglioso ch'era nato in lui verso Scorpius Malfoy non sarebbe mai scomparso dalla sua memoria e dal suo cuore.


Note (Do re mi!) di Roxanne.

Buonasera! Se siete arrivati sani e salvi fino a qui, siete molto coraggiosi e avete uno stomaco resistente, oh yep.
Uhm. È da un po' di tempo che volevo scrivere questa shot su un pairing che mi sono ritrovata ad adorare, Albus/Scorpius. (Perché non si era capito che la storia era su di loro, eh?) Mi è venuta l'ispirazione osservando tutta la neve che c'è in questi giorni.
Io abito in montagna, quindi il mio paesino è letteralmente sepolto e la neve è talmente tanta che, nel guardarla, mi è scattata l'idea: e se scrivessi una fanfiction su Harry Potter dove i due protagonisti sono innamorati e si baciano distesi tra la neve fresca?
Ci ho riflettuto un po', cercando il pairing sul quale scrivere, e mi sono venuti in mente Albus e Scorpius. Così mi sono messa al lavoro, ed ecco la mia nuova creaturina sfornata.
Ordunque. La grande nevicata che descrivo nella storia è naturalmente ispirata a quella di quest'anno. No, non esagero quando parlo dei lunghi ghiaccioli che pendono dalle finestre e delle montagne di neve nelle quali puoi rimanere bloccato: da me ci sono.
La scena dove Albus si butta nella neve... beh, è ispirato ad un mio comportamento. In questo periodo, ogni volta che esco e vedo quelle invitanti montagnelle di neve pura e scintillante, non riesco a trattenermi: come un'idiota, scivolo apposta e mi lascio cadere sulla neve. Lo so, è scemo. Ma io mi diverto, e ho deciso di far fare ad Albus la stessa cosa.u.u
Spero che la storia vi sia piaciuta, ho già in cantiere un'altra song-fic su Albus e Scorpius. *Le sta venendo la fissa per il pairing.*
E visto che non ho altro da dire... beh, grazie a tutti i coraggiosi che sono arrivati fino a qui, una recensione fa sempre piacere. Au revoir!<3
   
 
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