Brevissima raccolta, trattante i pairing che per ora mi hanno stuzzicata di più: una drabble per ogni coppia, l'unica che non ho inserito è stata la Rumpelstiltskin/Emma, per il semplice motivo che, sebbene inizialmente mi attirasse, ora sono passata troppo in favore della Rumpelstiltskin/Belle.

Nota: tutte le coppie sono inserite nel mondo delle fiabe tranne la Graham/Emma, per ovvi motivi. XD

Spero vi piaccia, buona lettura.

Kiki.

Once upon a time... a real fairytale

I.

{James/Snow White}

James non ha lasciato la lunga navata della chiesa e percorso la foresta, in sella al suo nobile destriero, per scoprire l'amata in quello stato. Snow White è rinchiusa in una bara di vetro, per un attimo James pensa che la colpa sia stata nient'altro che sua: se solo avesse anteposto se stesso ai propri doveri, tutto sarebbe andato diversamente.

I sette nani piangono l'amica, sono accerchiati intorno alla bara della stessa e cercano di farsi forza l'un l'altro; l'unica cosa che James riesce a fare, invece, è colpevolizzarsi, non può accettare un finale così triste.

È proprio per quel motivo che il suo animo riprende vigore: Snow White gli aveva insegnato, lungo tempo addietro, che il bene trionfa sempre. James se ne convince e scopre la bara di vetro con un moto di commozione negli occhi; così, fidandosi di lei, avvicina le sue labbra e le poggia su quelle più candide e sottili dell'amata.

«Me l'hai insegnato tu, Snow: mai arrendersi».

II.

{Thomas/Cinderella}

Se la bellezza potesse avere un volto, sarebbe quello di Cinderella – pensa Thomas, osservando il fondo della sala con un sorriso estasiato.

Di colpo l'attenzione degli ospiti si rivolge verso quell'unica creatura: la folla apre un passaggio e Thomas si dirige verso la sconosciuta, totalmente inebriato.

Ogni gesto pare privo di senso di fronte a tanta bellezza, così Thomas si inchina: ebbene sì, il principe si prostra di fronte ad una perfetta estranea, sotto gli occhi di tutti i sudditi.

La stessa estranea è colpita da quel gesto, tant'è che sarebbe sul punto di indietreggiare se solo il principe non la frenasse sul tempo, esordendo con una battuta: «Solo un ballo, non chiedo altro».

III.

{Genio/Regina}

«Mio amato, ogni istante senza di voi è un passo verso l'eternità...».

Regina legge quella frase ad alta voce, le sembra romantica quanto basta per destare sospetti nei riguardi del re. E, quando quest'ultimo verrà a conoscenza della verità, sarà troppo tardi: Regina si sarà già liberata del Genio, mettendo fine a quella ridicola sceneggiata.

Il suo piano è perfetto, preciso e inattaccabile: d'altronde, è una donna intelligente e possiede l'occulta capacità di mentire; l'ultima cosa che dovrà fare sarà quella di liberarsi di Snow White, nulla di più facile. Improvvisamente si odono dei passi familiari, Regina li riconosce senza voltarsi; abbandona carta e calamaio, allora, voltandosi dalla parte del Genio.

«Mi siete mancata, mia Regina», confessa l'uomo, chinandosi per baciarle il dorso della mano.

«Anche voi, mio caro».

Che lo spettacolo abbia inizio, pensa Regina fra sé e sé, calandosi totalmente nel ruolo.

IV.

{Emma/Sheriff Graham}

«Quindi, preferisci essere sottomesso al volere del sindaco... Come tutti in questa città, che novità», borbotta Emma, lanciando nervosamente un paio di scartoffie sul tavolo.

Graham china il capo per un momento, come se fosse colpevole, poi esordisce: «Non capisci, Emma, lei è...».

«Il sindaco, sì», termina Emma, afferrando la propria giacca. «Sono di pattuglia, stasera. Puoi andare da lei, Graham».

Emma allude alla relazione – o pseudo-tale, dal momento che Graham sembra uno zerbino piuttosto che un'amante – tra i due, apostrofa quelle parole con un che di sarcastico. Graham potrebbe quasi giustificarsi con qualche scialba scusante, se solo le parole di Emma non fossero pronunciate con un tono vagamente ingelosito.

«No, credo che ti farò compagnia», esordisce lo sceriffo.

«E così rinunci a riposare, Graham. Beh, fa pure come vuoi», ribatte Emma, fintamente disinteressata.

«Dovere, Emma».

V.

{Rumpelstiltskin/Belle}

Quando Belle varca la soglia della porta, recando con sé il servizio da tè, Rumpelstiltskin la osserva dall'alto in basso: l'iniziale soggezione è solo un ricordo, ormai, si potrebbe quasi dire che tra di loro si sia stabilito un legame.

«Non voglio quella tazza», osserva lui, riferendosi chiaramente all'oggetto in questione.

Belle sarebbe sul punto di lasciar scivolare due zollette di zucchero dalle proprie dita, se solo Rumpelstiltskin non glielo impedisse. Quindi, puntandolo per un sol momento con una espressione fintamente infastidita, non manca di ricordargli le sue parole.

«Un tempo le tazze erano tutte uguali, Rumpelstiltskin», esordisce con un sorriso.

Poi, si dirige verso la cristalliera e sfila la tazzina scheggiata a cui il padrone è tanto legato; a qualche metro di distanza Rumpelstiltskin osserva Belle venirgli incontro e, totalmente incantato dal suo sorriso, mormora tra sé e sé: «Non tutte, in effetti».