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Autore: Christelle    17/02/2012    1 recensioni
Afferro la balestra: ho finito i paletti. Lo tengo per le spalle, cercando di allontanarlo da me. Tanto so che è tutto inutile ... è la fine. Chiudo gli occhi, consapevole che l'unica cosa che posso fare è aspettare con dignità la morte, pregando di non tornare indietro come una di loro ... Aspetto ... Aspetto ... Aspetto ancora ... Ma non succede nulla.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NEVER CHANGE

*11 ANNI PRIMA – 15 maggio 2014*

Due ragazzi stanno correndo in un prato ricoperto di fiori.

È davvero bellissimo: ci sono margherite, papaveri, gigli e tanti altri!

La ragazza si chiama Annabelle e ha tredici anni.

Ha una carnagione pallida, i lungi capelli neri come la pece sono raccolti in una treccia, gli occhi verdi, gioiosi, osservano con interesse il paesaggio circostante. 

Indossa un paio di jeans scoloriti, stappati in più punti e una camicia a quadri colorata.

Si è da poco seduta, sta intrecciando una corona di fiori con le margherite.

Le piacciono molto i fiori.

Poco distante da lei c’è un ragazzo, il suo nome è Stephen ed ha 16 anni.

Indossa un paio di bermuda di jeans e una canotta bianca, in netto contrasto con la sua pelle abbronzata.

È seduto sul ramo di un albero a suonare l’armonica, Anne pensa sia bravissimo.

I capelli biondo cenere sono tutti scompigiati a causa del vento, gli occhi celesti sono chiusi, quando suona Stephen si isola completamente dal resto del mondo.

La melodia dopo un po' finisce.

 Con un balzo salta giù dal ramo e si avvicina a lei, strappandole la corona di fiori dalle mani, stando però attento a non romperla.

“Ehi!” urla la ragazza, visibilmente arrabbiata.

“Vieni a prenderla Anna-bella!” risponde con tono scherzoso il ragazzo, mettendosi a correre: la chiamava così tutte le volte che voleva sfotterla.

Ma lei sapeva che lo faceva senza cattiveria.

Oggi è il compleanno di Stephen, così hanno deciso di fare una gita al parco, anche se Anne non lo ammetterà mai si sta divertendo tantissimo.

Dopo essersi rincorsi per una decina di minuti, si siedono sotto una quercia, esausti.

Anne prende la borsa, ne tira fuori un dolcetto al cioccolato con su una candelina e un pacchetto.

“Tanti auguri, scemo!” dice lei in modo scherzoso.

“Ahahaah ... grazie mille Anna-bella!”.

Stava per afferrare il dolce, quando la ragazza lo fermò.

“Apri prima il regalo! Ti prego!”

“E va bene” rispose, prendendo il piccolo pacchetto rosso che la ragazza gli stava porgendo.

Lo scartò con una cura maniacale, al suo interno c’era una targhetta in acciaio, con su incisa una frase: Never Change

“Promettimi” continuò lei “che qualsiasi cosa succeda, ora e sempre, non cambierai mai. Sarai sempre quell’idiota del mio amico Stephen … Il mio migliore amico”

Il ragazzo si commosse, stringendo a sé Annabelle.

“Non devi preoccuparti, mia piccola Anne. Sarò sempre accanto a te, stanne certa: non cambierò mai, te lo prometto”, rispose facendo spuntare un garofano rosso con un trucco di magia.

Anne adorava la magia de i garofani erano i suoi fiori preferiti, lui lo sapeva, lui sapeva sempre tutto, anche quando lei non parlava.

Felice come non mai, Annabelle si accoccolò vicino al ragazzo che aveva ripreso a suonare l’armonica, lasciandosi cullare da quella dolce melodia.

 

 

 

 

 

*OGGI – 15 maggio 2025*

“All’attacco!” sento gridare dietro di me, scattando in avanti col resto del gruppo.

Non mi hanno voluto schierare in prima linea, dicono che non è roba per femminucce … avrei volentieri replicato ma il sergente Jones mi aveva intimato di tacere e sottostare agli ordini dell’Ufficiale.

Così ora mi ritrovo nascosta dietro ad un masso, mentre Richard, Edward, Kyle e gli altri sono là a combattere.

La divisa mi sta irritando il collo, ma non posso farci niente: non vogliono cambiarcele.

Mi chiamo Annabelle White, ho 24 anni e faccio parte dell’S.S.P.P, ossia Squadra Speciale Protezione Paranormale.

Ci occupiamo di tutto, fantasmi, licantropi, mutanti … io però lavoro, non a caso, nella sottosezione vampiri.

Gli altri soldati mi chiamano Lady Ice, la maggior parte di loro ormai pensa che non ho un cuore vista la crudeltà con cui uccido bestie che un tempo erano esseri umani.

Ma ad ogni cosa c’è un perché … e i vampiri mi hanno portato via ciò che avevo di più caro.

Per questo ora vivo con lo scopo di sterminarli tutti.

Disobbedendo agli ordini vado all’attacco, sono stanca di nascondermi come una codarda.

Subito uno di quegli esseri si fionda contro di me, velocemente impugno la balestra e lo colpisco dritto al cuore.

Ne uccido altri tre prima di riuscire a entrare nella vecchia villa che mi sta innanzi: il loro quartiere generale.

Con passo felino entro, stando attenta a non farmi scoprire.

Alla fine del corridoio trovo un mucchio di cadaveri: sono dei nostri.

Uno di loro è Edward.

Non piango, non piango da tempo ormai, impalandoli uno ad uno … ce ne sono già abbastanza di vampiri, meglio non rischiare.

Proseguo per la mia strada, arrivando a quella che suppongo essere l’entrata dei sotterranei.

Scendo lentamente le scale, trovandomi poi di fronte a un bivio.

L’istinto mi dice di andare a sinistra … scelta sbagliata.

Dopo neanche 100 metri mi piombano addosso sei vampiri famelici.

Due mi si scagliano contro immediatamente, per fortuna avevo ancora in mano la balestra e vanto di nervi d’acciaio.

Gli altri invece prima di attaccarmi restano fermi a studiarmi sono due uomini, una donna e un bambino … la mia mente però li classifica tutti con il nome di mostri.

Lo scontro dura una decina di minuti, il più difficile da uccidere è stato il bambino: era davvero veloce.

Alla fine sposto, esausta, i corpi contro la parete.

Ci sono il bambino, la donna e l’uomo, più i due uccisi all’inizio.

Sei corpi in tutto.

Panico, puro panico.

Non faccio nemmeno in tempo a voltarmi che l’ultimo vampiro mi ha sbattuto contro il muro.

Afferro la balestra: ho finito i paletti.

Lo tengo per le spalle cercando di allontanarlo da me.

Tanto so che è tutto inutile.

 

… è la fine …

 

Chiudo gli occhi, consapevole che l’unica cosa che posso fare è aspettare con dignità la morte, pregando di non tornare indietro come una di loro …

Aspetto …

Aspetto …

Aspetto ancora …

Ma non succede nulla.

 

Spalanco gli occhi di scatto, la scena che trovo davanti a me è quasi surreale.

Il vampiro di poco fa è steso a terra, con la gola squarciata, mentre un altro non-morto è in piedi davanti a lui, con i canini bene in vista e la bocca sporca di sangue.

Indossa un lungo mantello nero, ha un cappuccio in testa.

La bocca è l’unica cosa che riesco a vedergli.

Si avvicina lentamente a me: sto per morire me lo sento.

 

Mi stavo sbagliando di nuovo.

 

Mi posa una mano tra i capelli, accarezzandoli dolcemente, mentre con l’altra mano mi sfiora delicatamente la guancia.

Chiudo gli occhi, non so nemmeno il perché, ma lo faccio.

D’un tratto appoggia la sua fronte alla mia.

Cosa vuole farmi?

Tuttavia non so … a un qualcosa di familiare.

Stranamente non ho paura … non riesco ad averne.

“… Stai più attenta la prossima volta piccola …” mi sussurrò a fior di labbra.

Quando aprii gli occhi lui non c’era più.

 

 

 

Quella sera tornai a casa prima del solito, era stata una giornata davvero stancante.

Non avevo ascoltato nemmeno una parola della ramanzina dell’ufficiale Lewis sul fatto che “siamo una squadra quindi non posso fare quello che voglio”.

Ovviamente nel mio racconto ho omesso qualche dettaglio.

Varcata la soglia di casa una ventata d’aria mi arrivò dritta sul viso: una finestra era aperta.

Accesi la luce e corsi in salotto, sul tavolo c’era una lettera.

 

 “Ho mantenuto la promessa, anche se non mi hai più voluto vedere io sono rimasto sempre lo stesso … oggi te l’ho dimostrato: ti ho protetto come ho sempre fatto.

Nessuno può toccare la mia piccola.

Ma tu, Anna-Bella? Che ti è successo?

La ragazza in divisa che ho visto oggi non eri tu … e non lo sarai mai.

Smetti di mentire principessa … ti fai solo del male.

Per il tuo bene, mi auguro che questo sia un addio.”

 

Stephen

P.S Lascia l’S.S.P.P, è troppo pericoloso per te. Non hai la minima idea di quello che potrebbe succederti ed io non potrò correre sempre a salvarti.

 

 

 

 

Stephen … Stephen … Stephen.

Quel nome riecheggiò nella mia testa come un disco rotto.

 

Era Stephen … era stato lui a salvarmi.

 

Non poteva essere lui! Stephen non esisteva più! Stephen era … era uno di loro …

 

… un vampiro …

… un non-morto …

...

… un mostro

 

Dopo l’ultimo pensiero mi tirai uno schiaffo: come potevo anche solo pensare che Stephen fosse un MOSTRO?!

Perché era vero: anche se aveva i canini, se andava in giro solo di notte, se temeva le croci, se si nutriva di sangue … per me lui non era un mostro, non lo sarebbe mai stato.

Lui era STEPHEN, solo Stephen … anche se vampiro.

 

… ero stata io a cambiare …

 

Fingevo di essere forte, di non avere un cuore … tutto per non soffrire ancora …

 

… come quando se n’è andato LUI …

 

Ora però, mi sento una stupida leggendo questa lettera.

Lui non è mai cambiato, dentro è sempre stato lo stesso …

 

… IO l’ho cacciato via …

… sono stata IO la causa del mio dolore, non i vampiri …

 

Scoppiai a ridere: ero stata una vera idiota!

E ora l’avevo perso per sempre …

Voltando lo sguardo, notai che al centro del tavolo, in un vaso cinese perennemente vuoto, era stato posto un fiore …

 

… un garofano rosso …

… forse lui tornerà …

… forse posso ancora sperare …

 

 

 

 

Non lasciai l’S.S.P.P, tuttavia mi feci spostare alla sezione licantropi, perché sapevo che se un giorno mi fossi trovata davanti Stephen, non l’avrei ucciso.

Non l’avrei mai fatto.

 

… Non avrei mai ucciso il MIO Stephen …

… Non avrei mai ucciso il MIO MIGLIORE AMICO

 

 

 

 

 

 

 

 

NdA: Buongiorno! Come avete di sicuro notato, vi tocca sorbirvi un'altra creazione della mia povera mente malata. Che ve ne pare? Spero sia uscita bene... Aspetto vostre recensioni, positive e non, per avere un vostro parere (vi prego, ve ne sarei molto grata)... Non escludo che da questa one-shot possa nascere una long, tuttavia non è ancora certo... Mi piacerebbe prima sentire le vostre opinioni a riguardo :D.

A presto!

Christelle*

  
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