Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: CharlieJo    17/02/2012    1 recensioni
"Maledetta me e quando avevo deciso di accontentare mia madre e iscivermi a quel progetto di accoglienza. Per un anno sarei dovuta stare lontana da casa, da mia madre, dalla mia sorellina e dalla mia migliore amica.
Dai, su milioni di persone non prenderanno mica me. Ti pare? Appunto.
Mi ritrovavo all'aereoporto di LAX senza sapere in quale famiglia sarei stata accolta."
Cosa capiterà alla nostra amica? Come prenderà la notizia della sua nuova famiglia? Non mancheranno di certo litigi, amori e tanta tenerezza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per vostra sfortuna, sono ancora qui! :)
Ecco con il secondo capitolo.


Mi avvicinai alla casa e controllai che l'indirizzo fosse giusto. E' esatto.  Possibile!? Sarò capitata nella casa di due ricconi. Immagino lei sempre in tallieur e tacco. Lui magnate di qualche società, con i baffi. La porta si aprì prima che suonassi.
-Io esco. Vado a fare jogging!- Un ragazzo moro si voltò e attraversò il viale del giardino a testa bassa. Aprì il cancello e mi fissò.
-Ciao!- disse lui.
-Emh, salve. Credo di aver sbagliato indirizzo, scusami.-
-Aspetta. Posso aiutarti se mi dici cosa cerchi!- Si offrì gentile, i nostri sguardi si incrociano per la prima volta. Mi persi nei suoi occhi dannatamente caldi e profondi.
-Emh, faccio parte di un progetto di scambio. Dovrei stare con una famiglia chiamata Jones, o Jonas. Non ricordo di preciso.-
-Ah, sei tu allora! Io sono Joe Jonas.-
Cosa?? Io dovevo stare con questo gran pezzo di fi... di figliolo??
-Sono io? Si, sono io. Oddio, sto vaneggiando scusa. Davvero tu fai parte della famiglia che deve ospitarmi?- Wow, che confusione.
Mi guardò e rise.
-Scusa. Quando non conosco il mio interlocutore mi sento a disagio e tento a parlare troppo e dire cose senza senso. Credo che i tuoi genitori...-
-Ascoltami- disse lui, ma lo ignorai e continuai a parlare.
-Beh, vorranno sapere che la ragazza che li disturberà per un anno è arrivata, no?-
Continuai a scusarmi del disturbo che avrei recato e parlai per molto finchè scoppiò a ridere.
-Perchè ridi?- chiesi io. Forse avevo i capelli fuori posto? o qualcosa sul viso?
-Perchè da quando sei arrivata ho provato ad interromperti almeno quattro volte, ma sei partita a razzo e non mi hai detto neanche il tuo nome.- E sorrise.
Oh Cristo Santissimo, quel sorriso non solo illumina il suo viso ma anche me. Gulp! Arrossii in modo evidentissimo.
-Mi chiamo Giulia.-  Joe si avvicinò e mi sorrise, di nuovo. -Io vivo con i miei fratelli, Kevin e Nick. Avrai sentito parlare del Jonas Brother, no?-
Mmm, Jonas Brother? Mai! -E' così che vi chiamano da queste parti? Comunque sono arrivata proprio ora quindi non ho avuto tempo di parlare con quelli del quartiere.-
-Allora i miei genitori abitano qui vicino, poi li conoscerai. Credo che tu ora voglia farti una doccia, quindi perchè non entriamo e dopo parliamo un po'?- Mi chiese. Cavolo, è gentile però... Speriamo i fratelli siano altrettanto fighi. Emh, altrettanto gentili!
-Oh, certo. No lascia, tranquillo.- Dissi a Joe mentre caricava le mia valigie. Sei per la precisione.
-Non esiste che una ragazza entri in casa Jonas portando i bagagli. Sono un gentiluomo io!- Scherzò lui.
Entrammo in casa e mi indicò subito la mia stanza. Apri la porta e...
Un mondo mi si aprì davanti gli occhi. -Ti lascio sistemare le cose. Il bagno è questo, c'è un accappatoio per te. Ah, questo bagno è tutto tuo.- E andò via. WOW!
Allora ricapitoliamo, uno dei miei tre "coinquilini" per un anno è un bellissimo ragazzo, gentile e simpatico. La mia camera sembra una suite d'albergo. Ha pareti viola, il mio colore preferito. Un grande letto giallo al centro, e mobili lilla, viola e gialli. Già amo questa camera. Ma qui cosa c'è? Arrivai a due ante che quasi si confondevano con la parete, le aprii e... WOW DI NUOVO!  Una cabina armadio grande quando la mia camera in Italia. Moquette viola e un lampadario. Cioè, serve un lampadario per illuminarla. E la ciliegina sulla torta!? Ho un bagno TUTTO MIO! Mi butto sul letto e sorrido. Se questo è un sogno NON svegliatemi. (Altrimenti vi uccido)
Aprii una delle valigie e tirai fuori un completino intimo, una magliettina semplice e shorts di una tuta. Entrai nel bagno, tutto mio, e mi sedetti sul bordo della vasca guardandomi intorno. Forse dovrò ringraziare mamma per avermi fatto fare questa cosa dello scambio. Mi spogliai velocemente e mi buttai sotto il getto tiepido della doccia...

Joe Pov
-Kevin. Nick. Kevin. Nick. Keeeeevin. Niiiiick.-
-Ma cosa urli?- Mi sgridarono insieme. Poi mi guardarono con un sopracciglio alzato e una faccia curiosa. -Ragazzi, mi spaventate. Sembrate gemelli.- Tremai.
-Joe, vuoi dirci perchè urlavi?- Kevin non è molto paziente con me, chissa perchè!?
-E' arrivata. La persona che dovevamo accogliere per un anno, ricordate il progetto a cui mamma ci ha obbligati a partecipare!?- Kevin e Nick annuirono.
-Allora, dov'è il ragazzo?- Chiese questa volta Nick.
-Appunto.- Continuarono a guardarmi incuriositi. -E' una Lei. E non ci conosce. Cioè, non sa che noi siamo chi siamo. Cioè, lei non sa che noi siamo conosciuti per quello che siamo. Cioè, -
-JOE- Urlò Kevin, -Lo abbiamo capito. Non conosce i JB. Glielo diremo. Ora dov'è?- Chiese.
-A fare una doccia, ho detto che l'aspettiamo in salone. Ok? Così magari facciamo conoscenza. Ragazzi devo mettervi in guardia, quando è nervosa parla a raffica. Ma a vederla è una vera forza della natura, sembra simpatica.-


Giulia Pov
Scesi le scale che portano al salone e li sentii parlare.
-...chè continua a fare così?- chiese una bella voce che non ho mai sentito.
-Non lo sò, ma non vuole arrendersi. Ragazzi, dovete aiutarmi. Sapete di cosa è capace per vendicarsi.-
.-Joe?- Urlai dalle scale, lui si affacciò e mi sorrise. -Vi dispiace se scendo con la tuta?- Dì no, dì no, dì no..
-Certo che no, anche noi siamo con la tuta.- Gli sorrisi e scesi le scale. Mi fece accomodare su una poltrona, davanti a me c'è un divano con i fratelli Jonas che mi guardavano. Sembra un interrogatorio. -Io... Io... Il mio nome è Giulia.- Due ragazzi ricci si alzarono, uno che sembra avere la mia età mi porge la mano, -Piacere, io sono Nicholas. Ma chiamami Nick, per favore.-
L'altro fratello, quello con le basette lunghe mi guardava e mi sorrideva -Io già sento che tu mi starai simpatica.- Esclamò, si avvicinò e mi abbracciò. Oddio. -Comunque io sono Kevin, il fratello maggiore e quindi più responsabile.- E mi fece l'occhiolino, Joe e Nick ridacchiarono. -Si, tu il più responsabile.- disse il piccolo dandogli una pacca sulla spalla, poi si girò e Kevin gli tirò un cuscino.
Lo spero. Lo so. Lo sento. Io mi divertirò da morire con questi. Mi risedetti sulla poltrona a modo mio, ovvero con le gambe su un bracciolo e la schiena sull'altro. Sorrisi.
-Ragazzi, non credete che dobbiamo parlare con Giulia?- E sorrise, ma quel sorriso nascondeva qualcosa.
-Dopo Kev- Lo zittì Nick, -Allora, Giulia da dove vieni?-
-Dall'Italia.- Risposi secca, cavolo sto andando in blocco.
-Da quale città?- mi spronò il minore.
-Roma.-
-Wow, ci siamo stati è bellissima.-
-Molto.-
-Quanti anni hai?-
-Diciassette-
-Come me.- Dise Nick. -Come mai parli così bene l'inglese?-
-Frequento un liceo dove studio le lingue. Francese, inglese, spagnolo e tedesco.-  Mi guardò aspettando che io dicessi qualcosa. Joe intervenne -Ma tu quando eri nervosa non parlavi a razzo?- e rise.
-Beh, ecco... Vedi... Quando sono nervosa o monopolizzo la conversazione o non spiccico parola. Non una via di mezzo. Io... Niente.- Sorrisi, poi voltai lo sgardo su Kevin. Gli feci l'occhiolino e sorinona dissi: -Kevin, allora... Cos'è la cosa che dovevate dirmi?-
Kevin spalancò gli occhi e guardò Joe, che di rimando guardò Nick che fissò Kevin. -Così sembrate le scimmiette "Non vedo, non parlo, non sento", forza sputate il rospo. Devo tornare in Italia?-
Joe spalancò di nuovo gli occhi. -No, no. Solo che... se ti diciamo una cosa ti ci credi? E strano per noi, perchè la maggior parte dei ragazzi conosce questa cosa. Però devi crederci.-
-Vai al punto Jonas.- Lo minacciai.
-Ecco noi siamo una band, i Jonas Brother.- Ecco allora cosa diceva prima.- E siamo famosi, molto famosi. Così famosi che abbiamo vinto sette dischi di platino per il nostro primo disco. Abbiamo incontrato la regina e fatto già tre tour mondiali.-
Li fissai, i miei occhi puntavano su Joe, poi Nick e infine Kevin. Di nuovo, Joe, Nick e Kevin. Tour mondiali. Joe, Nick e Kevin. Dischi di platino.  Joe, Nick e Kevin. Regina. Joe, Nick e Kevin.
-Non mi state prendendo in giro, vero?- Mi guardarono e risero. Il mezzano si alzò dal divano, inserì un cd e partì una canzone. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla melodia, quando la canzone fu finita aprii gli occhi. Aspettavano un mio giudizio...

Nick Pov
Ci guardò quasi spaesata. -Allora?- Una lacrima silenziosa scese dai suoi occhi. Piange? -Ragazzi, è vostra?- Annuii. -E'...è ... è fantastica!- Sorridemmo soddisfatti poi inconsciamente mi avvicinai, mi accucciai accanto a lei e asciugai quella lacrima solitaria. Guardai per la prima volta i suoi occhi e rimasi sorpreso.
-I tuoi occhi, sono strani.- Le dissi. -Strani?. Gentile da parte tua.- mi disse Kevin rimproverandomi.
-No, Kevin, ha ragione. I miei occhi sono strani. Sono tra l'azzurro, il grigio e il verde. Ma il mio occhio destro per metà è nocciola.-
-Wow, c'era un attirce con gli occhi diversi... Era...- Joe ci pensò un po' ma sembrava non ricavarne nulla. -Kate Boswort, l'ex di Orlando Bloom.-
Tre paia di occhi la fissarono, -Hey, è uno dei miei attori preferiti. Non sono immune ai gossip.-

Giulia Pov
Tre ore dopo ancora parlavamo, dopo la battaglia con i cuscini presi confidenza. Questi ragazzi sono adorabili. Kevin è il più grande, ma sa come far ridere. Joe è un buffone. Nick sembra il più maturo, il più tranquillo e senza ombra di dubbio il più bello.
-Ragazzi sono le 21, non vi sembra ora di mangiare?- Tutti e tre sbarrarono gli occhi e fissarono l'orologio, ma facevano sempre così?
-Se volete cucino io, non ho problemi. Anzi a detta di qualche amico, sono anche molto brava.- Kevin si alzò come una furia e mi corse incontro, mi abbracciò e mi posò un bacio sui capelli. -Come abbiam vissuto fin'ora senza te? Sei una dea per caso?- Scoppiai in una risata fragorosa e il resto dei Jonas mi seguirono.
-Sai Kev, tu mi ricordi il mio pupazzo preferito. Si chiama Ninni, è un orsetto.-
Kevin mi si parò davanti, con calma mi si avvicinò e mi guardò le labbra. OH MY GOD. Cosa sta succedendo? Possibile che...



Grazie a Miki_Lovegood per la recensione.
Grazie mille per averla messe nelle seguite e sì, mi fa mooooolto piacere anche avere nuove lettrici. :) Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
CJ.
  
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