La pulce ammaliatrice
Autore: Kagome
Scritto da Giulia "Kagome-sama"
Pubblicato per la prima volta in inglese
su http://www.fanfiction.net e su http://www.inuyasha.net il 13 aprile 2002
Pubblicato per la prima volta in italiano
Su http://www.inuyasha.it il 1 luglio 2002
ATTENZIONE:
QUESTA FANFIC PUO' CONTENERE QUALCHE PICCOLO ACCENNO ALLO SHOUNEN AI (relazioni
uomo/uomo). ANCHE SE A ME QUESTO GENERE, PERSONALMENTE, NON PIACE (non ho niente
in contrario, ma non mi piacciono le fics che trattano questo argomento con
personaggi che nella storia originale NON sono gay) IN QUESTA FIC CI SONO ALCUNI
ACCENNI, IN QUANTO JAKOTSU, IL PERSONAGGIO PRINCIPALE, E' GAY NELLO STESSO MANGA
DI RUMIKO TAKAHASHI. QUINDI DEVO RITRARLO COSI', O VIOLENTEREI IL PERSONAGGIO
ORIGINALE! SE SIETE PERSONE CHE NON POSSONO ACCETTARLO, O CHE SONO ADDIRITTURA
DISGUSTATE DALLO SHOUNEN AI VI PREGO DI ANDARVENE IMMEDIATAMENTE
Nota legale:
Non ho i diritti di Inuyasha, quindi non scocciatemi :D non posso pagarvi, sono
una povera squattrinata e disoccupata, gomen!
Inuyasha è © Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, Yomiuri TV (Japan), Viz
Communication inc. (USA), Star Comics, Dynamic Italia (Italia), Kana (France) e
chiunque altro ne detenga i diritti.
In ogni caso, però, questa storia è sotto il MIO copyright (per quanto possa
fregare a qualcuno :Þ). Se volete pubblicarla su un sito web non c'è problema.
Ma CHIEDETEMELO prima, e lasciate questa nota di copyright.
Capitolo 1: Un'amica dal Passato.
Era una notte senza luna. Solo le piccole e
infinite luci delle stelle interrompevano l'oscurità del cielo. Una lieve
brezza soffiava, lentamente, muovendo con la sua forza le fronde degli alberi e
l'erba sul terreno.
Una figura, scura, era sdraiata sul prato: le
braccia incrociate dietro la testa, indossava un kimono rosa, decorato con fiori
verdi. Le sue braccia erano coperte da un'armatura violetta. I suoi lunghi
capelli scuri erano legati in una crinolina sul capo, come normalmente usavano
pettinarsi le donne. Le sue labbra erano rosse, come se amasse usare il
rossetto. Due strane linee blu partivano dai suoi occhi e scendevano giù per le
guance, fino al mento: il viso sembrava quello di una donna… ma il corpo era
assolutamente quello di un uomo. Stava osservando il cielo… e pensando
"Inuyasha… mio caro. Bankotsu era quasi
riuscito a ucciderti l'altro giorno. Non l'avrei mai perdonato se l'avesse
fatto… solo IO posso ucciderti" le labbra dell'uomo si incurvarono in
un sorriso diabolico "ovviamente dopo aver giocherellato un po' con
te." Finì di pensare.
I suoi occhi osservavano in maniera stanca il
cielo blu. L'assenza della luna rendeva l'oscura volta celeste ancora più
densa, facendo risplendere come fari i miliardi di puntini che brillavano in
cielo. Non era facile poter ammirare una notte così limpida e pacifica. Jakotsu
stava iniziando ad apprezzare molto questo suo sonnellino e cominciava a
rilassarsi.
All'improvviso, udì un rumore provenire dal campo
dove il gruppo aveva montato le tende. Bankotsu iniziò a urlare a qualcosa: il
suo grido squarciò la pacifica oscurità notturna. Il suono della sua voce era
fastidioso… Jakotsu non avrebbe potuto sopportarlo un secondo di più.
Si alzò dal prato e si avvicinò al campo, il
volto mostrava ora un'aria annoiata. Come si permetteva Bankotsu di disturbare
il suo riposo? Poteva anche essere il loro capo… ma esserlo non gli dava il
diritto di urlare in quel modo. Jakotsu non lo amava molto: aveva cercato di
uccidere Inuyasha… e aveva inviato lui contro QUEL Sesshoumaru! Se solo quel
maledetto di un Suikotsu non fosse tornato buono proprio sul più bello non
avrebbero avuto grossi problemi… ma quell'imbecille del dottore era riuscito a
scegliere il momento peggiore per tornare. Suikotsu aveva fatto un ottimo lavoro
rapendo Rin: Jakotsu aveva goduto nel vedere il lampo di preoccupazione che
aveva oscurato gli occhi dorati di Sesshoumaru. Avrebbe voluto usare quella
preoccupazione contro di lui… ma quel maledetto dottore era tornato… e
Sesshoumaru aveva potuto combattere senza altre preoccupazioni, costringendo
Jakotsu alla fuga.
E, peggio che andar di notte… Suikotsu non era
tornato indietro con lui e quell'imbecille di Bankotsu aveva deciso che era
colpa SUA se Sesshoumaru era ancora in vita! 'Noi… gli Shichinin-Tai (1)… i
sette grandi combattenti… morti per l'imbroglio di un damyou(2) e poi
riportati in vita da Naraku… non possiamo essere sconfitti in questo modo!'
così aveva detto Bankotsu. Ma perché diavolo quel fottuto bastardo doveva dare
a lui tutta la colpa di quella sconfitta? Era colpa di Suikotsu, no? Poteva
anche essere il suo O-o-aniki (3). Ma insomma… dovrebbe come minimo mostrare
un po' di rispetto anche per lui, no? Un giorno sarebbe riuscito a fargliela
pagare… oh si… un giorno avrebbe pagato per tutto.
"Che cazzo ti urli a fare nel cuore della
notte, Bankotsu? Hai disturbato il mio sonno!" disse entrando nella tenda
principale, infastidito. Il loro accampamento era composto, questa volta, da una
tenda più grande nella quale riposava il loro capo e due tende secondarie nelle
quali avrebbero dovuto dormire Renkotsu e lui… gli unici due sopravvissuti
all'ultima battaglia. Non avevano potuto improvvisare di meglio quella volta…
dovevano sbrigarsi a fuggire il più lontano possibile da Inuyasha e gli altri
se volevano restare interi ancora per un po'. Anche Bankotsu non aveva più
potuto nulla allorché la sua Banryuu aveva perso i frammenti dello Shikon no
Tama… non avrebbe mai potuto sconfiggere Inuyasha ora come ora.
Jakotsu guardò l'interno della tenda. La debole
luce della lucerna illuminava l'ambiente, rendendo l'atmosfera quasi surreale.
Bankotsu era seduto per terra e guardava qualcosa che teneva stretto nella mano.
Sembrava furioso…
Indossava uno strano kariginu(4), bianco, con
decorazioni blu. Il kimono era rafforzato con un'armatura simile a quella dei
samurai giapponesi… ma adattata alle sue particolarissime esigenze. I suoi
lunghissimi capelli neri erano legati in una treccia e mostrava una strana
cicatrice a forma di croce sulla fronte. I suoi occhi scuri stavano risplendendo
di rabbia.
"Questa dannata pulce mi ha morso! E ha
tentato di prendere il controllo del mio corpo." In una scena che aveva del
surreale, Jakotsu video il suo capo stringere nel pugno destro un piccolo essere
vivente. La pulce stava urlando e pregandolo di salvarla. C'era qualcosa di
strano in quell'esserino… qualcosa che gli provocò una terribile emicrania…
"No! Vi prego mio signore, non uccidetemi!
Sono solo una povera pulce… stavo cercando di nutrirmi…" la pulce
piangeva davanti a Bankotsu "e non sapevo che voi foste uno zombie… una
persona così importante come voi… non potevate essere vittima del mio
incantesimo… vi PREGO di non uccidermi! Per piacere! Non uccidermi!!!!"
* Per piacere!!! Non Uccidermi!!!*
* Per piacere!!! Non Uccidermi!!!*
* Per piacere!!! Non Uccidermi!!!*
…
Il ragazzino stava giocando sulla riva del fiume.
I suoi lunghi capelli neri erano pettinati in una cipolla sul capo e la sua
figuretta smilza aveva un'aria molto femminile. Indossava uno yukata blu con
fiori bianchi e stava cercando di far rimbalzare un ciottolo nell'acqua… ma
non ci riusciva mai. Era sempre solo, gli altri non volevano stare con lui,
quindi si accontentava di lanciare i sassi nel fiume…
Era una piacevole giornata di primavera: il sole
illuminava il cielo azzurrino, alcune piccole nubi intervallavano quella volta
celeste e una gentile brezza rendeva piacevole un'atmosfera che si avviava già
a trasformarsi nella calda afa estiva. Ma Ja-chan si stava annoiando. Per quale
ragione quegli idioti dei suoi compagni non volevano stare con lui? Solo perché
si comportava come una ragazza? E per quale ragione questo avrebbe dovuto essere
un difetto? Tutti loro non avevano alcun problema a stare assieme alle VERE
ragazze… anzi, le guardavano come idioti, col viso rosso… non sapevano che
rispondere quando parlavano.
*Bah… quelle puttanelle… non ho bisogno di
loro. Non mi comporterò mai in modo tanto sciocco… come fanno i miei
'amici'… perché cazzo dovrebbero essere così interessanti quelle maledette
femmine?* pensò, alterandosi.
All'improvviso udì un urlo squarciare l'atmosfera
cristallina di metà pomeriggio. "Per piacere!!! Non uccidermi!!!"
Qualcuno gridava, spaventatissimo. Ja-chan sentiva anche i ghigni dei suoi
compagni… avevano un che di satanico che gli fece accapponare la pelle.
Che cosa stava succedendo? Il ragazzo si avvicinò
al punto dal quale proveniva il grido. Passò attraverso l'intricata rete di
alberi e rami come se non avesse mai fatto niente di dissimile in tutta la sua
vita. La fitta vegetazione della foresta copriva con i suoi ampi rami il cielo
azzurrino e il sole si intervallava tra di essi, irrorando con i suoi raggi il
terreno sottostante… e la pelle del ragazzino che correva. L'odore dei fiori
era semplicemente disgustoso… oh quanto odiava la primavera… e soprattutto
quanto odiava passarla da solo!
Però… c'era qualcosa di strano. Ja-chan non
riuscì a capire di che si trattasse a primo acchito, ma sentì un brivido
corrergli per la schiena mentre giungeva finalmente alla sua meta.
* Che succede?* pensò *perché ho questo senso di
oppressione? Ma che diavolo sta succedendo qui?* lo spettacolo che apparve agli
occhi del ragazzino era davvero orribile: c'era un grande lupo, con una zampa
intrappolata in un laccio. I suoi 'compagni' avevano chiuso il suo muso con
qualcosa e stavano torturando il povero animale e ridendo diabolicamente delle
sue sofferenze. Uno di loro aveva anche qualcos'altro in mano e Ja-chan notò
che era quella cosa ad urlare.
"Hey voi… bastardi…" disse "Che
avete intenzione di fare? Quel lupo non è un lupo normale… non sentite anche
voi com'è silenziosa la foresta?" mentre parlava finalmente si rese conto
in maniera cosciente di che cosa ci fosse di sbagliato… Si! La foresta era
silenziosa. Nessun uccellino cinguettava, nessuna cicala e nessun grillo
infestava l'aria con il suo fastidioso e ritmico cri-cri… quel silenzio era
spettrale!Ne era sicuro. Il lupo che stavano torturando era uno youko(5). I suoi
compagni non sarebbero stati con le mani in mano… di sicuro stavano
arrivando… e non sarebbero stati molto felici della situazione. Avrebbero
distrutto l'intero villaggio e non solo quei quattro ragazzini deficienti!
"Che vuoi fare femminuccia? Vattene se i tuoi
occhi delicati sono disgustati da questa scena… Ci stiamo divertendo!"
disse un ragazzino del gruppo, un certo Tasuki. Ja-chan sapeva che Tasuki era un
tipo strano… ma non l'avrebbe mai ritenuto un tale sadico… e un tale idiota.
"Sei baka o che, Tasuki? Non te ne sei
accorto? Quel lupo è uno youko… se continui a torturarlo arriveranno i suoi
amici… e non si accontenteranno di ammazzare te!" Ja-chan cercava
disperatamente di far capire al compagno la gravità della situazione. Non
voleva rimetterci anche la sua vita per un'idiozia commessa da loro. Ma sembrava
inutile… quelle capocce erano senza cervello…
"AIUUUUUUTO!!!!! VI PREEEEEEGO!!!!
SIGNORE!!!! AIUUUUTOOOOO!!!!" il ragazzino udì il grido alla sua sinistra.
Si girò e la vide… una yasha-pulce era stretta nelle mani di Juurou-chan.
Stava piangendo e implorava il ragazzino di lasciarla andare… e più strillava
più Juuroumaru la stringeva forte.
"Che ne dici Ja-chan? La sbatto per terra e
la schiaccio finché non tira le cuoia oppure prendo qualcosa di appuntito e le
strappo gli occhi e l'ammazzo? E' così fastidiosa con questa vocetta
stridula…"gli occhi del ragazzino avevano un'aria satanica… com'era
possibile? Erano impazziti tutti insieme?
Jakotsu udì un rumore in lontananza. Non sapeva
come, ma era sicurissimo che gli amici del lupo sarebbero presto giunti per
ottenere la loro vendetta. Doveva fare qualcosa… non voleva morire per colpa
di quei quattro imbecilli… e in fondo era troppo buono per lasciare quei due
poveri esseri morire sotto tortura in una tal maniera.
"Juurou-chan fermati subito! E anche tu,
fermati per favore! Non fatelo, è pericoloso… gli youkai stanno
arrivando…!" si accorse presto che il gruppo non gli credeva. Ma lui era
sicuro che stessero arrivando sul serio… il ragazzo prese il coraggio a
quattro mani e si avvicinò a Juuroumaru. Guardò il ragazzino con aria di sfida
e lo colpì con un forte pugno sul naso. Forse fu solo la sorpresa… ma
Juuroumaru cadde per il contraccolpo e guardò il compagno, stupito. Jakotsu si
avvicinò all'altro ragazzino che stava ancora infastidendo il lupo. I suoi
occhi ribollivano di rabbia… Tasuki non l'aveva mai visto in quello stato. Gli
mise quasi paura in quel momento…
"Che vorresti farmi stronzetto? Mi vuoi
colpire? Beh provaci… vediamo se puoi davvero riuscire a colpirmi" disse.
Ma la sua voce non mostrava la sicurezza e la spavalderia che presupponevano le
sue parole. Jakotsu non lo lasciò più replicare. Gli si avvicinò e lo colpì
con tutta la sua forza, alla mascella. Il suo avversario si stupì… non
avrebbe mai creduto che un ragazzino così esile e femminile avesse una tal
forza… per la sorpresa perse l'equilibrio e cadde. Tutti guardavano Jakotsu
con occhi spaventati.
"Hey, signorina… com'è possibile… che
tu…" balbettò Tasuki. Poi vide QUALCOSA dietro la schiena di Jakotsu. I
suoi occhi si allargarono in una smorfia di terrore. I ragazzini iniziarono a
urlare, come se avessero visto un fantasma… tutto ciò lasciò Jakotsu a bocca
aperta: ma che gli prendeva?
"AAAAAHHHH!!!! UNO… UNO YOUKO…" urlò
Tasuki. Iniziò a trascinarsi all'indietro da per terra… cercando di
allontanarsi il più possibile dal ragazzino che l'aveva colpito. Gli altri
ragazzi del gruppo cominciarono a correre a gambe levate, inciampando spesso
nelle loro stesse scarpe. Jakotsu non aveva ancora capito che cosa stesse
succedendo… poi vide una luce e udì un ringhio sordo da dietro la sua
schiena. I suoi compagni non si muovevano più… il terreno e il fogliame della
foresta era intriso del loro sangue.
Jakotsu si girò… molto lentamente… e guardò
colui che aveva provocato tutto ciò. Era uno youko lupo… in forma umana.
Lunghi capelli nero legati in una coda sul capo, indossava un'armatura dalla
quale fuoriuscivano guarniture realizzate con pelle di lupo. La sua coda era
irta dietro la sua schiena, e il ringhio sordo di poco prima ancora echeggiava
nella sua gola… gli occhi rossi lampeggiavano d'ira. Sembrava pronto a dare il
colpo di grazia anche a lui. Chissà come aveva fatto a restare intero poco
prima…
Jakotsu udì il lupo ancora intrappolato uggiolare
sommessamente. Aveva paura… non aveva mai dovuto affrontare una situazione
tanto rischiosa in tutta la sua vita… quello youko l'avrebbe ucciso… di
sicuro! Il ragazzino vide tutta la sua vita passargli davanti agli occhi nel
giro di un secondo mentre una morsa agghiacciante gli bloccava lo stomaco…
"No, Tegga! Non farlo!" lo youko spostò
lo sguardo verso un punto sul terreno. Jakotsu vide una piccola figura saltare
da quel punto direttamente sul naso dello youko. "quel ragazzino mi ha
salvato la vita… e ha salvato anche il tuo amico laggiù. Non è cattivo: i
responsabili li hai già puniti." Disse una voce femminile.
"Perché cazzo dovrei starti a sentire,
nullità?" disse lo youko. Ma poi il lupo imprigionato nella trappola
uggiolò nuovamente. Jakotsu allargò gli occhi per la sorpresa quando udì lo
youko in forma umana rispondere con un ringhio all'uggiolio del lupo in
trappola… e l'animale rispondergli di nuovo. Sembrava una discussione
piuttosto animata… all'improvviso il volto dello youko si rilassò. Si avvicinò
all'amico, e lo liberò dal laccio, con una delicatezza che il ragazzino non gli
credeva possibile. Poi si avvicinò a Jakotsu, e si inginocchiò davanti a lui
per potergli parlare guardandolo dritto negli occhi.
"Questa volta ti lascerò sopravvivere,
dannato…" disse con un guizzo di rabbia negli occhi rossi "ma
ricordati: lo sto facendo solo perché IL MIO AMICO laggiù mi ha detto che tu
lo hai effettivamente aiutato. Ora vattene e dimentica tutto quello che è
successo in questa giornata maledetta!" il ringhio che seguì le sue parole
non lasciò dubbi sulle sue intenzioni: se Jakotsu non si fosse mosso quanto
prima lo avrebbe ammazzato senza farsi troppi problemi. Il ragazzo ne era
estremamente consapevole… ma non riusciva a muoversi. Era come bloccato dal
terrore. Cadde in terra… ma udì una voce sulla sua spalla:
"Hey, ragazzino… scappa via prima che Tegga
ci ripensi. E' uno che non ha pazienza…" queste parole finalmente
smossero quella morsa di terrore in cui era piombato. Non se lo fece ripetere
due volte, non voleva sapere che cosa sarebbe successo se quello youko avesse
deciso di prendersela con lui. Si trascinò lontano, andando a gattoni, e allo
stesso tempo si rialzò e iniziò a scappare a gambe levate, inciampando qualche
volta nelle sue stesse scarpe. Ma subito si rialzava e ricominciava a correre:
voleva andare il più lontano possibile da quel posto orrendo… il più lontano
possibile da quel mostro. Corse con tutte le sue forze, senza guardare dove
stesse andando… finché le gambe non lo ressero più, e cadde in ginocchio.
Tremava come una foglia, e la sua tensione doveva sfogarsi in qualche modo.
Pianse… non poteva né voleva frenare le lacrime.
Restò in ginocchio, accucciato su se stesso a
piangere per un po': davanti ai suoi occhi c'erano sempre i corpi dei suoi
amici, massacrati da quello youko. E lui era lì… per la prima volta in vita
sua era riuscito a dare un pugno a un suo compagno… ne aveva stesi addirittura
due. Ma non aveva avuto il coraggio di fare niente quando quell'essere li aveva
uccisi. Che cosa avrebbe potuto fare, in fondo? Li aveva avvisati…
Alla fine i singhiozzi che scuotevano il suo petto
si calmarono e riuscì finalmente a tirare su la testa, restando sempre in
ginocchio. Si pulì gli occhi con un braccio, senza badare al terriccio che lo
sporcava e che era andato ad attaccarsi anche sul suo viso con quel gesto. Non
appena mise a fuoco di fronte a lui, notò che la piccola yasha pulce che lo
aveva aiutato lo osservava da per terra, quasi con preoccupazione.
"Che cosa vuoi?" chiese cercando di
apparire arrogante. Quella pulce era piccina, ma era in ogni caso una yasha… e
lui aveva visto abbastanza youkai per tutta la vita quel giorno, decise.
"Volevo ringraziarti… mi hai salvato la
vita, giovane signore… e non sono una ragazza maleducata. Volevo ringraziarti
per la tua gentilezza e il tuo coraggio. Se non fosse stato per te quei
ragazzini mi avrebbero uccisa… dopo avermi torturata! Ero così
spaventata…" Jakotsu si calmò. Evidentemente quell'esserino non voleva
fargli del male, in fondo… si sentì sciocco.
"Ma che dici? Sono io che dovrei
ringraziarti. Se non fosse stato per te quello youkai-lupo…" tremò di
terrore nel ricordare gli occhi rossi e inferociti dello youko in forma umana
che aveva massacrato i suoi compagni. Jakotsu si sentiva in colpa per non aver
potuto fare altro: erano degli imbecilli e lo prendevano sempre in giro. Ma
erano pur sempre suoi compagni ed erano cresciuti insieme.
"No… devo dirti la verità purtroppo. Le
mie parole non avrebbero mai fermato Tegga. Non sono che un essere fastidioso e
noioso per lui. In realtà chi ti ha salvato è stato l'altro youko, quello che
era legato al laccio. Ha detto a Tegga che non stavo mentendo e gli ha detto che
non voleva vederti morto. E' lui che devi ringraziare per la tua vita… non
me"
La yasha prese fiato e guardò il ragazzino con
un'espressione curiosa nei grandi occhi "Dunque, tu sei il mio salvatore.
Puoi chiedermi qualunque cosa tu voglia. Nei limiti delle mie possibilità…
cercherò di esaudirti" il ragazzo la guardò. Non sapeva che cosa poter
chiedere
Oh si, ora se la ricordava bene… era…
"Syouga?" disse. Vide che la piccola
pulce si azzittiva e si girava a guardarlo, stupita. Bankotsu lo guardava
anch'egli piuttosto meravigliato. Allora era proprio lei… la pulce Syouga?
"Eh? Che cosa? Ma chi sei tu?" la pulce
osservò il giovane che aveva davanti. Annusò e sentì l'odore di un
cadavere… e di terra di sepolcro, esattamente come poteva percepire indosso
allo zombie che la voleva uccidere. Anche lui era un cadavere? Uno zombie? E
come faceva a conoscere il suo nome? Syouga non capiva… cercò di guardarlo
meglio. Quell'odore era solo la prova che anche il tipo di fronte a lei era uno
zombie. Ma lei avrebbe dovuto concentrarsi sul suo vero odore… chissà, forse
l'avrebbe riconosciuto. Si concentrò e cercò di percepirlo. Era complicato:
l'odore di cadavere era davvero molto forte, e la frastornava. Ma alla fine
riuscì a percepire qualcos'altro… e sgranò gli occhi.
"Ja… chan?" disse. Bankotsu ci capiva
sempre meno. Aveva sentito Jakotsu riconoscere quella pulce e ora la sentiva
chiamarlo con un nomignolo da bambini… l'aveva conosciuto quando era un
ragazzino? E per quale fottuta ragione tutto ciò avrebbe dovuto interessargli?
"Quindi sei proprio tu, Syouga… sono felice
di vedere che sei ancora viva. Sei invecchiata molto in questi anni, sembra che
le primavere non passino solo per noi umani, in fondo." Disse Jakotsu.
Ricordava una femmina pulce non proprio giovanissima, ma ancora non vecchia.
Invece quella che aveva davanti sembrava un'anziana signora. Ma era
assolutamente certo che fosse lei…
"La conosci Jakotsu?" Bankotsu voleva
capire. Si sentiva fottutamente imbecille… e ODIAVA sentirsi stupido!
"Si. Una volta mi salvò la vita da uno
youkai lupo quando ero un moccioso. Non è pericolosa, Bankotsu o-o-aniki, è
solo un po' fastidiosa" lo sguardo di Jakotsu assunse un tono annoiato.
"E perché mai dovrei fargliela passare
liscia? Questa stronza voleva prendere controllo della mia mente… mi ha punto
e ha osato darmi un ordine!" si alterò di nuovo. I suoi occhi brillavano
dal desiderio che aveva di fare a pezzettini microscopici l'essere che stringeva
in pugno. Il suo braccio destro, che per colpa della freccia di Kagome era
ridotto a uno scheletro, risplendeva di potere.
"Ma dai… non avrebbe mai potuto prendere il
controllo su di te. Sei uno zombie e non hai sangue che scorre nelle vene. La
puzza di cadavere si sente lontano un miglio e lei non è così stupida da non
farci caso. Di sicuro stava solo scherzando…" Jakotsu incrociò le
braccia e si mise seduto di fronte al suo capo "mettiamola così: se fosse
così semplice prendere il controllo della tua coscienza non meriteresti di
essere il nostro capo, non trovi? Anche se sei il più vecchio di tutti
noi..." gli occhi di Bankotsu si calmarono. Jakotsu gli mostrò la mano, in
attesa
"Ora, per piacere, vorresti passarmi quella
pulce? Non risolvi niente ammazzandola e io le devo parlare. Se non vuoi
mollarla senza motivo fallo per scusarti con il sottoscritto che si è svegliato
per colpa del tuo urlo... non solo mi hai infastidito, ma ci hai anche messi nei
guai, perché se il nostro nemico dovesse sentirci non saremmo in grado di
batterlo stavolta. E sai benissimo che quel maledetto ci sente benissimo."
Bankotsu era dubbioso... ma decise di assecondare
il compagno per una volta. In fondo aveva ragione: era un cadavere e l'esserino
non avrebbe mai potuto prendere il controllo su di lui. Lasciò la presa sulla
pulce, che saltò sollevata sulla spalla del suo vecchio amico. Jakotsu si alzò
e se ne uscì dalla tenda, portandola con sé.
"Quindi Ja-chan... mi hai salvato la vita di
nuovo..." disse la piccola pulce. Sorrise e continuò "ma com'è
successo che sei diventato uno zombie? Credevo che tu fossi ancora vivo... gli
umani muoiono quindi così presto?"
"Beh... quando sono cresciuto mi sono unito a
un gruppo di guerrieri, gli Shichinin-Tai. Eravamo potentissimi, nessuno avrebbe
mai potuto sconfiggerci. Ma... un damyou ci tradì... e fummo uccisi."
Jakotsu si fermò e guardò la sua amica. Lo stava fissando incredula
"Fummo riportati alla vita da un certo Naraku, grazie ai pezzi del Gioiello
dei quattro spiriti. Quel Naraku a quanto ne so è uno youko molto potente... ma
non l'ho mai visto. Fu O-o-aniki ad essere risvegliato per primo. E lui risvegliò
noi tutti."
"Oh adesso capisco... ho sentito parlare
anche io di quel gioiello, so che è molto potente.". La piccola pulce saltò
sulla spalla di Jakotsu, e si mise seduta. Incrociò le braccia al petto e fissò
il ragazzo con disappunto. "Beh? Quella volta non hai saputo che cosa
chiedermi in modo che io potessi sdebitarmi con te. Mi hai solo presa in giro
chiedendomi cose impossibili... anche oggi tu mi hai salvato, ma non so ancora
che cosa posso fare per sdebitarmi. Mi sento davvero male a non poter fare
qualcosa per te..."
"Uhm... se sei davvero così potente... fammi
tornare in vita! Non come zombie... come essere umano vivente!" Jakotsu
sorrise, divertito. La piccola pulce scosse il capo, quasi stizzita di sentirlo
di nuovo parlare a vanvera. Ma lo zombie non sapeva davvero che cosa
chiederle... preferiva prenderla affettuosamente in giro.
"Non posso farlo, Ja-chan. Non sono un dio...
ma posso fare altre cose. Sei sicuro che non ci sia davvero nulla che
desideri?" la piccola sembrava davvero molto triste.
"Dunque... se davvero vuoi aiutarmi... fai
che Inuyasha sia il mio amante!" disse, continuando a prenderla in giro.
"Chi è Inuyasha?" chiese lei, sorpresa.
Jakotsu le parlò di quell'hanyou, le disse che si era innamorato di lui a prima
vista. Aveva una voce così sognante quando le diceva che avrebbe voluto vedere
il suo volto pieno di terrore e il colore del suo sangue, che Syouga si spaventò.
Ma Ja-chan l'aveva salvata due volte... doveva fare il possibile per sdebitarsi
ora che finalmente aveva espresso un desiderio ragionevole.
"Se davvero lo vuoi, Ja-chan... posso
aiutarti a ottenere questo." Disse. Jakotsu strabuzzò gli occhi e la guardò
con sorpresa.
"Com'è possibile? Cioè... non è facile
sconfiggere quell'Inuyasha... come puoi riuscire a farlo innamorare di me?"
"No... non intendo batterlo, ma
incantarlo." Syouga disse a Jakotsu del suo magico potere: aveva l'abilità
di prendere il controllo delle persone... quando li pungeva e succhiava loro il
sangue diventavano i suoi 'schiavi' ed erano costretti a fare tutto quello che
voleva. Quindi avrebbe potuto cambiare quello che Inuyasha provava verso gli
uomini... e verso di lui in particolare. "Ma ricordati, Jakotsu... questo
non è amore. Sei proprio sicuro che potrai accontentarti di essere amato solo
per un incantesimo?" concluse.
"Ma chi se ne frega dell'amore..."
Jakotsu era felice. I suoi occhi risplendevano di gioia e iniziò a saltellare
per il prato di fronte all'accampamento come se fosse tornato un bambino.
"Non me ne frega proprio niente, Syouga-baba(6). Voglio solo giocherellare
con quel bell'hanyou... e divertirmi finché non mi stancherò e non deciderò
di ucciderlo... voglio vedere il suo volto contorto dal dolore nel momento in
cui lo ammazzerò... quindi se l'amore sarà solo un incantesimo... mi divertirò
di più!". Syouga era disgustata dal suo discorso. Ricordava Jakotsu come
un ragazzino timido e gentile, che l'aveva aiutata ed era stato tanto impaurito
da quel Tegga... com'era possibile che fosse diventato un tale mostro?
"Ok... visto che questo ti renderà felice lo
farò... mi hai salvato la vita due volte, sarò lieta di aiutarti e quello che
mi hai chiesto è fin troppo facile per me." La pulce saltò dalla spalla
di Jakotsu e si piazzò sulla sua testa. "Allora? Andiamo Ja-chan?"
"Aspetta Syouga-baba. Prima devo parlare con
Bankotsu e chiedergli il permesso di andare. E' pur sempre il mio capo..."
il giovane zombie si incamminò verso la tenda di Bankotsu. Sprecò un sacco di
tempo cercando di convincerlo a lasciarlo andare. Bankotsu non amava lo strano
atteggiamento di Jakotsu... Inuyasha era loro nemico, lui stesso era stato quasi
ucciso da quel maledetto hanyou... avrebbe voluto torturarlo con le sue stesse
mani.
"Non preoccuparti O-o-aniki. Voglio solo
divertirmi un po' con lui. Dopo averci giocato stai certo che lo porterò qui...
così avrai la possibilità di vederlo morire assieme a me." Jakotsu lanciò
un diabolico sguardo al compagno di fronte a lui, che sembrò persuaderlo.
"Ok... ti lascerò andare, Jakotsu. Fai come
ti pare ma..." gli occhi di Bankotsu lampeggiarono d'ira "dopo che ti
sarai 'divertito' DEVI portare quel maledetto hanyou qui... voglio strappargli
il cuore dal petto con le mie mani e farglielo vedere mentre smette di
battere..." la risata diabolica di Bankotsu risuonò in tutta la foresta,
dando alla silenziosa e oscura notte di Shingetsu un suono satanico.
&&&
Seduto nell'atrio di una casa abbandonata, l'umano
Inuyasha sentì un brivido passargli per la schiena.
"Nani(7)? Non fa freddo, Inuyasha... perché
quel brivido?" Kagome lo guardò stupita. Si avvicinò al piccolo fuoco che
avevano acceso nel camino e lo ravvivò con alcuni pezzi di legno. Osservò per
un po' di tempo i nuovi ramoscelli che venivano avvampati dal fuoco e iniziavano
a schioppettare allegramente assieme a quelli che vi si trovavano già da prima.
La silenziosa notte di metà novembre non era ancora troppo fredda... ma si
sarebbe dovuta ricordare di portare con sé qualche abito invernale la prossima
volta che fosse tornata nel futuro... la neve sarebbe arrivata presto, e lei non
voleva farsi trovare impreparata.
"Feh! Che cazzo ne so?" Inuyasha la
guardò con aria seccata, cercando di nascondere il lieve imbarazzo che aveva
provato perché lei l'aveva colto in un attimo di debolezza. "Ho sentito
qualcosa di strano, che ti frega, puttana?" sbuffò.
Kagome si allontanò dal fuoco e si sdraiò
nuovamente nel suo sacco a pelo. Abbracciò il piccolo kitsune che dormiva con
lei, il cucciolo si girò nel sonno, borbottando frasi senza senso.
La ragazza l'abbracciò un po' più forte, e lo
accarezzò dolcemente sul viso. Poi osservò Miroku-sama: il monaco dormiva
seduto, con il suo bastone tra le braccia conserte, per tenerlo in equilibrio.
Anche Sango-chan aveva trovato un posto dove dormire, e dal suo respiro regolare
sembrava profondamente addormentata. Inuyasha era l'unico che non riusciva a
chiudere occhio.
"Inuyasha? Perché non dormi un po'" Lo
so che è Shingetsu(11)... ma hai bisogno di riposare. In fondo siamo in una
casa ora... è più difficile che qualche youkai ci attacchi." Kagome si
sollevò sul gomito e lo guardò fisso. Inuyasha le lanciò un'occhiata torva.
"Sei impazzita o che? Te lo vuoi mettere in
quella testaccia che io non dormo MAI quando sono umano? Non ce la faccio, mi
sento a disagio..." il ragazzo si azzittì e si guardò intorno. Il suo
fare sospettoso era piuttosto evidente "Poi... non so perché ma questa
notte soprattutto non riesco a stare calmo. Ho un bruttissimo presentimento...
è sempre così durante queste fottute notti di Shingetsu ma oggi è ancora
peggio del solito." La guardò, torvo, e proseguì tutto d'un fiato "E
poi queste sono cose che non devono interessarti, dannata"
Kagome lo guardò, cercando di focalizzare il suo
viso. Da tanto tempo Inuyasha non era così scortese con lei... anche l'ultima
volta che c'era stato Shingetsu era stato più educato. Che gli prendeva così
all'improvviso? Possibile che questo presentimento fosse così fastidioso?
La ragazza aveva imparato a osservarlo e a capire
quello che provava dai suoi atteggiamenti. Non era molto semplice riuscirvi...
anche perché lui era il tipo che si teneva tutto dentro e con gli altri calava
una maschera che gli impediva di essere ferito, ma anche a chi gli voleva bene
di capirlo. Era riuscita, in ogni caso, a diventare piuttosto brava... lo capiva
quasi sempre. Tranne quando riguardava Kikyo... in quei casi non lo lasciava
nemmeno parlare... la gelosia la rendeva cieca e faceva sì che la ragazza non
gli consentisse nemmeno di parlare.
Ma quella volta non c'era Kikyo... e Kagome era
libera di riflettere sul comportamento di Inuyasha. Cercò di osservarlo senza
farsi notare. Fece finta di dormire e di abbracciare Shippo-chan, mentre i suoi
occhi restavano puntati su di lui.
All'improvviso il ragazzo si guardò intorno...
sospettoso, come se volesse essere certo che tutti stessero dormendo. Osservò
pure lei... a lungo... e alla ragazza il cuore batteva a mille mentre tentava di
mantenere il respiro regolare e fingere di dormire. Alla fine l'hanyou si arrese
e pensò che tutti stessero dormendo. Una smorfia di dolore gli passò sul viso,
e borbottò qualcosa che suonava come 'maledetto mal di testa del cazzo' mentre
scuoteva il capo, e si appoggiava di nuovo con la schiena contro il muro,
cercando di rilassarsi.
Quindi era questo il problema? Ora aveva capito.
Inuyasha aveva mal di testa... beh era normale. In fondo era un umano adesso,
aveva combattuto contro Bankotsu, la battaglia era stata piuttosto snervante e
ora quello scemo non voleva nemmeno riposare...
"Inuyasha... è sempre quello che si
affatica di più tra tutti noi. E' sempre in tensione... dorme con un solo
occhio per vegliare sul nostro sonno... e poi il combattimento contro Bankotsu
è stato sfiancante... e continua a non voler dormire. Cerca sempre di apparire
forte e vitale. Ma ha sicuramente anche lui i suoi momenti di debolezza..."
Kagome ricordò quel giorno, quando era andato a
trovarla e si era addormentato sul suo letto... aveva un'espressione così
serena, così dolce e rilassata. Voleva vederla di nuovo, decise.
Allontanò dolcemente il piccolo Shippo e si alzò
dal sacco a pelo. Inuyasha la guardò stupito, e si rimise automaticamente in
allerta: aveva davvero pensato che stesse dormendo.
Ma il ragazzo si sorprese non poco quando Kagome
gli si avvicinò e si mise seduta accanto a lui. La ragazza appoggiò la schiena
contro il muro dietro di lei e mise una mano sul suo grembo, sorridendo.
"Ma che cazzo..." Inuyasha, sempre
restando seduto, si trascinò il più lontano possibile. La osservò con occhi
sospettosi.
"Dai Inuyasha... vieni qui..." Kagome
cercava di avere un tono molto calmo: voleva rilassarlo. Ma lui continuava a
guardarla sospettoso.
"Keh! E perché dovrei? Cioè... ti ho detto
che non sono stanco, dannata..." disse, scontroso. Il mal di testa iniziava
a dargli seri problemi e la stanchezza cominciava ad appesantire i suoi occhi.
Cazzo ma perché doveva essere Shingetsu proprio quando stava riprendendosi da
un combattimento tanto stancante? E ora Kagome lo infastidiva ancora di più!
Perché diavolo non se ne tornava nel suo letto? Perché voleva che lui facesse
una cosa tanto imbarazzante? Non si sentiva abbastanza bene per poterlo fare...
"Ma... una volta sei stato tu stesso a
chiedermelo... mi è sembrato strano ma non mi è dispiaciuto. Perché ora non
vuoi?" Kagome si finse meravigliata.
"Puttana… quella volta ero quasi morto e
volevo solo sentirmi più a mio agio… ora è diverso." Inuyasha non
voleva ammetterlo ma l'idea di riposarsi un po' sulle gambe di Kagome lo stava
seriamente tentando. Gli era molto piaciuto l'unica volta in cui aveva avuto il
coraggio di chiederlo… forse perché era sempre stato bisognoso di affetto…
di quell'affetto che gli era venuto a mancare fin dal giorno in cui sua madre
era morta. Ma… non voleva mostrarsi arrendevole con lei.
La ragazza decise di cambiare strategia.
"Vedi Inuyasha… è che questa notte non
riesco a dormire. Sento qualcosa di strano nell'aria… ho paura che quegli
zombie tornino mentre dormiamo e ci uccidano." Lo guardò: la stava
osservando con attenzione ma era sempre sospettoso "Perché non vuoi
credermi Inuyasha? Perché vuoi che ti dica una bugia? Voglio solo
aiutarti…" pensò sospirando.
"Allora? Qual è il fottuto nesso tra il
fatto che sei spaventata e il farmi dormire sulle tue stramaledette gambe?"
mormorò. Kagome sospirò… voleva davvero che gli mentisse.
"Ehm… sai com'è… quando sono stressata
nella mia epoca trovo molto utile e rilassante tenere le mani in movimento…
quindi visto che tu ti ostini a non voler dormire ho pensato che avrebbe fatto
bene sia a me che a te un massaggio alle tempie…" il ragazzo la fissò
con aria stralunata: possibile che la sua menzogna fosse così evidente? "Euh…
ti assicuro che sono molto brava… mio nonno mi chiede sempre un massaggio
quando è molto stanco e deve passare tutta la notte sveglio per un ritua…"
si fermò, temendo di essersi tradita… arrossì e il suo sguardo crollò sul
terreno.
Inuyasha si grattò la testa. Era lampante come il
sole… aveva sentito quando si era lamentato per il mal di testa "maledizione
a me e alla mia boccaccia" pensò… e aveva deciso di fargli un
massaggio per aiutarlo. Era molto carino da parte sua… l'hanyou non riusciva a
pensare molto bene, quel dolore al capo era snervante. Non era abituato a
sentire un dolore simile, non aveva di questi problemi quando era normale. Ma
ora era stanco, non voleva lasciarsi tentare dal sonno perché era
preoccupato… Decise che forse avrebbe potuto far finta di ritenere buona la
scusa di Kagome.
"Uhm… davvero ti rilassa tanto?" disse
osservandola con fare sospettoso.
"Certo! E' un grosso aiuto per me!" la
ragazza sorrise cercando di non apparire confusa e imbarazzata come in realtà
era. *Sperava* veramente che Inuyasha non avesse capito che stava mentendo… ma
d'altra parte era anche certa che fosse impossibile.
"Uhm… e sei SICURA di essere brava a fare
questi massaggi?" l'hanyou manteneva il sospetto nei suoi occhi.
"Si! Il nonno è sempre tanto contento quando
finisco… dice che sono molto brava a far passare il mal…" si mise una
mano sulla bocca e arrossì. Inuyasha grugnì e sbuffò. Ma si alzò e le si
avvicinò, accomodandosi con la testa sul suo grembo. In fondo la posizione era
davvero comoda…
"Va bene così?" chiese evitando di
guardarla. Le sue gambe erano così soffici… e stando così il ragazzo
percepiva il suo dolce odore ancora più forte del solito. Kagome annuì, e gli
mise le dita sulle tempie. Erano fredde… ma piacevoli. Iniziò a fargli un
leggero massaggio… beh, sembrava che non avesse mentito in fondo. Era davvero
rilassante farlo, la ragazza iniziò a divertirsi.
Vide che Inuyasha chiudeva gli occhi e che la sua
espressione iniziava a distendersi. Sorrise dolcemente nel notare una ciocca di
capelli ribelle e la mise al suo posto, con una mano. Poi, istintivamente, passò
le dita sul suo viso, carezzandogli la guancia fino al mento.
Il ragazzo aprì gli occhi di scatto a questo
gesto così strano. Il suo cuore aveva aumentato i battiti… e quando incontrò
con il suo lo sguardo di Kagome e vide il suo sorriso… oh Dei, era così
bella… sentì che stava arrossendo e distolse lo sguardo. Imprecò contro se
stesso per la sua debolezza: stava mostrando troppi lati nascosti del suo
carattere. Avrebbe dovuto fare più attenzione!
Kagome sorrise e iniziò a canticchiare la melodia
della sua canzone preferita, a voce bassa, continuando nel suo massaggio.
Inuyasha sentiva gli occhi diventare sempre più
pensanti… i suoi sensi intorpidirsi. Stava per addormentarsi… sapeva che non
avrebbe dovuto, ma stare con la testa sulle gambe di Kagome… così morbide…
il massaggio rilassante che gli stava facendo, il suo dolce profumo, la lenta
nenia che stava cantando… tutto ciò lo rilassava, gli faceva scordare i suoi
problemi… alla fine lasciò che il sonno vincesse contro di lui.
"Ti piace Inuyasha?" chiese Kagome, a
voce bassa.
"Hmmmmmmm" brontolò lui, dolcemente. La
ragazza sorrise e continuò a massaggiarlo per un po'. Visto che teneva gli
occhi chiusi, lei aveva l'opportunità di osservarlo senza temere il suo sguardo
crucciato in risposta. Si rese conto che l'aspetto di Inuyasha le piaceva
davvero tanto… soprattutto in quel momento, quando i suoi tratti erano così
distesi.
Amava il suo viso, non avrebbe mai smesso di
divorarselo con gli occhi, se solo lui gliel'avesse consentito… gli zigomi
alti, il naso e le labbra fini, i bellissimi occhi dorati… il suo sguardo era
così triste e misterioso quando non assumeva la sua solita aria corrucciata…
sembrava sempre che non avrebbe mai potuto conoscerlo del tutto.
Questo l'affascinava… ma in un certo senso la
spaventava: avrebbe voluto sapere tutto della persona che amava… conoscerlo
completamente per potergli dare conforto.Voleva capire il peso che si portava
nel cuore… comprenderlo del tutto, così forse avrebbe anche saputo che cosa
provava per lei… e per Kikyo.
"Inuyasha?" chiese con un sussurro. Il
ragazzo non rispose: Kagome se ne sorprese. Poi lo osservò meglio e notò la
sua espressione, il modo in cui respirava, la maniera in cui erano rilassati i
muscoli…
"Si è addormentato? Incredibile!"
pensò mentre smetteva di massaggiargli le tempie e iniziava a passare le dita
tra i suoi capelli. Amava tutto di lui… ma soprattutto quelle meravigliose
orecchie da cane, che purtroppo ora non aveva. E la sua espressione mentre
dormiva profondamente, come in quel momento: stava sorridendo…
Le piacevano tanto anche i suoi capelli. Era così
bello passarci le dita in mezzo…
Inuyasha si mosse a sinistra, aggrappandosi con
una mano alla sua gonna e mormorando qualcosa nel sonno. Kagome ebbe un'idea, e
sorrise soddisfatta. Notò che il suo zaino era a portata di mano, e con molte
precauzioni si avvicinò e lo prese. Controllò il contenuto e alla fine tirò
fuori una spazzola, iniziando a pettinarli. Il ragazzo aprì gli occhi a quel
gesto e la guardò senza espressività: stava evidentemente ancora dormendo.
"Shhhhhh…. Non preoccuparti… dormi… non
è niente…" disse, cercando di mantenere un tono monotono e rilassante.
Inuyasha chiuse di nuovo gli occhi: la stanchezza doveva proprio essere tanta…
si rigirò meglio di lato e mormorò qualche cosa che Kagome non capì. La sua
mano aveva afferrato saldamente la sua gonna, come se temesse inconsciamente di
perderla. Lei sorrise nel notarlo: Inuyasha era un ragazzo dolcissimo quando
dormiva…
Continuò a pettinarlo, cercando di non fargli
male. I suoi capelli erano intricati, pieni di nodi… era piuttosto difficile
riuscire a non tirarglieli e a districarli per il meglio. La ragazza perse
diverse ore nell'ardua impresa… ma alla fine dovette arrendersi sui nodi più
difficoltosi. Forse avrebbe dovuto tagliarli in quei punti.
"Ma certo! Posso tagliarglieli un po'…
se gli spunto solo i nodi non credo che se ne accorgerà!" pensò. Cercò
di nuovo nel suo zaino e tirò fuori delle forbici. Per fortuna portava sempre
con sé tutto quello che poteva esserle utile.
Iniziò a tagliargli le punte dove c'erano i nodi
che non era riuscita a districare. Dopo una mezz'oretta, ripassò nuovamente le
mani nei sui capelli, soddisfatta. Il ragazzo continuava a muoversi leggermente
sul suo grembo. Kagome notò che una delle ciocche che gli aveva tagliato era un
po' più lunga del solito… prese dal suo zaino un legaccio e ci fece un
piccolo nodo all'estremità, riponendola assieme alla forbice. Non ne sapeva il
motivo, ma le piaceva l'idea di portarla con sé.
Quindi continuò a pettinarlo: ora i capelli erano
molto più facili da districare, ed era un vero piacere passarci la spazzola. Li
accarezzò con la mano libera, e notò che erano diventati molto più soffici…
All'improvviso Inuyasha sobbalzò e aprì gli
occhi. La guardò con sorpresa e notò che la stava in qualche modo quasi
abbracciando. Arrossì e si tirò su.
"Che diavolo…" chiese. Poi notò i
capelli sul pavimento e strabuzzò gli occhi "Nani? Che hai fatto Kagome?
Che sono quei capelli?" chiese.
"Ecco vedi… ti stavo facendo il massaggio e
ho pensato che sarebbe stato piacevole pettinarti… ma i tuoi capelli erano
pieni di nodi quindi ho dovuto tagliarne via un po'. Penso che ora vadano molto
meglio… non trovi? Sono così lisci…"
"Mi hai tagliato i capelli?" Kagome
pensava che il ragazzo se la sarebbe presa, invece si stupì nel notare che
sembrava solo molto sorpreso "perché l'hai fatto?"
"Mi piaceva…" disse, sorridendo.
Evidentemente non dispiaceva nemmeno a lui… ne era solo meravigliato. Se
l'avesse saputo ci avrebbe provato più spesso. "E ora, se non ti dispiace,
girati che così finisco quello che ho iniziato… se stai seduto e non sdraiato
si pettinano meglio." Continuava a sorridere. Inuyasha passò una mano tra
i capelli… non aveva mai provato il desiderio di pettinarli, ma effettivamente
così erano molto più lisci… e soffici. E se non avesse notato quelle ciocche
sul pavimento non avrebbe nemmeno notato la differenza. Inoltre… gli sarebbe
piaciuto tantissimo che Kagome lo pettinasse!
Si mise a sedere come lei gli aveva detto,
girandosi in modo da mostrarle la schiena. Kagome si mise in ginocchio e continuò
nel suo lavoro. Inuyasha iniziò a trovare la situazione molto piacevole… gli
ricordava le volte in cui la sua mamma faceva lo stesso, quando lui era un
ragazzino. Ebbe un flash, all'improvviso, nel quale rivide il volto di sua
madre, che gli sorrideva. Il groppo alla gola fu così rapido da lasciarlo
frastornato… non voleva pensare a lei. Avrebbe voluto tirarsi su e chiedere a
Kagome di smetterla con quella tortura… ma d'altro canto non ci riusciva. Una
parte di se stesso lo trovava troppo piacevole.
"Inuyasha?" Kagome lo riportò alla
realtà.
"Hai(8)? Che c'è?" il tono della sua
voce era malinconico, ma non sgarbato, ancora perso nei ricordi… quasi dolce.
Kagome allargò gli occhi nel sentire quella risposta. Non avrebbe mai pensato
di sentirlo parlare così.
"Mi chiedevo… posso pettinarti qualche
volta? E' molto piacevole e…" si azzittì quando l'hanyou si girò a
guardarla. I loro occhi si incontrarono e il cuore di Kagome si fermò per un
attimo.
"Certo…" disse lui. Si stava perdendo
negli occhi della ragazza… erano così belli, gli piacevano così tanto. La
sua espressione era genuina, dolcissima…
Ma…
Kagome notò all'improvviso che la mano dell'hanyou
cercava l'elsa di Tessaiga, e che la sua espressione era tornata vigile.
"L'hai sentito anche tu, Inuyasha? Questo
youki(9)" Kagome sobbalzò nel notare dal suono della sua voce che anche
Miroku si era svegliato. Inuyasha invece sembrava essersene già accorto.
"Si… che diavolo… è l'odore di cadavere
e terra consacrata. Lo percepisco anche ora che sono umano. Com'è possibile che
quei maledetti ci abbiano trovato così facilmente? CAZZO!" Inuyasha iniziò
a imprecare. Perché? Perché diamine dovevano arrivare proprio QUELLA notte?
Erano in pericolo ora…
"Inuyasha, non preoccuparti di noi."
Anche Sango si era svegliata nel percepire la presenza degli zombie.
"Possiamo proteggere Kagome-chan, non è vero, Houshi-sama?" Sango
osservò Miroku e il monaco annuì.
"Non preoccuparti, davvero. Penseremo noi a
tutto." Miroku guardò l'hanyou con occhi sospettosi "e per favore…
cerca di non comparire all'improvviso come l'altra volta… sappiamo che ci vuoi
aiutare, ma se quei bastardi là fuori scoprissero il tuo segreto saremmo
davvero nei guai. Per fortuna l'alba dovrebbe arrivare presto…" Miroku
spostò lo sguardo dal viso di Inuyasha alla finestra dietro di loro. Gli
uccellini avevano già iniziato a cinguettare, quindi l'alba doveva essere
proprio vicina anche se il cielo continuava a non mostrare segni di chiarore.
"Ok… ma se dovessi vedervi in pericolo non
esiterò a mostrarmi. Non sono un codardo…" Inuyasha fissò l'amico con
occhi decisi. Miroku sospirò. Sapeva benissimo che l'hanyou si preoccupava per
loro e l'aveva già dimostrato in tantissime occasioni. Il monaco si era davvero
sorpreso quando nel vederli sani e salvi, aveva sfogato la sua preoccupazione
piangendo… era un comportamento fin troppo umano. E Miroku si rendeva sempre
più conto che quel ragazzo stava davvero cambiando.
"Certo, lo sappiamo tutti questo, Inuyasha.
Quindi per favore stai nascosto. Cercheremo di tenerlo a bada finché il sole
non sorgerà… o almeno tenteremo di resistere. D'accordo?" Inuyasha grugnì
ma annuì al tempo stesso. Miroku gli lanciò uno sguardo d'intesa, e si girò
verso Sango e Kagome, facendo loro cenno di seguirlo.
Le due ragazze annuirono e il gruppetto lasciò la
stanza, seguito dal piccolo Shippo che urlava di non lasciarlo lì. Inuyasha
abbozzò un sorriso… il kitsune voleva sempre mostrare di essere più
coraggioso di quanto fosse in realtà. Poi notò che Kirara era rimasta con
lui… e ricordò un gesto che Sango aveva fatto all'animale mentre andava via.
Quella pazza aveva lasciato la yasha lince a proteggerlo?
"Feh! Sango dovrebbe pensare alla sua
incolumità prima di tentare di proteggere me…" mormorò tra sé e sé.
Ma non poté fare a meno di essere commosso dal gesto della taiji-a.
Non riusciva a capire quando tutto ciò fosse
iniziato, ma il legame tra tutti loro era diventato sempre più forte. Si rese
conto che non sarebbe più riuscito a viverne lontano. Erano i suoi amici… i
suoi UNICI amici. Capì che ormai non poteva più vivere da solo come prima…
ora che aveva assaggiato cosa volesse dire stare con qualcuno. Questo lo
spaventava, ma gli dava anche conforto.
Spedì uno sguardo deciso alla sua 'amica' pelosa
"Kirara, ti prego… vai da loro. Io sto bene qui" ma la yasha lince
non lo stette a sentire e si acciambellò sul terreno mantenendo la sua forma
combattiva, dopo aver fatto tre circoli per terra.
Inuyasha sbuffò e se ne andò a guardare il
combattimento fuori della finestra. Miroku, Sango e Kagome stavano affrontando
Jakotsu. "Keh! Grazie agli Dei è solo lui… non mi pare di vedere quel
bastardo di Bankotsu. Forse Miroku può riuscire a tenerlo a bada fino
all'alba… non può mancare così tanto… speriamo bene!" non poteva far
altro che guardare… si sentiva orrendamente debole… e inutile.
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"Dunque sei tu, Jakotsu" Miroku osservò
lo zombie con diffidenza. Con la mano sana fece ampi giri sul suo rosario,
pronto a sguinzagliare il Kazana all'occorrenza.
"Oh, Houshi! Mi stai guardando in un modo così
sexy… ed è tanto kawaii(10) sentirti pronunciare il mio nome! Si,
Continua!" Jakotsu lo guardò felice. Miroku assunse un'aria tra il
sorpreso e il disgustato: perché quello zombie riusciva sempre a distruggere la
tensione in quella maniera?
"Oh no houshi… non perdere quello sguardo
deciso… eri tanto figo…" un gocciolone gigantesco comparve sulla fronte
di Miroku, Sango e Kagome. Quel Jakotsu era proprio strano…
"Ja-chan? Non mi avevi detto che Inuyasha era
un hanyou? Quello è un monaco buddista." Mormorò Syouga nell'orecchio
dello zombie.
"Infatti quello è Miroku, non Inuyasha. E'
appunto un monaco buddista, e anche lui mi piace parecchio… non trovi che sia
affascinante? Ma anche Inuyasha lo è… molto di più…" Jakotsu assunse
un'aria sognante mentre parlava di Inuyasha. Poi, all'improvviso, notò che il
suo hanyou preferito non era presente… "Hey voi, bastardi! Che avete
fatto al mio Inuyasha? Dove lo nascondete?"
"Non lo stiamo nascondendo… non è qui
ora." Rispose Miroku.
"Inuyasha non c'è" disse allo stesso
tempo Kagome.
"Puttana maledetta… chiudi quella bocca.
Non mentire, sento benissimo la presenza di Inuyasha." Jakotsu lanciò
un'occhiata fulminante a Kagome. Poi guardò la casa di fronte a lui e urlò
"Inuyasha, mio caro? Perché ti nascondi?
Voglio divertirmi con te…" un lampo satanico passò per i suoi occhi
mentre diceva la parola 'divertimento'. Ma sembrava proprio che Inuyasha non
volesse mostrarsi…
"Beh visto che vi piace giocare a nascondino
e mi impedite di divertirmi con il mio amatissimo Inuyasha… vorrà dire che
giocherò un po' con voi… e poi mi dedicherò solo a lui, quando finalmente
deciderà di mostrarsi." Jakotsu prese in mano la sua enorme spada-serpente
e corse verso il gruppo.
"CAZZO! Quel maledetto di un Jakotsu…
spero che Miroku riesca a tenerlo a bada per un po'…" Inuyasha
tremava di rabbia. Non voleva sembrare un codardo… e non riusciva a sopportare
di vedere i suoi amici in pericolo. Ma che poteva fare? Mostrarsi in quel
momento sarebbe significato mettere tutti in un terribile pericolo. Ma era
pronto ad affrontarlo come umano per salvarli. Jakotsu era un osso duro…
Lo zombie si avvicinò molto velocemente al gruppo
e Miroku dovette andare in difesa delle ragazze. Sapeva che quel tipo non
avrebbe mai avuto il minimo riguardo nei loro confronti e lui non si sarebbe MAI
perdonato se Sango o Kagome fossero rimaste ferite. Per una delle due… se ne
sarebbe pentito per tutta la sua vita. Per l'altra non avrebbe saputo come
spiegare la sua mancanza a colui che aveva riposto fiducia nelle sue parole. Non
avrebbe avuto più il coraggio di guardarsi in faccia…
Ma Jakotsu era molto forte. Miroku era agile e
sapeva perfettamente come utilizzare il suo bastone e i suoi incantesimi. Ma la
spada di Jakotsu era il vero problema. Già al primo colpo il corpo di Miroku ne
rimase gravemente ferito in diversi punti. Il ragazzo crollò per terra, in
ginocchio, ansimando.
"Oh si, houshi! Mi piace questa smorfia di
dolore sul tuo volto… sei ancora più sexy adesso, lo sai?" Jakotsu leccò
in maniera sensuale il sangue di Miroku sulla sua spada.
"Bastardo…" Miroku cercava di
rialzarsi, dolorante.
"Houshi-sama! Sei ferito?" Sango gli si
avvicinò per aiutarlo e sincerarsi che stesse bene.
"Tu, femmina! Smettila di interrompere il
divertimento mio e di Miroku. VATTENE!" Jakotsu lanciò la sua spada contro
di lei. La ragazza riuscì a bloccarla in parte con Hiraikotsu ma presto il
sangue iniziò a spillare dal suo braccio destro. Sango mugugnò dal dolore.
"Sango…" la voce di Miroku era
sofferente "ti prego, Sango… vattene. Mantieni le tue forze e cerca di
proteggere Kagome-sama semmai io fossi sconfitto. Non voglio che Kagome-sama sia
ferita. Non me lo perdonerei mai… se non riuscissi a proteggere lei… o
te." Gli occhi di Miroku incontrarono quelli stupiti di Sango. La ragazza
sentì il cuore battere a mille nel suo petto e arrossì. Ma subito dopo percepì
'qualcosa' che le toccava il sedere… e stampò il segno del cinque sulla
guancia del monaco pervertito.
"Non preoccuparti, Houshi-sama. Lo farò…"
disse, avvicinandosi a Kagome e tirando su l'hiraikotsu in posizione difensiva.
Miroku si alzò, con grande sforzo, e si avvicinò
allo zombie. L'houshi si domandava per quale ragione Jakotsu fosse rimasto
impalato ad aspettarlo invece di attaccarlo e dargli il colpo di grazia… Sentì
che parlottava tra sé e sé e si bloccò, sorpreso.
Jakotsu stava parlando da solo? Forse era
abbastanza distratto da non accorgersi mentre apriva il kazana… forse poteva
avere una possibilità. In fondo senza la sua spada quello zombie non era così
difficile da affrontare… se lui fosse riuscito a risucchiarla…
"Se quell'Inuyasha non si mostra io non posso
prendere il controllo su di lui, Ja-chan. Che vuoi fare al riguardo?"
Syouga era un po' preoccupata.
"Sono sicuro che il mio amato Inuyasha si
mostrerà se quelle due femmine saranno in pericolo… ho un piano, Syouga-baba."
Sorrise diabolicamente nel notare che Miroku si era fermato di fronte a lui e
cercava di aprire il kazana.
Si lanciò verso il monaco e lottò contro di lui
per un istante senza fine. Il sangue di Miroku iniziò a colare copiosamente
dalle sue ferite.
"Maledizione… non ce la faccio più…
perdonami, Inuyasha…" pensò Miroku mentre la vista gli si appannava.
Poi sentì qualcosa di strano e iniziò a urlare, mettendosi le mani nei
capelli, come se un terribile dolore stesse attraversando la sua testa.
Jakotsu smise di lottare contro di lui. Miroku era
fermo, come una statua. I suoi occhi avevano cambiato espressione e sembravano
quelli di un sonnambulo.
"Miroku-sama!!!!!!" urlò Kagome, e
nello steso tempo Sango urlò "Houshi-sama!!!!!" Miroku non si mosse.
Non disse una parola, non gridava di dolore ma non diceva nemmeno nulla che
potesse far loro capire che stava bene.
"Maledetto bastardo… che cosa hai fatto a
houshi-sama?" urlò Sango verso lo zombie che la guardava divertito. In
quel momento, Miroku si girò verso di loro, con uno scatto deciso. Sango lo
guardò e il suo cuore smise di battere: il monaco le stava osservando con lo
sguardo più torvo e sadico che avesse mai visto…
"Puttana… non ti azzardare mai più a
chiamare Jakotsu-sama in quel modo!" le urlò contro. Gli occhi di Sango si
allargarono, e il cuore iniziò a batterle a mille. Inuyasha nel suo
nascondiglio era scioccato.
"Miroku? Ma che cazzo…" pensò.
______________________________________________
Nota dell'Autrice:
Allora? Che ne dite di questa storia?
Hehe ^____^ lo so che sono tanto, tanto cattiva…
ho bloccato il capitolo proprio nel punto più bastardo :D
In ogni caso…
Ho deciso di scrivere in questa nota qualche info
sui personaggi che appaiono in questo capitolo, così che se non li conoscete
ancora non avrete problemi nel capire il resto della storia.
Primo: Chi è Jakotsu?
E' uno zombie che compare la prima volta nel
volume originale 24 di Inuyasha. Fa parte del gruppo degli Shichinin-Tai ed E'
omosessuale al 100%, innamorato di Inuyasha. Questa fanfiction ha LUI come
personaggio principale… quindi non possono non esserci riferimenti allo yaoi.
Io DETESTO questo genere di rapporti, ma solo se rendono i personaggi out of
character senza che venga dato un valido motivo. Ho spremuto ben bene le meningi
per trovarlo, il motivo… mi pare di esserci riuscita che ne dite?
Secondo: chi sono gli Shichinin-Tai?
Sono un gruppo di zombie che Naraku riporta in
vita grazie ai frammenti della sfera che gli mette nel collo. Sono i nemici del
momento per Inuyasha. La loro "saga" inizia con il volume 24 e
continua ancora adesso con il volume 28. Quindi non si possono considerare dei
"cattivi passeggeri"… e Jakotsu è di sicuro il meglio
caratterizzato. E' troppo simpatico ^^ io lo adoro… è il mio cattivo
preferito ^^
Terzo: chi è Syouga?
E' una pulce che ha diversi poteri, il più
importante dei quali è incantare le persone succhiando il loro sangue.
Questa è stata una MIA idea… ci ho pensato il
28 di febbraio tornando da Fumettopoli (a Milano). Visto che l'Eurostar impiega
5 ore tra Milano e Roma ci ho pensato e ho buttato giù lo schema di questa fic.
Ma visto che avevo altri lavori in corso ho pensato di finire prima
qualcos'altro e l'ho messa in attesa.
Immaginatevi il mio disappunto quando ho visto la
preview dell'episodio 65 di Inuyasha… e ho visto che la MIA pulce era
nell'episodio O_O. possibile che l'idea di una pulce ammaliatrice fosse così
"comune"? ;_; avevo deciso di iniziare a scrivere la fic prima
dell'episodio, così che nessuno pensasse che l'avevo copiata. Ma purtroppo
casini vari mi hanno consentito di scriverla solo 2 settimane dopo e di tradurla
in italiano solo ora.
Vorrei puntualizzare che io NON conoscevo la pulce
dell'anime quando ho scritto questa ff. Volevo chiamare la pulce "Perfume"
(chiaro riferimento a Cologne), ma poi ho ritenuto che fosse meglio lasciare il
collegamento con l'anime, anche se non era inteso. Quindi l'ho chiamata Syouga,
proprio come la "fidanzata di Myouga" dell'anime, episodio 65.
Chi ha visto l'episodio, però, sa bene che i
poteri di Syouga sono visti in modo molto comico… invece io li vedrò in modo
drammatico, come avrete già cominciato a capire. La mia Syouga è MOLTO più
potente di quella "originale".
Infine:
Questa fanfic voleva essere di tipo "series"…
ma purtroppo Rumiko-sama l'ha subito trasformata in AU. Infatti l'ho iniziata
quando il manga era al capitolo 260, e ho 'immaginato' quello che sarebbe
successo nei capitoli successivi, visto che _NON_ potevo saperlo (non erano
ancora stati pubblicati nemmeno in Giappone). Ovviamente Rumiko ha fatto cose
molto diverse da quelle che io avevo immaginato… quindi considerate questa ff
come vi pare ^^ non credo di doverla ritenere AU anche se è un po' diversa da
quello che succede in realtà (bhe, ma in QUALCOSA c'ho preso però^^; /me molto
orgogliosa di ciò…).
Spero di ricevere TANTI commenti qui in
italiano… perché su fanfiction.net sono stati tutti molto freddino con questo
lavoro ;_; forse perché è un po' yaoi…
Bhe, un po' di yaoi (o meglio di shounen ai visto
che non intendo mettere scene esplicite... o non avrei scelto il rating M14G ma
VM14) ci SARA' (in fondo Jakotsu è quello che è mica posso snaturarlo!) ma
come avrete notato anche da questo capitolo ci sarà spazio anche per molto
romanticismo. Quindi… se non vi piace ma avrete lo stomaco di reggere un po'
di yaoi continuate a leggere: ne vedrete delle belle! Se vi piace lo shounen ai
e basta... bhe dovrete sopportare anche un po' di romanticismo "di altro
genere" :P
Legenda Jap:
(1) Shichinin-tai = letteralmente armata dei sette
guerrieri.
(2) Damyou = signore feudale giapponese del
sengoku jiidai
(3) O-o-aniki = venerabile fratello maggiore. E'
il modo più rispettoso di riferirsi al fratello maggiore.
(4) Kariginu = abito da caccia usato nel sengoku
jiidai. E' anche l'abito di Inuyasha.
(5) youko = maschile di youkai (il femminile è
yasha)
(6) -baba = suffisso che indica
"vecchia" "anziana" "nonna"
(7) Nani? Che cosa? (no, i nani non c'entrano)
(8) hai= si
(9) youki = potere spirituale.
(10) kawaii = carino.
(11) Shingetsu = Luna Nuova