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Autore: CherryBlossomHime97    18/02/2012    6 recensioni
Questa one-shot parla di un dolce amore, sbocciato dopo la guerra, ma che aveva già le sue forti radici prima. Proprio come un ciliegio, il cui tronco ormai è spesso, forte e capace di resistere a tutto, anche alle notizie imprevedibili. Allora ecco qui una SasuSaku che vuole raccontare un frangente della loro vita...
Tratto dal testo :
-Perché non andiamo … -
-No- disse Sasuke bloccandola. Sakura aveva sempre strane idee e lo scorso sabato era rimasto coinvolto in una rissa per delle scarpe che la sua dolce metà voleva disperatamente e lui era quasi finito con scannarsi con il marito dell’altra pretendente dell’ultimo paio rimasto. “vedi di prendere quelle scarpe Sasu, dimostrami che sei veramente forte”. Alla fine, ovviamente, le scarpe erano state sue.
-Ma se non sai nemmeno quel che voglio chiederti- e appena vide che il marito si rigirò dall’altro lato disse – ti prego Sasu…ascoltami- Sakura gli era saltata sopra e aveva avvicinato la bocca al suo orecchio parlando lentamente, molto lentamente.
-Che c’è?- si arrese l’Uchiha dopo un cinque minuti di baci.
(Finalmente ci sarà un nuovo Uchiha ... )
Inserisco OOC per prevensione.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Questa storia mi è venuta di getto, mentre pensavo a Sasuke e Sakura e mi sono concentrata su questo particolare momento della loro vita... spero che volgiate condividere la mia follia e che lascierete un segno del vostro passaggio *-* . Grazie u.u a tutte le maniache del SasuSaku : perdonatemi, non so se è venuta bene T.T



La chiamano realtà 
Questa confusione 
Di dubbie opportunità, 
Questa specie di libertà

 




Erano circa le undici e Sakura si trovava nel bagno in camera della loro stanza da letto. Sua e di Sasuke si intende. E mentre si metteva la lingerie di pizzo nero, con fiocchettini rosa ripensava a quanto fosse assurdo tutto ciò. Suo marito, da due anni e sette mesi, era steso a torso nudo nel letto che leggeva tranquillamente il quotidiano del giorno, illuminato dalla fioca luce della lampada, la cosa assurda era che quel marito tranquillo era Sasuke. Lo aveva rincorso per un tempo quasi infinito. E quando lo aveva avuto faccia a faccia durante la guerra, quando lo aveva visto aiutare Naruto contro Madara, il suo cuore aveva molto probabilmente smesso di battere per un tempo quasi indefinito.

Erano passati 4 anni da quella guerra, da quei loro sguardi, e tutto questo, anche il loro amore, gli sembrava così assurdo.
Una volta preparatosi mise in mostra un gamba al di là dello stipite della porta, in un atteggiamento che sperasse risultate sexy e che attirasse l’attenzione del compagno di ghiaccio. Inaspettatamente sentì i fogli di giornali chiudersi su se stessi. Decise di uscire dal suo nascondiglio e farsi vedere dall’uomo, che inarcò impercettibilmente un sopracciglio. Era pur sempre un segno. Si fece avanti e saltò sul letto, mettendosi a carponi sopra di lui. Finalmente lo vide sorridere. Bhe, Sakura poteva ritenersi soddisfatta. Sentì la mano fredda di Sasuke accarezzarle la schiena e concentrarsi su un fiocchetto della sua lingerie.
Sasuke, che non vedeva spesso Sakura in atteggiamenti così… decisi e … provocatori (di solito era lui xD) Ripassò mentalmente tutte le date che erano importanti per lei – e in fondo anche per lui- si concentrò sul giorno della loro prima volta, il loro primo bacio, il giorno che le aveva chiesto di sposarlo, il giorno in cui si erano davvero sposati, i loro compleanni ( per fino quello del dobe), il giorno che era finita la guerra…. Ma niente. Così, un po’ preoccupato, non voleva rovinare l’atmosfera, chiese giocherellando con i suoi slip
- Cosa si festeggia oggi?-
Sakura sorrise – Si festeggia il fatto che ti amo alla follia-
A quella frase Sasuke rise di cuore e decise che per quella serata le parole erano abbastanza.
Passarono i giorni, e le infuocate notti, Sakura era divisa tra il lavoro all’ospedale e quello di moglie in villa Uchiha… Sasuke era il capo degli AMBU, e per quanto il suo lavoro fosse a rischio e a Sakura non piacesse neppure un po’, lei stessa aveva dovuto ammettere che non c’èra nessuno che poteva superare il suo uomo.
Passarono i giorni, e Sakura iniziò a fare i suoi calcoli. C’era un ritardo di una settimana. Niente di grave, per lei. E gli impegni, il lavoro, il raro sorriso di Sasuke gli fecero passare dalla mente quel piccolo dettaglio. Ma la realtà si presentò davanti a lei in tutta la sua gravità un giorno in cui all’ospedale fu costretta a prendersi una pausa a causa della nausea e dei forti giramenti di testa. Ovviamente non aveva detto niente all’Uchiha. Ma, dopo essersi maledetta mentalmente per aver scordato una cosa così importante, realizzò che aveva 20 giorni di ritardo e si decise a fare il test.

Positivo.

Come dirlo a Sasuke?
Certo, si erano sposati, ma aveva pur sempre 23 anni, Naruto non era neanche ancora “fidanzato ufficialmente” con Hinata. E poi c’era Sasuke. Ricordava perfettamente il giorno in cui lui le aveva chiesto di sposarlo….
 


" Era appoggiata contro il tronco rugoso di un albero di ciliegio in fiore. Sul suo ventre era appoggiato Sasuke, con gli occhi socchiusi, così dannatamente bello e pensieroso. Stavano insieme. O almeno per lei stavano insieme. E in fondo, pensava Sakura piena di un antico orgoglio, stavano insieme anche per lui… lui che ogni volta che la guardava, la toccava, lo faceva con un che di possessivo, con un qualcosa che faceva capire a tutti che Sakura erasua. E in quella giornata primaverile di pace, senti d’un tratto, la voce del suo ragazzo
-Sposami, Saku-
Due parole. Due sconvolgenti parole, bastarono per capovolgere il cuore, la testa, il mondo dalla ragazza dai capelli color confetto. Sulle prime Sakura pensò che stesse scherzando. Si abbassò e fissò i suoi occhi in quelli neri di lui, un po’ intimorita. E quando vide che erano sinceri, e notò le gote leggermente arrossate di Sasuke, capì che tutto era finalmente perfetto. Rise, e pianse insieme, tremava. Sasuke continuava a rimanere immobile, leggermente teso, i pensieri tutti concentrati su di lei. Ovviamente quando Sakura si ritrovò a pensare seriamente alla risposta, non potè far altro che mormore un incantevole –Si- e chinarsi su di lui e baciarlo con voga, con passione, sperando che quel bacio gli facesse capire quando Si, aveva voglia di sposarlo- "

 


 
Ma la cose che la spaventava di più era la reazione di Sasuke. Lei ci aveva sperato così tanto, un figlio, un figlio, un figlio, un figlio, un figlio, un figlio da lui erano spesso le uniche parole che affollavano la sua mente, ed ora che era successo le sembrava quasi di poter scoppiare dalla gioia.



Era un sabato festivo, soleggiato, uno di quei giorni in cui il sole splendente sembra essere la soluzione a tutti i tuoi problemi. Il sabato era anche l’unico giorno in cui lei e Sasuke erano liberi. E a svegliare Sakura quel giorno furono i baci caldi del marito sul collo
-Sasuke- mugugnò, la voce impastata. Si sentiva in colpa, non gli aveva ancora detto niente. Era stata così brava a nascondere le sue nausee i suoi mal di testa che sapeva Sasuke ignaro di tutto. Lentamente aprì occhi e si sollevò sulle braccia, scostandolo delicatamente. I primi raggi di sole che birichini gli illuminarono il viso gli fecero venire una brillante idea.
L’Uchiha era steso di lato, gli occhi fissi su Sakura, che ultimamente vedeva sempre di buon umore, cercando di carpire il perché di quel cambiamento. Quando la donna, che indossava una splendida camicetta acquamarina, gli si avvicinò con fare sospetto, sentì uno strano presentimento attraversarlo tutto.
-Perché non andiamo … -
-No- disse Sasuke bloccandola. Sakura aveva sempre strane idee e lo scorso sabato era rimasto coinvolto in una rissa per delle scarpe che la sua dolce metà voleva disperatamente e lui era quasi finito con scannarsi con il marito dell’altra pretendente all’ultimo paio rimasto. “vedi di prendere quelle scarpe Sasu, dimostrami che sei veramente forte”. Alla fine, ovviamente, le scarpe erano state sue.
-Ma se non sai nemmeno quel che voglio chiederti- e appena vide che il marito si rigirò dall’altro lato disse – ti prego Sasu…ascoltami- Sakura gli era saltata sopra e aveva avvicinato la bocca al suo orecchio parlando lentamente, molto lentamente.
-Che c’è?- si arrese l’Uchiha dopo un cinque minuti di baci.
-Potremmo andare al parco, ti ricordi, quello al confine est di Konoha, dove sta il vecchio ciliegio… possiamo fare un pic-nik …. Dai che ti preparo l’insalata di pomodori-
Sasuke sorrise – pensi che mi venda così facilmente?-
Sakura si impossessò finalmente delle labbra dell’uomo. Aveva vinto. - assolutamente sì – dichiarò la rosa.
 
 
 
Arrivarono al parco verso mezzo giorno. Sakura indossava uno svolazzante tubino rosa con dei veli verdi… ed in mezzo a quel prato, Sasuke non potè non ammettere che sembrava una ninfa dei fiori spensierata, così ingenua e indifesa.
Al parco non c’èra nessuno. Effettivamente era da qualche anno che i due coniugi non ci andavano, e a quanto pare non erano i soli. Lo splendido parco era abbandonato. Di fatti, durante la guerra era stato distrutto e rimesso in sesto alla meglio e meglio, e quando Sasuke aveva chiesto a Sakura di sposarlo era ancora agibile. Invece ora l’erba era alta e i rami degli alberi crescevano disordinati. I due non erano poi neanche sicuri di saper ritrovare il sentiero del parco che portava al ciliegio.
-Saku perché non torniamo indietro? –
-No, non mi arrenderò, voglio trovare quel posto-
-Ma questo parco è abbandonato da anni, non vedi- disse Sasuke, con un tono di voce che metteva seriamente in dubbio l’intelligenza si Sakura.
- E dai, ormai siamo qui, andiamo- disse lei come una bambina capricciosa, e si incamminò verso il sentiero meno sentiero tra quelli del parco. Sasuke si limitò a seguirla rassegnato.

Forse quel giorno il Destino aveva a cuore Sakura perché ,dopo un venti minuti di camminata, per lo più alla cieca, la giovane arrivò in una radura dove l’erba diventava meno alta e il sole sembrava risplendere con maggiore intensità. E proprio al centro di quella radura c’era un vecchio ciliegio dal tronco rugoso, che come loro, era sopravvissuto anche alla guerra.

Sakura emise in gridolino di gioia, quel posto era rimasto intatto. Lo stesso Sasuke, il cui pessimismo era salito al limite dopo aver visto una vecchia panchina coperta di edere e muschio, rimase molto sorpreso nel constatare che quello stesso Destino, aveva protetto dall’usuria del tempo il loro posto.
Sakura sistemò una grande tovaglia all’ombra del ciliegio e cacciò dal cestino di vimini tutte le varie pietanze. In silenzio i coniugi mangiarono persi chissà in quali pensieri. E quando ormai anche l’ultima fetta di cheesecake era finita Sakura, mentre buttava alla meglio i piatti e gli avanzi nel cestino, cercava di fare appello a tutto il suo coraggio per rivelare il felice evento a Sasuke.
-Sasuke, devo dirti una cosa…cioè, io non so come… anzi lo so, quella sera, l’amore…- perfetto. Pensò Sakura. Non riesco neppure più a formulare una frase di senso compiuto davanti a quegli occhi.
Di fatti, occhi della stessa essenza della notte, si erano fissati su di lei non appena aveva iniziato a parlare e avevano  iniziato a scrutarla perplessi. L’uomo, padrone di quegli occhi, se ne stava seduto a fianco la sua compagna, mentre i primi fiori di ciliegio iniziavano a cadere. Non diceva nulla, sapeva che dare fretta a Sakura era controproducente, d'altronde cosa poteva essere mai successo?
-Sono incinta, Sasu-  aveva urlato, Sakura. Lo aveva fatto, stanca di custodire  quel segreto da sola, di nasconderlo a lui.
L’uomo rimase immobile. Pietrificato mentre un piccolo fiore di ciliegio cadeva sulla sua mano. Provò ad aprire bocca, ma accortosi che non ne usciva nessun suono, la richiuse subito. Non era preparato ad una cosa del genere. “Sono incinta , Sasu”. Ma glielo diceva così? Quella danna era davvero impossibile… “Oh, Sasu, sai com’è sono incinta, niente di che” i pensieri di Sasuke avevano la stessa voce si Sakura.
Il tempo passava e la donna iniziò a preoccuparsi, aveva paura di aver causato una paralasi al marito. Si fece coraggio, gli andò vicino e dolcemente gli posò una mano sulla guancia. Inaspettatamente l’uomo si mosse, mise la sua mano sopra quella di Sakura e disse con voce seria
-Da quanto lo sai?-
-Un mese- rispose lei. Rossa in faccia… forse, forse aveva aspettato troppo.
-Bene- disse Sasuke, respirando con forza. Le sue guancie stavano lentamente colorandosi di rosso.
-Che ne pensi?- gli chiesa Sakura con un tono di voce così basso, che il giovane poteva seriamente pensare di essersi immaginato il quesito. Ma con quella domanda l’Uchiha sentì tutto il peso della realtà su di lui. E lo riscoprì, leggero, piacevole, felice, un figlio, un nuovo Uchiha … certo Sakura aveva accettato di perdere il suo cognome per avere solo e soltanto quello dell’uomo, ma era diverso…un figlio da Sakura era perfetto.
Allora l’attirò a se e la baciò, con forza, forse troppa, in fondo ora mai la sua era una donna incinta e doveva stare attento, ma in quel momento tutto era passato in secondo piano, c’erano solo lui, lei e il loro piccoletto.
 
 
Quella sera Sasuke prese in braccio la donna e con lei varcò la soglia della loro camera. La stese sul letto e dopo un dolce bacio si addormentò sul suo ventre leggermente rigonfio.
 
 

Che noi ci amiamo tanto, 
Ma tanto da morire 
E che qualunque cosa accada 
Noi ci vediamo a casa 
Come sarebbe bello potersi dire 
Non vedo l’ora di vederti amore 
Con una scusa o una sorpresa.

Fine.










*Angolo autrice*
Ringrazio feffuccia90 , GiuGGiolaLaMejo ,Queenala , serena4 per aver messo la storia tra le preferite e gryffindor_ery , lisetta95 tra la ricordate, a tutti voi un grazie con l'inchino *-*
La frase in blu è di Dolcenera e blablablaba tutti i diritti sono i suoi come anche quelli dei personaggi...
Detto questo... Grazie se sei arrivato a leggere fin qui ... ci vediamo alla prossima (spero xD) e si, quello scritto in modo più scuro è un Flashback (spero che si capisca)
Ho inserito la nota OOC... non so se toglierla o meno, voi che dite?
Fly.
  
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