Warnings:
implied threesome
Word
Count: 437
(FDP)
N/A:
Scritta per la missione #1 del COW-T @ maridichallenge,
prompt
indecisione.
Things you do for love
Damon
e Stefan sono in piedi di fronte a lei, quasi spalla contro spalla,
ed Elena può sentire il peso dei loro sguardi su di
sé.
È
arrivato il momento di fare una scelta, lo sa bene. Il che non rende
affatto le cose più facili, anzi, e man mano che i minuti
passano la
situazione sembra diventare sempre più irreale ed
insostenibile.
Damon
sbuffa. Stefan inizia a battere nervosamente un piede contro il
pavimento, ma l'occhiataccia di suo fratello lo convince a desistere
un paio di secondi più tardi.
Elena
continua a spostare lo sguardo dall'uno all'altro, come se potesse
davvero servire a qualcosa. Li conosce e li ama entrambi, ed
è
affezionata a loro in egual misura.
«Santo
cielo, Elena!», sbotta all'improvviso Damon. «Non
può essere così
difficile!»
«Ed
invece lo è, Damon», replica lei.
Stefan
sospira e si passa una mano tra i capelli.
«D'accordo,
è una scelta importante per te, lo comprendiamo
bene», le concede,
ignorando il verso ironico del fratello e accompagnando quella frase
con un sorriso diplomatico degno di un politico. «Ma devi
comunque
decidere, Elena. O l'uno o l'altro. Entrambi non è
possibile, lo
sai».
«Certo
che lo so», sospira la ragazza.
«E
allora scegline uno, dannazione! La festa sta quasi per cominciare e
non possiamo rimanere qui tutta la sera!», esclama il
maggiore dei
fratelli Salvatore.
Elena
vorrebbe dirgli di smetterla di dire ovvietà, invece
annuisce e
aggrotta la fronte. Il silenzio torna di nuovo a calare sulla stanza,
e quando Damon apre nuovamente la bocca per aggiungere qualche altra
colorita esortazione, Stefan gli pesta un piede per indurlo a tacere.
Mentre
i due si guardano in cagnesco, Elena fa un passo avanti verso Stefan.
È la scelta più logica, si dice. Ci ripensa
quando è a metà del
secondo passo e si volta verso Damon, che tende immediatamente le
mani verso di lei, con palese sollievo.
Ma
Elena esita ancora. Allora chiude per un attimo gli occhi e la
soluzione giusta si fa spazio tra la sua indecisione.
«Sapete
una cosa? Nessuno dei due!», esclama con determinazione.
«Chiamerò
Caroline e mi farò prestare uno dei suoi vestiti.
Sì, è la cosa
migliore», conclude con un sorriso.
E
mentre lei volta loro le spalle e va a recuperare il proprio
cellulare, i fratelli Salvatore rimangono lì impalati, al
centro
della stanza, ognuno con un vestito da sera tra le mani e in testa
l'identico quesito: perché diamine
sopportiamo tutto
questo?
Sfortunatamente
la risposta è di un'ovvietà quasi imbarazzante: perché
loro la amano, e lei ama loro. E anche perché a fine serata
potranno
adeguatamente vendicarsi strappandole di dosso quel maledetto
vestito, qualunque esso sia.