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Autore: lovewholovesyou    19/02/2012    3 recensioni
Blaine Anderson non ha mai capito perché avesse il dono di vedere gli spiriti dei morti, ed ora uno di loro aveva bisogno di lui. O forse, aveva sempre avuto bisogno di lui.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Okeeeey, ehm...
Ultimamente ho passato la giornata a morire sul divano di casa mia per colpa della febbre e ho riguardato alcune replice di Ghost Whisperer quando ho avuto questa folle idea...Non è una fan fiction, sono solo due, forse tre, capitoli per dividere questa mia creatività dovuta alla noia mortale che ho provato in questa dura settimana.
Che dire ancora....Spero vi piaccia! Non so quando riuscirò a continuare, ovviamente se piace, settimana prossima ho un paio di verifiche e di interrogazioni e non so quanto tempo libero avrò a disposizione!




Safe and Sound


1. Wait, don't you see him?


Dopo un'estenuante settimana passata tra le lenzuola del suo letto, abbattuto e sfinito dalla febbre, il giovane Blaine Anderson si era finalmente concesso di girare per casa con i ricci ancora bagnati e con un asciugamano avvolto intorno alla vita, cosa che non avrebbe dovuto fare, considerato che si trovasse in pieno inverno. Con lo stereo a palla, cominciò a canticchiare, come ogni sera, e intanto si strofinava la testa con l'asciugamano. E non aveva importanza che stesse cantando un pezzo di Michael Bublè o Do It Like A Dude,  avrebbe smesso subito perché avrebbe avuto la sensazione di essere osservato dalla ragazza, sua vicina di casa, ancora ammagliata dai pettorali ben scolpiti del giovane. Ogni sera si ripeteva la stessa scena: Blaine si avvicinava alla finestra, le faceva un occhiolino, facendo cadere a terra la ragazza con il semplice sguardo dei due occhioni verdi del ragazzo, chiudeva la tenda, indossava i soliti pantaloni in tweed grigio e una camicia a quadri con conseguente papillon e si dirigeva al bagno, riprendendo a cantare mentre si sistemava per l'ultima volta i capelli. Mentre lavorava a tempo pieno nel negozio di papillon, non a caso, la sera preferiva dedicarsi alla sua passione più grande: il canto. Per questo si era unito a un gruppo di giovani della sua età e più grandi, che ogni martedì, giovedì e venerdì sera si incontravano per cantare, come una volta faceva con il Glee Club.  Così, quella sera, sarebbe finalmente ritornato a cantare con i suoi amici e il loro insegnante dopo una settimana di astinenza totale. Al suo arrivo, si scatenavo gli ormoni della maggior parte delle ragazze, una cosa a cui lui era abituato, ma che non faceva diventare il suo punto forte. Oltretutto a lui piacevano i ragazzi. Avrebbe preferito trovare qualcuno che per una volta rimanesse abbagliato da altro di lui: di qualcosa di più interiore che esteriore, come un semplice sorriso o un bel viso. Ma per ora non aveva avuto quel tipo di fortuna.
E poi c'era il piccolo problema che Blaine teneva ben nascosto da quando aveva poco più di sei anni: la nonna era una veggente, o meglio, una specie. Era in grado di parlare con i morti. E per Blaine fu facile scoprirlo, quando vide il vicino di casa morire davanti ai suoi occhi investito da un auto e la sua anima sollevarsi, cominciando a vagare, piangendosi addosso per la disgrazia. Insomma, ancora non aveva capito però perché poi doveva sopportarsi anime e anime che durante la notte spesso lo tormentavano. Ed era una cosa che solo lui e sua nonna conoscevano.
Martedì sera, Blaine entrò nel salone delle prove che la musica non stava ancora suonando ad alto volume, e fu sorpresa di non trovare ancora nessuno, se non Will, l'istruttore.
«Will, dove sono tutti?» chiese, guardandosi intorno, credendo di aspettarsi qualche strana sorpresa.
«Penso arriveranno presto, sei in anticipo stasera.» Blaine alzò le spalle sorridendo. «Ti dispiace, devo lasciarti solo un secondo, devo consegnare dei moduli al preside, prima che mi vieti anche un corso serale per adulti del Glee.»
Non passò meno di un minuto che fece il suo ingresso Puckerman, accerchiato dalla bionda Quinn e da altre due giovani e belle donne. E proprio come Will aveva detto, una decina di minuti dopo, anche il resto dei membri del gruppo si raggruppò nella stanza, finché l'insegnante non ritornò, chiedendo a tutti di sedersi al proprio posto. Blaine vide anche entrare per ultimo Kurt Hummel, il ragazzo magrolino dalla carnagione chiara che ogni mattina passava davanti al negozio di papillon con un cappuccino in mano e salutava sorridendo Blaine. Tra loro non c'era alcun contatto se non qualche sguardo durante una canzone o mentre si incontravano per la città, ma non si erano mai fermati sul serio a parlare. Aveva sempre però pensato che Kurt avesse una particolare simpatia per come Mercedes e Rachel morivano dalle risate ogni volta che parlavano con lui. E poi, gli faceva piacere sapere che non fosse l'unico gay in quel gruppo, anche se Kurt aveva scelto di dirlo esplicitamente mentre Blaine aveva preferito che rimanesse il più segreto possibile, a causa dei mille problemi che gli aveva portato fin da piccolo. Kurt aveva gli occhi più azzurri che Blaine avesse mai visto e quando cantava o quando semplicemente guardava Blaine si accendevano in una luce abbagliante, ed era bello, bellissimo, vederlo sorridere e intanto vedere il suo viso illuminarsi di gioia. Se c'era una cosa che aveva sentito da Rachel che non riguardasse il meraviglioso fratellastro di Kurt, era che il ragazzo non aveva passato dei bei tempi al liceo: partecipare al Glee Club ed essere l'unico gay dichiarato comportava essere ricoperto di granite tutti i giorni, ritrovarsi lividi ovunque a causa dei milioni di spintoni contro gli armadietti, e far finta di nulla. Anche Blaine aveva sperimentato la stessa situazione sulla sua pelle. Ma lui era scappato, andando alla Dalton. Kurt Hummel invece aveva continuato, fiero di sé stesso.Kurt appena passò l'entrata della sala, sorrise a Blaine, come mai aveva fatto, agitando la mano in suo saluto. Blaine ricambiò, accennando un sorriso e gli fece cenno di sedersi. Ma Kurt scosse la testa. Prima che Blaine potesse capire, Mercedes si alzò dalla sedia.
«Shue, ragazzi, ma dov'è Kurt?» 
«Già, di solito è uno dei primi ad arrivare, o almeno non arriva mai così tardi.» aggiunse subito Tina, guardando anche il resto del gruppo.
«Manca anche Finn.» disse sottovoce Rachel, la ragazza attuale di Finn Hudson, fratellastro di Kurt.
«Arriveranno, o avranno avuto qualche imprevisto.» cercò di calmare la situazione Will, ma Blaine riuscì a capire ancora poco o niente. Non lo avevano visto sulla soglia della porta?
«Ragazzi, ma Kurt è lì! E' lì!» gridò lui, abbastanza confuso.
Tutti si voltarono guardandolo sconcertati. «N-non lo vedete?»
Puck cominciò a ridere. «Anderson, hai seriamente bisogno di un paio di occhiali. Mai pensato a lavorare in un'ottica?»
  
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