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Autore: Kengha    19/02/2012    4 recensioni
“Sempre insieme, eternamente divisi…“
Konoha è ora sotto il dominio di Hidan, salito al trono illegittimo dopo la morte di Asuma Sarutobi, deceduto in battaglia. Il possente Paese si deve ancora riprendere dalle perdite subite durante le crociate avvenute solo pochi anni prima.
Di giorno un uomo, un cavaliere; cacciato, eternamente esiliato, si muove all’oscuro di tutti ai confini del regno. Con un unico desiderio: la vendetta.
Un falco dalle piume d’orate che solca il cielo diurno, facendo parte di sé il vento.
Di notte, nascosta nelle foreste, una donna, una principessa; rimpiange il suo passato e maledice la maledizione e il suo artefice.
Un cervo dal pelo corvino che corre nelle foreste avvolto dall’oscurità, silenzioso come un fantasma, una presenza, un’ombra.
Una storia destinata a non aver mai un lieto fine, si sarebbe detto. Ma forse, qualcosa sta per cambiare.
Un’eclissi: una speranza. Vedremo la storia di questo amore impossibile direttamente dagli occhi di un ragazzino che, incontrato il cavaliere dell’ombra e il suo falco dalle ali d’orate, deciderà di aiutare i due amanti così da poter rompere la maledizione. E alla fine, questo ragazzino si dimostrerà essere…
(Ispirato al film Lady Hawke)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Shikamaru Nara, Sorpresa, Temari, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Memories'
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TSUNADE

Mi strappo una manica della maglia e gliela porgo, mi ringrazia con un filo di voce e delicatamente avvolge la stoffa attorno la testa del grande rapace. Ho sentito che si usa farlo per tranquillizzare l’animale, ed in effetti sembra funzionare visto che mi sembra già più tranquillo nonostante il grande dolore che credo stia provando.
-Guarirai, guarirai molto presto… vedrai.- ripete queste parole, probabilmente incoraggiandolo oppure credendoci davvero con tutto il cuore, guardo l’espressione un po’ perplesso… come può il legame fra uomo ed animale essere tanto profondo? Ma nonostante mi interrogo su questo provo compassione per Shikamaru, è evidente che stia soffrendo.
Improvvisamente il Capitano si alza e mi viene incontro con il falco tra le braccia:
-Prendilo e cerca aiuto. Sei l’unico che può salvarlo.- mi ordina mentre si avvicina a grandi falcate, nel frattempo io indietreggio.
-Ma il poverino è spacciato, signore…- provo, tentando di farlo desistere. Mi prende improvvisamente per la maglia, un’espressione adirata in volto. Le mie parole lo han fatto innervosire non poco, evidentemente.
-Non dirlo neppure per scherzo! Monta a cavallo e cavalca ad Est fino a quando non trovi un castello diroccato. È abitato da una donna di nome Tsunade, una ex dama di Re Asuma. Portalo da lei e dille che ti manda Shikamaru, saprà aiutarti.-
-Ma signore io…-
-Và! Ho detto.- urla secco e decido non sia più il caso di obbiettare. Prendo il falco tra le braccia e monto a cavallo, lui da due pacche sul garrese dell’equino e questo inizia subito a galoppare. Incerto, all’inizio, tiro poco le redini e mi rendo conto che basta davvero un minimo movimento per farmi ubbidire: non sarà troppo difficile cavalcarlo.
Mentre proseguo per la direzione indicata ripenso a delle parole che gli ho sentito pronunciare nel preciso istante in cui Douglas ha preso la sua corsa “Vedi di non fallire, ti affido la mia vita”.
Chissà cosa vorranno dire.

Arrivo al castello che il sole sta per tramontare, è un luogo desolato ed anche abbastanza inquietante. Non c’è nessuno, sembra abbandonato. Faccio fermare lo stallone e osservo dal basso il grande palazzo.
-Ehy! C’è nessuno? Rispondete!- chiamo più volte, attendendo la risposta di questa misteriosa donna, una dama della quale non ho mai sentito parlare.
Lentamente si affaccia una signora bionda, non particolarmente alta ma molto magra e con seno estremamente prosperoso: cosa che si nota nono stante la considerevole distanza.
-Che vuoi, ragazzo?-
-Mi è stato detto di portarti quest’uccello. È stato ferito durante un’imboscata. Sei l’unica che può aiutarmi.-
-Grandioso! Capitano di rado queste occasioni! Portalo dentro, lo cucineremo per cena. Ci sarà da banchettare, te lo garantisco! Dovrei avere anche del sakè, sì di sicuro sarà una serata con i fiocchi. Sali ragazzo!- esclama tutto ciò molto entusiasmata, è chiaro sia una tipa alla quale piace fare baldoria… ma deve capire che qui non posso scherzare.
-Mia signora, non possiamo mangiare quest’uccello. Non è un falco qualunque… è il falco di Shikamaru!- le rivelo, dopo aver riflettuto qualche istante su cosa dire.
Noto la sua espressione farsi improvvisamente preoccupata –Portalo dentro! Presto, non c’è tempo da perdere.-
si allontana dalla sporgenza e poco dopo vedo la porta principale aprirsi, ha già sceso le scale ed è venuta da me. Strano come il suo interesse sia completamente cambiato non appena ha scoperto il padrone del falco.
-Andiamo, sbrigati. Corri di sopra, non c’è tempo da perdere!- inizia a salire le scale a passo spedito, sembra aver molta fretta. Ora che la guardo bene mi rendo conto che non mi ero sbagliato: nonostante la voce un po’ anziana e consumata l’aspetto di questa donna è pari a quello di una ragazzina, una cosa impressionante.
Mi conduce all’interno del castello e poi mi fa posare l’uccello del mio signore su un letto all’interno di una stanza leggermente più isolata rispetto le altre. Mi invita ad uscire e poi chiude attentamente la porta a chiave.
-Non ti azzardare ad entrare prima di domattina. Sono stata chiara?- mi guarda con aria seria e dal suo sguardo determinato mi rendo conto che non è il tipo con il quale si può scherzare.
-Sì signora…- biascico, incerto.
-Bene, vedo che c’intendiamo.- mi sorride benevola, sembra aver cambiato di nuovo umore. Un po’ lunatica la tipa, qui.
-Sali al piano di sopra, la prima stanza a sinistra… ci sono una serie di creme ed unguenti prendimi il barattolo con l’etichetta gialla.-
-Sì.- mi allontano rapidamente su per le scale anche se, non appena svoltato l’angolo di certo non proseguo verso la stanza. Sento i suoi passi allontanarsi e da una finestra controllo che si sia allontanata, sta correndo per il giardino, evidentemente in cerca di qualcosa… inoltre mi accorgo appena che il sole è tramontato. Scendo nuovamente le scale fino a ritrovarmi di nuovo davanti la stanza dove si trova il falco, ha chiuso tutto a chiave come stesse nascondendo qualcosa… qualcosa d’importante. La situazione mi pareva strana già da parecchio, a dire il vero, già dalla prima notte passata con il mio padrone. Se qui dentro ci sarà il modo di scoprire la verità a costo di ritrovarmi pieno di lividi e con la faccia gonfia per le sberle io aprirò questa porta e controllerò.
Mi ricordo improvvisamente del lucchetto e mi guardo intorno fra i numerosi scaffali fin quando non trovo ciò che mi serve: un coltello. Con le mia abilità di scassinatore sarà un giochetto forzare quella vecchia chiusura arrugginita!
Infatti mi bastano poche manovre e il lucchetto cede, mi metto il pugnale in tasca nel caso dovesse servirmi nuovamente più tardi ed apro lentamente la porta di legno che cigola durante il suo avanzamento.
La chiudo dietro le mie spalle e una volta dentro la stanza, illuminata soltanto da poche candele, mi rendo conto di non esser solo, un altro essere umano è lì con me: una donna con l’esattezza. La stessa donna delle sere precedenti.
È allungata nel letto, coperta di solo una coperta, esattamente nel posto dove si trovava il falco poco prima e con una freccia, la stessa freccia, conficcata nel petto poco sopra i seni. Mi volto e faccio per uscire ma la sua voce mi arresta.
-Shikamaru sta…- biascica debolmente e subito capisco che voglia essere tranquillizzata
-Sta bene, signora. Molto bene. C’è stata una terribile battaglia e nonostante abbia combattuto coraggiosamente il falco è stato ferito. Lo sai, non è vero?- domando alla fine, mentre mi avvicino a lei, lentamente ed incerto.
-Sì…-
-Ma tu sei vera, o sei uno spirito?- domando quando ormai sono a pochi passi da lei. Senza l’ombra di dubbio è la creatura più bella che abbia mai visto.
Non fa in tempo a rispondermi che dietro di me compare Tsunade.
-Ma che diavolo…- impreca non appena mi vede nella stanza, poi però guarda me e la ragazza, poi di nuovo me.
-Fuori di qui! Esci subito, ragazzo.- mi dice due volte spingendomi fuori. Io mi accascio davanti la porta, incredulo e spaventato di ciò che sta per succedere.
Aspetto silenziosamente, con le mani alla testa, la luna illumina in maniera sinistra il castello… sembra essere anche lei in attesa. In lontananza, nella prateria, vedo una figura muoversi monotona… in tondo e per la prima volta giurerei di sapere di chi si tratti e garantirei che lui stia provando il dolore peggiore.
Troppe cose mi sono accadute e troppo rapidamente, forse son incapace di reggere un simile peso. Ma il capitano Shikamaru pensa davvero che io sia la sua ultima speranza. La loro ultima speranza.
Mi sto ancora interrogando quando dalla stanza alle mie spalle proviene un urlo straziato. È finita.

____________________-L'angolo di Dolly-_____________________________
E finalmente sono riuscita ad aggiornare con questo capitolo piuttosto breve ma complicato. Le fan del film avranno notato che qui ho ripreso moltissimo dalla scena originale, anche i dialoghi sono abbastanza fedeli. Questo perché per quanto corto è stato il capitolo più complesso che finora abbia scritto... tuttavia possiamo considerarlo di "transizione" anche perché sarà il prossimo uno dei più importanti di tutta la storia. 
A presto
Besos
   
 
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