Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: CHALLENGE_ACCEPTED    19/02/2012    1 recensioni
Kurt vive a Lima da diciotto anni, e non ha mai conosciuto una persona così interessante e simpatica come quel ragazzo. Con la scusa delle ripetizioni riesce a diventare un suo amico, accaparrandosi un ruolo importante nella sua vita.
Sembra perfetto per lui, ma per quanto le cose possono andare così bene?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Americano

 

 

 

stava per iniziare un nuovo noiosissimo anno. Kurt cercò di non pensarci, per evitare di deprimersi ancora prima di aver varcato la soglia del liceo McKinley. Aveva scaricato da Internet il programma del primo giorno di scuola: aveva letteratura, due ore di matematica, un’ ora di ginnastica, calcolo e infine spagnolo insieme al professor Schuester.

Già sapeva che l’ ora più leggera sarebbe stata l’ ultima. Come inizio non era certo dei migliori.

Si avviò verso la scuola, pregando di fare un piccolo incidente, di rimanere bloccato o di essere la vittima di un attacco alieno. Ma non accadde niente e in meno di un quarto d’ora si ritrovò nel parcheggio del liceo.

Ancora prima di entrare incontrò Rachel e Mercedes. Entrarono insieme, ma subito constatarono che avevano solo l’ ora di calcolo tutti e tre insieme, mentre a matematica era in classe con Rachel.

________________________________________________________________________________

La giornata passò molto lentamente, e Kurt fu costretto a rispondere a mille domande che si assomigliavano tutte: come sono andate le vacanze? Avete fatto i compiti? Avete letto qualche libro? Vi siete riposati?   

Si stupì di quanto i professori fossero meccanici. “Forse sono dei saiborg con delle domande prestabilite che… ma che sto pensando?”

L’ ultima ora fu veramente un sollievo. Il professor Schue cercava goffamente di formulare delle frasi in uno spagnolo quasi corretto. Cinque minuti dopo l’ inizio della lezione, qualcuno bussò flebilmente, poi si affacciò un ragazzo moro, il quale si avvicinò con impaccio alla cattedra.

La classe era ammutolita per la curiosità. Il ragazzo X, così lo soprannominò Kurt finché non conobbe il suo nome, parava pianissimo, la sua voce era praticamente un sibilo, per non farsi sentire. Schuester disse qualcosa poi si rivolse al resto della classe.

-Ok, chicos! –disse con tono allegro l’ insegnante –Lui è Blaine Anderson, un nostro nuovo acquisto. –scherzò dando una pacca sulla spalla destra del “nuovo acquisto”.  –Blaine, siediti pure accanto a… -guardò i posti vuoti per decidere –A Kurt. –

Blaine guardò in giro per la classe, in cerca di un aiuto per capire chi fosse Kurt, finché non vide che c’era un solo posto vuoto.

Kurt abbozzò un accenno di sorriso: il nuovo ragazzo gli ispirava simpatia, in più non si poteva dire che fosse male…                                                                                                                                                                                                                         -Ciao, sono Kurt, piacere. Sei nuovo della scuola? Come ti trovi? –disse il soprano tutto d’ un fiato. Era risaputo quanto Kurt parlasse veloce, ma non si era mai reso conto di quanto potesse essere difficile capirlo; almeno fino a quel momento.

Il moro sorrise e disse –Sono Blaine. – allungò la mano e Kurt la strinse con forza. Solo dopo si ricordò di avere fatto delle domande, le quali erano state ignorate completamente.

“Due sono le opzioni: o è scemo, o è maleducato. O entrambe” pensò Hummel cercando di ricordarsi il suo cognome. –Blaine Anderson, giusto? –chiese con incertezza.

In verità, Kurt aveva pronunciato il suo nome “all’ inglese” cioè aveva detto Endersen, così Blaine intervenne con una correzione –Si pronuncia Andàrson.- poi divenne improvvisamente tutto rosso e aggiunse. –Sorry… -

Sembrava sinceramente imbarazzato, così spostò lo sguardo davanti a sé e finse di ascoltare con attenzione una lezione completamente sgrammaticata sui verbi regolari e le loro coniugazioni.

Intanto Kurt si accorse che c’era qualcosa di strano in quella parola: nella sua mente rimbombava una lettera. Il suono era martellante.

RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

Era stranito ed imbarazzato allo stesso tempo. Imbarazzato perché il campo visivo del suo compagno rimaneva forzatamente spostato verso la cattedra

- Allora ragazzi, prendete appunti, por favor: il passato remoto del verbo cadere è yo cales… - disse il professore.

Kurt stava prendendo appunti, a differenza di Blaine che non aveva nemmeno un foglio davanti.

Il soprano stava per scrivere ciò che aveva detto Schuester, quando sentì una voce sussurrargli all’ orecchio –Yo caì. –Kurt sussultò, e vide Blaine che proteso verso il suo quaderno.                                                                                            

Schuester, avendo sentito la correzione che aveva fatto Blaine, si fermò di colpo mentre le sue guance s’ imporporavano.

-Come hai detto? –chiese Kurt, non appena il professore ebbe ricominciato.   –Ho detto: yo caì. Il professore ha sbagliato. –non ci volle molto per crederci: era risaputo che Schuester non sapesse effettivamente lo spagnolo, infatti Santana aveva abbandonato il corso, dedicandosi ad economia domestica.

Poi un’ idea brillò nella mente di Kurt.                                                                                                                    –Da dove vieni? –domandò inclinando la testa.                                                                                                       –Puerto Rico. –Blaine sorrise  -Ecco perché prima non ti ho risposto, perché non aveva capito bene che avevi detto. –il suo compagno di banco sorrise e chiese scusa, provando a parlare il più lentamente possibile.

-Come mai non c’era nessuno accanto a te? –chiese candidamente il nuovo arrivato. –Ecco… diciamo che prevalgono due motivi. Il primo: sono gay. –Kurt guardò il ragazzo, sperando che non se la prendesse, o che non chiedesse al professore cambiare posto.                                                                                                                    Non ci fu nessuna reazione.

-Secondo: -continuò –faccio parte del Glee Club. -                                                                                          Blaine spalancò gli occhi e chiese quasi con paura –Qué? – a questa domanda Kurt scoppiò a ridere. –E’ il coro della scuola! –Blaine si rilassò impercettibilmente.

-Credevo che fosse quasi una setta satanica. –confessò Blaine.                                                                           –Ho la faccia da satanista? –chiese Kurt fingendosi offeso. –No! –si affrettò a dire Blaine –Però mi stavi dicendo perché non c’era nessuno accanto a te, così ho pensato che fossi un tipo strano o pericoloso… -Kurt sorrise poi colse l’ occasione e chiese –Senti, Blaine Andàrson… ho detto bene? –Blaine annuì –Potresti entrare anche tu nel Glee. Nel coro, non nella setta… per quella ci vorrà un po’ più di tempo, mi dispiace. – il moro rise.

Kurt non sapeva nemmeno se fosse capace di cantare, ma non aveva molta importanza, lo voleva nel Glee, anche perché i membri scarseggiavano e la loro presenza alle competizioni era sempre da discutere.

-Mi piacerebbe! –esultò Blaine –Adoro cantare, solo che non ho mai cantato in un coro. –quel ragazzo era la manna divina.

-Che musica ascolti? –chiese Kurt, interessato. –Mi piace Pink, ha stile; ma la mia cantante preferita è sicuramente Katy Perry. – a queste parole, Kurt risentì quel suono rimbombargli nella scatola cranica.

RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

Proprio in quel momento suonò la campanella.                                                                                                        –Allora, Blaine domani vieni a fare l’ audizione, d’ accordo? –il ragazzo annuì, guardando con disappunto la differenza di altezza tra lui e l’ altro ragazzo. Arrivarono al parcheggio, e quando furono sul punto di separarsi Blaine gli stampò un sonoro bacio sulla guancia.

Kurt spalancò gli occhi, rimanendo fermo davanti alla sua macchina. Poi sospirò e si disse “Già… gli ispanici molte volte si salutano così…”

 

_____________________________________________________________________

 

Buongiorno a tutti!

Spero vi sia piaciuta. È la prima long fic che pubblico, perciò siate clementi.

Fatemi sapere cosa ne pensate!  Grazie per aver letto.

<3 Margy  <3

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: CHALLENGE_ACCEPTED