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Autore: Il_Bardo    19/02/2012    0 recensioni
Quercea, terra vasta e fertile, idilliaci paesaggi, amene colline e bianche pianure.
I regni di Quercea ospitavano fin dai tempi antichi la civiltà delle Driadi, che vivevano nel silenzio della natura assieme alle civiltà umane, in numerosi villaggi e corti disseminati su tutta la penisola. Shyawdra, una ragazza umana fin da piccola abituata alla polvere sul viso e al duro lavoro di servitrice, scoprirà come la sua vita e il suo destino saranno indissolubilmente legati a quello dei regni di Quercea, minacciati dal timore e l'odio che l'umanità ha per il diverso può partorire...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli Equinauti volavano alti nell'immenso cielo terso e limpido che sovrastava i regni Quercea.
Da tempo immemore in passato, la fiorente civiltà delle Driadi di Quercea conviveva pacificamente e in silenzio con gli umani.
Mai viste, mai sentite, mai conosciute, ma erano lì.
Nei folti boschi di conifere o nelle amene praterie, Quercea era un grande regno, una grande penisola fiorente da millenni, che gettava lo sguardo sul mar Zefiro che l'abbracciava.
Terre idilliache, abitate da driadi, che si mescolavano al sibilo della vita selvaggia del mondo, osservando con innocente curiosità gli uomini, tanto diversi, ma molto simili a loro, lasciandosi mostrare solo ai più puri d'animo e gentili.
Molte erano le leggende delle popolazioni dei villaggi sparsi come stelle nel cielo notturno ovunque a Quercea, pochi erano coloro che dicevano di averle viste.
Le driadi custodivano con esse l'essenza della natura, conoscevano la vita, il suo lento crescere e magie e incantesimi che traevano forza dalla natura stessa che spesso lasciavano a disposizione delle genti.
Man mano con i decenni, gli umani iniziarono però a temerle, temere quel potere e quelle capacità magiche, a loro mai rese note, fino a che la civiltà umana  non iniziò a dare cenni di timore e odio nei loro confronti.
Innumerevoli erano le riunioni dei nobili e dei re delle varie provincie, per discutere su come sopraffare le driadi, fino a pensare stupidamente, che distruggendo e abusando delle risorse che la natura metteva loro a disposizione,  avrebbero indebolito anche le Driadi stesse, fino a poterle schiavizzare e conquistare ogni loro conoscenza, fino all'essenza stessa che le capacitava di eseguire incantesimi e arti magiche.
Iniziarono così, i Dieci anni dell'Avvizzimento, dove gli umani iniziarono a distruggere i paesaggi, a sfruttare senza ritegno la natura che li circondava, che non aveva più modo di sostentarli, iniziando a morire. Quei paesaggi incantati e fertili si stavano trasformando in lande secche e povere.
La diversità, il timore verso il diverso, la sete del potere e il conquistarlo in modo sbagliato, per proteggere ciò che si ha a cuore, avrebbe distrutto i fertili regni di Quercea, fino a Quercea stessa.
Ma questa storia inizia, quando le popolazioni umane di Quercea stavano ancora iniziando a cospirare contro le driadi.
Questa, è la storia di Shyawdra, una ragazza umana, cui vita e destino erano intracciati indissolubilmente al destino di Quercea...
  
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