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Autore: Jerk and Bitch    19/02/2012    5 recensioni
Per riportare l’ordine nell’ormai irrimediabile anarchia causata dai Winchester negli equilibri di vita e morte, Death prende una drastica decisione: intervenire personalmente nel passato, modificando gli eventi. Le conseguenze riscrivono l’intera esistenza di Dean e Sam, creando una realtà alternativa in cui i due fratelli sono cresciuti vivendo una vita normale, completamente ignari dell’esistenza del soprannaturale. A 32 anni, Dean vive con sua moglie e i suoi due bambini, sereno seppur con il ricordo doloroso di suo fratello, morto quattro anni prima. Ma lo spirito di Sam, dilaniato dai ricordi della sua vera vita, ora vaga nel tormento. E mentre Dean, tra déjà-vu e ombre del passato, scopre l’esistenza di un mondo fatto di fantasmi, medium e cacciatori, qualcuno si sta muovendo in segreto per rimettere ogni cosa al suo posto.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Settima stagione
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Cos all of the stars are fading away

Just try not to worry, you'll see them some day

We're all of us stars, we're fading away

Just try not to worry, you'll see us some day

(Stop crying your heart out – Oasis)






“Stai diventando pigro, fratellone.”

Michael non sollevò neppure lo sguardo, rannicchiandosi maggiormente nella gelida aura di Lucifer; il ghiaccio dell’essenza di questi soffocava le fiamme della sua, nascondendolo agli attacchi dell’Inferno.

Giacevano così da un’eternità, le ferite che si erano inferti nel corso dei millenni che lentamente guarivano, quando Michael lo allontanò.

“Cosa?” domandò Helel, contrariato, attirandolo nuovamente a sé.

Il Principe dei Serafini non protestò, affondando nel suo abbraccio con un grato sospiro. “Il Purgatorio, qualcuno l’ha aperto.”

“Quella landa desolata?!” esclamò l’altro. “Perché mai?”

“Le anime,” rispose lui, blando.

Il minore si strinse nelle spalle, confuso. “I figli di Eve? Ma…”

“Sono carburante, non capisci?” tagliò corto Michael, esasperato.

Socchiuse le palpebre, frastornato dall’eco di una tale esplosione. Come poteva Lucifer non essersi reso conto di nulla? Era stata la caduta a recidere per sempre il legame con la loro casa e i loro fratelli, oppure l’Inferno? Sarebbe presto accaduto anche a lui?

Le ali di Lucifer si avvolsero intorno al suo corpo, sollecite e delicate. Una piuma gli solleticò la guancia, e Michael sorrise: suo fratello poteva essere ormai sordo alla voce del Paradiso, ma non lo era di certo alla sua.

“Credi che qualcuno di noi possa averlo fatto?” chiese la Stella del Mattino.

“Il potere è potere. Non è poi molto diverso dal sangue di demone che bevevi tu,” ribatté il maggiore, senz’alcuna acredine, le sue parole una mera costatazione dei fatti.

Lucifer gli sfiorò la fronte, deciso a far scomparire la linea dura fra le sue sopracciglia. “Chi? Raphael?”

“Può darsi,” considerò Michael, sovrappensiero. “Chiunque sia, ne ha prese milioni.”

Il minore si interruppe. “È quindi onnipotente,” mormorò, pieno di meraviglia.

Le labbra dell’altro si piegarono in un freddo sorriso. “Crede di esserlo,” corresse.

“Cosa vuoi dire?”

Michael lasciò vagare a lungo lo sguardo, come cercando la risposta migliore. “Immagina tutte quelle creature nella testa, ognuna con la propria voce,” cominciò, allontanandosi di nuovo. “Non è lui ad avere il controllo, non veramente.”

Cadde il silenzio. Denso, teso, assordante. Fu Lucifer a romperlo. “Vorresti essere lì, vero?” chiese, in un sussurro.

Le dita di Michael si strinsero attorno al suo polso, calde e rassicuranti.

Non c’è altro posto in cui vorrei essere.

“La cosa non ci riguarda, Lucifer.”

Chiuse gli occhi, per impedire a suo fratello di leggervi tutti i suoi dubbi.

La cosa non ci riguarda, aveva assicurato, ed era vero. Voleva che lo fosse. Eppure, la sua mente ruotava intorno a un pensiero fisso: il Purgatorio era stato aperto, c’era un nuovo sceriffo in città, onnipotente e senza controllo. Un essere che avrebbe potuto estirpare con facilità qualsiasi forma di vita dall’Universo, se solo l’avesse ritenuto opportuno. Quanti dei suoi fratelli l’avrebbero seguito?

Senza dubbio, moltissimi. Vivono per eseguire gli ordini.

“Sono nato per servire, sono orgoglioso di servire!”

Parole pronunciate un migliaio di anni fa, quando ancora la lealtà nei confronti di suo Padre e il bisogno di dimostrarsi un buon figlio contavano più di ogni altra cosa. Cos’era cambiato da allora? Cosa lo aveva cambiato? L’Inferno, certo, ma non era solo questo, se ne rendeva conto; in fondo, gli era occorso moltissimo per accettare che la sua caduta non fosse parte di un disegno molto più complesso o la giusta punizione per i suoi errori. La verità era che solo l’amore di Lucifer gli aveva finalmente aperto gli occhi. Non sapeva ancora se vi fosse o meno un disegno, se il destino di ognuno di loro fosse immutabile e scritto, sapeva soltanto che non voleva più essere parte del copione. Non voleva più recitare per un Dio pronto a qualsiasi sacrificio pur di mettere in scena la sua pièce.

Il senso di colpa non l’avrebbe mai abbandonato, ne era consapevole. Non per suo Padre, non più. Era il soldato dentro di lui che non poteva assolversi: aveva lasciato scoperta la sua guarnigione, e qualcuno ne aveva approfittato. Il Purgatorio era sempre stato una sua responsabilità, suo dovere era stato custodire quelle anime[1]. Se fosse rimasto al suo posto, niente di tutto questo sarebbe accaduto. Tuttavia, non era la sua defezione forzata ad angustiarlo, quanto piuttosto la gratitudine che provava in quel momento. Amava i suoi fratelli, li amava. Quando Dio aveva ripudiato i suoi figli e questi si erano rivolti a lui, lividi e smarriti, li aveva accolti nella propria luce, che ormai sola risplendeva nei Cieli. Li aveva protetti e guidati, ed era questo che avrebbe dovuto desiderare anche adesso: tenere salda la loro fede, morire con loro, se necessario. Eppure, non poteva. Michael aveva ritrovato la sua luce, il resto non contava.

Si abbandonò ancora contro Lucifer, ma non venne accolto dal benigno abbraccio del gelo. Fiamme tormentose laceravano la sua essenza e lambivano le sue ali. Una bianca cortina scese a coprirgli la vista. Tutto bruciava.

Delle voci riempirono l’aria, urgenti e agitate. Non distingueva parola alcuna, al di sopra del rombo nella sua testa. L’intonazione gli era però familiare: si trattava di suppliche, preghiere.

No, non qui...

Dal lontano istante in cui lui e Lucifer avevano smesso di lottare, l’Inferno era sempre stato freddo, oscurità, silenzio. Pace.

“Michael!” Lucifer gli strinse la spalla, e il dolore lo riportò alla realtà. Il sibilo di suo fratello gli disse che il breve contatto aveva ferito entrambi. Lucifer non lasciò la presa.

“Non ti vedo,” ansimò Michael.

“Ma chi odia il suo fratello è nelle tenebre e cammina nelle tenebre e non sa ov’egli vada, perché le tenebre gli hanno accecato gli occhi[2],” gli fecero eco le voci, salmodianti.

“Non andare. Ti prego, non abbandonarmi di nuovo, Michael, non potrei sopportarlo.”

Lacrime di ghiaccio piovvero su di lui. Suo fratello piangeva.

Michael sollevò una mano, insicuro, e Lucifer la guidò alla propria guancia. Le sue dita erano incandescenti contro la pelle polare dell’altro, e vi disegnarono un piccolo solco. Era l’unica promessa che Michael potesse fargli, in quel momento.

“Non guarirla finché...”

Venne trascinato a fondo.

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1. Secondo Sant'Anselmo, il Principe della milizia celeste è onnipotente in Purgatorio, per decisione di Dio, ed è custode delle anime che ivi risiedono.

2. I Giovanni 2,11. Bibbia di Re Giacomo.


Note: Lo splendido disegno è opera della bravissima Vahly, che questa volta si è proprio superata, partorendo ben TRE capolavori!

Ti vogliamo bene, Clo <3

   
 
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