Quanti passi, sofferenze mie
portarono al regno di solitudine?
Incontrando te, oscura immagine
lontano da ogni beatitudine.
Raggiungendo l'orizzonte, un sole nero
ricoperto di nubi, un velo mero
icono d'un animo mai fiero:
un uccello che ha perso di vista il cielo.
senza meta, senza scopo
riposo con te in questo luogo
senza quiete, senza affanno
condivido con te ogni mio anno.
Queste mie mani pugnalano il cuore
rinnovano il fuoco del mio dolore
persa è la gioia, perso è l'ardore
questi miei occhi non cercan più amore.
E tu testimone, del tetro canto
senza orgoglio, e senza vanto
il viso rigato da un nero pianto
tu che sei l'ombra del mio rimpianto.