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Autore: Lady Anael    20/02/2012    3 recensioni
Un'abbondante nevicata darà un'inaspettata svolta alle vite di Dean e Castiel....
My first Destiel!!! Siate clementi!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le eccessive nevicate di questi giorni mi hanno decisamente fatto male....

Dedicata to my friend Funny_Fun, che non vedo da un po' nel fandom!!!

 

 

 

 

 

 

Neve.

Da quanto tempo Dean non vedeva la neve?

Fece uno sforzo per ricordarselo, ma proprio non gli tornava alla mente. Non che nel South Dakota nevicasse gran che, eppure c'erano stati anni in cui una bianca coperta gelata aveva ricoperto le case ed i viali della città.

Bevve un'ampio sorso dalla bottiglia di birra che teneva in mano ed alzò gli occhi al cielo. Guardare i piccoli fiocchi scendere pigramente dal cielo gli diede una strana sensazione di vertigine, costringendolo a depositare la bottiglia sulla cassettiera di legno accanto alla porta e ad uscire nella fredda aria di febbraio.

Mosse alcuni incerti passi sul portico, osservando il cortile dell'officina di Bobby. Si appoggiò ad una delle colonne e reclinò il capo.

Molti sentimenti contrastanti si scuotevano nel suo animo, rabbia, tristezza, angoscia, solitudine. Da troppo tempo non si concedeva un istante di felicità e spensieratezza. In fin dei conti non c'era mai stato spazio per la gioia, nella sua vita. Aveva sempre vissuto sulla strada, sballottato da uno squallido motel all'altro, e l'unica parvenza di famiglia che aveva mai avuto si era dissolta in una nuvola di fumo quando aveva scelto di cancellare ogni ricordo di se dalla memoria di Lisa e Ben.

Allungò una mano, lasciando che alcuni fiocchi si depositarono su di essa, poi la ritrasse, osservandoli sciogliersi lentamente sul suo palmo.

Un rumore alle sue spalle lo fece sobbalzare e voltare di scatto.

“Cazzo, Cass!” esclamò trovandosi a fissare i profondi occhi blu dell'angelo “Ti diverti proprio a farmi spaventare!”

“Scusa” mormorò lui chinando il capo.

“C'è qualche problema?” chiese Dean inarcando un sopracciglio.

L'angelo mosse alcuni passi verso il limitare del portico e fissò il cielo scuro della notte.

“No, ti ho visto pensieroso... Mi sembravi... triste” mormorò.

“Triste? Scherzi!” minimizzò Dean “Semplicemente osservavo la neve. É un bel po' che non ne vedo così tanta” disse indicando il manto bianco intorno a loro “Scommetto che su da voi non nevica mai!”

Castiel scosse il capo.

“No, mai. Però è davvero un bello spettacolo” sussurrò.

Il cacciatore gli rivolse un'occhiata inquisitrice.

“Vuoi dirmi che non hai mai visto la neve?” chiese perplesso.

“E' la prima volta” ammise l'angelo.

Per un'istante nessuno si mosse, poi Dean si infilò rapido in casa, fuoriuscendone dopo alcuni minuti con un paio di guanti ed una sciarpa in mano.

“Metti questi” disse a Castiel, porgendoglieli.

“Io non percepisco il freddo” tentò di controbattere, ma lo sguardo di Dean non lasciava molto spazio per ribellarsi.

Il giovane mosse alcuni passi nella neve fresca, sprofondando fino alle caviglie, poi si voltò ad osservare l'altro, immobile sotto al portico.

“Che fai, non vieni?” chiese abbozzando un sorrisetto.

Castiel si mosse goffo, in mezzo alla neve, camminando con circospezione.

“Allora che te ne pare?” chiese Dean

“E' strano...” mormorò incerto.

“Cosa c'è di strano? E' neve!”

Fece scorrere le dita sulla neve ferma sulla recinzione del deposito rabbrividendo al freddo contatto, poi tornò a rivolgere la sua attenzione all'angelo. Fece per parlare, ma le parole morirono sulle sue labbra.

Castiel aveva alzato il viso verso il cielo, lasciando che i piccoli fiocchi si depositassero su di lui, le braccia allargate e le labbra leggermente dischiuse. La neve si depositava leggera sui suoi capelli neri e sui suoi vestiti e per un'istante, il giovane cacciatore pensò che fosse lo spettacolo più bello che avesse mai visto. La semplicità e l'innocenza dei gesti di Castiel riuscivano sempre a spiazzarlo.

Sentendosi osservato, si voltò verso di lui ed un timido sorriso fece capolino sulle sue labbra.

“Mio Padre riesce sempre a stupirmi con le Sue creazioni” mormorò, ma Dean era già lontano.

Si era spostato, rapido, verso il campo al di la della recinzione e stava camminando nella neve alta, che gli arrivava alle ginocchia, inzuppando i jeans sottili.

Scomparve e riapparve pochi metri avanti a lui, nel punto in cui il campo degradava in un piccolo boschetto e si perse ad ammirare i grandi pini completamente imbiancati e la suggestiva luce che la neve conferiva al paesaggio invernale.

D'improvviso qualcosa lo colpì alla schiena e Castiel si voltò di scatto, rivolgendo al giovane uno sguardo perplesso.

Per tutta risposta, Dean si chinò, afferrò una manciata di neve, la pressò con cura tra le mani e gliela scagliò contro.

“Mai fatto a palle di neve?” chiese con un sorrisetto beffardo mentre l'angelo osservava la macchia di umido rimasta sul suo trench.

“Direi di no” rispose serio “Ma posso sempre imparare” concluse sorridendo a sua volta.

Come due semplici ragazzini, presero a rincorrersi sulla neve fresca, cercando di colpirsi vicendevolmente con quelle inoffensive ed improvvisate armi.

Ridevano, ridevano come non avevano mai fatto nella loro vita, schernendosi sulla reciproca carente mira, spintonandosi con gentilezza.

Dean corse verso l'angelo, nascondendo dietro alle spalle un palla di neve di ragguardevoli dimensioni, afferrò il soprabito di Castiel e lo colpì dritto al petto. Lui, sorpreso dall'inatteso attacco, si ritrasse, facendo sbilanciare il giovane che finì a terra, trascinandosi dietro il compagno di giochi.

Caddero sulla neve soffice, l'uno addosso all'altro, sempre senza smettere di ridere, fingendo di lottare e colpendosi delicatamente. La risata di Dean si spense sulle sue labbra non appena i suoi occhi incontrarono il blu profondo di quelli di Castiel, ed una strana ed inconsueta sensazione si fece strada verso di lui.

Rimasero per un'istante così, immobili, il peso dell'angelo completamente sul suo corpo, sostenuto unicamente dai suoi gomiti che poggiavano sulla neve, i loro volti separati solo da pochi centimetri.

Il suo respiro si fece irregolare ed il suo cuore perse un battito nel momento in cui Castiel poggiò una mano sulla sua guancia, fissandolo intensamente.

Mai era stato così vicino ad un'uomo e mai avrebbe pensato che lo sarebbe stato con Castiel, però stranamente la cosa non lo infastidì, anzi, regalò al suo cuore un misto di pace ed eccitazione mai provate.

“Mi piace fare a palle di neve con te” sussurrò l'angelo senza mai perdere il contatto con i suoi occhi e facendo scorrere lievemente le dita sul suo volto.

“Anche a me piace, soprattutto perché riesco a batterti almeno in quello” rispose lui scherzoso, quasi sottovoce.

“E poi” continuò Castiel “E' bello vederti ridere, i tuoi occhi si illuminano e diventi ancora più...”

Si interruppe lasciando la frase in sospeso, indeciso se esprimere il suo pensiero o mantenerlo celato.

“Ancora più.. cosa?” incalzò Dean, non riuscendo a trattenere un sorrisetto malizioso.

“Ancora più bello” sussurrò come se si sentisse in colpa per la sua affermazione.

Il giovane sgranò gli occhi. Era impazzito oppure il suo angelo gli aveva appena detto di trovarlo bello. D'improvviso ogni pensiero, ogni dubbio e preoccupazione della sua vita vennero spazzati via da un'unico incalzante pensiero. Voleva baciarlo.

Sollevò appena il capo da terra, chiudendo l'esigua distanza tra i loro volti, e appoggiò cautamente le labbra su quelle di Castiel. Il bacio durò un solo istante, ma fu l'istante più intenso di tutta la sua vita.

“Scusa...” mormorò imbarazzato quando le loro labbra si separarono, ma l'angelo non si dette la pena di rispondere, tuffandosi nuovamente su di lui.

Anche il freddo della neve scomparve, rimpiazzato dal calore emanato dai loro corpi, e l'unica cosa su cui il giovane cacciatore riusci a focalizzarsi furono il sapore delle labbra dell'angelo che si mescolava con il suo.

Nessuno dei due seppe per quanto tempo andarono avanti a baciarsi, si fermarono solo quando le ombre della sera si allungarono su di loro ed il freddo incominciò a farsi più pungente.

“Forse è il momento di rincasare” disse Castiel staccandosi a malavoglia dalle sue labbra.

Dean sospirò, annuendo con aria sconsolata.

Ritornarono lentamente verso casa, cercando di darsi una sistemata strada facendo, onde evitare di apparire eccessivamente sconvolti agli occhi di Sam e Bobby, sicuramente rientrati dal loro giro di perlustrazione in una città vicina.

“Dovrebbe nevicare più spesso” esclamò Dean salendo i gradini del portico.

“Già” sussurrò l'angelo con un sorriso “Comunque domani ci sarà ancora abbastanza neve per...”

“Contaci!” gli disse lui con un sorriso malizioso, senza dargli il tempo di terminare la frase.

“A domani” rispose Castiel prima di scomparire.

Quella notte, coricato nel suo letto, Dean Winchester, rivisse mentalmente gli avvenimenti della giornata. Rivide gli occhi blu di Castiel e risentì il lieve tocco delle sue labbra, immaginando ciò che sarebbe potuto accadere se, invece che in mezzo alla neve, fossero stati comodamente sdraiati nel suo letto. Sospirò. Aveva sempre amato la neve, ed ora aveva sicuramente una ragione in più per farlo.

Quella notte, Dean Winchester si addormentò, dopo tanto tempo, con il sorriso sulle labbra.

  
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