-Premetto che questa è la mia prima FF, quindi mi farebbe piacere se qualcuno la recensisse. Cosa devo migliorare? Avete consigli? Ditemi pure ^^-

All the small things. Tutte le piccole cose mi ricordano te, Lily.
Apro quella vecchia scatola impolverata, piena di tuoi ricordi, che per anni ho lasciato chiusa nell’angolo più remoto della mia stanza, cercando di ignorarla, di dimenticarla. Non ho mai avuto il coraggio di immergermi in quei tempi in cui la mia vita era illuminata dalla tua presenza. Non ho mai avuto il coraggio di ripensare a come sono riuscito a trasformare la mia, la tua, vita in un incubo. Ma ora devo farlo, sono stanco di indossare questa maschera, fare finta che vada tutto bene e cercare di cancellare il tuo ricordo indelebile. Tu, Lily, che mi hai accettato nonostante tutti i miei difetti.
Tu, l’unica amica che abbia mai avuto.
Tu, che non mi hai mai fatto sentire solo.
E io, che ti ho tradito.
Io, che ti ho portato alla morte.
Io, che ti ho lasciata andare via. Non ho mai fatto niente per fermarti, non ti ho mai detto quanto ti amassi.  E ora tu non ci sei più e io non posso fare altro che tormentarmi con i miei sensi di colpa.
 C’è una foto Lily, in quella vecchia scatola impolverata. E’ sbiadita ormai, ma riesco ancora a vedere come eravamo felici insieme. Eravamo piccoli e la vita ci sorrideva. Ricordi? Era il secondo giorno di scuola e tu mi avevi trascinato in giardino e avevi insistito perché la tua nuova amica ci scattasse una foto.
La guardo da vicino. Quanto eri bella. Noto i tuoi occhi verdi e felici. Cerco di trattenere le lacrime. Non ci riesco è più forte di me. Ogni giorno incontro quegli occhi per i corridoi e nelle aule. Mi guardano pieni di ostilità e disprezzo. Gli occhi di tuo figlio, Harry. Lo so, pensa che io lo odi, di certo non può sapere di quanto vorrei che fosse mio figlio, di quanto male mi faccia sapere che è per colpa mia se non ha più una madre e un padre, di quante lacrime ho versato da quando ho visto per la prima volta quegli occhi verdi che tanto assomigliano ai tuoi.
Metto da parte la fotografia, ormai bagnata dal mio pianto.
 Eccole, sparpagliate sul fondo della scatola, le tue lettere. Che gioia, quando il gufo a colazione me ne portava una. Sapevi che nessuno mi scriveva. Lo facevi tu. In ognuna di esse mi ricordavi quanto bene mi volessi. Mi raccontavi i tuoi pensieri, le tue giornate. A volte erano lettere chilometriche, altre invece di poche righe. Io ti rispondevo, sempre.
Le guardo, rileggo le più belle. Intanto, il tempo fuori passa: è ora di cena ma non ho fame e non riesco a staccarmi dai ricordi. Arrivo all’ultima lettera. Sei felice. Non sai quello che sarebbe successo da lì a poche ore: che mi avresti cacciato dalla tua vita e che io non avrei fatto niente per sistemare le cose.
Cerco di non piangere, ma le lacrime sembrano un fiume in piena che non posso fermare.
Guarda, Lily, ho ancora quel piccolo peluche babbano che avevi vinto al luna park d’estate e avevi voluto regalarmi. Benché non mi piacesse, ti promisi che l’avrei tenuto per sempre con me. Ed è quello che ho fatto.
Non riesco ad andare avanti. Troppi ricordi strazianti. Richiudo la scatola. Asciugo le lacrime e mi riprendo dal mio piccolo momento di debolezza. Cercherò di farmi perdonare: proteggerò tuo figlio, fosse l’ultima cosa che faccio.

Non ti dimenticherò mai, amore.