Mi lasci sognare sul letto, aprendo la porta della camera e sgattaiolando via, silenzioso e rapido come un ladro nel cuore della notte.

Ci vediamo domani, sussurri scendendo le scale.

Mi giro sul cuscino dov'eri disteso tu poco prima. Il tuo odore scivola lentamente.

Cosa mi aspetterà domani? Un altro round a guardarti sottecchi, a non parlare, ad aspettare la sera per farmi consumare tra queste lenzuola?

Odio questa cosa, e tu lo sai. 

Ma non fai altro che ritornare a casa mia, abusando di me, della mia gentilezza, del mio amore, per poi lasciarmi ogi volta da sola in quel letto che purtroppo sa di noi. Io che puntualmente ti osservo rivestirti rapido, mentre sono immobile e nuda, e sanguino dentro.

Mi sveglio e cerco di convircermi che tutte le cicatrici che mi lasci ogni notte diventino gialle e lentamente svaniscano.

Non è mai così.

Vorrei tanto che ti schiantassi contro qualche staccionata mentre torni a casa e pensi a quanto fai schifo, vorrei tanto che non riuscissi più a guardarti allo specchio per ciò che stai combinando.

Per ciò che da ormai tre mesi mi fai.

Ne sei cosciente, sai che sbagli. 

Ma ogni notte torni, come un incubo di cui non posso più fare a meno. E sei sempre sicuro di ciò che fai.

A volte mi sento stupida, mi sento un pagliaccio dall'aria triste. Il mio cervello ha immagazzinato le immagini di noi e non si decide a farle andare via.

Non mi vesto, non avrebbe senso.

Mi trascino in bagno, riempio la vasca di acqua. 

Fredda. Per scharire le idee.

E' un attimo.

Mi ritrovo immersa in un lago di sangue, mentre lentamente perdo coscienza.

Non ne vale la pena, Brian.

Non vale più la pena continuare a vivere in queste condizioni.

La malattia che cerco di combattere da troppo tempo mi avrebbe portata via presto, e ormai ero solo un morto vivente.

Mi mancava la scintilla per accendere la mia cosiddetta vita, ed eri tu.

Ma non possiamo stare assieme.

A te piacciono gli uomini, e sei innamorato perdutamente di uno spilungone, talmente alto quanto sciocco.

Lui non immagina minimamente chi ha accanto.

Un uomo dolce, occhi languidi, cuore grande. E non vuole accorgersene.

Io ero la tua valvola di sfogo, ma ho deciso di non esserci più. 

Per nessuno.

Ciao Bitch.