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Autore: gingerfox    20/02/2012    6 recensioni
Bonnie è triste perchè pensa di non essere abbastanza per Damon, così decide di cambiare look per assomigliare più ad Elena... e se invece al nostro vampiro cattivo piacesse proprio così com'è?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina piuttosto tranquilla, a Fell’s Church. Il sole (cosa altamente strana) illuminava le strade rendendo il paese simile a quei paesaggi che si vedono nelle cartoline. I pettirossi cantavano, ma in quel momento solo un uccellino stonava in mezzo a tutta quella felicità.
Bonnie canticchiava sommessamente, osservando con occhio critico la ragazza che vedeva riflessa nello specchio, sentendosi  strana, diversa, non più se stessa.  
Era strano come poco trucco ed un vestito leggermente più attillato potevano cambiare una persona; forse perché era sempre abituata a indossare maglie larghe e felpe enormi, ma quel “nuovo look” non la convinceva per niente.
Il giorno prima era andata al pensionato da Elena, per parlare del più e del meno e di ciò che stava succedendo a Fell’s Church. All’improvviso, mentre la bionda le stava raccontando di una interessantissima conversazione avuta con la signora Flowers, Damon aveva fatto la sua comparsa, fermando per un secondo il cuore di Bonnie. Era impossibile credere che, ogni volta che lo vedeva, la rossa si sentiva svenire.
Si era ripetuta più volte che il moro aveva occhi per Elena (e non avrebbe mai considerato una piccola streghetta come compagna), ma la sera, prima di andare a dormire, si immaginava un futuro con lui. Si illudeva credendo che Damon la salvasse perché infondo infondo, anche lui la amava. Poi vedeva gli sguardi che lui ed Elena si scambiavano, e allora tutte le fantasie che si creava si scioglievano come neve al sole.
Il motivo per cui quel giorno Bonnie si stava provando almeno cinquecento vestiti davanti allo specchio era che, subito dopo l’entrata in scena del vampiro, Elena gli aveva chiesto come stava con il suo nuovo vestito. Subito dopo il “sei incantevole, angelo, mi piace il tuo modo di vestire” da parte di Damon, la rossa aveva deciso che avrebbe cambiato look per assomigliare di più all’amica.
Purtroppo però le sembrava di essere orrenda con qualsiasi cosa addosso, mentre Elena sarebbe sempre apparsa una regina anche con uno straccio addosso.
-Uffa, non ce la faccio più!- Bonnie afferrò una maglia a caso tra quelle che aveva provato e la infilò, al limite della sopportazione. Il motivo del perché odiava fare shopping, era perché doveva cambiarsi almeno un trilione di volte i vestiti prima di comprarne uno; il fatto che fosse più di un ora davanti a quello specchio la faceva innervosire. Possibile che nessun vestito la facesse sembrare più… donna?!
Si gettò sul letto, affranta, mentre trascorreva con la mente tutti i ricordi di lei e Damon insieme. Lui che la baciava a casa di Caroline, lui che la salvava dai demoni-albero… -Uccellino, come mai così triste?- una voce interruppe i suoi filmini mentali. “Parli del diavolo…” pensò guardando Damon che, in tutta naturalezza, entrava nella sua stanza come se fosse casa sua.  
-Allora? Ehi, ma che disordine… sembra che sia passato un tornado!- commentò il vampiro, coricandosi accanto alla rossa, intenta ad osservare il soffitto pur di non guardarlo negli occhi. Quegli occhi così belli, neri come la notte, in cui lei vedeva le stelle ed il sole… -Il soffitto è davvero così interessante o non sei in vena di chiacchiere?- la voce di Damon, ancora una volta, fece tornare Bonnie nel mondo reale. -Stavo provando delle maglie nuove- disse cercando di giustificare la montagna di vestiti sparsi per terra. -Ah… carine- commentò lui storcendo la bocca.
Quel “carine” fece scoppiare qualcosa in Bonnie, che si alzò di scatto prendendo alla sprovvista il vampiro coricato accanto a lei. -Carine? Sai perché stavo provando tutti quei vestiti? Scommetto che se li avesse indossati la tua Elena le avresti detto che sono bellissime!- sbottò indicando con un dito accusatore Damon, che la guardava corrucciato. -Perché stavi provando tutti quei vestiti?- chiese, fingendosi disinteressato.
In realtà, quella mattina, era andato dal suo uccellino per chiederle come mai il giorno prima era scappata in fretta e furia dal pensionato; avvicinandosi alla sua casa, però, aveva notato l’aura di tristezza che circondava la rossa. Avrebbe voluto tirarle su il morale, perché (anche se non ne sapeva la ragione) appena vedeva la sua streghetta star male si sentiva addolorato. Doveva per forza vedere un bel sorriso stampato su quel visino a cuore.
-Perché? Perché ogni volta che cerco di apparire più matura c’è sempre qualcun altro migliore di me- rispose Bonnie, che stava diventando del colore dei suoi capelli, -perché sono così sciocca da credere che per piacerti devo assomigliare più ad Elena, ma non sarò mai come lei! Lei è coraggiosa, bella, intelligente e tutti la amano, mentre io sono solo Bonnie, la strega fifona e piantagrane- si sfogò lei, per poi ammutolirsi di colpo. “Sono così sciocca da credere che per piacerti” lo aveva detto sul serio? Guardò il vampiro, davanti a lei, attendendo una risposta. Forse se ne sarebbe andato ridendo di lei.
Damon era rimasto senza parole. Il suo uccellino voleva cambiare solo per attirare la sua attenzione?
Il vecchio Damon assetato di sangue e potere avrebbe fatto presente che Elena era infinitamente migliore di lei sotto ogni punto di vista, che lui non avrebbe mai potuto amare una creaturina così insignificante come Bonnie e che tutto quell’impegno non lo lusingava affatto. Avrebbe detto un sacco di cavolate, insomma.
Invece si ritrovò a sorridere, nel vedere la rossa così imbarazzata ed indifesa, e nella roccia che circondava il suo cuore si formò una crepa.
Si avvicinò a Bonnie, che si aspettava da un momento all’altro di essere lasciata sola in quella camera, con il cuore spezzato, e le prese il viso tra le mani.
Ciò che successe dopo sorprese tantissimo la ragazza;  Damon, invece che prenderla in giro, l’aveva baciata! B-a-c-i-a-t-a! Di solito, era sempre lei che si buttava tra le sue braccia e, con un coraggio inaspettato, prendeva l’iniziativa… quella volta invece lui aveva poggiato le sua labbra su quelle di lei, che aveva risposto al bacio in automatico, per poi sciogliersi.
-Quanto sei sciocca uccellino… tu sei bellissima già così- le soffiò in un orecchio, beandosi del rossore che tinse le guance di Bonnie e tornando ad appropriarsi delle sue labbra.
Era diventata una sera piuttosto tranquilla, a Fell’s Church. Il sole illuminava di rosa ed il cielo era tinto di arancione. I pettirossi continuavano a cantare tranquilli, ed in quel momento un uccellino dalla pelle chiara ed i capelli rosso fuoco dormiva beatamente, stretta tra le braccia del suo amato vampiro cattivo.



  
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