20/02/2012
3 recensioniRingraziamenti: ringrazio ancora una volta
Dolcemente:
Accarezzi piano la cosina che hai in mano.
È così piccola che hai paura di romperla.
Lei ti guarda placidamente mentre tu le dai il latte.
“Ti amo, piccola Serena. Ti amo tanto.” sussurri a bassa voce.
Lei ti guarda placidamente con gli occhi di tuo marito. Finalmente finisce di bere, le togli il biberon dalle labbra perfette e con un semplice colpo alla schiena, le fai fare il ruttino.
Poi la riabbracci. Ancora, e ancora un’altra volta.
È totalmente avvolta adesso, proprio come poche ore fa, quando ce l’avevi nella pancia.
“Ti amo, mia piccola bambina, ti amo tanto. Dormi, Serena, dormi.” mormori cullandola e lei ti guarda, ti guarda ma si vede che ha sonno.
Infatti dopo poco, si addormenta cadendo in un sonno profondo. Tu stai lì a fissarla la tua bambina. Le baci la testina coperta di pochi peli in testa.
Non ti accorgi nemmeno che qualcuno è arrivato, fin quando non lo senti appoggiarti le mani sulle spalle.
Ti volti e sorridi a tuo marito.
Vi baciate, tu con Serena in braccio, stesi sul letto, lui in piedi come un cavaliere che ha sorvolato valli e cavalcato per monti per venire da te.
“Scusa se non ho potuto fare prima.” mormora lui. “Ma guarda cosa ti ho portato?!” dalle mani, messe dietro la schiena, caccia un mazzolino di fresie. Senti il loro buon profumo, e sorridi.
“Mettili in quel vaso, vicino al regalo di zia Stefania.” dici indicando un punto imprecisato della stanza.
Tuo marito annuisce e lo vedi sparire dalla tua visuale, per poi presentarsi subito dopo.
Si siede vicino a te, e tu gli consegni Serena, che dopo essersi mossa, continua a dormire tranquilla.
“È nostra… Alessandro, è nostra figlia.” mormora tuo marito accarezzando la testolina di Serena.
Tu non ce la fai più: scoppi a piangere. “Sì è nostra, Marco, finalmente ce l’abbiamo fatta. È nostra.”
Lui ti stringe a se e sorridete, mentre Serena nel sonno, si muove e mugola un po’.
I due neo-papà si guardano, e ridacchiano esausti, ma felici.
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Ho solo una cosa da dire, se siete arrivati fino a qui senza vomitare: commentate. Grazie mille.
Ci sentiamo, al prossimo mini capitolo.