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Autore: laisaxrem    20/02/2012    2 recensioni
La mia prima song-fic sul tono del serio. è un esperimento e non è uscito nemmeno molto bene. ma ai posteri l'ardua sentenza (o, in questo caso, ai lettori).
allora. la trama. diciamo che parla del primo incontro tra Remus e Tonks: lui ha vergogna e paura che lei lo rifiuti e lo odi per quello che è.
buona lettura ragazzi!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ciao a tutti!
Eccomi di nuovo qui con una nuova song-fic.
Questa è su Remus e Tonks e, come avrete letto nella presentazione, è sul loro primo incontro.
La canzone è “gli occhi miei” ed è abbastanza vecchia, per cui non so quanti di voi la conosceranno. Comunque se siete interessati su youtube la trovate.
Buona lettura.
Baci.
L

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GLI OCCHI MIEI

 

28 giugno 1995

Remus si Materializzò.
Erano anni che non vedeva quel posto. In realtà l’aveva visto solo una volta. E quell’unica volta era stato cacciato malamente dalla madre di Sirius.
Ed ora era nuovamente lì. Dopo tredici anni era di nuovo pronto a combattere Voldemort.
Prese un respiro ed entrò nella casa.
Era identica a come se la ricordava. Buia, tetra: sembrava il covo perfetto di un mago oscuro. E lo era stata, pensò.
Ma ora tutto sarebbe stato diverso e quella casa sarebbe stato il centro della resistenza a Voldemort, sarebbe diventata il quartier generale dell’Ordine della Fenice.
Lentamente fece qualche passo avanti, guardandosi attorno.
Poi si fermò e chiamò a voce alta il nome del suo migliore amico: << Sirius! >>
Non l’avesse mai fatto!
All’istante un paio di tende si spalancarono e Remus si ritrovò davanti il ritratto a grandezza naturale di Walburga Black che urlava e sputacchiava saliva.
<< Sudicio ibrido! Che infesti la casa dei miei padri! Vattene... >>
In quell’istante una porta si aprì e Sirius Black comparve, la bacchetta sfoderata.
Non appena lo vide gli rivolse un sorriso svelto e poi si precipitò verso il quadro di sua madre, afferrando le tende e tirando con forza.
Visto che i suoi sforzi parevano inutili, Remus si precipitò ad aiutare l’amico e con un enorme sforzo riuscirono a sigillare di nuovo le tende.
Rimasero a scrutarsi per qualche istante mentre cercavano di riprendere fiato.
Poi, inaspettatamente, Sirius abbracciò l’amico.
<< F-Felpato? >> chiese l’altro, sconcertato. << Va tutto bene? >>
<< Mi mancavi >> rispose lui con un’alzata di spalle.
<< Ehm. Non ci vediamo da due giorni, Sir >>.
<< Oh senti! Da quando in qua bisogna avere un motivo particolare per abbracciare un amico? >> ribatté Black, offeso. <>.
I due uomini si guardarono in volto ancora qualche secondo e poi scoppiarono a ridere, bloccandosi subito per non risvegliare la signora Black.
Lentamente si avviarono verso la porta da dove era uscito Sirius.
Non appena l’ebbero chiusa, il padrone di casa si mise di nuovo a ridere.
Remus cercò di assecondarlo.
Aveva capito cosa aveva spinto il suo amico a compiere un tale gesto d’affetto. Per lui doveva essere terribile ritrovarsi di nuovo in quella casa e doveva essere ancora peggio ritrovarsi davanti il ritratto di Walburga.
Sirius aveva smesso di ridere e sul suo volto, ora, era comparsa un’espressione terribile.
<< È già arrivato qualcuno? >> chiese allora Remus, nel tentativo di distrarlo.
<< Eh? Oh, sì. Ovviamente Silente, e poi un po’ di gente. Ma li conoscerai tu di persona >>.
Aveva appena finito di parlare che giunsero alla fine delle scale ed entrarono nella cucina.
Anche quella non era per nulla cambiata.
Al lungo tavolo di legno massiccio erano sedute una ventina di persone.
A capotavola c’era il Preside di Hogwarts, Albus Silente, barba bianca e occhialetti sul naso adunco.  
Silente sorrise ai due uomini e li salutò indicando loro di sedersi.
Rimasero così per qualche istante. Poi Mundungus Fletcher disse << Non iniziamo? >>
Silente si voltò appena verso di lui e rispose gentilmente << Temo che dovremo aspettare ancora qualche minuto, Mundungus. Manca ancora qualcuno >>.
Dopo qualche istante in cui i maghi e le streghe avevano ripreso a chiacchierare, dall’ingresso si sentì un rumore e delle imprecazioni, seguite immediatamente dalle urla della signora Black.
Sirius si alzò immediatamente, rassegnato, e Remus lo seguì su per le scale.
Mano a mano che si avvicinavano alla porta che dava sull’ingresso, la voce dell’ultimo membro dell’Ordine giungeva più chiara alle loro orecchie.
<< No! >> stava urlando una voce di donna. << Stai zitta vecchiaccia! Zitta! Oh, ti prego! >>
Poi Sirius aprì la porta ed il cuore di Remus si bloccò.
Nell’ingresso c’era una giovane donna con il viso a cuore e corti capelli rosa cicca.
L’uomo rimase incantato dalla bellezza della giovane strega.
Ma poi gli urli della signora Black lo riscossero e corse subito in aiuto di Sirius.
Una volta riportata la calma si avvisarono senza una parola verso la cucina.
<< Bene >> incominciò Silente e tutti si zittirono. << Buonasera a tutti e grazie per essere qui. Credo che non ci sia bisogno di ripeterne il motivo, quindi credo che sia meglio passare alle presentazioni.
<< Questa è Minerva McGranitt. Come tutti certamente saprete è la professoressa di Trasfigurazione e la mia Vicepreside >>. La McGranitt si alzò e fece un mezzo inchino con la testa.
<< Questo è mio fratello Aberforth. Poi Elphias Doge, Rubeus Hagrid, Alastor Moody, Dedalus Lux, Severus Piton, Emmeline Vance, Amelia Bones, Remus Lupin e Sirius Black, il nostro padrone di casa >> Silente sorrise verso l’uomo che rispose un po’ incerto.
<< Questa era la vecchia squadra. O almeno ciò che ne resta. Ora i nuovi membri. Arabella Figg, Mundungus Fletcher, Hestia Jones, Olympe Maxime, Kingsley Shacklebolt, Arthur Weasley, Molly Weasley, Bill Weasley, Charlie Weasley e Ninfadora Tonks >>
Si udì uno sbuffo e tutti si voltarono ad osservare l’ultima arrivata.
<< Qualcosa non va, Ninfadora? >>
<< Professore, la prego, non mi chiami così. Io sono Tonks >> disse rivolta a tutti.
Silente ridacchiò.
Poi finalmente la riunione ebbe inizio. Durò quasi tre ore, poi Silente si congedò e se ne andò lasciando tutti nella cucina esortandoli a fare conoscenza.
Piton se ne andò pochi secondi dopo di lui, scusandosi senza troppa convinzione.
Remus si avvicinò lentamente ai componenti del secondo Ordine della Fenicie, salutando e abbracciando i vecchi membri, e stringendo la mano ai nuovi.
C’era solo una persona dalla quale si era tenuto alla larga. Quella ragazza, Ninfadora Tonks, ora stava parlando con Sirius che rideva a crepapelle.
Remus si stava dirigendo verso Kingsley per parlare ancora un po’ con lui quando la voce del suo amico lo raggiunse.
<< Ehi Lunastorta! >> stava urlando questi. << Vieni a conoscere una persona! >>
Riluttante Remus si avvicinò ai due. In un istante vide che Ninfadora aveva un braccio attorno alle spalle di Sirius e che questi aveva il proprio attorno alla vita della ragazza.
Una gelosia sorda si impadronì dell’uomo che ne rimase completamente stupito. Come poteva essere geloso di una persona che nemmeno conosceva?
 

Anche se non parlo mai
il mio segreto tu saprai
un giorno o l'altro leggerai
gli occhi miei gli occhi miei.
Anche se non domanderai
il mio segreto capirai
c'è chi mentire non può mai
gli occhi miei gli occhi miei.


Tonks non capiva come mai quell’uomo si fosse irrigidito tutto d’un tratto. Che si sentisse a disagio? Era forse così timido?
Cercando di metterlo a suo agio, la ragazza stese il braccio offrendogli la mano.
<< Lei è Nin... >> stava cominciando Sirius ma lei gli diede una gomitata nelle costole zittendolo all’istante.
<< Ciao io sono Tonks. Sono una Metamorfomagus >> disse sorridente.
<< È la figlia di Andromeda >> aggiunse Sirius, come per chiarire.
Titubante l’uomo le prese la mano e le sorrise. Era proprio bello, si ritrovò a pensare Tonks. Ed ha le mani calde.
<< Io sono Remus Lupin e sono... >> Lupin si bloccò all’istante e ritirò la mano abbassando lo sguardo per allontanare gli occhi da quelli di lei.
 

Dimmi perché ma perché ma perché
negli occhi miei non guardi mai
eppure tu, io lo so io lo so,
che un po' di bene già mi vuoi.
Dimmi perché ma perché ma perché
negli occhi miei non guardi mai
eppure tu, io lo so io lo so,
che un po' di bene già mi vuoi.


Che stupido. Perché non le aveva rivelato la sua natura?
Infondo, ora erano compagni e dovevano imparare a conoscersi se dovevano fidarsi gli uni degli altri.
Non aveva avuto problema a presentarsi come lupo mannaro a Kingsley e agli altri.
Ma con lei.
Non riusciva a capire perché non le aveva detto nulla.
Ora erano lì, a fissarsi, la mano di Tonks ancora protesa in aria, un’espressione delusa in volto.
 

Anche se chiederlo non vuoi
il mio segreto scoprirai
c'è chi mentire non può mai
gli occhi miei gli occhi miei

 
Il cuore di Tonks si spezzò quando l’uomo si congedò da lei e dall’amico con poche parole.
Cosa aveva fatto per scansare da lei il mago?
Aveva detto o fatto qualcosa di sbagliato come al solito, ne era sicura.
Lentamente si voltò verso il cugino che guardava Lupin con una strana espressione. Quando si accorse delle sguardo della ragazza, Sirius si voltò verso di lei, un sorriso stampato in faccia.
<< Non te la prendere, ok? >> le disse.
<< Che cosa ho fatto? >> chiese lei, puntando nuovamente gli occhi sulla schiena di Lupin. << Ho detto qualcosa di sbagliato? >>
<< No, Ninfadora, stai tranquilla >> rispose Sirius. << è solo che Remus è un uomo un po’... particolare, ecco. Diciamo che tende a chiudersi in una fortezza >>.
<< Bene. Allora io espugnerò quella fortezza >> disse Tonks prima di perdersi ancora per qualche istante ad osservare l’uomo che ora parlava con Kingsley e Arthur. << E non chiamarmi Ninfadora >>.
 

Dimmi perché ma perché ma perché
negli occhi miei non guardi mai
eppure tu, io lo so io lo so,
che un po’ di bene già mi vuoi

 
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Lo so. Fa schifo. Avevo una bella idea in mente ma non riuscivo a metterla sulla carta e più ci lavoravo e più diventava schifosa. Per cui dovrete accontentarvi di questo. Mi spiace.
Questa è la prima song-fic “seria” che scrivo per cui spero che mi scriverete almeno qualche recensione.
Ne ho tante altre in lavorazione sia divertenti che lacrimevoli.
Un grazie a tutti quelli che hanno avuto la forza di arrivare a leggere fino a qui e a chi riuscirà a ritagliare un po’ di tempo per recensire.
Baci.
L

  
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