Vegeta si arrende
“Ti Prego…Sconfiggilo…Uccidi Freezer, ti prego…Voglio che venga ucciso dalle mani di un…sayan…” e chiuse gli occhi, ancora inondati di lacrime. Fu così che Vegeta, il principe dei sayan, morì. Sebbene fosse stato ferito al cuore, resistette abbastanza per raccontare la triste fine della sua razza a Kakarot…Goku…e nella sua ultima richiesta, non riuscì a trattenere le lacrime. Aveva sentito la potenza che sprigionava il corpo di Kakarot…come fa? Dal corpo di Vegeta si sollevò un’ombra che nessuno poteva vedere. Il suo spirito si era staccato dal corpo senza vita, e adesso osservava la scena…una scena piena d’amore nei suoi riguardi! Talmente tanto da fargli venire il voltastomaco! Osservò la sua sepoltura…”maledetto bastardo, non pensare a seppellirmi…uccidi Freezer! Uccidilo!” pensò, ma poi si fermò, ascoltò le parole di Goku…”…so che non piangevi per i tuoi amici uccisi, ma eri dispiaciuto per essere stato usato da Freezer, non è così? Io ti odiavo tanto, ma eri molto orgoglioso di essere un sayan. Condividerò il tuo orgoglio!”. Vegeta osservò la scena in silenzio. Il suo sguardo era triste e cupo. Poi l’angolo della sua bocca s’inarcò in un sorriso ”Bastardo…”. Una lacrima scese dal suo volto; quando se ne accorse era troppo tardi, era già arrivata sulla guancia, e cercava di scendere sempre di più. La fermò con la mano e l’asciugò velocemente, quasi non volesse farsi vedere. Non si era ancora abituato all’idea di essere uno spirito. Poi Goku si scagliò contro Freezer. “Vai Kakarot, ti sono vicino…sconfiggilo…vendica il nostro popolo! Coraggio!”. Lo scontro è ormai iniziato; sia Freezer che Goku non fanno sul serio, ma la battaglia ha già acquistato un certo interesse. “Incredibile…io sono Vegeta, il principe dei sayan, e non sono riuscito a fermare quel mostro. Eppure quel piccolo bastardo inferiore, osa giocarci come se nulla fosse…si prendono in giro a vicenda. Mi fa venire una rabbia.” Strinse i pugni con tutta la forza. Non resisteva all’idea che un sayan di razza inferiore potesse avere una potenza maggiore della sua, la forza di un principe…non riusciva a togliere gli occhi dal suo corpo. Anche se la velocità dello scontro era troppo elevata per i suoi occhi, cercava ugualmente di non perdere di vista il suo rivale. Poi lo scontro si fermò un momento…Goku si tolse la maglia…decisero di fare sul serio! Ecco il momento che Vegeta aspettava, la resa dei conti. Ma la potenza di Freezer era inimmaginabile, e cominciò a colpire Goku ripetutamente. Non poteva fare nulla nemmeno lui. Se ne rese conto immediatamente. Vegeta non seppe resistere, e si scagliò contro Freezer, che era immobile davanti a Goku in attesa della prossima mossa. Gli tirò un pugno con una violenza che quasi impressionava lo stesso Vegeta…ma il pugno andò a vuoto. “Maledizione!” continuò a colpire, ma tutti i calci e tutti i pugni attraversavano il corpo di Freezer senza scalfirlo nemmeno. Si arrese. Era impossibile colpirlo. Ma poi gli venne da pensare…”che sto facendo? Perché attacco Freezer così violentemente? Cosa me ne frega di quell’essere di razza inferiore?” Vegeta non si rendeva conto di quanto in realtà tenesse a Goku. Da quando aveva visto il proprio cadavere nelle sue braccia, era tutto diverso. Cercava di cacciare dalla testa quegli assurdi pensieri, ma ormai era perso. Era finito il tempo dell’invincibile guerriero Vegeta senz’anima. Si faceva largo un nuovo Vegeta, più malleabile ai sentimenti…insomma, poco a poco si stava rendendo conto di volergli bene…anzi no…era qualcosa di più. Il cuore strepitava, impazziva, sembrava volesse uscire dal suo petto e andare ad incontrare direttamente quello dell’odiato rivale! Perché? Non era da lui! Non gli era mai successo prima, con nessuno! No, si stava sbagliando…poi quall’esplosione fragorosa interruppe i suoi pensieri. Un’onda energetica incredibilmente potente era stata lanciata da Goku, e aveva preso in pieno Freezer. “Ce l’ha fatta!” pensò Vegeta. Ci sperava. Ma il fumo si diradò, lasciando spazio all’immagine di un Freezer incolume. L’aveva respinta con una sola mano. Dopo quell’onda Goku aveva perso quasi tutta l’energia…riusciva a stento a tenersi in piedi! “Non ce la fa…non ce la fa nemmeno lui!” Vegeta pensava che fosse la fine…per tutto e per tutti…e soprattutto per Kakarot. Poi ricordò il giorno in cui lo affrontò sulla terra. Ricordò l’incredibile sfera Genkidama…scattò verso Goku, rimasto a terra dopo un incredibile attacco di Freezer e cominciò ad urlare: “Kakarot, la sfera Genkidama…usa quella sfera, imbecille! Avanti cerca di sentirmi!”. Goku, quasi avesse ascoltato le parole di Vegeta alzò le mani al cielo, e cominciò a creare l’invincibile sfera…ma ci voleva troppo tempo, e, dopo un po’, anche Freezer si accorse di quell’ammasso energetico. “è finita…se usassi ora questa sfera la schiverebbe senza problemi. A parte questo non è ancora sufficientemente grande per battere Freezer” pensò Goku…Freezer era pronto per il colpo di grazia…ma un calcio improvviso lo scaraventò in acqua. Era Piccolo! “Completa subito la sfera Genkidama Goku!”. E Goku, prima di riprendere posizione, gli disse semplicemente: “Grazie!”
“Grazie?!” pensò Vegeta, che in pratica non conosceva il significato di quella parola…e per la prima volta pensò a cosa voleva dire quel grazie…pensò al perché si usasse…pensò alla sua utilità. E capì…capì quanto poteva essere importante quel grazie, quanto potesse dare conforto. Quel namecciano…Piccolo…forse nemmeno lo voleva quel grazie, ma sicuramente con quella semplice parola, il suo cuore sarebbe stato più felice, perché con quella parola capiva che ciò che aveva fatto era stato utile per qualcuno…e più vuoi bene a quel qualcuno più quel grazie ti rende felice!
Freezer uscì dall’acqua; ormai era una furia, ma Goku mostrava una strana calma…aveva bisogno di un altro po’ di tempo per completare quella sfera, ma in qualche modo sapeva che gli sarebbe bastato. E infatti, in aiuto del sayan intervennero anche Gohan e Crilin. “Ma perché, perché agiscono in questo modo? Perché cercano sempre il modo di coprirsi le spalle? Come mai tutti si aiutano a vicenda? In una guerra ognuno deve pensare a se stesso, solo a se stesso! Invece loro…hanno qualcosa di diverso. Non combattono per uccidere, o per sopravvivere, o per difendere il loro orgoglio, ma per difendere qualcos’altro…o qualcun altro. Ma cos’è che li spinge ad agire in questo modo?” Vegeta ci pensava insistentemente, ma in fondo cominciava a comprenderne la risposta. Ma qualcosa lo interruppe! La sfera era pronta! E venne scagliata a tutta velocità contro Freezer. “Si” pensò Vegeta “ce l’ha fatta!”. La sfera creò un enorme esplosione e una luce abbagliante che fece perdere di vista a Vegeta l’arancione sgargiante della tuta di Goku. Poi la luce sparì, lasciando spazio al nuovo paesaggio, devastato dal passaggio dell’incredibile sfera di energia. Un enorme cratere che pian piano venne completamente sommerso dall’acqua circostante. “Ma dov’è Kakarot?” Vegeta non riusciva più a percepire la sua aura. Subito pensò al peggio. Poi vide il namecciano trascinare a fatica su un isolotto il corpo sfinito di Goku. “Si!” Esclamò Vegeta…ma poi si fermò, e cominciò a pensare sul perché era tanto felice…in fondo era il suo nemico giurato! E allora perché era così contento di sapere che stava bene! Le gambe cominciavano a tremagli, la gola era secca, e malgrado tentasse di ingoiare la saliva, non faceva che peggiorare. Cosa gli succedeva? “…ma…non è che…” non completò la frase. Si accorse che, proprio affianco a lui, era appena atterrato Freezer. “No! Come ha fatto a sopravvivere?!” Poi il raggio, che colpì il malcapitato namecciano alla spalla destra. Vegeta osservava terrorizzato. Fra un istante anche Goku sarebbe stato colpito…Cosa avrebbe potuto fare?
Freezer concentrò l’energia spirituale attorno al corpo di Crilin che in pochi secondi si sollevò in aria…”Crilin!” gridò Goku, poi forse cercando un po’ di pietà si rivolse a Freezer “Fermo Freezer!” ma era tardi. Un esplosione e di Crilin non rimase che polvere. Vegeta lesse negli occhi del suo rivale un tono di disperazione, che piano piano lasciò spazio a una crescente rabbia. E assistette alla sua trasformazione! Il suo corpo venne avvolto da uno strano luccichio, i suoi muscoli si gonfiarono a dismisura, i suoi occhi pieni di rabbia schiarirono fino all’azzurro, e i capelli diventarono biondi e si alzarono sulla sua testa mantenuti da chissà quale forza. Era un Super Sayan! Finalmente c’era riuscito! Vegeta lo guardò con uno strano ghigno sulle labbra “Finalmente ci sei riuscito Kakarot!”.
“Gohan
vattene sulla terra con Piccolo” disse Goku al figlio. Gohan però esitava: non
riusciva a capire bene cosa fosse successo. “Sbrigati, prima che io perda
completamente il controllo!” Urlò di nuovo il super sayan. Gohan prese in
braccio Piccolo e senza dire una parola, si allontanò. Freezer, sicuro di se,
provò a fermarli, ma venne fermato dal sayan che gli stritolò il braccio con il
quale aveva intenzione di scagliare uno dei suoi potentissimi cannoni
spirituali. “Adesso basta, maledetto bastardo.” Disse stringendo ancor di più la
presa. “Hai ucciso troppa gente innocente; persino Crilin…”. Vegeta cominciava a
capire il perché di tutta quella rabbia…cominciava a capire i sentimenti umani
che distinguevano Kakarot da tutti gli altri sayan! “Non ti perdonerò
Ma mai nessuno seppe di quel momento, in cui il principe Vegeta mostrò segni di amore verso un sayan di razza inferiore, che aveva osato superarlo in combattimento, e che ora era addirittura un super sayan.
Poi quello strano vento caldo…il vento della vita! Il Dio drago aveva esaudito il desiderio, e, come da richiesta, anche Vegeta stava tornando in vita. La sua ombra venne trascinata verso la sua sepoltura, fino a scendere di nuovo nel suo corpo per tornare ad essere una cosa sola…e da quel terreno spuntò un guanto, seguito dal braccio, e da tutto il torace del sayan, ormai resuscitato completamente…uscì dal terreno, si tolse i residui dalla battle suit completamente distrutta, e si guardò le mani, cercando di capire cosa gli fosse successo. Poi guardò una roccia lì vicino. Distese un braccio e lanciò un’onda energetica che in un breve momento la distrusse completamente senza lasciare traccia, a parte un piccolo segno di bruciatura sul terreno circostante. Capì che in qualche modo era tornato in vita. Percepì l’aura di Goku, e senza pensarci due volte, spiccò il volo verso di lui. “Kakarot, sto arrivando!” ma proprio quando cominciò a intravedere l’arancione sgargiante della sua tuta lacera, qualcosa lo portò via da lì.
E anche lui,
come tutti gli altri, si ritrovò sulla terra. Quando ebbe capito cosa era
successo, si appoggiò a un albero ascoltando senza interesse un po’ tutte le
conversazioni dei presenti, ma nei suoi pensieri brillava solo l’immagine del
portentoso super sayan. Poi sentì qualcuno parlare: “m-ma capo anziano, quelli
del villaggio governato dall’anziano Tsuno non sono qui con noi…”. Vegeta capì:
“Forse sono quelli che ho ucciso io!” Tutti si girarono di scatto verso di lui.
Quanto odio in quel momento verso quell’uomo, ma chi poteva biasimarli? Aveva
ucciso un intero villaggio di namecciani! “…il desiderio era quello di
resuscitare tutti coloro uccisi da Freezer e dai suoi, non è così? Beh, io non
appartengo a Freezer mi dispiace…” E in quel ‘mi dispiace’ nessuno notò quella
strana nota di dolcezza, che
Il filo dei suoi pensieri fu interrotto da Bulma: “Ehi, vieni anche tu a casa mia! Tanto non hai da pagare alloggio, vero? Ci sarà da mangiare per tutti! Anche tu sei un mangione come Goku, non è vero? Ma tieni le tue mani lontano da me, anche se sono una ragazza affascinante…mi raccomando!”. Vegeta la guardò seccata, e tutto quello che riuscì a uscirgli dalla bocca era “Che tipa rozza…dire certe cose ad alta voce…!”, ma non potè fare altro che accettare il suo invito.
Dopo 130 giorni le sfere del drago namecciane si riformarono, e fu chiamato il Dio Drago namecciano. Goku stava per tornare in vita! Vegeta osservava tutto dal tetto della Capsule Corporation. Non poteva farsi vedere da Goku, ma voleva comunque vedere il momento in cui sarebbe tornato in vita. “Il primo desiderio: sposta qui gli spiriti di Goku e Crilin!”. Al Dio drago s’illuminarono gli occhi, poi disse “Ora lo spirito di Crilin è qui, ma lo spirito di Goku non lo posso richiamare!”. Fu un momento di panico generale…qualcuno chiese “non lo puoi richiamare? Perché?”. Il Dio drago rispose “Perché è vivo! Non posso richiamare lo spirito di una persona viva!”. A Vegeta si fermò per un momento il cuore. “E’ vivo?”. Il resto del gruppo cominciò a ipotizzare il motivo per il quale non fosse ancora tornato sulla terra. Gohan disse “Forse avrà qualche problema?!”. Il nuovo capo anziano, Muri, consigliò allora al gruppo di amici “Allora perché non chiediamo al Dio drago di farlo arrivare qui?”. Intervenne Bulma “Ok! Allora…Il secondo desiderio resuscita Crilin!”. Si venne a creare una luce intensa dalla quale fuoriuscì Crilin, sano e salvo! “che diavolo mi è successo!” Esclamò il poverino. Il Dio drago precisò: “Il corpo e il vestito strappato li ho ripristinati per evenienze particolari…”. Bulma strizzò un occhio dicendo: “Bravissimo, sei un angelo, anche se hai un aspetto così spaventoso!”. Poi cambio aria e piena di felicità esclamo: “Dunque, l’ultimo desiderio è: trasferisci qui Goku!”. Il momento era arrivato: il cuore di Vegeta cominciò a battere forte, gli occhi, tristi, osservavano tutto, e aspettavano il momento in cui Goku sarebbe riapparso davanti a loro. Gli occhi del Dio drago si accesero di un rosso fuoco. Vegeta aveva il fiato sospeso. Passarono alcuni interminabili secondi. Poi il dio drago disse: “No…mi ha respinto…dice che tornerà da solo, prima o poi…”. Stupore generale, e Vegeta non potè trattenere un “Cosa?!” di stupore. Nessuno però lo sentì. Nessuno, tranne Piccolo. Lo guardò. Vegeta non si era accorto che Piccolo l’aveva scoperto, e Piccolo non disse nulla. Sorrise. Poi si girò verso il resto del gruppo e disse semplicemente: “Lasciategli fare come vuole. Ora fate resuscitare uno di quelli che stanno dal re Kaioh!”. Così fu resuscitato Yamcha. Vegeta a quel punto perse una lacrima, poi per la rabbia, o forse solo per rassegnazione volò via da lì, sparendo per quasi una settimana.
Dopo 130 giorni, Jiaozi tornò in vita per primo, Tenshinhan per secondo e infine i namecciani si trasferirono su un altro pianeta con le loro sfere del drago.
Per un anno intero si attesero notizie di Goku, ma il super sayan non si fece vedere per tutto quel tempo. Vegeta passò l’intero anno ad allenarsi sperando di dimenticare quello che era successo. Ma ogni tentativo fu inutile. Poi una notte…
Mentre dormiva beatamente sentì una possente aura avvicinarsi. Era un’aura benevola, ma Vegeta aveva paura. Aprì la finestra, nel vano tentativo di cercare il possessore di quell’incredibile aura. Uscì fuori dalla finestra tentando ancora di cercarlo, ma ogni tentativo era inutile. Poi com’era comparsa quell’aura svanì. Vegeta decise di rientrare. Stava per chiudere la finestra, quando all’improvviso una voce, che in lui portava un’enorme nostalgia, disse: “è da tanto che non ci vediamo, eh Vegeta?” Vegeta si girò di scatto, vide qualcuno avanzare nell’ombra. “Non pensavo che avessero resuscitato anche te…”. “chi diavolo sei?!” Esclamò Vegeta diffidente, ma che aveva inteso benissimo chi fosse quell’uomo. E difatti, si fece avanti, con grande stupore di Vegeta, L’uomo che aveva salvato l’universo dalla terribile furia di Freezer. Goku era lì in camera di Vegeta! Sfoderò uno dei sorrisi più belli e continuò ad avanzare verso un Vegeta sempre più incredulo. “Che ci fai qui Kakarot?”. Non poteva essere lui, ma era così vero! Aveva ancora il vestito che portava su Namecc, con tutti gli strappi che la battaglia con Freezer gli aveva procurato, tutte le ferite, e il suo corpo era pieno di terra e sangue mischiati fra loro. Goku continuava ad avvicinarsi. “Che vuoi?” sbottò Vegeta che non riusciva a muovere nemmeno un muscolo. Goku sorrideva. “Pensi che non ti abbia sentito su Namecc? Credi che non ti abbia visto quando hai provato a fermare Freezer per proteggermi?”. Si fermò davanti a lui, faccia a faccia. Pochi centimetri separavano il suo volto da quello di Vegeta. “E credi che non ti abbia visto, mentre provavi a baciarmi?”. Vegeta era più che mai intimorito. ‘Come ha fatto?’ pensava tra se e se. ‘Come ha fatto a sapere tutto?’. Goku lo guardava. “Non ti ricordi?”. Poi si trasformò in super sayan. “Allora ti farò ricordare io!”. Detto questo lo baciò. E quella volta non usò solo le labbra! E Vegeta, piano piano, ammorbidì i suoi muscoli, fino a che non fu completamente abbandonato a quella delicata sensazione di felicità. Poi Goku staccò le labbra. “Vegeta, io ti…”
Driiiin…Driiiin…Il telefono cominciò a squillare…”Oddio…”. Vegeta non poteva crederci. Aveva fatto un’altra volta quel sogno. Improvvisamente aprì gli occhi, si alzò di scatto dal letto. “No…non è possibile...”. Il telefono continuava a squillare. “Pronto?”. Era Yamcha “Vegeta, hai sentito?”. “Si!”. “Ma di chi è quest’aura, così malvagia e potente?”. “Ho un dubbio…spero solo di sbagliarmi! Vestiti in fretta!”. Detto questo attaccò e anche lui si vestì e scese in giardino. “Non posso sbagliarmi…è…è Freezer!”. Yamcha sbiadì in viso. “Cosa?!”. “Accidenti a Kakarot! Non gli ha dato il colpo di grazia!”. Spiccò immediatamente il volo dirigendosi verso quell’aura. “Ehi aspetta!” anche Yamcha lo seguì. In breve arrivarono sul posto. “Sembra che la loro nave stia per atterrare da queste parti!”. Poi Yamcha si accorse che era atterrato un aereo da quelle parti…erano Bulma e Pual. “Bulma che ci fai qui?”. Bulma scese e, con calma, spiegò: “Siamo venuti a vedere Freezer! Io non l’ho mai visto, nemmeno quando ero su Namecc….”. Yamcha si agitava sempre di più. “Cosa?! Ma non vi rendete conto di quanto sia pericoloso?”. “Lo sappiamo benissimo! È capace di distruggere la terra in un attimo! Ovunque siamo non cambia niente…Prima che succeda voglio sapere che tipo è!”. Vegeta osservò la scena divertito. “Mica male la ragazza!” pensò tra se e se. Poi arrivò qualcun altro. Erano Tenshinhan e Jiaozi. Ten notò subito Vegeta. “Vegeta. Sei ancora sulla terra?!”. “Hai qualcosa da dirmi?” rispose Vegeta con aria di sfida. “Certo, devo sfogare la mia collera su di te! Mi hai già ucciso una volta…non posso capire Yamcha che vive sotto lo stesso tetto…”. A quel punto Yamcha tentò di intervenire. “Ehi, un momento…non è il momento per discutere!”. Ten rivolse l’attenzione a quelle aure spaventose che stavano per atterrare sulla terra. “Pare che la situazione sia molto difficile…è davvero Freezer?”. “Uhm…sembra di si!” rispose Yamcha. Vegeta sbottò “Trattenete le vostre forze combattive invece di chiacchierare, idioti! Non sapete che hanno gli scouter?!”. Vegeta aveva ragione, tutti lo sapevano. E a malincuore obbedirono. “Prendete quel namecciano come esempio…è proprio bravo!” disse poi Vegeta. “Namecciano?” Si girarono verso una rupe poco distante da lì, e lì fermo, immobile, quasi fosse senza vita, scorsero Piccolo! “Ma da quanto tempo è lì?”. Piccolo si girò verso di loro poi guardò Vegeta. Sorrise; e tornò a guardare il cielo. Vegeta lo guardò con un’aria incredula. ‘Che ha da sorridere?’ pensò. E infine anche Crilin e Gohan raggiunsero il gruppo. Ma non ebbero tempo per i saluti! Proprio in quel momento Piccolo gridò “SONO ARRIVATI!”. E infatti, subito dopo l’urlo di Piccolo, una astronave passò sulle loro teste e atterrò poco distante da lì. “Non volate! Dobbiamo avvicinarci a piedi senza che i loro scouter percepiscano le nostre presenze!”. Yamcha completamente bianco in viso disse con un filo di voce: “N-non mi aspettavo che Freezer avesse un’aura così…così terribilmente potente.”. “E non è neanche al massimo della sua potenza!” rispose Gohan. Tenshinhan era terrorizzato “A-allora…allora avete combattuto contro uno così terribile?”. Yamcha cercò di fermarli “No…non è possibile. Ci avviciniamo e poi cosa facciamo? È un mostro incredibile! E per di più ce ne sono due! C-cosa credete di fare contro quei mostri?”. Intervenne Piccolo: “E allora cosa vuoi fare? Rimanere qui a compiangerti? Fa come ti pare…tutti sanno che non possiamo fare nulla!”. “Sapete cosa vi dico?” disse Vegeta con leggerezza. “è la fine della terra!” e si incamminò verso la nave di Freezer. Anche gli altri cominciarono a seguirlo, consapevoli che le parole di Vegeta erano alquanto veritiere. All’improvviso apparve quell’aura, e tutte le aure degli scagnozzi di Freezer scomparvero nel nulla. “Che sta succedendo?” disse Vegeta. Ma prima che qualcuno potesse rispondergli, quell’aura misteriosa divenne ancora più potente e raggiunse in breve il livello di Goku. “Mio padre…è la stessa aura di mio padre!”. Vegeta non poteva crederci “No…non può essere lui!”. Un esplosione poi un’altra, e infine videro qualcuno che troncava il corpo di Freezer in pezzi con una robusta spada! E quel qualcuno era un super sayan! Vegeta voleva capire…non sembrava Kakarot però era un super sayan. Ed è impossibile che ci siano altri sayan oltre loro due e Gohan. Decise di andare a vedere…e spiccò il volo! Nonostante l’altra misteriosa aura, anche più potente di quella di Freezer fosse ancora forte. Fu seguito da tutti. Poi anche l’altra aura svanì. Arrivarono abbastanza vicini e fecero appena in tempo a vedere il cadavere di un mostro che assomigliava a Freezer in un modo incredibile. Poi alcune onde energetiche fecero piazza pulita di mostri e astronavi, e quando si diradò il fumo, del passaggio di Freezer non rimase traccia. Rimase però il misterioso ragazzo, non più trasformato in super sayan, che notò la presenza del gruppo. Quando li vide disse: “Sto andando ad accogliere Goku! Volete venire con me?”. Stupore tra il gruppo di amici. “è qui vicino. Venite!” Detto questo si alzò in volo, e si diresse verso una pianura lì vicino. Vegeta era stranamente arrabbiato. “Chi diavolo è questo? Un super sayan? Lui? Che sciocchezze! Oltre a noi tre non esiste nessun altro sayan!”. Dietro di lui si udivano alcuni commenti, ma Vegeta non li ascoltava…A Vegeta interessava solo l’identità di questo nuovo arrivato. E così lo seguì, insieme a tutti gli altri. Appena sul posto, il ragazzo offrì da bere a tutti. Poi cominciarono le imbarazzanti domande. “Dove hai conosciuto mio padre?” chiese Gohan. “Ne ho solo sentito parlare, ma non l’ho mai visto di persona.”. “Allora come fai a sapere che Goku arriverà qui fra tre ore?” chiese Crilin. Il ragazzo apparve imbarazzato. “Mi dispiace…non posso dirvelo…”. “Che significa tutto questo? Spiegaci tutto!” chiese Vegeta “Chi diavolo sei? Come hai potuto ottenere una potenza simile?”. Il ragazzo era sempre più imbarazzato. “M-Mi dispiace…non posso…”. “Quando hai battuto Freezer e gli altri eri un super sayan, non è vero?”. “Ah…s-si!”. “Balle!” sbottò Vegeta. “Gli unici sayan rimasti siamo io e Kakarot…che qui sulla terra chiamano Son Goku, e quel moccioso mezzosangue! Siamo rimasti solo noi tre! Tu non puoi essere un sayan!”. “Ma lo abbiamo visto trasformarsi in super sayan per sconfiggere Freezer…”. Vegeta esitò. Non poteva negare l’evidenza. Riuscì solo a dire, con un filo di voce: “Noi sayan abbiamo i capelli neri!”. Il ragazzo non rivelò altro, né sulla sua identità né su cosa avesse a che fare con Goku. Vegeta stette seduto a osservarlo per tutto il tempo. ‘chi è? Come fa a conoscere Kakarot? Che relazione avrà con lui? Che sia un suo figlio nascosto? Ma no, non gli assomiglia per niente!’. I pensieri nella testa di Vegeta si susseguivano uno dopo l’altro, e più ci pensava e più non trovava risposte. E poi le tre ore passarono. E una navicella atterrò lì vicino; una navicella con qualcuno dentro che Gohan aveva riconosciuto come suo padre. Dalla navicella uscì Goku, che meravigliato notò che gli altri erano già davanti a lui. “Come mai siete qui? Come avete fatto a sapere che sarei arrivato?”. Vegeta non sapeva più cosa fare. Di nuovo il cuore gli dava fastidio, ma in quel momento non sapeva se essere felice o cos’altro. Era stranamente meravigliato dal fatto che fosse realmente vivo. Poi il misterioso ragazzo chiese a Goku di parlargli in disparte. E così si allontanarono. Passarono diversi minuti. All’improvviso Goku, chissà per quale motivo, si trasformo in super sayan. Fu lo stupore di chi stava a guardare. E Vegeta nel guardare nuovamente Goku nello stadio di super sayan, provò un’intensa nostalgia. Poi anche il misterioso ragazzo si trasformò. Fecero una piccola battaglia, nulla di serio. Probabilmente il ragazzo stava testando le capacità di Goku. Poi si fermarono, tornarono normali e cominciarono a parlare. Vegeta non riusciva a sentire quello che si stavano dicendo, e si innervosiva sempre di più. Ma aspettò pazientemente. D’improvviso, il misterioso ragazzo se ne andò. Goku s’incamminò verso il resto del gruppo, grattandosi la testa. “Goku, che voleva quello?”. “A-Ah…Ehm…nulla d’importante!”. Ma a quel punto intervenne Piccolo: “Dicci tutto, anche per noi è molto importante!”. “Eh?! Hai sentito?”. “Non possiedo un udito qualunque…”. “Cos’è che è molto importante?” chiese Bulma. “Se non vuoi, ne parlerò io…”. “Ma…aspetta…”. Piccolo si avvicinò e disse qualcosa a Goku, che sembrava annuire. Ma Vegeta, in quel momento, non pensava alle parole del ragazzo, ma a quelle di Piccolo: ‘non possiedo un udito qualunque…’. “Ho capito!” pensò “lui sa di quando ero sul tetto! Lui mi ha sentito! Lui sa tutto! Lo sa!”. Venne interrotto da piccolo: “…Non vogliamo essere uccisi senza fare nulla…”. Quindi raccontò di cosa il ragazzo avesse detto a Goku. Raccontò della macchina del tempo, dei cyborg che fra tre anni sarebbero venuti a distruggere il mondo, della malattia cardiaca che avrebbe colpito Goku, della medicina speciale che gli aveva portato, e della fine che tutti quei guerrieri avrebbero fatto se non si fossero allenati sul serio. Le parole uscite dalle labbra di Piccolo colpirono davvero tutti i presenti. Qualcuno non voleva crederci. Ma all’improvviso una strana macchina volante attirò l’attenzione dei presenti. E, con sorpresa di tutti, dentro quella macchina scorsero il ragazzo, che sembrava guardare con malinconia soprattutto Vegeta e Bulma. Poi la macchina sparì. E questa visione convinse tutti ad allenarsi severamente per riuscire a sopravvivere alla venuta di quei terribili cyborg.
Poi fu la
volta di tutti i saluti. Goku stava salutando uno ad uno tutti i suoi amici.
Vegeta era alle sue spalle e guardava tristemente Goku. Cercava qualcosa da
dirgli, pur di richiamare la sua attenzione. “Kakarot.” Goku si voltò verso di
lui. Vegeta esitava. “dimmi…come hai potuto sopravvivere su Namecc?”. Era tutto
quello che gli uscì dalle labbra. “Nemmeno io credevo di sopravvivere.
Fortunatamente ho trovato quattro o cinque astronavi come quella lì vicino.”.
“Ho capito! Erano le navi con cui i membri della squadra Ginew erano andati su
Namecc!”. Goku non sapeva se fosse così. “…comunque sono salito su una di quelle
e ho premuto tutti i pulsanti a caso, e così sono riuscito a fuggire…poi la nave
è giunta da sola su un pianeta chiamato Yardat…”. Vegeta ci pensò su. “in
effetti la squadra Ginew attaccava Yardat in quel periodo…quindi era memorizzata
la rotta per quel pianeta…allora…quel vestito strano che hai è di Yardat…”. In
effetti Goku aveva un vestito stranissimo. I pantaloni erano comunque della sua
vecchia tuta, ma aveva una strana maglia bianca a maniche lunghe, una corazza
nera splendente che copriva solo la pancia, la parte sinistra del petto e la
spalla sinistra, e uno strano collare. “Si. Me l’hanno regalato! A dire il vero
non è che mi piaccia un granchè, ma il mio era ridotto male…”. Vegeta lo squadrò
da capo a piedi, poi un po’ per rompere l’attenzione “Visto il tuo carattere non
sarai tornato qui a mani vuote…loro non hanno una grande forza combattiva, ma
sanno usare molte tecniche strane…te ne hanno insegnata qualcuna, non è vero?”.
Goku lo guardò sorridente. “Giusto, sei molto perspicace!”. “E allora?” chiese
Crilin, impaziente di vedere le nuove tecniche apprese da Goku. “Ne ho imparata
solo una perché non avevo molto tempo…sapete quanta fatica che ho fatto per
apprenderla? Comunque ora so Teletrasportarmi!”. “Teletrasportarti?!” Chiesero
tutti quasi all’unisono. “Davvero Goku? Fammi vedere!” chiese Tenshinhan. “Vuoi
vedere? Ok!”. Detto questo, sparì. Ricomparve dopo pochi secondi con degli
occhiali da sole…quelli del maestro Muten! Vegeta osservò tutto. Ancora non
poteva crederci. Goku consegnò gli
occhiali a Crilin. “Bene. Allora ci vediamo fra tre anni.” Disse Tenshinhan.
“Goku dimmi quando e dove dobbiamo riunirci…”. “Eh?D-Dunque…come ha detto? N-Non
mi ricordo più…”. “Il 12 Maggio, tra tre anni, verso le dieci del mattino, su
un’isola a nove chilometri a sud-ovest della città del sud. Un’ora prima…alle
nove ci vedremo su quell’isola!” intervenne Piccolo. “Meno male…se non ci fosse
stato Piccolo…”. Piccolo continuò: “Chi non si sente sicuro rimanga a casa! Pare
che i nuovi nemici siano ancora più terribili dei vecchi! Non voglio
assolutamente intralci!”. A quel punto intervenne Vegeta che, con aria di sfida,
disse: “Mi fai ridere…Sei tu quello che non si sente sicuro, non è vero?”. Le
parole colpirono Piccolo che adirato rispose: “Cosa?! Vuoi Provare?” Intervenne
Goku a calmarli, ma lo sguardo di Vegeta era fisso sul namecciano, quasi volesse
dirgli qualcos’altro. Piccolo notò lo sguardo, e capì il perché di
quell’improvvisa ostilità. “Vegeta” pensò “Per quanto ancora riuscirai a
nascondere i tuoi sentimenti?”. Poi lo sguardo di Vegeta si diresse verso Goku.
“Kakarot!”. Goku si voltò. Vegeta lo guardava con aria malinconica. Poi
riprendendo il suo solito tono di voce, disse: “Non montarti troppo la testa!
Anche se sei diventato un super sayan prima di me…ti avverto che un giorno ti
sconfiggerò. Sono io il numero uno dei sayan.”. Goku lo guardò allibito, poi,
accennando un sorriso, annuì. Vegeta si girò, ma ,prima di andarsene, si voltò
nuovamente a guardare il viso di Goku. Infine spiccò il volo, sollevando una
grossa polvere. E mentre si dirigeva verso