Fuliggine
negli occhi, ecco che cos’aveva. Ecco perché
vedeva nero.
Stava seduta infondo alla sala, rigirandosi il bicchiere tra le mani,
affogando
le dita nel liquido trasparente. Avevano lo stesso nome, lei e
quel liquore.
Entrambi capaci di mandarti fuori di testa, entrambi superalcolici.
Lui la fissava da lontano, seduto accanto al bancone, con una
Foster’s in mano.
E dentro quegli occhi scuri ci si perdeva.
Non era abituato alla sua presenza, alla sua pelle chiara in mezzo a
quei
cappotti scuri. L’ascoltò parlare solo una volta,
e con la sua voce avrebbe
voluto faci l’amore.
Le lancette scorrevano lente mentre la gente si ubriacava, mentre
qualcuno
lanciava occhiate di fuoco verso le sue cosce nude. Ma a Gin non
importava, lei
del freddo che sentiva fuori non se ne curava. Come avrebbe potuto,
quando
sapeva di essere nuda dentro?
«Amico la stai mangiando con gli occhi», sorrise
malizioso il barista,
catturando l’attenzione del giovane uomo.
Jude rise, senza allegria, «e che ci ho pieno gli occhi della
sua immagine», ammise
voltandosi nuovamente verso di lei.
Il barman lo fissò attentamente, puntandogli lo strofinaccio
sul viso, «allora
vai da lei a parlarle, no?»
«Ho la voce secca, non sono bravo con le parole, finisco
sempre per non farmi
capire. Ho questo problema io. Non riesco a parlare, a mettere in fila
i miei
pensieri, così quando parlo, faccio solo un gran
casino». Sospirò riprendendo a
bere la sua birra.
«Sarà, ma sappi che quella lì
andrà via prima o poi, e tu invece rimarrai qui, la
perderai. Ed io dico sul serio eh? Persa per sempre». Disse
mettendolo in
guardia, ritornando a versare dell'alcol ai soliti ubriachi del sabato
sera.
Jude rimase in silenzio, assimilando le parole dell’uomo.
«Eh, dimmi un po’, come si fa a perdere qualcuno
che non si è mai avuto?»
Domandò pensieroso voltandosi nuovamente verso il
barista.
Non ci rimanere a lungo dentro i locali affollati Gin, la gente poi
inizia ad
accorgersi di te. Iniziano a guardarti tutti perché le
persone sono fatte così.
Si aspetta sempre qualcosa, e alla fine si finisce per deluderli.
Quindi
tesoro, ascolta la tua mamma, quando inizi ad accorgerti degli occhi
della
gente, alzati e vai via. Non dare loro la possibilità di
aspettarsi qualcosa da
te.
E così che
fece, quando dopo un paio di ore si accorse di alcuni occhi languidi
che l’osservavano. Si alzò, semplicemente.
Estrasse una banconota da venti
sterline e la lasciò sul tavolino, poi si
allontanò, avvicinandosi alla porta.
«Perché
non le fai a lei tutte queste domande?» Domandò
all’improvviso un
vecchio seduto accanto allo sgabello di Jude, «guarda che si
vede eh, che lei è
l’unica che ti saprebbe rispondere.»
«Ha detto
che lui non sa parlare.» S’intromise il barista,
sorridendo al
ragazzo, «non è cosi?»
Jude agli occhi di
quei due poteva sembrare offeso, in realtà non li aveva
neppure ascoltati. I suoi occhi erano così attenti a non
perdersi un solo
dettaglio di quella ragazza che, alla fine, quando la vide chiudersi la
porta
alle spalle, le sembrò di avercela ancora davanti.
«Andata.
Puff, persa per sempre», ridacchiò il vecchio,
arricciando il naso e
grattandosi la barba bianca.
«L’hai
persa davvero amico», confermò il barista, questa
volta senza sorridere.
Il ragazzo
sollevò gli angoli delle labbra, rivolgendosi a entrambi,
«non è
mica detto sapete? Questa notte l’ho lasciata andare, ma
domani no. Quando la
incontrerò sull’autobus mentre
aspetterà la sua fermata, le chiederò come si
chiama».
«Allora non
è la prima volta che la vedi?»
«Si invece,
mai vista prima.» Rispose Jude, sollevandosi dallo sgabello,
«e
solo che se non la rivedrò domani, succederà la
prossima settimana».
«Tu sei
ubriaco, amico».
Il vecchio
scoppiò a ridere, «questo è
più matto di me».
«Affatto.
Guardate che occhi come quelli non si perdono mica». Ammise
Jude con
una voce che fece tremare tutti in quella sala. Poi, così
com’era andata via la
ragazza, uscì anche lui dal piccolo pub, sentendo ancora il
calore della pelle
di Gin sulla maniglia della porta.
Tanto ti trovo sai?
Tanto non mi scappi.
Piccola storia, davvero piccola piccola, sono solamente due capitoli -se così si possono definire-, il prossimo arriverà il giorno del mio compleanno, che culo eh?
Voglio farmi un regalo decente quest'anno, mi aiutereste? Voi cosa regalereste ad un anima persa?