Sorriderò...
Sento le mie palpebre pesanti, il dolore comincia a farsi presente in tutto il mio corpo. La luce del sole che entra dalla finestra mi acceca, poco dopo mi accorgo di essere tutto bendato e di essere sdraiato su un letto in una stanza piccola. Sento un grande vuoto dentro di me, come se mancasse qualcosa, sento di aver perso qualcosa di valore. Dio mi fa male il petto in maniera allucinante.

Vedo la porta della stanza aprirsi. E’ Gwen, la mia migliore amica. Adesso capisco. Non voglio guardarla negli occhi. Non trovo il coraggio. Sei venuta per consolarmi, non è così Gwen? Ma chi consola te? E poi a che servirebbe? E’ stata tutta colpa mia…come sempre.

Il silenzio comincia ad invadere il luogo, quell’angoscia e quel dolore che si fanno insopportabili. E’ difficile trattenere le lacrime. Mi sento così male, non voglio essere vivo.

Morgana aveva appena superato la città bassa distruggendo tutto e stava per arrivare all’interno del castello. Decisa più che mai. Eppure anche Artù era deciso a distruggerla, sebbene fosse sua sorella.

Morgana ci aveva raggiunto.

Tutto fu così veloce, finché non ti ho visto davanti a me. Come tante altre volte…

“A... Artù?”

"…Sono uno stupido…” inizio a piangere e vedo anche la tua tristezza nei tuoi occhi. “Perche sono così stupido, Gwen?”

"A…Artù?” lui si avvicinò a me. Vedevo un filo di sangue scorrere dalle tue labbra. Pietrificato e impaurito com’ero non dissi nulla.

 "Non fare la femminuccia, Merlin”

Fu in quel momento che mi accorsi che c’era una spada conficcata nella sua spalla.

“Tutto andrà bene, Merlin” Hai detto sorridendo.

"…Merlin…”

“Perche doveva dimostrare a tutti che era forte?” Non avevo mai sentito un dolore del genere.

“Ho perso una delle persone più importanti per me. Ho perso il mio migliore amico… e anche mentre stava morendo mi ha sorriso, mi ha protetto”

Ci avevo messo del tempo prima di reagire. Cercavo di guarire la ferita con la mia magia.

“Dio, Merlin, hai una faccia bruttissima...” mi hai detto mentre cercavi di alzare la tua mano e dare un colpetto sulla mia fronte”

“E’ meglio se taci, Asino. Sei un pazzo irresponsabile” ma sapevo che i miei insulti non erano veri.

Sentivo il rumore delle spade dei cavalieri di Camelot che lottavano cercando di formare un cerchio in modo che io potessi curare la ferita, solo io potevo farlo, ma c’era qualcosa che mi diceva che non ce l’avrei fatta. Morgana aveva forgiato la sua spada con la magia nera.

 "Sei davvero un Asino, non pensi mai prima di agire” dissi ormai immerso in un fiume di lacrime.

Ma tu ti dedicavi solo a sorridermi..come io facevo quando eri di cattivo umore.

"Lui ti ha sempre voluto bene, Merlin” disse Gwen. Ma le sue parole non fanno altro che farmi sentire peggio.

“Per lui eri molto importante, eri una specie di fratello”

“Stupido Asino Reale! Si può sapere perché mi hai protetto? Io sono solo un servo invece tu sei il re”

"…Perché tu sei Merlin, il mio migliore servo e amico...lo farei ancora se fosse necessario e poi, che razza di re sarei se non difendessi il mio popolo?

Quelle furono le tue ultime parole. Dopodiché il tuo corpo si fece più pesante ma il sorriso non svanì dal tuo volto.

“Lui non avrebbe voluto vederti così Merlin”
 
Lo so ed è per questo che mi farò forza e sorriderò. Anche per lui.