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Autore: Filira    21/02/2012    9 recensioni
{C18xCrilin - Giallo - Raccolta di frasi!}
Dieci frasi, assolutamente scollegate, assolutamente fluff e senza senso sulla tanto maltrattata coppia C18/Crilin. Con le occasionali partecipazioni di altri personaggi vari&eventuali XD
“Oh, al diavolo.” E gettò indietro la testa, fissando il cielo blu. Le sembrò di scorgere una nuvola decisamente simile a quella maledetta testa pelata" .
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Crilin, Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dieci frasi poco sensate, scritte così, in una serata noiosanoiosa. Non vogliatemi male, ma io amo questi due XD Shizune-chan


TEN PROMPTS PROJECT

 

 

 


1.       Amarsi

Amore. Una stupida cosa da stupidi umani, o almeno così C18 credeva. Peccato che negli ultimi tempi la parola amore nel cervello dell’androide fosse fastidiosamente associata ad una lucida, lucidissima testa pelata.
“Oh, al diavolo.” E gettò indietro la testa, fissando il cielo blu. Le sembrò di scorgere una nuvola decisamente simile a quella maledetta testa pelata.


2.       Fornelli

Marron era in giro col vecchio maestro Muten, e quella era decisamente l’occasione giusta per un po’ di… intimità. Il buon Crilin aveva preparato tutto, compresa una succosa cenetta che adesso stava placidamente cucinandosi sul fuoco.
“Stai andando a fuoco.” Aveva sussurrato la bella C18, e Crilin, anche se sorpreso dalla particolare affermazione della moglie, se ne trovava compiaciuto mentre accarezzava poco castamente la figura perfetta della donna. “Già” le aveva soffiato, in un orecchio.
“No, sul serio. Ti ha preso fuoco il vestito.” E un grido si levò alla Kame House.


3.       Portami con te

“Dai papà! Ti prego!” Marron frignava da più di dieci minuti ininterrotti, abbracciando forteforte il piccolo peluche di pezza che usava portarsi appresso in ogni momento della giornata.
“No Marron, ti ho già spiegato che sarà pericoloso!”
“Ma papà – tirò su col nasino, sperando di muovere a compassione il genitore – prometto che sarò brava!”
“Non sono preoccupato per te, tesoro. Ma è una cosa per grandi, e tu resterai qui con tartaruga!”
Crilin era difatti ancora terrorizzato e decisamente traumatizzato dalle ultime performance di Goku e Vegeta alla festa di Bulma, e di certo era deciso a tenere sua figlia il più lontano possibile da quei due saiyan ubriaconi.
 

4.       Risveglio

“Com’era? Doloroso?”
C18 non aveva mai parlato a nessuno del suo passato, e a maggior ragione del suo periodo trascorso alla mercé del dr. Gero. Eppure quella notte raccontò tutto, ma proprio tutto a quel piccolo pelato della svitata compagnia dei terrestri. Doveva essere impazzita.
“Il peggio era svegliarsi, e rendersi conto che non si stava vivendo un incubo, che era tutto così reale.”
Avrebbe pianto C18, se solo avesse potuto. Sentì la mano del giovane posarsi sulla sua, e sii voltò a fissare quel viso che, adesso, le appariva decisamente familiare.
 

5.       Fondersi

“Quindi come la fusione?” Domandò C18, ancora confusa dalla spiegazione del giovane.
“N-no, non propriamente.” Mai in vita sua Crilin avrebbe immaginato di dover spiegare una cosa così imbarazzante, per di più ad una donna che apparentemente era adulta. E quella donna era per giunta sul suo letto, coperta malamente dal lenzuolo bianco.
“Diciamo che… Oh, al diavolo.”
E le si era avvicinato lentamente, sfiorando dapprima i capelli biondi e baciando il viso candido come la neve. Era decisamente più facile passare alla pratica.
 

6.       Bambini

“L’avresti mai immaginato? - Yamcha scaglio il sasso lontano, verso l’inifinito blu del mare – di diventare padre, intendo.”
“Oh beh, ovviamente. Ma un po’ di tempo fa avevo perso le speranze… dopotutto C18 non era sicura, abbiamo davvero dovuto provare…”
“Io non penso di volerne sapere di più, Crilin.” Yamcha si dileguò nel giro di due secondi, conscio di essere rimasto l’unica zitellaccia acida della compagnia.

 
7.       Rabbia

“Cosa hai fatto?!”
La voce furente di C18 riempiva la Kame House, insolitamente disabitata. Quella mattina erano rimasti solo la bella androide e, appunto, il maestro Muten. Lo stesso maestro che, adesso, si ritrovava a sanguinare sul pavimento, in preda ad un forte attacco di epistassi. Il bernoccolo sulla fronte era già comparso, ma la visione celestiale dell’androide sotto la doccia ne valeva decisamente la pena.
 

8.       Sabbia

Non era propriamente questo quello che l’androide intendeva per allenamento, ma ultimamente le loro uscite finivano perennemente allo stesso modo. Stringeva forte la sabbia nel pugno la bella C18, mentre le mani del marito percorrevano la sua esile figura, e i suoi baci le confondevano  i  perfetti circuiti del cervello.
 

9.       Centro commerciale

“Crilin! Oh Crilin, ma che guerriero saresti tu?”
C18 non era una persona granché comunicativa o espansiva, preferiva agire piuttosto che perdersi in stupide parole. Eppure quando Crilin aveva la sventurata idea di portarla per negozi quella acquistava tutto d’un tratto un incredibile loquacità, cinguettando frivolamente sulla bellezza del suo corpo esaltata da questo o da quel capo d’abbigliamento. Crilin la guardava, perdendosi nelle sue curve e sorridendo alle parole della donna. Eppure adesso si pentiva di essere uscito di scatole, mentre circa un centinao di pacchetti e buste gli ricadevano in testa.
“Oh Crilin, certe volte sei proprio fastidioso.”
 

10.   Velluto

Non c’era niente di più bello della pelle di C18, del suo profumo, della sua consistenza. Crilin la accarezzava ogni mattina, a lungo, assaggiandone il sapore e riscoprendosene incantato. Era come velluto, morbido e profumato velluto.
   
 
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