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Autore: __Hotta    21/02/2012    1 recensioni
E se Kurt si fosse messo con Karofsky? E Blaine fosse partito per dimenticarlo?
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Ascoltate questa canzon mentre leggete : http://www.youtube.com/watch?v=PvPkLG-tvzM&feature=fvst ]



Anno 2016.

 

Blaine era nella sua stanza, aspettando il nuovo cliente. Gli aveva chiesto qualche minuto per prepararsi, prima di riceverlo, ma in quel lasso di tempo non aveva intenzione di farsi presentabile per un altro uomo schifoso, ripudiato dalla società che viveva chissà dove. In quel paese gli omosessuali non erano accettati ma era proprio per questo che il bordello in cui viveva e lavorava Blaine era stato costruito. Di giorno là dentro non c'era vita e per questo i ragazzi e le ragazze stavano nelle loro camere a riposare. Ognuno possedeva una camera diversa.

Era seduto sul suo letto e pensava, pensava, pensava. Si alzò, andando a prendere carta e penna e sedendosi alla scrivania. Scrisse una lettera.

 

 

 

Caro Kurt, 

Sono passati ormai 4 anni da quando sono partito, ma tu non si sparito dalla mia mente. Vivo qua, in un bordello e mi guadagno da vivere così. Questa non è l'unica lettera che ti scrivo, ma questa sarà l'unica che spedirò. Mi piacerebbe sapere come stai, davvero tanto; se sei felce assieme al tuo compagno e a tutti i ragazzi a Lima. Spero Dave ti renda felice. Non sono riuscito a dimenticarti come ti avevo detto. Ho pensato a te ogni santissimo giorno, ogni volta che qualche uomo mi sfiorava, o facevamo l'amore pensavo a te. A quanto mi sarebbe piaciuto poterlo fare, poterti toccare, poter baciare ogni singolo centimetro del tuo corpo, che ormai conoscevo già a memoria. Non sono soddisfatto della mia vita e delle mie scelte, perchè ero convinto di fare il giusto quando perennemente mi accorgevo di essere in torto. Mi sono drogato, tagliato, ho tentato il suicidio un miliardo di volte perchè volevo farla finita, volevo smettere di soffrire. Perchè sono stato stupido e con il prosciutto sugli occhi, perchè realmente non capivo che tu eri innamorato di me. Non sono mai stato un tipo tanto perspicace e arrivavo sempre in ritardo a capire le cose, te lo dimostra anche l'evoluzione della nostra situazione. Sei stato il mio migliore amico, eri più di un amico e lo sapevamo sia io che tu. Ti amavo. Ti amavo talmente tanto che il cuore mi sanguinava ogni volta che parlavo di te, e gli occhi brillavano come stelle in una notte scura e piena di nuvole. Ricordo ogni momento di noi dal nostro primo incontro alla Dalton, sino al nostro ultimo saluto, a casa tua: un abbraccio e ci siamo divisi. Lacrime salate, amare, tristi, abitavano le mie guance ogni notte, dopo aver lavorato ed essermi sporcato con lo sperma di uomini che non significavano niente per me. In questo momento ce n'è proprio uno fuori dalla mia stanza, ma non lo incontrerò mai. Farò in modo che queste mie parole arrivino ai tuoi occhi. Mi sono preso l'AIDS. Probabilmente ogni mio taglio si sarà formato sulla tua pelle; ricordi? Ogni volta che sbattevi, cadevi o ti tagliavi distrattamente, esso si formava sulla mia pelle anche se avevo dormito per tutto il giorno. Il destino voleva avvisarci di come stava l'altro. E' qualche settimana che non mi trovavo più lividi e, contando quanto sei imbranato, penso che sia soltanto il destino che si è arreso a noi e alla nostra distanza e il nostro fuggire dai propri sentimenti. Lo so che mi ami Kurt, anche se stai con lui, so che nel tuo cuore un posto per me c'è ma non puoi amarmi. E adesso mentre ti scrivo questa lettera sono forte? No, non lo sono. Sono fragile dentro e fuori. Sono bianco, quasi anoressico, sono zoppo e non ho più nessuna passione. Due giorni fa ho provato a cantare ma dalla mia gola è uscito soltanto un verso basso e gracchiante: credo di essermi dimenticato come si fa. La chitarra è sempre con me, nel mio armadio, vicino ad una nostra foto che ogni mattina appena sveglio baciavo, o a cui, prima di andare a dormire, chiedevo scusa per tutto quello che stavo facendo. Mi sono lasciato andare, logorare. Non ho mai visitato realmente questo posto perchè non era nei miei piani, sostanzialmente avevo soltanto intenzione di  lavorare e guadagnare i soldi con cui pagare il vitto e l'alloggio. Non li usavo tutti, quelli che mi avanzavano sono tutti conservati per te e li spedirò assieme a questa lettera. Usali per vivere, per dare da mangiare a te e alla tua famiglia e al bambino che tu e lui probabilmente adotterete. Avvisa tu la mia famiglia, e dì loro che voglio essere seppellito a Lima, per un ultimo saluto a te e a tutti i ragazzi. Sarai sempre con me, in terra come in cielo, nei miei ricordi come nelle mie mani. Pensa che in questo momento sono lì che ti sto dando un bacio, l'ultimo per la precisione. 

Sì perchè quando tu leggerai questa lettera io sarò già morto, ucciso dalla pistola che in questo momento sta a fianco al mio braccio e che tra qualche istante impugnerò. Ecco perchè in qualche passaggio ho usato il passato.

Voglio solo che ti arrivi e che per l'ultima volta tu legga il mio nome. Non piangere, non disperarti, leggi queste mie parole con un sorriso, pensando che sono morto per noi che in un'altra vita ci incontreremo sicuramente, come è successo in quelle passate. In eterno ci ameremo. Questa vita salta, ma presto arriverà la prossima occasione, la coglierò al volo. Non ti posso lasciar andare una seconda volta, sei troppo prezioso per anche solo rischiare di lasciarti finire nelle mani troppo sbagliate. 

Si sta facendo tardi, il cliente qua fuori sbraita in una lingua che non ho mai cercato di imparare, ma quando sfonderanno la porta, mi troveranno sanguinante sul tappeto della stanza, morto in nome dell'amore.

Ti amo amore mio.

Tuo per sempre,

Blaine.

 

 

Chiuse la lettera e la imbustò, mettendo i francobolli e allegandola al pacco che si trovava a fianco alla sua sedia. Aprì per un secondo la porta e chiamò l'addetta alle spedizioni. Parlò anche col cliente, ormai stufo di aspettare ancora, dicendogli di attendere ancora 3 minuti. Mentì spudoratamente e quando entrò non chiuse la porta a chiave, in modo da non doverla forzare per entrare. Accese lo stereo e le note di "Mad World" invasero la stanza. Blaine si concesse un ultimo momento per prendere la pistola e posizionarsi di fronte alla finestra, poggiando il silenziatore proprio contro il cranio e facendo una piccola pressione.

 

-And I find it kind of funny I find it kind of sad the dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had. I find it hard to tell you, I find it hard to take when people run in circles it’s a very very mad world...Mad world.- cantò un'ultima volta.

 

Premette il grilletto, sentendo il proiettile attraversare l'osso del cranio e penetrare il cervello, conficcandosi nel cervello.

L'ultimo pensiero andò a Kurt, prima di cadere sul pavimento, inerme in una pozza di sangue. 

 

E nel cielo di Lima, il suono sordo di uno sparo, disturbò il silenzio dell'alba. 




N.D.A:

In principio, in questa storia c'erano due personaggi, precisamente i gemelli di Kurt e Blaine e al posto di Dave c'era il faccione di Grant, che fa un altro personaggio e non Sebastian, prendendo spunto dal GDR di cui faccio parte, ma volevo anche pubblicarlo qua. Tenete presente che io sono una Klainer e sì non mi piace la Kurtofsky! Non uccidetemi vi prego çç Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate :)
A presto,

__Hotta

   
 
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