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Autore: Cecile_du_Mars    22/02/2012    2 recensioni
La bellezza non è sinonimo di stupidità,ma Ray forse non ne era al corrente.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ovattato. Si,direi che intorno a me è come se tutto fosse ovattato.

Non sento più niente,non sento più nessuno. Non esisto più?

La decisone ormai era stata presa,dovevo portare sino in fondo ciò che avevo progettato. Peccato che fu il progetto a portare me a fondo.

Claire era una donna bellissima,di quelle bellezze eleganti e pure. Pelle bianca,guance rosee,occhi grandi verdi,capelli biondi,sempre molto elegante. Claire era la mia donna. Claire doveva morire.
Perchè? Perchè era troppo perfetta,anche per me.

Ci conoscemmo ad una serata di beneficienza organizzata dalla mia famiglia,mio padre è un ricco petroliere,mia madre...beh,una nobildonna ricca e viziata.
Io ero il rampollo della famiglia: bello,intelligente,laureato e con un master in corso presso una prestigiosa università ma sopratutto...single.
Claire era una giovane ragazza di buona famiglia,anch'essa molto ricca,suo padre era in affari col mio ma non sino a quel momento non avevo mai avuto il piacere di conoscere la ricca e bella ragazza di cui tanto avevo sentito parlare.
Era una ragazza timida,umile,non avvezza al glamour o alle serate mondane: il mio esatto opposto.
Eppure...quando la vidi,la desiderai dal primo istante. Era bellissima,avvolta in un lungo vestito di seta color della perla. I suoi occhi verdi colpirono subito il mio cuore.
Decidi di conoscerla meglio e,senza giri di parole,la invitai il giorno dopo per un caffè,accettò.
Da quel giorno sono passati sei anni,da quel giorno lei è diventata mia.

Mi ha dato un figlio bellissimo: Edward,uno splendido bambino di tre anni,bello come lei,scaltro come me. Edward presto rimarrà orfano di madre,un incendio alla nostra villa se la porterà via per sempre.
Claire deve morire.

E' sempre stata un'ottima moglie,niente da dire a riguardo,ha sempre intrattenuto ottimi rapporti con le mogli dei miei amici e colleghi,ha sempre capito qual'era il suo posto e non ha mai alzato troppo la cresta ma il suo problema è sempre stato la bellezza,era troppa,accecante,fastidiosa persino per me che sono suo marito.
I miei amici me la invidiavano,dicevano di tenermela stretta,ed è quello che ho sempre fatto,ma ora è venuto il momento di dirle addio.

Presi Edward e decisi di portarlo per un week and nella nostra casa di campagna dove in quel periodo albergavano i miei genitori per un pò di riposo,gli ha sempre fatto piacere il ruolo di nonni e di conseguenza gli ha fatto sempre piacere prendersi cura di Ed.
Quando Claire mi chiede il perchè di questo allontanamento di nostro figli gli dissi che volevo passare un pò di tempo da solo con lei,volevo ritornare agli inizi della nostra relazione e che comunque si sarebbe trattato solo di un week and.
Io e mia moglie non avevamo rapporti da molto tempo,persi il desiderio nei suoi confronti quando la sua bellezza diventò troppa per i miei gusti. Andavo con donne orrende,con puttane,con mogli di amici o colleghi insoddisfatte dei mariti,tutte donne non all'altezza di mia moglie,quella creatura di porcellana che,insieme a nostro figlio,ogni sera mi attendeva felice a casa.

La mia decisione di passare un pò di tempo da soli la colse alla sprovvista ma la rese felice,probabilmente pensò che finalmente suo marito si era di nuovo accorto di lei. Quanto aveva ragione a pensarla cosi,peccato che io non mi ero mai dimenticato di lei,solo non volevo avere la sua bellezza sotto gli occhi per molto altro tempo e al contempo volevo che nessun altro uomo la possedesse quindi decisi che era arrivata la sua ora.

Diedi il week and libero ai domestici e al cuoco,volevo che la casa fosse completamente nostra,solo nostra.
Passammo molto del nostro tempo libero dal ruolo di genitori e manager dell'azienda di famiglia a letto,a fare l'amore. Che fastidio tutto ciò! Mia moglie credeva che ci mettevo molto ad arrivare all'orgasmo perchè mi piaceva provare piacere con lei,in realtà succedeva perchè mi continuavo a distrarre guardando il suo "fin troppo bel viso" cambiare fattezze ad ogni spinta dentro di lei: i suoi occhi si chiudevano,inarcava la schiena verso di me,affondava le sue unghia perfette e smaltate nella mia carne,la sua bocca emanava mugolii di piacere. Tutto questo mi uccideva,ma lei ne voleva sempre di più. Anche i carcerati costretti alla sedia elettrica meritano di avere un ultimo desiderio.

La mattina dopo mi preparò una colazione degna di un re: Cappuccino non troppo caldo come piace a me,brioches fatte in casa,succo di mirtilli della mia marca preferita,pancetta ben cotta. Non potevo desiderare miglior colazione insieme a lei,la nostra ultima colazione,la sua ultima colazione.
Non sopportavo di vederla mangiare: il modo elegante e delicato con cui affondava i denti nelle sue fette biscottate cosparse di marmellata di fragole,come girava delicatamente il cucchiaino nel suo caffè,le sue gambe accavallate in modo aggraziato e delicato sotto al tavolo,senza mai muovere i piedi in modo fastidioso. Era troppo per me,avrei dovuto ucciderla quel giorno e anche in fretta.

Con una scusa banale la lasciai sola in casa per circa un'ora e mezza,il tempo di andare in una città distante dalla nostra per comprare la benzina per incendiare casa...e Claire,ovviamente.
Tornato a casa nascosi la tanica di benzina nel garage dove Claire non entrava mai,non voleva sporcarsi le sue belle e delicate mani bianche,sempre morbide e profumate.
Corsi in bagno per lavar via l'odore di benzina dalle mie mani,misi i miei vestiti da lavare e indossai dei vestiti puliti,con sopra la camicia da camera cosicchè Claire non si accorgesse che mi ero cambiato.

La vidi salire le scale per dirigersi da me: che fastidio agli occhi. Saliva con passo felino,delicato,sguardo dritto nella mia direzione; i suoi grandi occhi verdi innamorati di me,del suo aguzzino. Tutto ciò mi feriva profondamente,perchè esisteva una creatura cosi perfetta? No,sarebbe vissuta ancora per poco.giusto il tempo dell'ultima cena.

Il pranzo si svolse veloce,Claire aveva ancora voglia di me. L'accontentai con molta fatica,mentre facemmo l'amore pensai a quella racchia della moglie del signor Phillips che mi ero portato a letto due settimane prima,solo il pensiero di quella donna brutta,imperfetta e con una voce da gallina mi portò in estasi. Diedi a Claire un orgasmo che neanche il più bravo dei don giovanni avrebbe potuto darle. Grazie alla sig.a Phillips.

Per cena indossai il mio smoking più bello,colletto di seta,papillon di "Valentino",camicia "Ralph Loren",volevo che il suo ultimo ricordo fosse il più perfetto possibile ma mai quanto lo era lei,che odio,che fastidio.

L'aspettai in sala da pranzo,quando la vidi entrare rimasi estasiato,fin troppo,persi l'uso della parola per quanto era bella,perfetta:
Indossava un vestito di raso verde coperto da pizzo nero,una collana di perle regalatale da mia madre per il nostro matrimonio,orecchini anch'essi di perle,era lievemente truccata, quel tanto che bastava per rendere i suoi bellissimi occhi verdi ancora più lucenti.
Il mio cuore stava soffrendo sempre di più: un'immensità di pugnalate lo stavano trafiggendo,dovevo ucciderla,dovevo muovermi,farlo in fretta se non volevo stare ancora più male.
La cena fu deliziosa,mia moglie era un'ottima cuoca,era bravissima in tutto.
Come prendeva il cibo dal piatto con la forchetta e come se lo portava alla bocca in modo delicato,lentamente,era qualcosa di troppo perfetto ed elegante.

Dopo cena ci accomodammo nel salone,parlammo un pò e con una scusa banalissima mi allontanai per poter andare a prendere ciò di cui avevo bisogno.
Andai in garage e presi la tanica,dalla cucina presi un accendino,nascosi il tutto sotto il lavello.

Tornai con noncuranza nel salone ed offrì alla mia bella moglie una coppa di champagne,dovevamo festeggiare. La feci bere finchè non fu brilla: anche in quel caso sapeva mantere la sua perfetta personalità ed il suo perfetto portamento di donna per bene,non un singhiozzo,non una risata o una parola di troppo. Ubriacarsi per lei significava non riuscire ad alzarsi dalla poltrona se non con l'aiuto di qualcuno. Perfetto,era li che doveva rimanere.

Andai in cucina,tirai fuori la tanica e cominciai a cospargere la cucina di benzina,l'odore era molto forte,fortunatamente ClaIre s'era addormentata sulla poltrona.
Cosparsi tutte le stanze del piano di sotto di benzina.
Arrivai al salone,la benzina che mi rimaneva era molto poca quindi decisi di cospargerne gran parte intorno alla poltrona dove mia moglie stava dormendo ma...ma...
Claire non era più sulla poltrona,Claire era sparita!

Entrai nel panico,che avesse capito tutto?

Girai per tutta la casa ma non vi era traccia di lei,era come scomparsa. La mia paura che avesse capito il mio piano e che stesse andando dalla polizia aumentava ad ogni battito cardiaco.

Andai al piano di sopra,mi sedetti sul letto e pensai cosa fare.
Sentii la porta d'entrata sbattere,doveva sicuramente essere lei. Infatti era cosi.
Le andai incontro,le chiesi dove fosse finita,era scura in viso,sguardo rivolto verso di me con fare di sfida,non smise un attimo di fissarmi,da dietro la sua schiena spuntò una pistola,me la puntò contro:

-Volevi uccidermi Ray,eh? Era questo che volevi? Mi credi tanto stupida da non aver capito il tuo piano?

-No Claire posso spiegarti tutto ma prima metti giù quella pistola,ti prego amore mio.

-Il tuo "Amore" adesso ti darà quel che ti meriti ma prima ti voglio dire una cosa: bella non è sinonimo di stupida.

Lo sparo fu veloce,il mi colpì al cuore ed uscì dalla schiena,non fu mai trovato il bossolo e neanche la pistola,Claire se ne disfece subito dopo aver incendiato la casa,con me all interno.

  
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