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Autore: Federica91    22/02/2012    3 recensioni
Passare tutta la vita cercando l'uomo dei sogni, e averlo dietro l'angolo.
Pensare di non potersi aprire all'amore e restare intrecciati nella fitta rete della passione. Amicizie giuste e pensieri sbagliati.
( Mi piacerebbe avere vostri commenti :D )
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sognare il ragazzo dei propri sogni , perderlo per poi rendersi conto che è sempre stato accanto a te è cosa di tutti i giorni. Ma non poter far niente per cambiare una luna avversa è inusuale. Così voglio iniziare la mia storia. Così quando ho preso coscienza che lui era il mio Lui , il mio principe azzurro sul cavallo bianco, la mia anima gemella. Lui che aveva avuto per me sempre un occhio di riguardo , ma che io ho sempre tradotto come gentilezza del suo animo così nobile. Che tanto nobile poi non fu… Ho conosciuto Manuel il primo giorno di scuole medie , era un ragazzino anonimo . Lui con la sua chioma bionda nascosta da un cappellino con la visiera; occhi di un verde luminoso ma l’espressione del suo viso è sempre stata spenta per cui non ha mai potuto mostrare la loro bellezza. Vestiva come vestono tutti i ragazzi in prima media , jeans e maglietta del personaggio dei cartoon che più va di moda. Come tutti aveva l’aria impaurita , era, cosa naturale visto che il primo giorno di scuola coincide con il primo giorno in un mondo tutto nuovo. Nuove regole , nuovi docenti, nuovi amici, nuove cose da studiare, nuovi modi di fare. Io ero una ragazzina molto socievole le mie lunghe trecce bionde incorniciavano il mio viso tondo dove con aria furbetta guardavano un bel paio di occhi azzurri intensi che poteva arrivare fino al profondo dell’anima. Io e Manuel durante le scuole medie abbiamo subito legato perché lui era diverso dagli altri ragazzini che pensavano al calcio , alle prime uscite con gli amici , i primi segnali di libertà e i primi ormoni in subbuglio. L’argomento ragazze non interessava tanto , a lui piaceva leggere , andare al cinema , e stare in silenzio. Sembra strano ma lui aveva dei momenti in cui si chiudeva in se stesso e non spiaccicava una parola neanche a pagarla oro. A lui piaceva stare zitto , fissare un punto con lo sguardo e perdersi nel vuoto , diceva sempre che in quei momenti lui viaggiava con la mente in posti lontani , posti che a nessuno è concesso andare . Solo chi ha una fervida immaginazione poteva arrivarci , ma tutti percorrevano vie diverse. In quei momenti io non lo capivo tanto , anzi ero convinta che fosse un po’ bizzarra come cosa , eppure assumeva un espressione così seria che era un peccato farlo ritornare alla realtà. Ma questa non era l’unica stranezza di Manuel , anche se lui era un bel ragazzo sembrava non rendersene conto di tutte quelle ragazzine che come ochette acide gli gironzolavano intorno per “rubargli “ il cuore. E non aveva neanche capito che gli altri ragazzi vedendosi privi di materia prima lo odiavano in un certo senso ; perché un certo senso? Perché Manuel aveva un comportamento così amichevole che nessuno lo poteva odiare, piaceva a tutti. Gli amici lo invitavano ovunque , i professori stravedevano per lui , la maggior parte delle ragazze dell’intera scuola avevano riempito i diari con il suo nome ; anche la preside , teneva per lui il ruolo principale delle recite scolastiche. Ma lui non notava tutto questo. A lui piaceva stare con me . Tutti, amici , genitori , professori , tutti erano convinti che tra noi ci fosse del tenero , ma noi invece non ci siamo mai neanche sfiorati le mani. Manuel non è cambiato neanche durante le scuole superiori , per lo meno i primi anni , quando lui non curante della sua immagine e dei suoi modi di fare così perfetti , continuava a vivere in questo stato di simbiosi. Con il liceo avevamo iniziato a frequentare le rispettive case e famiglie. Studiavamo insieme stando non solo nello stesso liceo , ma nella stessa classe e per lo più vicini di banco. Frequentavamo lo stesso giro di amici , avevamo in un modo o nell’altro idee e gusti in comune. Praticamente sembravamo una coppia di anziani sposati da anni che , vedendosi tutte le mattine , 24 ore su 24 , 7 giorni su 7 , 12 mesi all’anno riescono a completarsi i pensieri . Prevedono i gesti e l’umore. Ma io cosa ho fatto in questi anni? Beh ero l’amica di Manuel . Ma ciò non mi ha privato di avere amicizie o amori. Si perché quel ragazzino tanto speciale sapeva quando doveva lasciarmi libertà e farmi vivere le mie storielle. Ma dentro di me ,ogni volta , avevo bisogno di lui, della sua compagnia , per questo appena finiva correvo a casa sua e piangevo sul suo cuscino. Era naturale che ad ogni festa fosse sempre il mio unico accompagnatore. Mi piaceva l’accoglienza della sua famiglia , sua madre mi voleva bene come una figlia e ogni volta ripeteva ,<< Un giorno tu sarai mia nuora, me lo sento >> . Questi momenti di enorme spensieratezza ben presto finirono. Il terzo anno sembrò trasformare Manuel. Addio al ragazzino anonimo e gentile , benvenuto tizio pieno di se e con un carisma da far paura. Riusciva a plasmarti e non te ne rendevi conto. Un mostro. All’improvviso sembrava che le ragazze per lui fossero oggetti usa e getta . Per i corridoi non si faceva altro che parlare delle sue storielle con qualche tipa carina , di litigi tra ragazze che se lo contendevano, c’è addirittura chi aveva messo in giro delle voci su lui e un insegnante. Cosa era cambiato all’improvviso? Nulla lui giocava nella squadra di palla a volo della scuola , prendeva voti nella norma , ma era inavvicinabile . E la cosa peggiore era … che non mi parlava più. Per lui ero sparita. Mai esistita. Si era spostato di banco, accanto ad un nostro compagno che ben presto divenne il suo migliore amico. Tra noi non c’era stato un litigio eppure il suo cambiamento nei miei confronti fu drastico . Finimmo il liceo e .. basta … Non ho più saputo niente di Manuel , ho perso le sue tracce dopo il diploma , l’ultima informazione diceva che aveva deciso di fare medicina. Ed eccoci al presente: io sono diventata un avvocato in un importante studio legale , la mia scrivania di vetro è stupenda per non parlare della mia poltrona bianca in pelle comodissima. Bene dopo 8 anni passati sui libri il mio riscatto personale … Dottoressa Rubino Rebecca. Vivo in centro con una mia amica conosciuta all’università siamo diventate inseparabili per cui la cosa più logica che abbiamo fatto è stato andare a vivere insieme e creare una casetta adatta a noi.
  
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