Prologo

 
Bramava da fin troppo tempo il piano che avrebbe eseguito a breve.
 
Era stanca della solita routine.
Stanca di sottostare alle regole della natura.
Di attendere che il Sole tramontasse per entrare in scena, con le sue sfumature violacee che tendevano a diventare sempre più tenebrose.
Quella scena, rubata dalla presenza della Luna e delle sue amiche Stelle, che squarciavano il suo mantello, inorridendola.
 Per poi tornare a nascondersi all’alba, quando i primi raggi le facevano del male.
 
No, non poteva essere nata per quello.
Lei non poteva essere semplicemente lo scenario di quei patetici corpi celesti.
Nascondeva quella frustrazione dalla notte dei tempi.
 
Odiava sapere che non sarebbe mai stata la protagonista.
S’incupiva al solo pensiero che gli uomini primitivi credevano Dei l’egocentrico Sole, le vanitose Stelle e la timida Luna.
Invidiava i poemi e le ballate che quegli esseri, così minuscoli al suo confronto, gli avevano dedicato; venerandoli e lusingandoli sempre di più.
E mentre si prendevano meriti e complimenti che, a suo parere, non si erano mai meritati; lei rimaneva nell’ombra a sopprimere quella dignità ferita, a nascondere quei sentimenti intramontabili e strepitare silenziosamente.
 
A volte si chiedeva se davvero aveva qualcosa in meno rispetto a tutti loro…
Dopotutto non brillava di luce propria, creava paura negli uomini, che si nascondevano a riposare al suo arrivo.
Si era scoperta anche complice dei malviventi e degli animali notturni che la sfruttavano sempre al loro vantaggio.
 
Non si era fatta scrupoli a considerarsi inferiore.
Ma, a quella rabbia repressa, seguiva sempre uno spicco di fiducia in se stessa.
Se non brillava era perché era speciale, diversa.
Se incuteva paura e solo in pochi l’apprezzavano era proprio per quel motivo.
E se c’era una soluzione per far capire a quegli esseri minuscoli che anche lei era meravigliosa come qualsiasi altra creatura in natura, sicuramente era quella di presentarsi a loro, concretamente, e fargli cambiare idea.
Quella fiducia divenne sempre più solida e concreta, trasformandosi in determinazione.
La determinazione che ha un pazzo di perseguire la sua follia.
Solo così avrebbe fatto dimenticare quei inutili corpi celesti.
Solo così avrebbe conquistato la scena diventando l’unica e sola protagonista del grande spettacolo dei cieli.
Solo così sarebbe diventata regina.
 
Il Sole sorrise felice alla terra, nascondendosi timido tra le colline e ricordando con gli ultimi raggi caldi che sarebbe tornato.
La Notte allungò lentamente le sue braccia come in ogni crepuscolo.
Ma la terra ancora non sapeva che quell’abbraccio l’avrebbe soffocata.