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Autore: KoreW    22/02/2012    2 recensioni
Piccola Rose/Scorpius senza pretese che ha partecipato al contest Rose & Scorpius... write about their sweet love! indetto da Gra Gra 96 sul Forum di EFP.
Entrava nei negozietti, guardava svogliato e poi usciva sempre più confuso che persuaso.
Troppo grande…
Troppo piccolo…
Troppo banale…
Troppo poco… da Rose.
Troppo… troppo!
Nemmeno lui capiva il motivo di tanta indecisione, ma del resto la sua Rosie non era una tipa come tante, almeno non per lui.

insomma, se volete sapere cosa alla fine ha regalato scorp a Rosie non vi resta che leggere e magari lasciare un commentino per fare contenta la suddetta autrice.
Baci ♥
Alyssia98
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hannah Abbott, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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                                                                                                   Voglio farti un regalo
                                                                                   


Se c’era una cosa che Scorpius Malfoy odiava fare oltre a studiare, quella era sicuramente il comprare regali per le più svariate occasioni.

Odiava essere indeciso nello scegliere uno di quei doni, per chicchessia, e poi optare alla fine per le cose più banali e scontate.

Preferiva sempre evitare di andare lui a caccia di doni, ma questa volta era stato letteralmente incastrato.

Natale, fidanzati, primo e Rose Weasley.

Queste le cinque parole che gli vorticavano in testa come una cantilena stonata e confusa.

Primo Natale da fidanzati (ufficiali) con Rose Weasley; non poteva certo chiedere a qualcuno di comprarlo al posto suo il regalo per la sua dolce metà.
Il neo diciassettenne vagava confuso per le vie di Hogsmeade in cerca di quel fantomatico regalo.

L’aria invernale era gelida e le stradine del piccolo paese erano ricoperte da una coltre spessa di neve.

Il cielo era reso più opaco dai nuvoloni grigi che lo ingombravano e i piccoli lampioni illuminavano fiocamente la zone a loro circostanti.

Già dalla mattina vagava senza sosta in cerca di quel prezioso dono che avrebbe dovuto far ricevere alla sua Rosie.

Entrava nei negozietti, guardava svogliato e poi usciva sempre più confuso che persuaso.

Troppo grande…

Troppo piccolo…

Troppo banale…

Troppo poco… da Rose.

Troppo… troppo!

Nemmeno lui capiva il motivo di tanta indecisione, ma del resto la sua Rosie non era una tipa come tante, almeno non per lui.

Voleva qualcosa che la ricordasse vagamente, qualcosa che l’avrebbe stupita, qualcosa di quelle che una ragazza non si aspetta.

Qualcosa di eccezionale.

Ma quel qualcosa tardava ad arrivare e sarebbe morto di freddo se avesse passato ancora qualche minuto in più sotto al gelo di Dicembre.

Entrò ai Tre Manici di Scopa e si sedette al bancone, ordinando nel mentre una Burrobirra.

- Ciao, Scorpius!- lo salutò allegra la padrona del locale, Hannah Paciock, mentre gli serviva la sua ordinazione. Era una donna bionda con gli occhi castani, un sorriso sempre sul volto e una buon consiglio per tutti quelli che erano disposti ad ascoltarla; tipo biscotto della fortuna piaceva pensare a molti.

- Salve, Signora Paciock- salutò mogio lui, ancora sovrappensiero per quell’impossibile impresa da compiere.

- Ti vedo un po’ pensieroso, problemi con la dolce Rosie?- chiese la donna, intenta a lucidare bicchieri.

- No, o almeno, non con lei direttamente. Sono disperato, Hannah, non ho la più pallida idea di cosa regalarle per Natale e sono sicuro che ci rimarrà male se non le prendo niente- disse lui, liberandosi di quel peso opprimente che gli attanagliava le viscere da più di una settimana.

 Il locale era avvolto da un caldo e familiare tepore, strapieno di gente che chiacchierava allegramente e ricoperto da un pungente odore di Burrobirra e cioccolato.

- Beh, ti dico una cosa: il regalo più bello è quello fatto e donato con il cuore, non importa che sia grande o costoso, basta che abbia un significato per la persona che lo riceve, basta che contenga tutto l’amore che provi per lei. Rose apprezzerà di più una cosa fatta con il cuore che qualcosa tanto per farla, le basta solo che tu la ami- gli disse, con una strana aria sognate, che fece accendere in Scorpius una fiammella di speranza al centro del petto.
Hannah aveva sempre la risposta buona per tutto, sapeva consigliarti senza mai sbagliare, anche se la strada verso il successo era ancora lunga, il ragazzo si sentì rincuorato nel sentire quelle parole dette con così tanta sicurezza e convinzione.

- Quindi… l’importante è che ci metta cuore in quello che le farò?- chiese titubante lui, imprimendosi bene in mente le parole della locandiera.

- Esattamente, poi poco importa che cosa sia, può essere la qualunque cosa, ma basterà per farla felice- detto questo la Signora Paciock andò a servire dei clienti ad un tavolo poco lontano, lasciando il ragazzo ai suoi complicati ragionamenti.

Era sempre stato freddo, Scorp, sempre chiuso e riflessivo, ma Rose lo aveva cambiato, e anche in meglio secondo tutti.

A parere di Albus, il suo migliore amico nonché cugino di Rose, lo avevo reso più allegro e spensierato, più libero e soprattutto dal cuore più dolce e meno congelato.

Rose, poi, lei era capace di scioglierti con un solo sguardo di quei suoi occhi azzurri così grandi e intensi, ti sapeva consigliare e consolare, sapeva esserci e non esserci, aveva il potere di incantarti con il suo sorriso lucente come la luna di notte.

Forse, però, la luna aveva donato un pezzo di se a quell’angelo dai capelli rossi e due stelle erano cadute per prendere il posto dei suoi occhi.
Chissà, ma a Scorpius piaceva pensarla in quel modo e quindi la sua mente lo lasciava libero di farlo.

Ripensando alle parole di Hannah Paciock, Scorpius si inoltrò di nuovo in quella coltre di freddo e neve e che era Hogsmade e si rimise a vagare, ignaro che un piccolo spettatore delle sua disavventure lo stesse seguendo da tempo immemore da tutta la giornata.

Un piccolo batuffolo bianco gironzolava dietro di lui con foga, cercando di rimanergli dietro il più possibile.

Scorpius se ne accorse solo molto dopo, quando si era fermato a sedersi su una roccia più esposta delle altre, pronto a dar libero sfogo alla sua totale disperazione pre-Natale.

- Dannazione! Com’è possibile che non trovo niente di decente da regalare a Rose?!- imprecava poco silenziosamente gesticolando furiosamente, i capelli biondi scompigliati e gli occhi di ghiaccio spalancati dal nervosismo.

- Ahhh! È impossibile, non ce la farò mai se continuo così!- ormai stava per andare di matto, l’aria gelida fin dentro le ossa e i nervi a fior di pelle.
Allora quel piccolo batuffolo bianco si strusciò delicatamente contro al sua caviglia e lui si accorse della presenza di quell’ “intruso” decisamente molto infreddolito e mal concio.

Lo scostò delicatamente, ma quel micetto non si staccò di un millimetro da lui, il che lo indusse a prenderlo delicatamente da terra anche se di controvoglia. Non nutriva una certa passione per i gatti, ma quel batuffolo lo aveva colpito in una maniera sconvolgente. Guardandolo sotto la luce fioca dei lampioni, notò che aveva lo stesso colore di occhi della sua Rose e non ebbe cuore di lasciarlo al freddo e al gelo di quella notte.

Lo infilò delicatamente nella tasca del caldo cappotto nero e si diresse verso il castello, rassegnato nel tornare a mani vuote.

Due giorni dopo:

Natale.

25 Dicembre.

Insomma, quella data segnata in rosso nel calendario. Quella data che Scorpius tanto detestava.

Niente, nulla, nada de nada, anything.

In qualunque lingua si esprimesse, il concetto di base restava sempre lo stesso: non aveva trovato nessun regalo per Rose.

E il suo migliore amico che glielo ricordava ogni santissimo minuto della sua esistenza non aiutava granché.

- Sei un pessimo fidanzato, non lei hai preso niente!

- Certo che anche tu, però! Insomma, non ci credo che non c’era niente di adatto a Rose.

- Non le hai preso niente! Niente! Certo che una ragazzo come te è meglio perderlo che trovarlo.

Insomma, cose di questo genere che non lo aiutavano nemmeno un po’ nel caso disperato quale era.

Alla fine gli aveva rifilato un Silencio tanto per non dover più sentire critiche riguardo la sua situazione.

Vi state chiedendo che fine avesse fatto il gattino?

Stranamente, Scorp, se ne stava occupando con cura, quasi come se quel piccolo batuffolo potesse salvarlo dalla morte certa in cui era condannato.

Non aveva nome, Scorpius non aveva abbastanza fantasia per sceglierlo, il massimo dell’originalità era stata proprio quello di affibbiargli il nomignolo Coso peloso o, per l’appunto, Batuffolo bianco.

Nessuno a parte Albus sapeva di quel micetto bianco nascosto tra i suoi indumenti, più precisamente in un paio di jeans malconci e sgualciti che non indossava più da tempo immemore, che s’intonavano benissimo al caos presente nel suo dormitorio.

Aprì l’armadio nel dormitorio dei verde-argento e s’infilò il primo maglione che gli capitò alla mano: rigorosamente nero,  indossò la sciarpa dai colori di Serpeverde e si sdraiò sul letto intento ad evaporare prima di fare una figuraccia con la sua fidanzata.

Sfortuna volle che, quel genio del suo migliore amico, tanto per divertirsi e rinfacciarglielo ulteriormente, fece entrare di nascosto Rose Weasley da uno dei tanti passaggi segreti ancora mai scoperti del castello e l’avesse mandata proprio nella stanza del rampollo di casa Malfoy.

Rose entrò titubante nella camera, quasi indecisa se mettere su un espressione schifata o stupita nel vedere il caos che regnava sovrano in quella stanza.
Vestiti buttati all’aria, letti sfatti, calzini sporchi ovunque, biancheria intima con stampe abbastanza buffe, odore di cioccolato andato a male… totalmente opposta, invece, all’ordine che regnava sovrano nel dormitorio femminile di Grifondoro, sempre impeccabile e pulito.

- Scorp, certo che si vede che siete maschi- disse, ridendo e cercando di non calpestare una sostanza verde non ancora ben identificata.

- Rose!- il ragazzo sobbalzò nel vedere quell’ammasso di capelli rossi andare verso di lui con un minuscolo pacchetto di carata argentata tra le mani.

Diede un calcio ai jeans con il gatto spedendoli sotto al letto e si alzò con un’espressione di disagio sul volto, l’aria imbarazzata in viso e un rossore che stonava con il suo pallore nelle gote.  

- No, sono Albus reincarnato nel corpo di una rossa dai capelli crespi- disse sarcasticamente la rossa, raggiungendo il biondo dopo non poche fatiche.

- Beh, che ci fai qui?- chiese teso lui, un rivolo di sudore a colare lungo la schiena.

- Albus mi ha detto che mi cercavi così ho pensato di portare con me anche il tuo regalo, volevo dartelo a colazione, ma non c’eri quindi… - disse la rossa, intenta ad osservare con dolcezza il volto del suo fidanzato, sempre stupendo ai suoi occhi.

- Ecco… sta mattina non mi sentivo molto bene, ma adesso sto meglio, se vuoi scendiamo e…- disse imbarazzato, portandosi una mano dietro la testa.
- No, aspetta. Voglio darti il mio regalo prima- disse, porgendogli il piccolo pacchetto.

Si udii un leggero miagolio e la rossa s’incuriosì.

- Cos’è quel miagolio? Scorp, qui dentro c’è un gatto?- chiese curiosa, scrutando attentamente la stanza in cerca della provenienza di quel verso.

- Cosa?! Ma che dici! Io, un gatto, ma per favore! Non essere ridicola!- disse Scorpius, visibilmente in imbarazzo.

Poi, da sotto il suo letto si videro spuntare dei jeans, dove, dentro la tasca, si vedeva visibilmente agitare qualcosa freneticamente.

Rose andò a controllare, rischiando d’inciampare su un paio di converse nere fuoriposto.

Sfiorò delicatamente la tasca di quei pantaloni logori e da dentro ne fuoriuscì un piccolo e tenero gattino che assomigliava un batuffolo di cotone di quanto era soffice.

Scorpius allora si vide rassegnato, farsi scoprire con un gatto in camera era da idioti, chissà che cosa avrebbe pensato Rose.

- Ma è dolcissimo, Scorp! È tuo?! È un amore! E guarda quant’è soffice!- la rossa accarezzava delicatamente il pelo del micio e nel farlo incontrò i suoi occhi di un colore uguale al suo, sorridendo teneramente alla scoperta.

Scorpius la vide e non poté fare a meno di sorridere a sua volta, nel vedere la sua ragazza felice e così in simbiosi con quel gattino trovatello.

In quel momento ripensò alle parole di Hannah Paciock:
il regalo più bello è quello fatto e donato con il cuore, non importa che sia grande o costoso, basta che abbia un significato per la persona che lo riceve, basta che contenga tutto l’amore che provi per lei. Rose apprezzerà di più una cosa fatta con il cuore che qualcosa tanto per farla, le basta solo che tu la ami.

Sorrise al ricordo, forse Hannah aveva ragione, bastava l’amore per far felice una persona.

Si avvicinò alla ragazza e le cinse la vita con le braccia, le sussurrò qualcosa di appena percettibile all’orecchio, provocando un arrossamento in zona orecchie alla piccola Weasley e poi le disse:

- È per te, auguri Rosie- quelle parole contenevano un‘ infinta dolcezza e un amore tale che Rose lo baciò, quasi senza dare il tempo a Scorpius di accorgersene.

Lui la strinse a se e le loro labbra si sfiorarono dolcemente, intanto il gattino era scivolato via dalle mani della rossa, permettendole di affondarle nei capelli del biondo, che approfondiva il contatto dolcemente.

Quando si staccarono si dimenticarono per un attimo persino dove fossero, tanto erano concentrati l’una sull’altro.

Lui guardò lei, lei guardò lui e bastò solo quello per farli sentire realmente a casa.

Lei sorrise e lui di rimando, si udì il miagolio lieve del gatto che reclamava le loro attenzioni e si sedettero sul letto di Scorpius ad accarezzare quel manto morbido e vaporoso.

- Ce l’ha un nome?- chiese la ragazza, mentre grattava dietro le orecchie il gatto.

- No, sai che non sono tagliato per queste cose- disse lui, sfiorando la mano calda della ragazza.

- Uhm… che ne dici di Bluejeans?- disse, l’espressione di risolutezza in volto.

- Dico che… mi piace! E vada per Bluejeans!- accettò di buon grado lui, sfiorando un’altra volta le labbra della ragazza.

- Aspetta, il mio regalo!- esclamò poi Rose, ricordandosi il motivo della sua venuta. Le era caduto mentre afferrava il gatto e adesso non lo trovava più.

- Cavolo, non lo trovo!- disse dispiaciuta, provocando le risatine del suo fidanzato –che c’è da ridere? Dai, era il tuo regalo, avevo così tanta voglia di dartelo! Ma in questa confusione l’ho perso!-

Intanto Scorpius non smetteva di ridere.

- Rose- disse e la ragazza si girò verso di lui – il mio regalo più grande sei tu, non ho bisogno di altro- la rossa quasi si commosse nel sentire quelle parole cariche d’affetto e d’amore.

Si avvicinò a lui e lo baciò, provocando la gelosia del gatto che miagolò più forte.

- E ovviamente anche Bluejeans- aggiunse, guadagnandosi le fusa del gatto.

Adesso capiva il senso della parole di Hannah e comprendeva quanto fossero veritiere: l’amore è la cosa più bella che tu possa donare e la cosa più bella che tu possa ricevere.


Angolo autrice
allora, diciamo che questa   Storia non e che si sia piazzata bene in classifica, ma è la prima in assoluto che mi convince quasi totalmente e ci tengo troppo. Mi sono affezionata a quel gattino e poi Rose/Scorpius è uno dei miei OTP per cui… insomma, non ho molto da dire, spero solo che l’apprezziate  e che mi diciate cosa ne pensata, fa sempre bene ad uno scrittore ricevere pareri.
Ecco il giudizio della giudiciA:
   XII Classificata:
 
Voglio farti un regalo – Alyssia98
 
Grammatica: 11.4/20 [Ortografia: 4.4/10; Punteggiatura: 7/10]
Stile e lessico: 8.5/10
Originalità: 9.5/10
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Giudizio personale: 9.75/10
Uso immagine: 5/5
Totale: 54.15/65
 
Dal punto di vista grammaticale la storia non andava tanto bene.
Per quanto riguarda l’ortografia, ho riscontrato nove parole sbagliate, quattro verbi coniugati in modo errato, tre parole mancanti, due errori di battitura e una parola in più. Ti mostro delle frasi nelle quali ho riscontrato alcuni di questi errori:
 
Il neo diciassettenne vagava confuso per le vie di Hogsmade in cerca di quel fantomatico regalo. (il modo corretto di scrivere questa parola è “Hogsmeade”).
Entrò ai Tre Manici di Scopa e si sedette al bancone, ordinato nel mentre una Burrobirra. (avresti dovuto coniugare la voce del verbo “ordinare” al gerundio presente).
- Esattamente, poi poco importa che cosa sia, può essere la qualunque cosa, ma basterà per farla felice- detto questo la Signora Paciock andò a servire dei clienti ad un tavolo poco lontano, lasciando il ragazzo ai suoi complicati ragionamenti.(l’articolo indeterminativo non inizia con la stessa vocale della preposizione che lo precede, pertanto avresti dovuto scrivere “ a un tavolo”).
Scorpius se ne accorse solo molto dopo, quando si era fermato a sedersi su una roccia più esposta delle altre, pronto a dar libero sfogo alla sua totale disperazione pre-Natale. (per rispettare la consecutio temporum, avresti dovuto scrivere “si fermo”, e non “si era fermato”).
Lo infilò delicatamente nella tasta del caldo cappotto nero e si diresse verso il castello, rassegnato nel tornare a mani vuote. (sicuramente avevi intenzione di scrivere “nella tasca del caldo cappotto”).
- Rose!- il ragazzo sobbalzò nel vedere quell’ammasso di capelli rossi andare verso di lui con un minuscolo pacchetto di carata argentata tra le mani.(anche qui hai commesso un palese errore di battitura, scrivendo “carata” al posto di “carta”).
 
Per quanto riguarda la punteggiatura, ho riscontrato otto virgole mancanti, tre segni di punteggiatura errati e una virgola sbagliata. Ti mostro solo alcuni esempi di punteggiatura mancante o errata, presente nella storia:
 
Se c’era una cosa che Scorpius Malfoy odiava fare oltre a studiare, quella era sicuramente il comprare regali per le più svariate occasioni. (avresti dovuto aggiungere una virgola dopo l’infinito del verbo “fare”).
Entrava nei negozietti, guardava svogliato e poi usciva sempre più confuso che persuaso. (avresti dovuto inserire una virgola dopo l’imperfetto del verbo “uscire”).
- Dannazione! Com’è possibile che non trovo niente di decente da regale a Rose?!- imprecava poco silenziosamente gesticolando furiosamente, i capelli biondi scompigliati e gli occhi di ghiaccio spalancati dal nervosismo. (prima del gerundio del verbo “gesticolare” avresti dovuto aggiungere una virgola).
- È per te, auguri Rosie- quelle parole contenevano un‘ infinta dolcezza e un amore tale che Rose lo baciò, quasi senza dare il tempo a Scorpius di accorgersene. (bisogna sempre isolare il vocativo con una virgola).
 
Dal punto di vista stilistico, la storia andava abbastanza bene, anche se presentava alcune imprecisioni, quali:
 
La mancanza di virgole.
Due ripetizioni.
Il lessico poco ricco e variegato.
L’errata impostazione dei dialoghi. Tu scrivi: “- Certo che anche tu, però! Insomma, non ci credo che non c’era niente di adatto a Rose-”, mentre avresti dovuto scrivere: “- Certo che anche tu, però! Insomma, non ci credo che con c’era niente di adatto a Rose.”.
 
Per quanto riguarda l’originalità, la storia lo era senza ombra di dubbio. La discussione tra Scorpius e Hannah Abbott era davvero originale, come anche l’idea del regalo!
Un piccolo appunto: forse nella storia si riscontrava un po’ troppo il cliché di Scorpius, caratterizzato come un ragazzo non studioso, introverso, etc.
 
La caratterizzazione era splendida. Ottima l’introspezione di entrambi i protagonisti, come anche quella del simpatico, quanto rompiscatole, Albus Severus. Ho apprezzato molto anche la comparsa della saggia Hannah Abbott, dispensatrice di ottimi consigli.
 
Hai usato l’immagine in modo corretto, citandola e dandole molta importanza all’interno della fanfic.
 
Infine, vorrei soffermarmi sul mio giudizio personale relativo alla storia, facendo anche un breve riepilogo di quanto detto nei punti precedenti:
 
La storia aveva qualche carenza sia a livello grammaticale, che a livello stilistico.
Ho trovato la fanfic originale al punto giusto e ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione dei personaggi.
La trama era ben strutturata e davvero ben sviluppata.
Ho adorato il momento in cui Rose si accorge della presenza del tenero gattino dagli occhi azzurri come il cielo. 


  
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