Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Danya    22/02/2012    7 recensioni
Vide Mew Puddy trascinata da un piede. Aveva gli occhi socchiusi e mormorava qualche cosa.
I suoi istinti felini la aiutarono a capire.
“Addio, Strawberry. Ti voglio bene”.
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La guerra è ormai finita da un paio di settimane ma la pace tarda ad arrivare. Le Mew Mew si ritrovano rapite e portate via, sul pianeta alieno. Ryan, Kyle, Pai, Gish e Tart le stanno cercando per salvarle ma le cose non vanno nel verso giusto. Vecchi amori, nuovi incontri, incontri inattesi e nuovi poteri si affacciano nella vita delle nostre eroine, questa volta in lotta per salvare se stesse e chi amano.
Genere: Azione, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Mint Aizawa/Mina, Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Ebbene sì

Ebbene sì. Ho una storia in sospeso, purtroppo l’altro computer non vuole collaborare e avendola già scritta tutta, non voglio riscriverla tutta di nuova!

Però, tra una lezione e l’altra, un lavoretto e l’altro, un’attività e l’altra… mi è venuta in mente questa “What if…?”.

Pensavate di esservi liberati di me, vero??? E invece no =D

Avevo, nel vecchio e quasi defunto pc, tante idee per tante altre storie ma ho pensato… perché non tutte in una ff così mi caccio il pensiero?

No, non ce la faccio a stare lontana da EFP e dalla tastiera..è più forte di me O.o

Passando al capitolo: ci capirete poco. È normale. Anche io c’ho capito poco xD sarà un passaggio di avanti e indietro nel tempo, un arco di circa quattordici giorni =)

Detto questo… buona lettura ^^

 

 

 

Capitolo 1

 

Pianeta Alieno, ora.

 

Mew Berry guardò le sue compagne a terra, prive di sensi. La loro pelle bianca era piena di escoriazioni, tagli e sembravano nuotare nelle loro pozze di sangue rosso che macchiava i loro bei vestiti colorati della trasformazione.

Un alieno dall’aria crudele le prese i corti e arruffati capelli rosa. Erano stopposi, pieni di sangue, sudore e lacrime.

Mew Berry non aveva più forze per ribellarsi. La trasformazione era inutile contro quegli alieni. Neanche Gish, Pai o Tart erano mai stati così crudeli. Loro, almeno, avevano un’etica in battaglia. Certo, le avevano ferite, avevano usato un sacco di mezzi per sconfiggerle, ma mai, mai con tanta crudeltà. E poi, loro lo facevano per il loro pianeta. Quei bruti maledetti che le avevano rapite? Per cosa lo facevano? Vendetta? Potere? Fanatismo?

“Maledetti. Se esiste un Dio vi deve maledire ora”.  Mew Berry provò a divincolarsi dalla presa ma questo le causò solo altro dolore.

Avevano viaggiato per un paio di giorni nello spazio, forse una settimana.

Era stata divisa dalle sue compagne ed erano atterrati in un posto misterioso… il pensiero della Terra lontana la mandava nel panico.

Era in trappola.

Il suo corpo urlava di dolore. Era stata malmenata e torturata ma non era quello il peggio. La testa pulsava a causa della mano prepotente che le tirava i capelli, ma una voce nella sua testa urlava più forte.

“Sono morte! Le ragazze sono morte!”

Il peggio era stato vedere le sue amiche cadere, una per una.

Avevano combattuto con valore ed erano cadute come foglie. Solo per salvarla. Solo per lei.

Erano vive?

Respiravano ancora?

“Ti prego Dio… ti prego!” si ripeteva.

-Dacci l’Acqua Mew.- mormorò l’alieno, feroce.

-O..ormai...- la sua voce tremò –Ormai è finita. L’avete usata per il vostro pianeta.

Un pugno in pieno viso la fece tremare. Un'altra ferita sul suo corpo.

-Allora svelaci il segreto dei vostri poteri. Parla!

-Non c’è niente da sapere- fece la dura ma in cuor suo piangeva e i suoi occhi cercavano segni di vita sulle sue amiche.

L’alieno la strattonò, attirando l’attenzione su di sé -Sono morte.- la freddò -Come hanno fatto gli Ikisatashi a rivivere? Erano morti contro Profondo Blu, no?

Mew Berry non rispose.

Gli Ikisatashi. Già.

Che fine avevano fatto? Erano veramente nelle mani di quei maledetti alieni? Loro, che li avevano in qualche modo salvati dalla vita del topo chiuso sotto terra ad aspettare un raggio di sole che non sarebbe mai arrivato? Era per queste persone che avevano combattuto per un anno?

-Bene. Il gatto ti ha mangiato la lingua?- l’alieno sorrise della sua battuta.

Guardò i suoi collaboratori –Sapete cosa fata con le Mew Mew. Della rossa me ne occupo io. Poi, andate e uccidete gli Ikisatashi.

Gish…Pai… Tart… anche loro?

Mew Berry cominciò a piangere –Vi prego, no…- cominciò a supplicare.

Le stavano per uccidere…

Moriranno tutti. Le disse una voce nella sua testa.

Non sono stata in grado di difendere nessuno.

Mina, che con la sua grinta aveva sempre ottenuto il meglio del meglio.

Lory, che con la sua dolcezza aveva portato un Pai Ikisatashi ad aiutarle contro Profondo Blu.

Puddy, sempre sorridente e gioiosa che nei suoi nemici aveva visto un mondo da scoprire.

Pam, dolce e terribile. La reincarnazione della bellezza e della forza.

Le aveva perse.

Strinse gli occhi pieni di lacrime–Dove sono Gish e i suoi amici?

-Sono pronti per essere giustiziati. Complimenti, gattina. È tutta colpa tua. Forse li stanno già scuoiando vivi.

Mew Berry provò a lottare ancora. Si divincolò dalla presa e atterrò di lato. Come un gatto balzò sul suo nemico e lo graffiò in pieno volto. Con la sua arma poi lo colpì in pieno petto e quello cadde a terra, colpito dal fascio di luce.

Lo aveva ucciso.

Altri due alieni riuscirono a bloccarla.

Mew Berry voltò la testa verso le sue compagne.

Vide Mew Puddy trascinata da un piede. Aveva gli occhi socchiusi e mormorava qualche cosa.

I suoi istinti felini la aiutarono a capire.

“Addio, Strawberry. Ti voglio bene”.

Mew Berry fu colpita allo stomaco e svenne, tossendo sangue.

 

Pianeta Terra, qualche giorno prima.

 

Lo scontro contro Profondo Blu era terminato con la vittoria delle paladine della giustizia. Gish, Pai e Tart erano partiti promettendo la pace dei due mondi.

Tutto sembrava aver preso una piega giusta. Avevano continuato a lavorare al Caffè con le ragazze e la vita trascorreva tranquilla, tra la scuola, le amiche e i piccoli amori del gruppo.

Ma qualche cosa non era andata nel verso giusto.

Le ragazze, due settimane dopo lo scontro, erano sparite.

E nel peggiore dei modi.

Mash aveva ripreso la sparizione di Strawberry e Ryan e Kyle guardavano quel video come se fosse un’ossessione.

La ragazza era stata presa alle spalle, un alieno dai capelli neri l’aveva presa e fatta svenire. Era successa la stessa cosa alle altre?

Dov’erano?

Sulla Terra non più, questo era certo.

Le famiglie erano disperate. Si pensava a un serial killer che le aveva prese di mira. Tokyo era terrorizzata. Prima gli alieni, ora ragazzine che scompaiono.

Poi…

Poi era arrivato un messaggio da parte loro.

-C’è nesssuuno?

La faccia di Gish era apparsa sul loro schermo. Sembrava sereno.

-Micetta?

-C’è Puddy?- fuori campo la voce di Tart.

-Finitela di fare confusione. Terrestri, ci ricevete?- per ultimo, Pai.

Ryan si alzò di colpo –Cosa..?- era rimasto una notte intera davanti al computer nella speranza di ricevere qualche segnale che gli indicasse la posizione delle ragazze perché in cuor suo sperava fossero ancora sulla Terra.

-Sorpreso? È una trovata di Pai!- disse Gish –Volevamo dirvi che qui va tutto bene, l’Acqua Mew ha fatto il suo corso! Dove sono le ragazze? Mi mancano i loro mini-vestitini colorati, non vedo l’ora di rifarmi gli occhi!

Ryan e Kyle si guardarono. Era chiaro che loro non sapessero niente.

-Rapite. Da alieni.

Silenzio. Gish assunse un’aria seria –Quando?

-Qualche giorno fa. Abbiamo delle riprese.

Pai cacciò Gish dallo schermo –Posso collegarmi al vostro computer, adesso e accedere a tutti i vostri file. Avete avuto più notizie? Siete sicuri che non si trovino più sulla Terra?

Ryan indurì la mascella –Sì.

-Vi aiuteremo. Lo farà tutto il nostro pianeta. Dobbiamo le nostre vite alle ragazze. Non temete.

Queste parole, dette da Pai, un po’ li rincuorarono. Pai che dava speranza? Una cosa molto divertente…

 

Ed erano passati giorni, poi una settimana intera.                                                  

E non ebbero più notizie se non qualche veloce messaggio da parte di Tart o Pai.

Ancora niente. Niente. Non si trovavano. I tre fratelli avevano assicurato che si stavano muovendo tutte le forze armate per trovarle, per scovarle. Stavano setacciando tutto il sottosuolo e la superficie e qualcuno era pure partito per lo spazio, alla ricerca di navicelle o piccoli insediamenti in altri pianeti più piccoli.

Poi lo chiesero –Trovate il modo di portarci sul vostro pianeta.- aveva chiesto Kyle.

Pai aveva annuito –Una navicella sarà da voi tra qualche giorno. Verranno a prendervi. Pensiamo potreste essere un prossimo bersaglio. E sono sicuro che siete più utili qua con le vostre apparecchiature che sulla Terra. Noi non sappiamo bene come localizzarle, voi si.

-Avete scoperto chi le ha rapite?

-Ribelli, forse.- Pai aveva l’aria stanca –Ci dispiace per quello che è successo, ma sarò franco…- lo sguardo s’intristì –Ci sono buone probabilità che siano morte.

-No!- Ryan batté una mano sul tavolo –Sono vive! Me lo sento!

Pai, dall’altra parte dello schermo, strinse i pugni.

E se Lory fosse morta…

-Lo spero. Vivamente.

 

Pianeta Alieno.

 

Pai chiuse ancora una volta la comunicazione.

Gish era accanto a lui –Sono vive.- disse il minore –Non sono così deboli.

Gish si morse un labbro, quasi a farlo sanguinare.

“Strawberry,… resisti. Ti prego, piccola.”.

Tart stava cercando di essere utile tenendo il morale alto.

-Sono vive! Ho un ottimo presentimento!- diceva, cercando di convincere tutti.

In casa Ikisatashi la tensione era alta.

Il padre dei tre, un Generale delle alte sfere, aveva mobilitato tutto il suo reparto ma con scarsi successi.

-Papà, quelle ragazze ce la faranno!- disse Tart –Tu non sai come sono! Sono forti!

La madre di Tart lo strinse forte –Lo spero, piccolo.

Tart strinse la tunica della madre –Mamma, voglio che tu conosca Puddy. È una promessa.

La donna strinse a sé il figlio minore e guardò i due più grandi. Due ragazzi, cresciuti troppo velocemente e ormai divorati dalle fiamme.

“Chiunque ascolti le mie preghiere. Salvi quelle ragazze”.

 

Prigione, qualche giorno dopo.

 

La cella puzzava. Puzzava di chiuso, di muffa.

Faceva freddo, un freddo che entrava nelle ossa e ti faceva rabbrividire l’anima.  Ma a Strawberry non importava più niente.

Incatenata al muro, piena di ferite e il cuore spezzato, aspettava la morte. Forse avrebbe potuto rivedere le sue amiche…

Un carceriere entrò nella cella, sorridente.

-Sono tutti morti. Quando ti deciderai a parlare?

Ma Strawberry non parlava più. Aveva perso la parola quando le sue amiche erano morte. Aveva smesso di mangiare e di bere. Non ne poteva più di vivere.

-Parla!- l’alieno le prese il mento e lo alzò in alto. Lo sguardo cioccolato della Mew Mew era spento, senza vita.

-Stupida umana. Morirai per nulla.

Uscì dalla piccola prigione e si diresse in delle gallerie.

Arrivò in una piccola sala ben curata –Ancora non parla. È in stato di shock- domandò a un uomo seduto su una sedia.

Quello si alzò. Era giovane, bello e temibile. I capelli erano neri come la pece e dello stesso colore erano gli occhi erano ancora più scuri. Il viso era magro, affilato e il corpo tonico e muscoloso.

-E delle altre che mi dici?- chiese,  con voce profonda.

-Silenziose. Tranne la piccola, che continua a urlare che ce la farà pagare. Frigna troppo.- sul suo volto si dipinse una maschera di disgusto –Non la sopporto.

-Dobbiamo pazientare. Parleranno..

-Ma ci stanno addosso!- fece l’alieno, sbattendo un pugno sul muro di pietra –Gli Ikisatashi sono vicini a noi…

-Che vengano pure- sentenziò l’uomo –Avremo ciò che ci serve.

-Da quelle ragazze non avremo niente…

-Lo avremo.

I due si guardarono e poi l’alieno abbassò lo sguardo, sconfitto. Il capo non era lui.

-Va a riposare. Sarai stanco- lo congedò freddamente il suo superiore e l’uomo annuì, uscendo.

Il moro si sedette sulla sedia, stanco.

O quelle Mew Mew si decidevano a parlare, o le avrebbe uccise sul serio.

   
 
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