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Autore: Lenni    22/02/2012    0 recensioni
Un amore comune, forse unico nella sua quotidianità.
Due vite diverse, incrociatesi per caso, nel tentativo di rendere le loro esistenze meno complicate. Sta a loro riuscirci.
{In gara nel contest "In Love With Shakespeare" di Flaren97}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore (EFP e forum se diversi): Piccia
Titolo: Come sul ring
Rating: Verde
Genere: Introspettivo
Note/Avvertimenti: One-shot
Introduzione: Un amore comune, forse unico nella sua quotidianità.
Due vite diverse, incrociatesi per caso, nel tentativo di rendere le loro esistenze meno complicate. Sta a loro riuscirci.
{In gara nel contest "In Love With Shakespeare" di Flaren97}
NdA (facoltative): Be', niente di che, è solo un tentativo! Spero di essere riuscita a rendere almeno un decimo della bellezza di quella frase. <3


Come sul ring


Non era timida. Ma neanche una troia. Semplicemente le piaceva giocare.
Non importava con cosa, se con le persone o con le bambole di pezza: l'importante era vincere.

Non era stronzo. Ma neanche uno stinco di santo. Semplicemente cercava di difendersi come meglio poteva.
Non importava come, perchè ne era convinto: per vivere bene si doveva combattere, proprio come sul ring.

-Te ne vai?-
Lei aveva annuito, lo sguardo ostinatamente asciutto puntato contro il suo.
-Cambia qualcosa se resto?-
Lui scrollò le spalle, cercando di far scivolare tutto il peso che vi gravava sopra.

 

Non era una scelta andarsene. Era una necessità.
Le cornici piene di sorrisi, le lenzuola impregnate di sudore, i cd dimenticati per terra: tutto parlava di loro.
Ed era soffocante.

Non era una scelta lasciarla andare. Era un dovere.
Le dispute per il dominio sul telecomando, le scenate di gelosia, la tavoletta del bagno abbassata: tutte potevano essere ragioni valide. 
Doveva lasciarla libera.

-Penso di aver preso tutto-
Non sarebbe mai riuscita a chiudere in una valigia tutti i loro ricordi, ne era certo.
-Quindi te ne vai così? Non mi dici neanche addio?-
Non sarebbe mai riuscito a guardarla negli occhi e dirle addio, ne era sicura. 

 

Uscì da quella casa e i polmoni si riempirono di ossigeno e smog. Libera.
La metropolitana melodia dei clacson e dei tacchi contro il selciato la avvolsero comprensivi.
Il freddo le pungeva le guance. Si sentiva viva, tremendamente viva.
Una risata rauca le graffiò la gola prima di venire fuori. Se ne era andata, finalmente
Nessuno si stupì, nel sentirla ridere a quel modo: perchè solo chi non ha mai avuto una ferita, ride di chi ne porta i segni.


La guardò uscire da quella casa e la bocca si riempì di bile e bestemmie. Solo.
L'aria viziata gli annebbiava la vista, ma forse erano le lacrime d'orgoglio (?) le vere responsabili.
Lasciarla libera era solo l'ennesima prova di quel tanto dubitato amore.
Chiuse gli occhi e si sentì come sul ring: i pugni si erano abbattuti violenti sul suo corpo e lui li aveva incassati come meglio poteva.
Il round era finito ed era ancora in piedi. Dava speranza sentirsi così tremendamente vivo.



Angolo dell'Autrice
Buonsalve intrepidi lettori: sono Piccia e se siete arrivati fino a qua senza essere stroncati da un attacco cardiaco ... be', siete dei fighi. xD 
Dai, adesso torniamo seri che la situazione è importante: questa storia partecipa al contest In Love With Shakespeare, indetto da Flaren97. In pratica consiste nel creare una storia a sfondo romantico basandosi su una frase del vecchio Willy: nel mio caso, la (s)fortunata è stata "chi non ha mai avuto una ferita, ride di chi ne porta i segni". Non so se sono riuscita o meno a rendere il senso di questa frase (o almeno il senso che ha per me) o tantomeno delineare dei personaggi sufficientemente interessanti, però mi farebbe davvero piacere sentire cosa ne pensate. In fondo si fa per imparare :) 
Un bacione bella gente e grazie di esser passati :3
Piccia

 


 

  
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