Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: HermioneCH    22/02/2012    10 recensioni
Volevo scrivere una Hermione/Severus e ho iniziato a scrivere di getto ed è uscita questa One-Shot! Spero vi piaccia. È ambientata dopo la guerra, dove in questo caso Piton non è morto.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una Forza Irresistibile

 

 

Hermione si rigirò la piuma tra le dita, sbuffando sonoramente. Per la prima volta nella sua vita non sapeva cosa scrivere in un tema. Guardò il foglio di pergamena e sbuffò di nuovo.
Come era possibile che non riuscisse a scrivere nient’altro che il titolo della sua tesina. Si guardò in giro e trovò la biblioteca deserta, le luci erano soffuse e il silenzio inquietante. Maledetto Piton, non posso credere di essere ancora al punto di partenza. Sono due ore che sto guardando questo foglio e non riesco a scrivere niente, che diavolo mi succede? pensò Hermione. La sua mente vagò nei meandri dei suoi ricordi e nella sua testa apparve l’immagine dell’insegnate di pozioni. I suoi occhi scuri che la fissavano, le sue labbra sottili. 
Hermione si riscosse, scrollando le spalle da quei pensieri assurdi. Si alzò, decisa a finire il tema quella sera, e si diresse verso il reparto per pozionisti della biblioteca.
Dopo qualche istante che passeggiava nel corridoio del reparto di pozioni, trovò il libro che stava cercando, Antidoti Avanzati.
Tornò al suo tavolo e iniziò a sfogliarlo. “Qui non c’è niente di utile” borbottò la ragazza “Anche se…” aggiunse notando un paragrafo promettente.
“Credo che quel libro sia mio” disse una voce sinuosa alle sue spalle. Hermione sobbalzò, si voltò di scatto e si ritrovò a guardare il professore di pozioni, che la fissava dall’alto in basso.
“Ho bisogno di quel libro, signorina Granger” disse Piton, le porse la mano aspettandosi che lei gli desse il libro. 
“Temo che dovrà aspettare, professore” disse Hermione, infastidita tentando di ritrovare il passaggio che sembrava la soluzione ai suoi guai.
“Come osa! Mi dia subito quel libro!” disse prepotentemente Piton. “Inoltre la biblioteca è chiusa!”
Hermione si alzò e un ondata di profumo di gelsomino investì il professore. Piton fece un passò indietro come se avesse appena ricevuto uno schiaffo. La ragazza così decisa e testarda di fronte a lui non sembra essere la fastidiosa so-tutto-io che conosceva. È dunque vero che la guerra cambia tutti? E quindi chi era quell’affascinante giovane donna che lo guardava con decisione, che l’aveva fatto vacillare. Lui, un mago così potente, una spia così capace. Si sentiva trafitto dal duro sguardo della Grifondoro. 
“Se lo è per me lo è anche per lei. E inoltre ho il permesso di restare qui. Potrei darle il libro, professore. Ma in quel caso domani si arrabbierebbe con me per non averle consegnato il tema e questo di fatto significherebbe ricevere una nota insufficiente da parte sua. Se lei mi desse più tempo per finire la tesina, forse potrei darle il libro, ma entrambi sappiamo che questo non accadrà. Inoltre, secondo le regole della biblioteca anche se lei è uno stimato professore non può esercitare alcun diritto su questo libro, poiché sono stata io la prima a prenderlo” Hermione finì la frase e si risedette con decisione. Era stanca e spossata e non avrebbe permesso nemmeno a Piton di impedirle di completare quel maledetto tema.
L’insegnante rimase in piedi, basito. Mai si sarebbe aspettato una risposta del genere da Hermione Granger, mai avrebbe creduto che uno studente non obbedisse alla sua autorità. Le sue labbra si incrinarono in un leggero sorriso. Era stupito, piacevolmente stupito. Quella giovane donna, la sua testardaggine, gli avevano ricordato una ragazza dai capelli rossi che un tempo aveva amato disperatamente. 
Quindi fu il turno di Piton a fare qualcosa di inaspettato. Si sedette accanto ad Hermione e aprì uno dei libri che portava con sé. Hermione lo guardò perplessa, Piton incrociò lo sguardo della ragazza e lesse la domanda nei suoi occhi “Aspetterò che lei abbia finito, dunque” distolse lo sguardo e iniziò a leggere. Hermione sorrise. 
“L’ho vista, signorina Granger”
Hermione alzò gli occhi al cielo. “E ho visto anche questo” 
La ragazza rimase allibita, alzò le spalle e iniziò a leggere. Dopo una decina di minuti, Hermione aveva ormai scritto la metà della lunghezza richiesta. Sentendosi osservata alzò lo sguardo e trovò Piton che la fissava. Lui distolse subito lo sguardo, tornando al suo libro. 
Come mai il professore non imponeva la sua autorità e non si prendeva il libro invece rimaneva lì a fissarla mentre studiava? Si chiese Hermione. Dopo qualche minuto chiuse Antidoti Avanzati e lo consegnò al professore che senza proferir parola si alzò e se ne andò. Davvero strano pensò Hermione. Rilesse velocemente il suo tema e decisa che mancava una conclusione adeguata, si alzò decisa a trovare il libro giusto per concludere il suo tema. Così, ancora una volta si diresse verso il reparto pozioni. Guardò l’orologio, era molto tardi e la biblioteca da più di un ora. Sorrise ricordandosi il suo incantesimo della Disillusione che le aveva permesso di passare inosservata agli occhi di Madama Pince, nel suo ultimo giro di controllo. Camminò velocemente, nessuno era rimasto nella biblioteca. 
Arrivò al reparto di pozioni, dove stupita trovò Piton che stava in piedi su una scala cercando un libro negli scaffali più alti. “Non credevo che ci fosse ancora qualcuno” disse Hermione. Piton sussultò, il suo piede mancò l’appoggio e franò addosso alla ragazza. 
“Sciocca ragazza, guarda che…” le parole gli morirono in gola quando vide il volto spaventato di Hermione. In quella posizioni alquanto imbarazzante ed equivoca non riuscì più a proferir parola.
“Professore mi manca il respiro, si tolga…”


“Severus togliti! mi sei caduto addosso... Non respiro”

 

La mente del professore tornò a vent’anni prima a quando era successa la stessa cosa con la sua amata Lily. Severus si alzò e tese la mano per aiutare Hermione, la ragazza si alzò e gli sbatté contro. Lui la sorresse. Come mai d’un tratto la ragazza gli ricordava Lily. Erano così diverse. Contro ogni volontà della propria mente la mano di Severus si mosse posizionandosi sulla guancia della ragazza. “Stai bene?”
Hermione annuì, perdendosi nei suoi occhi scuri, fissando le sue labbra sottili. Tutto le sembrava offuscato, sconnesso, non capiva quello che stava succedendo. La mano del professore era calda e morbida e quel tocco la faceva sentire sicura e protetta. Sapeva di doversi allontanare da lui, ma una forza ignota e irrefrenabile la teneva a pochi centimetri dalle sue labbra. Severus sentì il suo cuore accelerare. Lui che credeva di non più avere il diritto di possederne uno, ora lo sentiva battere forte nel suo petto. Hermione era come un stella luccicante, un Sole che attira tutti i pianeti. La gravità si era spostata e ora tutto girava attorno allo sguardo intenso della ragazza. Entrambi si sentivano attirati l’uno dall’altro, attratti da quella forza irresistibile. Sempre di più, finché le distanze non si annullarono. 

 

FINE

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: HermioneCH