23/02/2012
0 recensioniIl più delle volte ho immaginato che mi vedessi come infantile e capricciosa... la tua principessa da proteggere.
Mi hai sempre fatto provare rabbia, per avermi mentito, per mettere sempre avanti il dovere e mai il piacere. Mi sono chiesta anche cosa volessi veramente... dei tuoi desideri nascosti che mai a nessuno hai mostrato. Nemmeno a me.
Ed eccomi qua, sono un'altra ben lontana dalla principessa che tu ricordi, ben lontana da come mi vedeva mio padre e la mia famiglia. Se ci ripenso provo solo una gran rabbia... delle mille bugie che mi hai... mi hanno raccontato.
Non sono una santa, non sono innocente Basch... non siamo simili come pensavo.
Rabbia e racore è tutto ciò che mi rimane. Mi crederai?
Non so forse non sono così credibile come cattiva.. la principessina ancora in me vive. Non dimentico sai.. non posso anche volendo.
Io che mi sono ribellata a quelle stupide regole di corte, e tutti a pretendere che dovevo essere più femminile. L'essere sempre paragonata a mia sorella.. e di non essere di sangue nobile... non sai la rabbia, il fastidio che provavo.
Ogni volta pero c'erano loro e ceri tu!
Eravate la sola cosa che mi trattenesse ferma, la sola cosa di valore che avessi, la cosa più importante di tutto.
A meno finche il mio bel sogno era finito... non sai la rabbia e quella sensazione di vuoto in torno a me.
Ho stretto forte i denti, cercando di andare avanti, di ricostruire quello che rimaneva della mai vita, di chi ero stata. Cocci di un identità inesistente che io ho sempre creduto di essere eppure quella non ero io ... era cambiata la visione del mondo, la mia percezione di esso... vedendolo da un'altro punto di vista.
Non sai cosa abbia significato per me... volevo solo dimenticare del mio passato, cancellare chi ero stata e cosa avevo fatto.
Non avevo nessuna voglia di fare i conti con il passato, Dalmasca non è più affar mio... x me ci sono io.
Follia... ero in un tunnel senza via di uscita quando ho sentito del crollo del mio paese e della mia casa, ma cosa me ne importava non sono un'Huma sono solo una strano scherzo del destino.
Chiamami vittima, chiamami egoista, infantile e capricciosa... ma anche io ho dei sentimenti. Forse qualcuno a considerato i miei?
Non siamo santi... siamo solo anime immortali.
Non so più chi sono e mi ha spaventato scoprirlo, guardando più volte il mio riflesso nello specchio non riesco a credere nella verità dei fatti. Quella figura che tu hai sempre venerato, mi sembra non esistere, un'altra idealizzazione perfetta... fin troppo perfetta.
Come ti parlo, sempre delle stesse cose, la stessa identica vita... in una prigione di cristallo. A me sola spetta il controllo del mio destino, ma mio padre ha voluto tarpare le mie ali prima decidendo per me e il mio destino.
Ho dovuto chinare la testa controvoglia, lui sapeva..
Non sembrava vero e non lo è stato mai, fin quando non me ne ha parlato... è stato troppo facile.
Dolce è stata mai questa amarezza al ricordo del ingrato passato, di cui resta solo qualche vano ricordo? O forse era solo un "Credevo di sapere nell'ingenuità della mia età". Ricordo il sacrilegio, la perdita dell'innocenza.
Tutto mi ha cambiato ed il prezzo è stato alto, mille volte più amaro di quello che si pensa in realtà.
Dalle mie paranoie a i miei errori, che sono solo polvere in confronto a quello che si è perso per sempre trascinato impietoso dal tempo, al quale per natura divina o capriccio del destino io sfuggo. Destinata a veder morire i miei cari senza fare nulla.
Il tempo è stato impietoso con tutti, rubando gli anni migliori che non restituisce l'ingrato e lascia noi a supplicare per aver qualche ricordo, concedendoci solo di rimpiangerli.
Dalle miei parole ai tuoi mille errori...a quelli di tuo fratello e di mia sorella, mettiamo pace alle loro anime che ci chiedono solo perdono ed una seconda possibilità.
Sono strana lo ammetto, tra i miei e più difetti, ma non dimentico le promesse fatte e mai mantenute a causa della guerra. Rimpiango anche le opportunità perse, chissà quanto si sarebbe potuto fare e poi mi ritrovo qui ferma a rimpiangerle.
Ma guardando infondo la mia vita da quel poco che ho vissuto, e vedo che è già passato un altro inverno.. ma non cambio neanche volendo, su questo rimango ferma, distruggo tutto sempre.
Forse per la paura di diventare un' estranea a me stessa, sento già d'esserlo ed ho paura che tu non mi riconosca e possa rifiutarmi.
Padre perdonatemi se vio ho deluso. Perdonami Basch... chieder scusa non servirà, non servirà a niente...
Perchè il tempo passa per tutti lo sai, nessuno indietro lo riporterà... neppure noi.
Chi sa perchè sto scrivendo sulle note di Britney Spears e la sua canzone " I'm not a girl not yet a Woman"... che tradotto nella nostra madre lingua è "I non sono una ragazza e non ancora una donna "... che trovo perfetto per questo capitolo.
In effetti sono i sentimenti della protagonista... ed anche quelli di Ashe, e della guerra che le ha fatte crescere troppo in fretta, ma soprattutto è "un dialogo riferito a Basch ".
Il punto di partenza adir la verità si è trattata della canzone di FFx-2 100 Mille Parole, che Yuna canta nella Piana dei lampi tenendo un concerto per unificare Sphira. Quello è stato uno dei filmati più belli del gioco oltre all'introduzione all'inizio del gioco, peccato solo per la trama doveva essere più corposa.
Comunque nei capitoli precedenti e successivi verranno presentati vari pensieri della protagonista, tutti i sui sogni, le sue speranze e i suoi desideri... dando voce a tutto quello che sente.
L'idea è carina, spero di poter riuscire a dare il meglio in questa mia storia e nelle altre. Mi sono accorta che gia nel capitolo scorso beh.. non sono riuscita a dare il meglio ed è uscita quasi una schifezza che vedrò presto di sistemare. Alla prossima!
Daistiny.