"Ma non ti vergogni, Fred? Tentare di sedurre la ragazza di tuo fratello per i tuoi sporchi fini!"
"Hermione non è la ragazza di Ron" puntualizzò Fred.
"Sì, e Harry non è il Prescelto!"
"Va bene, come vuoi. Ma comunque non stavo tentando di sedurla"
"Sì, certo. La tua era una dichiarazione che veniva dal cuore, vero?"

Qualche ora prima, nel parco della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Hermione Granger non aveva mai apprezzato tanto il 14 Febbraio.Di solito non concedeva a questa giornata più di qualche secondo del suo tempo, in cui diceva a se stessa "Oh, è San Valentino!", per poi tornare con la testa tra i libri.
E in fondo, perché avrebbe dovuto farci particolarmente caso? Non aveva un ragazzo, non le piacevano i Cioccalderoni né le Cioccorane e sopportava di trovarsi davanti delle romanticherie solo se letterarie.
Ma quel giorno era diverso. Infatti, il 14 Febbraio era coinciso con la prima gita ad Hogsmeade e con una bellissima domenica di sole.
In breve, la maggior parte degli studenti era al villaggio o in riva al Lago Nero, e lei era la padrona assoluta e indiscussa della biblioteca e della parte del giardino che si stendeva dinanzi ad essa.
O, come le aveva detto Ron prima di andare con Harry, Seamus, Neville e Dean da Zonko, l'unica persona tanto fuori di testa da studiare in una giornata come quella.
In ogni caso in quel pomeriggio così luminoso, con quella deliziosa aria frizzantina e il cielo di un blu acceso, nessuno avrebbe potuto disturbare la solerte Grifondoro che varcava allegra la porta del regno di Madama Pince.
La grande biblioteca era, infatti, molto più silenziosa del solito. Il che era tutto dire, considerando il dolce caratterino della sua responsabile.
Hermione camminò in punta di piedi fino alla mensola dove si trovavano i volumi che pensava di consultare per la ricerca di Incantesimi.
Dopo aver firmato il pesante registro davanti a una finestra, con i libri stretti al petto, uscì dalla biblioteca per mettersi a studiare comodamente nel parco.
Aveva appena trovato il posto perfetto sotto una delle grosse querce e aveva aperto il primo libro, quando una voce ben nota - oh, santo cielo, era fin troppo ben nota! - la fece sussultare per la sorpresa.
"Se volevi farmi venire un infarto, ci sei quasi riuscito!" disse Hermione rivolgendo uno sguardo di fuoco al suo disturbatore rossochiomato.
"Sì, direi di sì" disse Fred, ridendo "Hai fatto un salto di quasi un metro! Dovresti cercare di stare più calma, hai mai pensato di provare con una camomilla?"
"L'ho fatto, grazie per il consiglio. Altrimenti come credi che abbia potuto sopportare te e tuo fratello senza affatturarvi, in questi anni?"
"Grazie, lo prendo come un complimento" disse Fred, appoggiandosi al tronco dell'albero.
Hermione alzò gli occhi al cielo. Voleva andare per le lunghe, visto che si era messo comodo.
"Una bellissima giornata, eh?" riprese il ragazzo, sorridendo in modo amichevole.
"Già. Perché non vai a trascorrela con il tuo amato fratello?" buttò lì Hermione, sperando di toglierselo di torno. In pochi minuti la sua presenza era riuscita a fare volatilizzare tutta la sua concentrazione.
"George è in mani migliori delle mie" rispose Fred "Anzi, forse dovrei dire tra braccia migliori. E' con Angelina Johnson, comunque"
"Che cosa? E da quando?" sopraffatta dallo stupore per la notizia, Hermione si dimenticò dei suoi tentativi di mandarlo via.
Fred se ne accorse e rispose compiaciuto "Da due settimane circa"
"Lee?"
"Aveva un appuntamento con Katie Bell. O Alicia Spinnet. Con una delle due, insomma"
"E così tu sei l'unico a non avere una ragazza, eh?" disse Hermione ironica.
A pensarci bene, però, era strano. Fred era abbastanza popolare a scuola, non doveva riuscirgli poi tanto difficile trovare una ragazza con cui uscire.
Ma con sua grande sorpresa il gemello non rispose alla sua battuta, e arrossì vistosamente.
"Vedi" disse guardando fisso la chioma frondosa dell'albero "E' per questo che sono qui"
"Non ti seguo" per la prima volta da quando era arrivato, Hermione lo guardò bene in faccia e lasciò perdere il volume che teneva sulle gambe.
"Sì, insomma..." balbettò Fred, e sembrava che per la prima volta da quando Hermione lo conosceva non riuscisse a trovare le parole "Io ho qualcosa da dirti, Hermione,e da un bel po', in effetti..."
Hermione sbatté le palpebre, confusa. Che cosa voleva dirle? O meglio, questo era abbastanza chiaro, ma perché?
Forse aveva perso una scommessa.Oppure aveva battuto la testa da qualche parte. Magari era sotto l'effetto di qualche pozione.
Comunque stessero le cose, gli fece gentilmente segno che era pronta ad ascoltarlo.
Ma a quanto pareva Fred non era riuscito a trovare le parole che aveva detto di volerle rivolgere, perché proprio mentre la ragazza si alzava di scatto lasciando cadere il libro sull'erba con un leggero punf, lui si chinò pericolosamente verso di lei.
Hermione tentò di formulare una protesta qualsiasi, ma si accorse che avere il volto di Fred Weasley a pochi centimetri dal suo aveva il potere di bloccare tutte le sue facoltà mentali.
Oh, per Morgana! fu l'unica cosa che le attraversò la mente, e si chiedeva come sarebbe mai andata a finire quando una voce acuta poco lontano non fece fare (questa volta anche a Fred) un salto di un metro.
"Fred Weasley! Che cosa stavi tentando di fare, disgraziato?" Era Ginny, con le mani sui fianchi e l'espressione scioccata.
Fred sembrava di nuovo troppo sconvolto per rispondere e Hermione sentiva che non sarebbe riuscita a dare nessuna spiegazione prima di aver ritrovato l'uso della parola, così vide con un certo sollievo l'amica che, acchiappato il gemello per un orecchio, lo trascinava via lanciandogli anatemi e maledizioni.
"Ma non ti  vergogni, Fred? Tentare di sedurre la ragazza di tuo fratello per i tuoi sporchi fini!"